Sat 30 Jun 2007, 11.53 - Stampa
E' qualche settimana che non abbiamo blog su xbrl, e molti visitatori rimangono delusi, forse. Per rimediare, annuncio la messa in rete del sito Xbrail, in versione provvisoria.
Xbrail è un sito tematico che sarà la vetrina della nostra ricerca in tema di xbrl. Per renderlo più tecnologico, l'abbiamo associato all'ambiente di programmazione web Ruby on rails del quale ci siamo innamorati perché è davvero sfizioso. L'altra novità è che si tratta di un sito bilingue, in inglese e in italiano, per farci conoscere anche all'estero.
Provate a fare un giro su Xbrail in versione italiana, on in versione inglese, portando pazienza perché è un work in progress

Luca
Thu 28 Jun 2007, 23.14 - Stampa
Segnalo volentieri il Quaderno di ricerca giuridica della Banca d'Italia di Enrico Galanti e Mario Marangoni su La disciplina italiana dei covered bonds, le obbligazioni bancarie garantite emesse a fronte di attivi di elevata qualità opportunamente segregati. La fattispecie giuridica si appoggia sulla legge 130/1999 in materia di cartolarizzazioni, con particolarità che questo Quaderno spiega chiaramente.

Luca
Thu 28 Jun 2007, 22.22 - Stampa
Andrea & Andrea (Resti e Sironi), colleghi della Bocconi, mi hanno inviato copia del loro volumone Risk management and shareholders' value in banking, edito da Wiley. Il più bel libro del mondo sul risk management degli intermediari finanziari, scritto da due italiani. C'è da esserne fieri.
Resti e Sironi hanno un curriculum accademico atipico. Prima di entrare in accademia, hanno fatto un'esperienza in grandi gruppi bancari che li ha dotati di sensibilità operativa e di una capacità di lavoro impressionante (in particolare Sironi). Sono diventati due punti di riferimento nel bank risk management prima in Italia, poi a livello internazionale.
Non posso dire, come il Mike Bongiorno di Fiorello, che "hanno cominciato con me". Nel mio piccolo penso di aver dato un contributo a sviluppare l'approccio quantitativo tra i "bancari" della Bocconi, dove ho lavorato (specie alla SDA) dal 1984 al 1992. Ricordo ancora gli sguardi allucinati dei primi partecipanti al corso "Gestione dei portafogli obbligazionari" di fronte al teorema dell'immunizzazione con duration = holding period, condito di derivate prime (nulle) e seconde (positive). Con Andrea Sironi hanno lavorato alcuni miei colleghi che si sono formati in quei corsi.
Quando Resti è stato chiamato in Bocconi, gli sono succeduto nel coordinamento del corso ABI formazione sul credit risk management. Sono molto orgoglioso di aver mantenuto punteggi sulla docenza molto vicini a quelli, stellari, che si guadagnava portando per mano i partecipanti tra argomenti impervi con grande spasso. Stile molto diverso dal mio, che in aula preferisco soffrire e far soffrire.
Il nuovo libro è un piacere da leggere. Ha una copertura enciclopedica, e non può dire tutto in maniera completa, ma molte parti (come quella su Basilea 2) valgono da sole il prezzo di copertina. Si vedono lo studio approfondito, la conoscenza di prima mano dei problemi (e dei protagonisti, nelle banche e tra i regulator) esperienza d'aula e capacità didattiche (leggi, di selezione dell'essenziale) eccellenti. Conoscevo gli scritti italiani degli autori, ma in inglese mi sembrano ancora più chiari e brillanti. In effetti in Italia dovremmo parlare in inglese o nei nostri dialetti, ci si capirebbe di più e si passerebbe più in fretta all'azione.
Tanti parolai magari si leverebbero di torno, senza danno per nessuno.

Luca
Thu 28 Jun 2007, 22.10 - Stampa
Gentili visitatori, sono a Milano qualche giorno per un corso ABI sui modelli di portafoglio per il rischio di credito e per fare compagnia ai miei genitori (specie la mamma). La mia città mi ha accolto con grande delicatezza. Il cielo è sereno ("così bello, quando è bello"). Alla sera, dalla finestra semiaperta entra uno zefiro fresco, una benedizione. Nel freezer c'è un ottimo gelato artigianale alla pera, che mio fratello ha trovato ad un chiosco nell'Iper di Rozzano. Piccoli miracoli milanesi, cose buone che sbocciano in un train de vie pur faticoso. Fascino di una grande città.

Luca
Thu 21 Jun 2007, 17.54 - Stampa
Torno da Vicenza, dove ho partecipato ad un seminario organizzato dal CPV (Centro Produttività Veneto), una Fondazione che unisce cinque Camere di commercio del Veneto e altri partner pubblici e privati. Il CPV è una realtà molto dinamica che organizza programmi di formazione e sportelli informativi e di orientamento. Il seminario verteva sul tema "Riposizionamento strategico dei confidi". Il mio intervento, di circa due ore, è stato seguito da due interessanti testimonianze di Patrizia Geria, direttrice di Neafidi, e Luciano Sassetto, direttore di Artigianfidi Vicenza. In aula c'erano circa quaranta persone provenienti da confidi, banche, associazioni di categoria. Ha introdotto i lavori Ambrogio Della Rovere, noto imprenditore vicentino, che ci ha seguito fino alla fine.
Gli organizzatori mi hanno invitato dietro segnalazione di Luciano Sassetto, attento lettore dei nostri paper pubblicati sul sito Smefin. E' stata l'occasione per incontrarsi di persona. Con Patrizia Geria ci si era già conosciuti ad un seminario di Federconfidi Servizi a Bologna, nel novembre 2005. Non vi nascondo che è una bella soddisfazione sapere che quello che scriviamo e mettiamo sul sito viene preso sul serio da operatori qualificati.
Tanto Neafidi quanto Artigianfidi Vicenza sono molto avanti nel progetto di trasformazione in 107. Pur diversi per storia, settore e proiezione territoriale, hanno seguito tutt'e due un percorso di crescita e di innovazione societaria, organizzativa e operativa che ha saputo aggregare con successo un numero significativo di confidi. Ho percepito un rapporto equilibrato tra direzione, organi di governo, enti pubblici. Il management ha molto chiara la mission del confidi, e soprattutto sa affrontare il cambiamento. Ci sono agende ben definite per la trasformazione in 107, con i diversi problemi ben ordinati e affrontati con autonomia di giudizio e buon senso. Consiglio ai confidi che vivono con apprensione la vigilia del grande passo a farsi contagiare dal sereno realismo dei colleghi vicentini.

Luca
Wed 20 Jun 2007, 06.58 - Stampa
Sul sito della Banca d'Italia è da ieri disponibile il Documento di consultazione sulle istruzioni applicative delle Disposizioni di vigilanza prudenziale "Basilea 2" (Circolare n. 263 del 27 Dicembre 2006).

Luca
Sat 16 Jun 2007, 10.55 - Stampa
Oggi ho fatto il punto sui vari progetti o tavoli di lavoro su confidi e sistemi di garanzia ai quali partecipo. Sono davvero numerosi, e questa settimana se ne sono aggiunti due nuovi, molto interessanti, dei quali non posso ancora raccontare. Da questo osservatorio, ho tratto alcune considerazioni che vorrei discutere con voi, gentili visitatori.
Su tutti i tavoli, il cambiamento sta al centro dell'attenzione. Nessuno contesta la necessità di innovare rispetto all'esistente. Il difficile comincia quando si mettono a punto e si discutono le ipotesi di cambiamento. E' ovvio che i diversi interlocutori hanno priorità e preoccupazioni diverse, e questo solleva ostacoli di vario genere. Ma il problema vero, per come lo percepisco, è un altro: non sono chiari gli obiettivi comuni, e quindi i criteri con cui pensare e confrontare le possibili soluzioni.
Ci sono due punti in particolare che meriterebbero di essere analizzati esplicitamente e accuratamente: (a) l'impatto in termini di volumi e (b) il costo delle filiere di credito+garanzia.
(a) I confidi hanno la missione di far accedere al credito imprese che altrimenti sarebbero razionate dalle banche. Riescono ad adempiere questa missione con efficacia? Difficile rispondere senza una stima di due gap di domanda di finanziamenti, quello che senza il loro intervento non sarebbe soddisfatto, e quello che rimane da soddisfare dopo il loro intervento. Su questo punto c'è grande disparità di opinioni.
(b) Una filiera di credito+garanzia impatta sul costo finale del credito per l'impresa. Questo costo ha una struttura composita, fatta di componenti evidenti (il tasso pagato alla banca, la commissione di garanzia), di altre componenti meno visibili (le commissioni di istruttoria, altre spese di pratica, depositi cauzionali individuali o collettivi, anche questi talora duplicati tra banca e confidi) e di componenti indirette (il costo degli altri servizi bancari di cui fruisce l'impresa). Anche limitandosi alle sole componenti dirette, non è facile arrivare ad una misura chiara e confrontabile. Ci sarebbe bisogno di una misura di questo genere, una sorta di TAEG di filiera, espresso come spread annualizzato sul tasso di provvista a rischio zero (l'Euribor o il tasso swap). Una struttura è efficiente se riesce ad offrire credito chirografario per una data forma tecnica e classe di rating ad un TAEG filiera più basso del TAEG banca di mercato. Chi conosce il TAEG filera? Io non l'ho mai visto esplicitare. Il paradosso è che spesso l'intervento dell'ente di garanzia rende più opaco il tasso "finale" per l'azienda.
Chiaramente i due aspetti, impatto e costo, sono interconnessi. Uno schema di garanzia può erogare credito per importi limitati a condizioni molto vantaggiose, ad esempio applicando moltiplicatori bassi, o selezionando soltanto imprese di buona qualità. Peraltro con dimensioni limitate i costi amministrativi incidono di più e si mangiano una buona parte dei benefici dell'attenuazione del rischio, che tra l'altro non è ottimizzata su portafogli di dimensioni ridotte. Quel che si ottiene, nel migliore dei casi, è un'offerta contingentata di credito garantito a prezzo politico. Una larga parte della domanda rimane insoddisfatta, e si rivolge al credito garantito a prezzi di mercato o al credito non garantito. Se non esistesse questa domanda insoddisfatta, non avremmo assistito allo sviluppo impetuoso dei mega-confidi inter-regionali, che non lavorano certo a prezzi politici. Qual è alla fine il costo del debito per le piccole e medie imprese sulle varie componenti di offerta?
I modelli di misurazione del gap di domanda e del TAEG di filiera sono tutt'altro che banali, ma sono necessari per non navigare a vista. Penso che dovrò rimettere mano a carta, matita e modelli Quantrix per capirne di più.

Luca
Sat 16 Jun 2007, 09.07 - Stampa

A pacchiana
costume di Tiriolo

Martedì scorso ho fatto un altro giro a Catanzaro per il progetto Banca popolare delle Province Calabre. Gli incontri con le persone del comitato promotore sono diventati una piacevole consuetudine. Questa volta il presidente della costituenda banca, l'avvocato Rosario Chiriano, dopo l'incontro ci ha portati a Tiriolo, un bel paese tra Catanzaro e Lamezia Terme, arroccato in una posizione che offre una splendida vista sullo Jonio e sul Tirreno. Non a caso il ristorante dove abbiamo pranzato si chiama "Ai due mari": ottimi salumi locali (sopra tutti una pancetta piccante), tagliatelle ai fegatini (pure piccantine), pollo alla diavola, panzerotto dolce alla ricotta, zibibbo, caffé. Purtroppo c'era molta foschia, e non abbiamo goduto appieno del panorama. Questo non ci ha impedito di passare piacevolmente più di due ore a tavola, dopo di che si è andati avanti a lavorare sul progetto fino alle cinque e mezza.
In Calabria, la scala dei valori che contano è diversa rispetto alle mia regione. Al primo posto stanno i rapporti tra le persone. Il senso dell'ospitalità è molto vivo, la fretta e la trascuratezza sono bandite. L'humanitas segna il valore di una persona. Un avvocato, o un medico, è spesso anche uno scrittore. La storia della Calabria, dalla Magna Grecia ad oggi, passando per i normanni, gli aragonesi, i borboni, è spesso evocata nelle conversazioni, come una memoria ben presente.
Con Flavio Aldrighetti portiamo al progetto un po' di concretezza lombarda e di linearità trentino-asburgica, e riteniamo che sia utile. Ci sentiamo nel contempo molto arricchiti dalla frequentazione degli amici calabresi.

Luca
Thu 14 Jun 2007, 19.00 - Stampa
Su masterfidiwiki, il sito interattivo creato per progettare un grande piano di formazione per i confidi, ho inserito una pagina materiali dove trovate una serie di letture (scaricabili), che molti già conosceranno.
Aspettiamo trepidanti i vostri contributi, anche un appunto veloce o una segnalazione possono essere molto utili.

Luca
Thu 14 Jun 2007, 08.25 - Stampa
Al Forum di Berlino di Unicredit Banca avevo reincontrato Aleandro Manetti, amministratore delegato di Toscana Comfidi, ente di garanzia di area Confesercenti, protagonista di una crescita molto sostenuta. Si era parlato anche del programma di garanzie segmentate che Comfidi stava mettendo a punto con Unicredit Banca.
Ieri è stato diffuso un comunicato stampa sull'operazione, di cui riporto un passaggio:
I finanziamenti strutturati sono erogati in unica soluzione e finalizzati a supportare: investimenti produttivi e/o di aumento della produttività; investimenti per la formazione del personale; programmi di spesa finalizzati alla innovazione tenologica e certificazione di qualità; programmi per supportare la ricapitalizzazione delle aziende; investimenti di altra natura. L'accordo prevede una garanzia al 100% delle erogazioni per finanziamenti da 15 mila Euro fino a un massimo di 350.000 Euro e puo' contare su un plafond da 150 milioni di euro. Per consentire alle imprese di beneficiare dei vantaggi che derivano da Basilea 2 e che si concretizzano in un costo del denaro più basso, in funzione del rating delle imprese finanziate, la convenzione viene stipulata con la cosiddetta tecnica "tranched cover", che con una valutazione condivisa suddivide le aziende secondo livelli di rating e prevede la costituzione da parte di Toscana Comfidi di un fondo dedicato in esclusiva all'operazione.
In attesa dei confidi 107 e delle loro garanzie personali eleggibili (Toscana Comfidi sarà tra i primi, come si afferma qui, a trasformarsi in confidi vigilato ex legge 326/2003), si conferma l'interesse per la tranched cover, di cui abbiamo parlato nel blog ripetutamente. Con questa struttura il confidi assume il rischio di prima perdita nella misura di un cash collateral costituito in pegno.

Luca
Thu 14 Jun 2007, 08.19 - Stampa
La Provincia autonoma di Trento(grazie all'articolo 35 della Legge Provinciale 29 dicembre 2006, numero 11 - legge finanziaria 2007 - che ha introdotto il nuovo articolo 34 bis della Legge Provinciale 13 dicembre 1999, numero 6 istituendo il fondo per la finanza d'impresa) interverrà per abbattere l'aggravio per le aziende conseguente alla "perdita" del TFR in caso di opzione da parte del dipendente per i conferimento a un fondo pensione. La proposta prevede di assegnare ai confidi provinciali appositi finanziamenti, destinati alla concessione di «contributi in conto capitale finalizzati al parziale ristoro del costo dei finanziamenti assunti dalle imprese in conseguenza del conferimento… delle quote di trattamento di fine rapporto a forme pensionistiche complementari… I contributi sono da considerarsi in regime de minimis».
L'intervento sarà messo a punto con una duplice finalità: da una parte consentire, tramite il contributo della Provincia, congiunto agli altri benefici derivanti dall'adesione ai fondi (sgravi contributivi, deduzioni fiscali, mancata rivalutazione delle quote Tfr), che detta adesione risulti sostanzialmente a costo zero per le aziende; dall'altra rendere l'intervento della Provincia totalmente automatico, attraverso l'operatività dei confidi, d'intesa con le banche convenzionate: ció significa che le imprese potranno ricorrere a fidi vantaggiosi grazie al contributo provinciale che sarà corrisposto direttamente agli enti creditizi, senza alcun appesantimento burocratico.
Il fine principale di questo intervento - si sottolinea - è incoraggiare i lavoratori e le imprese ad utilizzare i fondi pensione.

Luca
Mon 11 Jun 2007, 09.47 - Stampa
Lunedì prossimo sarò a Perugia per il seminario conclusivo del progetto "Sistema di garanzia fidi nella Regione Umbria". Andrò molto volentieri, ma troppo tardi per l'Infiorata di Spello, che ha avuto luogo dal 7 al 10 giugno!
Luca
Sun 10 Jun 2007, 17.35 - Stampa
rixml (v. rixml.org) è un linguaggio basato su xml promosso da operatori dei mercati finanziari (investment banks, asset manager). Serve per produrre documenti di ricerca e analisi finanziaria dai quali sia facile estrarre i contenuti informativi grazie ad un dizionario di tag. Ha quindi finalità che convergono con quelle di xbrl. Per attestare il comune interesse e per favorire progetti comuni, le due associazioni Rixml.org e XBRL international hanno siglato recentemente un Memorandum of Understanding, e Rixml.org è stata riconosciuta come Provisional XBRL Jurisdiction.

Luca
Wed 6 Jun 2007, 18.10 - Stampa
Come promesso, do seguito al bello scambio di idee e di incoraggiamenti sul progetto di formazione per i confidi nato da questo blog.
Siccome il tema interessa a molti, e molti sono quelli che possono utilmente contribuire, ho creato un wiki, cioè un sito web strutturato come un bloc notes a disposizione di un gruppo di lavoro aperto a tutti.
Il sito è appena nato. Aveva bisogno di un nome e gliene ho dato uno comprensibile: masterfidi.
Lo potete visitare (al momento è semivuoto, c'è solo una griglia di contenuti di massima più la guida ad uso dei visitatori). Se lo visitate potete scriverci: nei wiki tutti sono autori. Col tempo sono sicuro che ne tireremo fuori un programma dettagliato dei moduli, link a materiali e siti, ecc. Una base di conoscenze sui confidi che può essere utile non soltanto per fare della formazione qualificata, nostro fine specifico.
L'indirizzo di masterfidiwiki è:
http://aleasrv.cs.unitn.it/masterfidiWiki.nsf

Arrivederci, quindi, anche su masterfidiwiki.

Luca
Wed 6 Jun 2007, 17.59 - Stampa
Sul Sole 24 ore di oggi, Giorgio Renghetenau riferisce che il consorzio XBRL International ha riconosciuto accreditamento provvisorio all'Associazione XBRL Italia come giurisdizione XBRL nazionale, con effetto dal 15 maggio 2007. Cito dall'articolo, riportato anche su analisiaziendale.it:
Secondo la procedura, per l'adesione definitiva il nostro Paese - come Francia, Svezia e Polonia - dovrà attendere ancora due anni.
L'annuncio segna un'accelerazione delle iniziative per la definizione delle tassonomie necessarie per la documentazione contabile.
Prima dell'annuncio, diversi fatti mi confermavano che il fenomeno XBRL è in pieno sviluppo in Italia. Torneremo con notizie specifiche sui progetti in corso.

Luca
Mon 4 Jun 2007, 09:05 AM - Stampa
Nelle pause dell'incontro del 25 maggio si è parlato della necessità di un piano di formazione in grande stile per i confidi italiani. Con la trasformazione in "107", i confidi devono introdurre o potenziare le funzioni di valutazione del credito, controllo dei rischi, auditing interno, organizzazione e sistemi informativi e presidiarle con personale qualificato. Dove trovare queste professionalità? Sul mercato non è facile trovarle, tant'è che le stesse banche stentano a procurarsele. Si tratta inoltre di professionalità complesse, che richiedono una formazione articolata, teorica e sul campo. Se si riuscisse a far crescere il personale già presente nei confidi, affiancato da giovani, il tutto costerebbe di meno e sarebbe meno traumatico per gli equilbri organizzativi.
Con il mio gruppo smefin, ho seguito diversi progetti di formazione per i confidi, anche sulle materie sopra elencate. Ho incontrato gente molto sveglia, sia tra i livelli junior, sia nelle posizioni direttive: hanno il polso dei problemi, e sono intellettualmente curiosi. Al tempo stesso ho riscontrato l'esigenza di consolidare alcune nozioni o concetti fondamentali, su diversi fronti. Ad esempio, servirebbe una riallinemamento di analisi finanziaria per i sistemi di rating, di statistica per i modelli di portafoglio, di diritto degli intermediari finanziari per muoversi tra le pieghe della normativa di Vigilanza, di contabilità per affrontare senza complessi i principi contabili IAS (obbligatori per i 107), ecc..
Quale progetto formativo può rispondere a queste esigenze?
  • Si deve trattare di un programma articolato, fondato su corsi istituzionali (intensivi o master di qualche decina di giornate) e su seminari di aggiornamento monografici.
  • Nei programmi deve esserci una parte preliminare dedicata alla ripresa dei concetti fondamentali delle diverse discipline, che sia ovviamente tagliata sulle esigenze di un uditorio adulto che ha bisogno di andare subito all'essenziale.
  • I corsi devono prevedere momenti di valutazione (sì, degli esami finali). In questo modo potrebbero rilasciare un vero e proprio titolo, e non un mero attestato di partecipazione. L'alternativa? Ci sarà la fila di società che offrono (non gratis) servizi di certificazione delle professionalità per le funzioni più varie, ma allo stato delle competenze nutro seri dubbi sulla qualificazione dei certificatori.
  • Il personale dei confidi, almeno quello che ho conosciuto, è sempre sotto pressione, e non riesce facilmente a liberare tempo per attività di formazione. Questo implica che la direzione e il CdA degli enti di garanzia assicurino al personale le condizioni per impegnarsi a fondo. Non può mancare quindi una formazione in aula di tipo residenziale. Lo studio a casa o la formazione a distanza possono avere un ruolo accessorio.
  • Quanto alla docenza, si dovrebbero mettere insieme docenti universitari ed esperti di confidi, Banca d'Italia, banche, società di consulenza o di servizi informatici. Le competenze non mancano. Nell'Accademia, ci sono diverse sedi che si interessano al problema: oltre a Trento, c'è Lorenzo Gai a Firenze, Cristiana Schena a Varese, Domenico Piatti a Bergamo, Rosa Adamo a Cosenza, e anche altri potrebbero aggiungersi. Penso che potremmo contare anche su Banca d'Italia, che ha finora seguito con molta attenzione il percorso di avvicinamento dei confidi al mondo "107 - Basilea 2", basti pensare all'assidua presenza di persone come Claudio D'Auria e Antonio Lo Monaco a convegni e tavoli di lavoro. Per quanto riguarda gli esperti del mondo confidi (e di banche e consulenti), si dovrebbe formare un pool di competenze. Come? Organizzando dei tavoli di lavoro tematici (ad esempio, processo del credito, tranched cover, sistemi informativi, gestione del capitale). In questo modo i contenuti del programma formativo prenderebbero forma nell'ambito di una riflessione strutturata sulle best practice.
  • Sarebbe opportuno concentrare le energie su un'iniziativa di sistema, ad esempio promossa da AssoConfidi. Non conviene lanciare tante iniziative a livello regionale o categoriale, che non raggiungerebbero la massa critica.
  • Quanto al finanziamento, le risorse pubbliche o sindacali per la formazione non mancano. Bisogna però che siano utilizzate con flessibilità, nell'ambito di un progetto ampio e unitario. I fondi in questione sono pensati per livelli professionali di ingresso o medio-bassi, e impongono standard di costo / organizzazione conseguenti. Dei corsi di livello specialistico ci stanno stretti in quelle griglie, come le nozze coi fichi secchi.
Organizzare un programma formativo all'altezza dei fabbisogni di soddisfare non sarà un'impresa da poco. I confidi ne sono consapevoli, e questo è un ottimo inizio. Se avete idee o commenti, lasciateli qui.

Luca
Mon 4 Jun 2007, 08:41 AM - Stampa
Cari visitatori di aleablog, all'inizio della settimana vi porto un saluto speciale da Loreto, dove sono arrivato ieri mattina con il Pellegrinaggio partito la sera prima da Macerata.

Luca
Fri 1 Jun 2007, 06:46 PM - Stampa

Un esempio di reingegnerizzazione dei processi secondo un approccio modulare idoneo a favorire l'esplicitazione della conoscenza tacita e la sua incorporazione in routine organizzative funzionali alla diffusione di comportamenti cooperativi.
Fri 1 Jun 2007, 10:28 AM - Stampa
"Quando uscivi dalla porta sul retro di quella casa, da un lato trovavi un abbeveratoio di pietra in mezzo alle erbacce. (...) Non so da quanto tempo stava lì. Cento anni. Duecento. Sulla pietra si vedevano le tracce dello scalpello. Era scavato nella pietra dura, lungo quasi due metri, largo suppergiù mezzo e profondo altrettanto. Scavato nella pietra a colpi di scalpello. E mi misi a pensare all'uomo che l' aveva fabbricato. Quel paese non aveva mai avuto periodi di pace particolarmente lunghi, a quanto ne sapevo io. Dopo di allora ho letto un po' di libri di storia e mi sa che periodi di pace non ne ha avuto proprio nessuno. Ma quell'uomo si era messo lì con una mazza ed uno scalpello e aveva scavato un abbeveratoio di pietra che sarebbe potuto durare diecimila anni. E perchè? In cosa credeva quel tizio? Di certo non credeva che non sarebbe mai cambiato nulla. Uno potrebbe pensare anche questo. Ma secondo me non poteva essere così ingenuo. Ci ho riflettuto tanto. Ci riflettei anche dopo essermene andato da lì quando la casa era ridotta a un mucchio di macerie. E ve lo dico, secondo me quell'abbeveratoio è ancora lì. Ci voleva ben altro per spostarlo, ve lo assicuro. E allora penso a quel tizio seduto lì con la mazza e lo scalpello, magari un paio d'ore dopo cena, non lo so. E devo dire che l'unica cosa che mi viene da pensare è che quello aveva una sorta di promessa dentro al cuore. E io non ho intenzione di mettermi a scavare un abbeveratoio di pietra. Ma mi piacerebbe essere capace di fare quel tipo di promessa. E' la cosa che mi piacerebbe più di tutte"

dalle pagine finali di Cormac McCarthy, Non è un paese per vecchi, Einaudi, 2006