Ribaltando la posizione che replica un contratto di acquisto, si può costruire una vendita sintetica a termine e determinare il relativo prezzo teorico di equilibrio. La posizione di replica consiste di tre operazioni:
- la vendita a pronti della merce;
- la presa in prestito della merce stessa, che compensa la consegna a pronti; detto prestito deve comportare la restituzione della merce per la stessa
scadenza del contratto da riprodurre;
- l'investimento del ricavato della vendita a pronti ad una scadenza coincidente con la consegna.
In questo modo le prestazioni a pronti si pareggiano, mentre a termine si posiziona un impegno di consegna della merce contro incasso di un importo monetario fisso, pari al montante dell'investimento a breve.
La descrizione pare più macchinosa del caso del cash-and-carry, ma dal riepilogo delle prestazioni è evidente che il secondo caso è il mero ribaltamento del primo. Questo non vuol dire che vengono applicate identiche condizioni di prezzo, poiché le transazioni hanno segno e possono quindi essere gravate da differenziali denaro/lettera di segno opposto.
Riassumendo, il prezzo di vendita a termine di equilibrio è così determinato:
Prezzo di equilibrio di vendita a termine =
Prezzo di vendita a pronti
+ interessi su un investimento a breve non garantito
- interessi e altri proventi sull'attività sottostante
- differenza tra interessi a tasso non garantito e tasso sui riporti (costo del prestito merce)
- costi transazione e amministrazione posizione
Rispetto alle operazioni cash-and-carry, gli arbitraggi reverse cash-and-carry incontrano maggiori ostacoli legati alla fungibilità del sottostante. Di conseguenza non è insolito osservare sul mercato prezzi a termine sensibilmente inferiori ai valori teorici calcolati in base a valori normali o nulli del costo del prestito merce.