Claudio D'Auria mi ha informato stamattina dell'
improvvisa morte di Marino Bergamaschi, direttore di Artigianfidi Varese. La notizia mi ha commosso. Ho un bel ricordo dell'ultima occasione in cui ci siamo incontrati, il
seminario tenuto a Varese sulla trasformazione dei confidi.
Formatosi nella CISL è passato nel 1987 in Confartigianato, dove ha ricoperto varie posizioni fino a quella (dal 1998) di direttore dell'associazione a Varese.
Era uno che nei confidi al servizio delle imprese ci credeva davvero, e non si risparmiava. Non ha mai avuto paura del cambiamento. Da poche settimane il "suo" Artigianfidi ha ottenuto l'autorizzazione a 107. Nei mesi precedenti si era prodigato per sbloccare il programma
Confiducia. Anche la fusione dei confidi di 2° grado in Federfidi lombarda (di cui era amministratore delegato) lo ha visto in prima linea. Difendeva con tenacia gli interessi dei suoi rappresentati, ma al tempo stesso sapeva dialogare (e soprattutto collaborare) in una prospettiva di bene comune.
Sono vicino all'amico Andrea Bianchi, suo braccio destro in Artigianfidi Varese, che ne porterà avanti i progetti. E naturalmente alla famiglia, che di questo dolore porta il peso più gravoso.
Perché vale la pena muoversi, rischiare, fare quello che facciamo? Per un Bene, a cui tutti siamo destinati. Perdonate se vi lascio con questo pensiero. Penso che Marino approverebbe "Bravo, è proprio così!", con la simpatia che mi esprimeva nei nostri incontri. Adesso lo può dire con certezza.
Diamoci da fare, da oggi abbiamo una ragione in più.
Luca