Bibliodb



Scheda autore




Termine da cercare
in Bibliodb:


Ric. Avanzata

Pubblicazioni
per autore

Pubblicazioni per autori+abstract

Pubblicazioni per
argomento

Schede Autori

Informazioni

















Diofanto d' Alessandria
Alessandria, Egitto, 200 ca. / Alessandira, Egitto, 284 ca.


Matematico del 3° secolo nato circa nel 250 d.C., nella sua opera principale, Aritmetica, si occupa della teoria dei numeri e in particolare illustra i vantaggi di un sistema di numerazione dove le lettere sono sostituite, appunto, dai numeri.
Poco si conosce della sua vita e quel poco ci é stato trasmesso da H. W. Turnbull, uno storico matematico che ha tradotto il seguente epigramma greco: "la sua fanciullezza durò 1/6 della sua vita, la sua barba crebbe dopo un altro dodicesimo; egli si sposò dopo un ulteriore settimo, suo figlio nacque 5 anni più tardi e visse la metà degli anni di suo padre, che morì 4 anni dopo suo figlio. Quanti anni aveva Diofanto quando morì?". Poiché x = 1/6x + 1/12x +1/7x +5 + 1/2x + 4 si ricava che, sposatosi a 33 anni, ebbe un figlio a 38 e morì all'età di 84 anni (sebbene persista una certa approssimazione riguardo alla data di nascita e di morte).
L' Aritmetica è una collezione di 130 problemi, risolti tramite le equazioni determinate ed indeterminate: quest'ultimo metodo di risoluzione è conosciuto come analisi diofantina.
Egli tuttavia non si occupò dei numeri negativi: una soluzione era tutto ciò che richiedeva dalle equazioni quadratiche. Benché non usasse una notazione algebrica sofisticata, egli introdusse in algebra una simbologia da utilizzare al posto dei numeri, ma non ottenne grandi risultati in questo senso. Egli sostenne inoltre l'impossibilità di risolvere "...l'assurda equazione 4 = 4x + 20". La sua soluzione infatti richiedeva la conoscenza dei numeri negativi: senza il concetto di zero, che a Diofanto mancava, un numero negativo era inconcepibile dal punto di vista logico.
Le innovazioni che introdusse in matematica furono ignorate per più di 1500 anni, finché nel 1600 il suo trattato assunse un ruolo centrale nella teoria delle equazioni: a lui si deve la consueta forma algebrica a + bx = c.
Solo sei dei tredici libri scritti dall'autore sono pervenuti fino a noi, tradotti dal greco all'arabo e quindi in latino. In tali opere egli fa riferimento a un'intera collezione di teoremi (I porismi ), di cui nulla ci è giunto.




Torna indietro

Precedente Prossimo