Diverso il parere dei giudici: «La clausola contestata è stata inserita poiché lo scopo del finanziamento è quello di agevolare le imprese operanti in Lombardia - scrivono nella motivazione della sentenza - favorendo un rafforzamento patrimoniale di aziende che svolgono la loro attività in un ambito più vasto, si sarebbe finito per favorire il finanziamento di imprese fuori dal territorio regionale, fuori dagli obiettivi. Non vi è alcuna violazione dei principi contenuti nell’articolo 97 della Costituzione poiché la clausola ritenuta lesiva non viola il canone dell'imparzialità poiché pone una delimitazione oggettiva che è sorretta da una sua ragionevolezza in quanto intende garantire che il rafforzamento patrimoniale vada a beneficio delle imprese lombarde». «Per le stesse ragioni - continuano - esso non appare in contrasto neanche con il criterio del buon andamento tenuto conto che finanziare società come quella ricorrente presenti in modo significativo ma non prevalente nella realtà lombarda significherebbe avvantaggiare indirettamente imprese operanti in altre regioni e un comportamento siffatto andrebbe sì contro le finalità della legge regionale che è all’origine dei finanziamenti di cui ci si occupa»
Commenti precedenti:
pico (15/09/2010 14.21) n/a
Grave perdita per la Lombardia: è stata gettata l'opportunità di sostenere le imprese attraverso il più grande consorzio fidi europeo.
Luca (15/09/2010 15.42) n/a
Il tempo dirà chi aveva ragione, signor Matuschek.
Gigi (15/09/2010 16.12) n/a
E' di palese evidenza come questo tipo di interventi sia da evitare.
Se le regioni hanno dei soldi (veri, non prestiti che bisogna restituire) li mettano per fare delle operazioni tranched cover costruendo un portafoglio di imprese regionali. In questo modo l'agevolazione andrebbe alle imprese del territorio indipendentemente dal confidi tramite.
Altrimenti, nonostante l'intervento dei giudici amministrativi l'aiuto indiretto alle imprese fuori regione non viene meno limitando l'accesso ai FL ai soli confidi lombardi. Anzi, probabilmente l'aiuto da indiretto diventa diretto. Intervenendo sul patrimonio di un confidi si agevola il lavoro del confidi stesso e quindi di tutte le imprese che lavorano con quel confidi indipendentemente dalla collocazione geografica. In linea di principio negare ad Eurofidi di accedere a questi contributi e permettere ai confidi lombardi con i soldi della regione Lombardia di finanziare imprese piemontesi, venete, liguri od emiliane conferma che l'aiuto viene dato al confidi (strumento) e non alle imprese (fine ultimo della politica economica). Insomma è la natura dello strumento completamente fuori obiettivo rispetto alle intenzioni della regione. Se i soldi regionali devono rimanere in regione lo strumento giusto sono le tranched cover.
Sapio (15/09/2010 17.04) n/a
... o la riproposizione locale del Fondo Centrale di Garanzia.
A ri-proposito di Tranched Cover, ridomando, che fine ha fatto Fondo Innovazione, super tranched cover ?
Ricordo la battuta di conferenziere durante il convegno del 12/7 allorché ci ha raccontato di aver saputo di una profonda impreparazione in materia di una quelle grandi banche che dovrebbero saper trattare le Tranched.
Luca (15/09/2010 17.04) n/a
Gigi, su quella partita per ora è andata così. In futuro potrebbero prevalere mega confidi interregionali, o piuttosto confidi con ambiti territoriali ben delimitati che non si pestano i piedi tra di loro più di tanto. Dipenderà da tante cose, tra cui le politiche regionali contano, ma non sono decisive.
Sergio (15/09/2010 17.44) n/a
Dalla ratio della sentenza, emergono dubbi anche sui fondi pubblici che in vario modo arrivano ad Eurofidi dalla Regione Piemonte: essi vanno a vantaggio delle imprese del Piemonte?
excelsus (17/09/2010 22.56) n/a
Ma concentrare tutte queste risorse pubbliche in un unico strumento nazionale diretto a sostenere le PMI, no?