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Fischer Black
, , 1938 / , , 1996


Fisher Black era un matematico, aveva conseguito il suo Dottorato a Harvard, senza mai frequentare un corso di economia o di finanza. Egli ha presto trovato i suoi studi accademici e scientifici troppo astratti ed è andato a lavorare alla Bostom di Arthur D. Little, un’azienda di consulenza per la gestione del rischio.
Black è morto nel 1995, all’età di soli 57 anni. Bernstein lo descrive come un uomo tranquillo e di poche parole. Il suo nome è associato prevalentemente a quello di Myron Scholes, laureato in finanza all’Università di Chicago, e a quello di Robert C. Merton, laureato in ingegneria matematica all’Università della Columbia. Tutti e tre sono noti come brillanti innovatori della finanza, soprattutto per il contributo dato alla teoria della valutazione delle opzioni.
La loro storia è cominciata nel 1965, quando Black ha stretto amicizia con un collega di nome Jack Treynor. Quest’ultimo stava cominciando un cammino che lo avrebbe fatto diventare un teorico importante nel campo della finanza, e in quel periodo stava studiando economia sotto la guida di Franco Modigliani, della facoltà del MIT, Premio Nobel per l’economia. Quando Treynor ha mostrato a Black il suo lavoro sui modelli realizzati per spiegare come i mercati ricercano sempre un giusto equilibrio fra rischio e ritorno degli investimenti, Black ne è rimasto affascinato. Appassionato e fiducioso nel mercato libero, Black ha deciso di applicare le idee di Treynor per la valutazione delle opzioni. Tre anni più tardi Black era ancora fermo sulle stesse equazioni, senza trovare una risposta. Le analisi di Treynor su come le oscillazioni del mercato influenzano la valutazione delle attività degli individui non erano adeguate. A questo punto Black e Scholes hanno cominciato a lavorare insieme. Entrambi erano rimasti delusi dell’approccio e dei modelli elaborati da Treynor sul rischio ed il premio ad esso commisurato.
Nella primavera del 1970 Scholes aveva parlato a Merton della questione che da tempo stava tormentando lui e Black. Merton, coinvolto immediatamente, li aveva rassicurati dicendo loro che erano sulla strada giusta. Il modello è stato portato a termine al più presto.
Sebbene questo presentasse un’apparente complicazione algebrica, l’idea sottostante il modello era facilmente comprensibile: in un mercato perfettamente concorrenziale portafogli con il medesimo prospetto di flussi e lo stesso livello di rischio devono avere rendimenti e costo equivalenti. Basterebbe replicare i flussi del call attraverso la combinazione di azioni, obbligazioni, e titoli di debito per creare un portafoglio equivalente all'opzione da valutare; il costo di tale portafoglio corrisponde al valore dell'opzione. Secondo la formula del modello di Black & Scholes il valore di un’opzione dipende da quattro dei suoi elementi: la durata, il prezzo, il tasso d’interesse e la volatilità. Il modello è stato presentato per la prima volta in un articolo pubblicato nel 1973 dal Journal of Political Economy. Il 1973 ha visto anche l'apertura del Chicago Board Option Exchange (CBOE). Da tale anno ha avuto inizio un filone di studi, quello dell'option pricing.




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