Confiducia riparte

Thu 9 Jul 2009, 12.15 Stampa

Da Varese news:
Bloccato in Regione Lombardia dallo scorso novembre – troppo tempo per le imprese che di quel fondo non hanno ancora visto un centesimo – ora Confiducia ha trovato attenzione in Regione Lombardia, grazie al tramite di Raffaele Cattaneo, assessore alle Infrastrutture e Mobilità, che ha sottoposto la questione all’assessore all’Artigianato Domenico Zambetti e al Governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Il progetto Confiducia, è partito nel novembre 2008. Dalla proposta iniziale di Unioncamere Lombardia, si era passati ad un programma di co-garanzia con cap di perdita sponsorizzato anche dalla Regione. Pare che la formula non avesse incontrato il gradimento delle banche e dei confidi, tant'è che l'iter di avvio si era incagliato, fino alla levata di scudi degli artigiani varesini. Ora, il progetto dovrebbe, finalmente, passare in realizzazione. Se ne è parlato anche ieri al workshop dei confidi lombardi (sempre a Varese).
Da quanto ho intuito, è stato difficile far convergere i desiderata della rete di erogazione delle garanzie (i confidi lombardi, con Federfidi Lombarda nel ruolo di gestore dei fondi) con quelli degli sponsor pubblici. Oggi i confidi premono per apporti al loro patrimonio (di base o supplementare), che lascino autonomia nel configurare le garanzie. Gli enti pubblici prediligono schemi rotativi con destinazione controllabile, quindi forme segmentate di tipo tranched cover. Le banche non gradiscono i cap (relata refero). La soluzione che sta venendo fuori (non la conosco nel dettaglio) dovrebbe conciliare le diverse istanze, con il ricorso alla sottoscrizione di passività subordinate di Federfidi.
Otto mesi di stallo sono un'enormità per un provvedimento anti-crisi urgente, inteso a sostenere la liquidità delle imprese in difficoltà finanziarie. Non voglio dar la colpa a nessuno, ma è certo che bisogna cambiare passo nelle azioni contro la crisi, in Lombardia e nel resto del paese. E occorre soprattutto cambiare spirito quando ci si trova attorno a tavoli più o meno affollati per convergere verso le soluzioni più efficaci.

Luca
PS ore 17.15: potete scaricare la delibera di giunta regionale che approva le modifiche del progetto Confiducia.
PS ore 23.15: Ho letto la delibera e gli allegati; l'operazione ora prevede una co-garanzia o contro-garanzia personale (senza cap) di Federfidi, supportata dal finanziamento subordinato della regione più la parte, proporzionalmente maggiore, coperta dal credito di firma di Unioncamere. Questa seconda ha il cap. Il subordinato è in realtà un ibrido tra una credit link note, defalcata della sua quota di perdite del portafoglio Confiducia, e un debito subordinato. Sarà ammessa da Banca d'Italia come strumento di capitale supplementare valido? Nella sostanza, dà realmente alle banche beneficiarie una copertura migliore di un fondo di garanzia destinato? L'unico vantaggio mi sembra la possibilità di creare un pool di rischio unico per le garanzie Federfidi, mentre con il cap si sarebbero creati tanti pool quante le banche convenzionate.
Dal lato positivo, il bando ora torna a prevedere la pubblicità delle condizioni di costo del credito convenzionato e della garanzia (che era ancor meno gradita dei cap).

Commenti precedenti:


Sapio (09/07/2009 13.16) n/a

Ma sottoscrivere una passività subordinata costituisce un legittimo apporto al patrimonio supplementare che ridà ai Confidi quella libertà d'azione nella configurazione delle garanzie da loro richiesta e dai concedenti negata. Allora si torna alla prima scelta?

Ma dobbiamo rassegnarci al fatto che il quadro normativo sia definitivo ed intoccabile? Perché avevo un'idea basata sui patrimoni separati.... 107 con subpatrimoni 107 destinati.

Claudio D'Auria (09/07/2009 14.35) n/a

Ciao Sapio! Sì, le passività subordinate sono un apporto patrimoniale legittimo. Certo occorre che le passività siano del tutto libere da vincoli e da quel che ho capito ieri a Varese quelle di Confiducia non lo sarebbero.

Inoltre, va tenuto conto che se un confidi emette un subordinato al pubblico (quindi sottoscritto da chi non è socio) diventa soggetto al requisito patrimoniale dell'8%, invece che del 6.

Sapio (09/07/2009 15.28) n/a

Grazie Claudio, hai proprio risposto ad una domanda che avevo in animo di porti (condizioni 6-8%). Vorrei il tuo parere sulla "relata refero" di Luca circa il non gradimento dei Cap. Che notizie hai? Sai che nessuno ha saputo indicarmi chi ha sviluppato un metodo di calcolo del Kirb? Anzi un gentile blogghista mi ha inviato copia di un lavoro a me noto perché ci avevo partecipato anch'io.

Claudio D'Auria (10/07/2009 11.43) n/a

Caro Sapio, non posso che confermarti quanto detto da Luca, anche perchè abbiamo ascoltato le stesse cose nello stesso luogo.

Le banche hanno chiesto di eliminare il cap perchè troppo limitante dell'ammontare della garanzia e, a compensazione, hanno sottoscritto un sobordinato che dia ai confidi i mezzi patrimoniali suffcienti per fornire la garanzia personale.

Sul Kirb prendo atto (con un certo stupore) di quello che dici. Sopartuttoi grandi gruppi (penso a Unicredit) dovrebbero essere in grado di calcolarlo più o meno sempre.

Magari qualcuno ci può rispondere su questo blog...

Infine, leggendo la delibera regionale penso proprio che il subordinato non possa essere computato a capitale essendo previsto un vincolo di destinazione (co-garanzie e contro-garanzia dei confidi di primo grado).

Sapio (10/07/2009 12.18) n/a

Ai lettori: il problema è nel calcolo del Kirb delle esposizioni pluriennali, non nel calcolo del Kirb per le esposizioni annuali per le quali è un calcolo elementare!

Silvio Marchini (30/07/2009 14.58)

Buongiorno a tutti, mi e' sorto un dubbio in merito al fatto che si debba ponderare all' 8% il prestito subordinato nel caso il sottoscrittore non fosse un socio. Leggendo la circolare 216, utilizzando una interpretazione estensiva, parrebbe che nel punto A), si possa fare rientrare anche un eventuale sottoscrizione effettuata dalla Regione in quanto parrebbero soddisfatti tutti i requisiti richiesti:

- trattativa personalizzata con un singolo soggetto;

- tale operazione di norma si inserisce in una gamma più ampia di rapporti di natura economica con il soggetto finanziato;

- il contratto sia per nuerosità e frequenza delle operazioni non da sicuramente supporto a presunzioni che trattasi di raccolta tra il pubblico.

Se tale interpretazione fosse corretta allora il fatto che la Regione non sia menzionata nel punto C) capitolo 9 parte prima, non comporterebbe la ponderazione 8%, ma una ponderazione del 6% sul prestito subordinato.

Qualcuno saprebbe dirmi se tale interpretazione sia corretta.

Grazie

Silvio

Luca (30/07/2009 19.13)

Caro Silvio, le sue argomentazioni mi paiono sensate, ma - per tagliare la testa al toro, e respingere l'ipotesi che il subordinato Confiducia sia raccolta tra il pubblico, considererei il fatto che la Regione partecipa al capitale dei Federfidi come socia e lo statuto prevede che, all'eventuale uscita dalla compagine sociale, rimarrà comunque legata come ente sostenitore.

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