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Misurazione e controllo del rischio di portafoglio
Le regole di equivalenza sono riferite a operazioni finanziarie, che possono essere semplici, come l’investimento in un titolo a breve, o complesse, come un portafoglio di attività, passività e strumenti derivati.
- In generale, due posizioni equivalenti presentano un'uguale conformazione del payoff rispetto ai fattori da cui dipendono il valore e il risultato. Pertanto, combinando due posizioni equivalenti, con segno opposto, in un portafoglio, si ottiene una compensazione degli utili e delle perdite inattese, quindi esposizione nulla e risultato economico certo.
- Non sempre, anzi quasi mai, si ottiene il completo annullamento del rischio e la certezza del risultato, dal momento che la validità delle regole di equivalenza è contingente a ipotesi forti circa il comportamento dei fattori secondari e la stabilità delle correlazioni tra fattori. Le relazioni di equilibrio teorico vanno quindi intese come ipotesi di lavoro, ed è sempre necessaria una sagace interpretazione operativa della teoria per assicurarne l’efficacia, fronteggiando svariati fattori di disturbo. Le condizioni di uguaglianza tra i profili del payoff possono essere specificate in modo più o meno stringente. Ne consegue una gerarchia di criteri di equivalenza, che viene delineata nei punti seguenti. L'esposizione è ordinata per complessità e generalità crescente. I criteri più complessi ricomprendono quelli precedenti come casi particolari.
Fonte [[Erzegovesi97:217-222]]
Categoria: Risk management, Strategie
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