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Profili rilevanti
Un titolo genera componenti di reddito di diversa natura. Alcune conseguono a redditi pro rata temporis (o accrued income), interessi e voci assimilate, che maturano in funzione del tempo e sono liquidati a una o più scadenze contrattuali. La loro entità dipende da caratteristiche anagrafiche del contratto sottostante e i relativi flussi, ratei e competenze sono quindi determinabili ex ante con notevole precisione. Oltre ai redditi accrued occorre tenere conto delle differenze di valore capitale di un titolo che si manifestano nel tempo. Queste differenze, ripartibili per voci contabili in vari modi, dipendono dai criteri di valutazione patrimoniale dei titoli.
- Secondo la contabilità al valore di mercato i titoli vanno esposti al loro valore equo alla data di valutazione. Pertanto in conto economico emerge un reddito complessivo dato dai redditi maturati, dagli utili realizzati in conto capitale e da variazioni delle quotazioni di mercato non realizzate, che hanno impatto integrale e immediato. Generalizzando possiamo dire che il reddito di un periodo è pari alla differenza tra il valore di mercato finale, cui si somma il valore netto dei flussi realizzati a vario titolo (incasso cedole, acquisti, vendite, estinzioni), e il valore di mercato iniziale. Se non si hanno flussi intermedi, come più frequentemente accade su intervalli brevi, l'utile corrisponde alla variazione del valore di mercato.
- Secondo la contabilità al costo storico il titolo viene normalmente mantenuto al suo valore di carico originario, rettificato in via ordinaria per ratei di componenti reddituali pro rata temporis. Nel caso di strumenti negoziabili, la rettifica del valore contabile è effettuata alla chiusura degli esercizi contabili (quindi con minore frequenza) e segue criteri convenzionali che lasciano una certo margine di discrezionalità.
Fonte [[Erzegovesi97:17]]
Categoria: Strumenti finanziari
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