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Irving Fisher
, , 1867 / , , 1947
Cresciuto a New Jork, ha conseguito un BA in matematica all’università di Yale nel 1898, e poi il PhD in economia nel 1901. Ha insegnato a Yale per tre anni matematica e dal 1895 economia.
E’ soprattutto a Fisher e a Clark che si deve la diffusione del nuovo sistema teorico in America. Nel 1885 a Saratoga (New York) un gruppo di giovani economisti statunitensi, che non tolleravano la tradizione di pensiero classica, ha fondato una nuova associazione di economisti: l’American Economic Association. Quest’ultima aveva dichiarato esplicitamente che il loro obiettivo era lo studio storico e statistico delle condizioni economiche effettive. Fino a quegli anni l’ambiente degli economisti di professione non era stato favorevole all’economia matematica, anche se non mancò l’impatto della "rivoluzione marginalista". Al suo interno la figura di gran lunga prominente è quella di Fisher; solo lui è entrato a pieno nel dibattito dell’equilibrio generale, lavorando sulla "frontiera" della matematica dell’equilibrio generale nei suoi anni giovanili.Ci sono delle rassomiglianze e differenze tra la formazione di I. Fisher e di V. Pareto. Fisher ha studiato a Yale e, come Pareto, ha avuto una solida preparazione fisico-matematica. Anche per Fisher, come per Pareto, il riferimento al modello della fisica non è stato estrinseco. La sua originale tesi di dottorato "Mathematical Investigations in the Theory of Value and Price" (1892), divenuta poi un testo classico nella storia delle dottrine economiche, è costruita attorno ad un modello di equilibrio e di dinamica di fluidi, che includeva il progetto di una macchina, equipaggiata con pompe, timone e leve, allo scopo di illustrare la sua teoria dell’equilibrio generale in un’economia con molti mercati.
Dopo questa opera la ricerca di Fisher ha preso un indirizzo diverso. Soprattutto nei suoi scritti degli anni Trenta ha esteso il suo lavoro teorico al problema delle scelte intertemporali e delle relazioni intertemporali, adottando una strategia diversa da quella di Walras e isolandole dalla complessità dell’analisi multimercato, di cui si era occupato nella sua tesi di dottorato. Fisher è andato avanti come se ci fosse soltanto una merce aggregata che potesse essere prodotta e consumata a date diverse. Comunque il problema dell’equilibrio temporaneo restava irrisolto. Nonostante il mutamento di indirizzo che lo allontanava dai temi caldi della formalizzazione dell’equilibrio economico generale, Fisher ha svolto un ruolo fondamentale nella generazione di transizione, che procede la fioritura postbellica dell’economia matematica negli Stati Uniti, in preparazione di questa fioritura.
Economista eccentrico, è rimasto per il resto della sua vita un "armeggiatore di attrezzi materiali" (guadagnando una fortuna con l’invenzione degli schedari ad anelli, o rolodex) e di "manie sociali" (sostenitore dell’igiene e della dieta alimentare della salute).
E’ stato promotore di numerose campagne: la pace nel mondo, il proibizionismo, la medicina preventiva, la riserva di moneta e la stabilità monetaria.
Ha continuato ad insegnare a Yale fino al suo pensionamento avvenuto nel 1935. |
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