Wed 30 Apr 2008, 18.44 - Stampa
Oggi è stato pubblicato sul sito della Banca d'Italia un documento di consultazione sulla gestione dei dati anagrafici nelle segnalazioni di Centrale Rischi, che in particolare riguarda l'introduzione di un codice identificativo univoco dei soggetti sui quali la Banca d'Italia raccoglie direttamente informazioni (Centrale dei rischi, informazioni nominative della Matrice dei conti, emittenti Titoli). Tali soggetti saranno censiti in un’Anagrafe generale (cd. Anagrafe dei soggetti) alimentata e aggiornata in via prioritaria con le informazioni acquisite da pubblici registri, elenchi o albi ufficiali e, ove questi non siano disponibili, con le informazioni comunicate dai segnalanti.
Questa consultazione fa seguito a quella, avviata nel gennaio 2008, relativa alla revisione delle soglie di rilevazione delle esposizioni da segnalare in Ce.Ri. La proposta è quella di unificare i due sistemi attuali (Ce.Ri. e Centrale Rischi per le esposizioni di importo contenuto, gestita dalla SIA), prevedendo un limite minimo di 30.000 euro per le esposizioni in bonis da segnalare (le sofferenze si segnalerebbero sempre, come avviene oggi). Oggi in Ce.Ri. il limite è 75.000 euro, mentre in Ce.Ri. I.C. è di 31.000 euro. Il nuovo sistema unificato sarebbe gestito dalla Banca d'Italia. Cito i motivi della proposta dal documento in oggetto:
In relazione al mutato quadro normativo in materia di rischio di credito e alla crescente importanza dei finanziamenti di piccolo importo nella formazione della domanda di credito, è convinzione della Banca d’Italia che anche la rilevazione degli affidamenti di importo contenuto possa contribuire a migliorare la qualità degli impieghi degli intermediari e ad accrescere la stabilità complessiva del sistema creditizio e finanziario. La disponibilità di informazioni su tali affidamenti consente inoltre di soddisfare i crescenti fabbisogni informativi della Banca d’Italia connessi con l’espletamento delle funzioni di vigilanza sul mercato creditizio, di ricerca e analisi economica.

Luca
Wed 30 Apr 2008, 18.33 - Stampa
Segnalo un lavoro molto interessante pubblicato nella collana "Occasional papers" della Banca d'Italia, che potete scaricare qui.

n. 12 - L'organizzazione dell'attività creditizia e l'utilizzo di tecniche di scoring nel sistema bancario italiano: risultati di un'indagine campionaria
di Giorgio Albareto, Michele Benvenuti, Sauro Mocetti, Marcello Pagnini, Paola Rossi, aprile 2008

Abstract
Il lavoro illustra i risultati di un'indagine condotta nel 2007 dalle filiali della Banca d'Italia su alcune caratteristiche delle soluzioni organizzative adottate dalle banche nell'attività di erogazione del credito. L'indagine riguarda l'universo degli intermediari operativi al di sopra di una soglia minima per dimensione e complessità organizzativa. I dati raccolti indicano che, tra il 2003 e il 2006 sono in generale aumentati la distanza media tra la sede centrale e le filiali, l'autonomia decisionale e la mobilità dei responsabili di filiale e l'uso di incentivi economici legati ai risultati conseguiti; permane un'ampia eterogeneità degli assetti organizzativi, non interamente riconducibile alla scala dimensionale. L'indagine documenta inoltre la progressiva diffusione, più ampia tra gli intermediari di maggiori dimensioni, delle tecniche di credit scoring, con una forte accelerazione negli ultimi anni in connessione con l'entrata in vigore del nuovo accordo sul capitale (Basilea II). I modelli risultano spesso determinanti o molto importanti nella decisione se concedere o meno il credito, meno frequentemente nella fissazione del prezzo e delle altre condizioni; essi tendono ad affiancare, senza sostituirli completamente, i precedenti processi di valutazione del merito di credito.

Ho messo in corsivo nell'abstract una conclusione che mi pare interessante

Luca
Wed 30 Apr 2008, 18.12 - Stampa
Torno sul tema delle attività esternalizzabili dai confidi 107, oggetto di un mio precedente blog. Sono stato sollecitato da alcuni attenti lettori ad approfondire un aspetto che non avevo compiutamente analizzato nella mia nota: il ricorso all'outsourcing nelle attività distributive. La questione è capire in che misura i Confidi 107 possono continuare ad avvalersi delle reti territoriali delle associazioni di categoria per promuovere e collocare i loro servizi di garanzia. Ho integrato la mia nota, ora disponibile in questa nuova versione.
Vi lascio alla lettura...e rimango in attesa delle vostre osservazioni e dei vostri commenti.

Flavio A.
Wed 30 Apr 2008, 16.01 - Stampa
Tornato dalla convention ABI-Basilea della settimana scorsa, non ho mai raccontato della sessione su relazione banca-impresa e confidi che ho coordinato il 22/4 pomeriggio. E' stata una maratona, quasi quattro ore ininterrotte (stile Telethon). Erano presenti inizialmente più di 200 persone. Ho aperto con una relazione sulla consulenza alla finanza delle PMI (il modello del business office, c'è ancora molto da fare su quel fronte). Vincenzo Matturro di Engineering ha poi parlato di confidi, quadro strategico-organizzativo e opportunità per i 107. Elena Desiderio di Dun & Bradstreet ha presentato dati interessanti sulla distribuzione degli indicatori di scoring creditizio e di puntualità nei pagamenti (Paydex) distribuiti dalla sua società. Giacomo De Laurentis, della Bocconi, ha ben illustrato i risultati una ricerca sui sistemi informativi di ruolo per i gestori imprese.
E' seguita una tavola rotonda sui confidi con i puntuali interventi sul quadro di vigilanza di ABI (Raffaele Rinaldi) e Banca d'Italia (Antonio Renzi). A seguire, la testimonianza di Patrizia Geria (Neafidi, un posto dove si prendono sul serio i problemi e le opportunità), le riflessioni di Giandomenico Mosco (LUISS) sulle convenzioni banche-confidi, la presentazione delle strutture di tranched cover di Claudio D'Auria (Allen e Overy, grazie per la brillantezza nella concisione), il modello di equilbrio gestionale per i confidi di Lorenzo Gai (Università di Firenze) e le riflessioni di Antonio Muto (Unicredit Banca d'Impresa) sul gap che si è formato nelle relazioni tra PMI e banche, e sul ruolo dei confidi come agenti di collegamento (ha accennato anche all'esperienza di Banca Impresa Lazio).
Alla fine ho ringraziato le diverse decine di persone ancora presenti per la loro abnegazione, sollecitando l'attenzione su due progetti: la PEF XBRL e il tavolo di lavoro Interventi di ingegneria finanziaria. Non ho avuto il tempo per le conclusioni, che vi riporto qui.
A conclusione di questo pomeriggio di lavoro, che mi auguro sia stato interessante e utile, permettetemi di esprimere un auspicio, che è anche un augurio. Ho esordito dicendo che su questi problemi si discute e si lavora da diversi anni, ma ora siamo arrivati al dunque. Ci sarà un’impressionante accelerazione dei progetti e dei processi di cambiamento nei prossimi mesi. Sotto pressione gli italiani danno il meglio, quindi non c’è da preoccuparsi: il sistema non collasserà.
E’ però importante avere l’atteggiamento adeguato al problema, perché il tempo e le risorse non sono illimitati.
Ogni attore sarebbe tentato di circoscrivere la fetta di problema che gli compete, e di affrontarla per conto proprio.
Non è una strategia che può funzionare. Stiamo infatti discutendo di modernizzare l’infrastruttura finanziaria del nostro sistema produttivo, e ci sono dei nodi strutturali da sciogliere, dei ritardi da superare, delle inefficienze di sistema da rimuovere.
Il mercato, anche aiutato da risorse pubbliche, da solo non ce la può fare, né le banche, ne le associazioni d’impresa, né i confidi, né i fornitori di informatica e servizi. Le strategie vincenti saranno quelle che cercano spazi di crescita e, (perché no?) di vantaggio, in un sistema che deve evolvere, e se non lo fa è destinato ad estinguersi.
Questa visione è per sua natura aperta all’innovazione e alla collaborazione, alla ricerca attiva di vantaggi da condividere con partner di filiera. Il cambiamento del sistema è fatto di tante novità, magari piccole, proposte da chi è più creativo e responsabile, e fatte proprie da altri per una sorta di contagio virtuoso. E’ l’idea di collaborare per un bene comune. Non è retorica. E' l’unico approccio che può funzionare oggi, per questo come per tanti altri problemi che attendono di essere affrontati in Italia.
Luca
Tue 29 Apr 2008, 22.46 - Stampa
Non perdo occasione per dir bene di Quantrix Modeler, il foglio elettronico col turbo che mi ha reso tanti servigi nei recenti lavori di ricerca.
Colgo l'occasione per invitarvi a provarlo (per 30 giorni gratis) nella sua ultima versione, la 3.0. Rispetto alla precedente, hanno aggiunto un sistema di navigazione "a schede", proprio come quello del foglio elettronico per antonomasia. Si ha poi la possibilità di creare facilmente viste composte da più tabelle e grafici (i "canvas") e si può personalizzare l'accesso alle funzioni di visualizzazione e di calcolo secondo il profilo dell'utente.
Con il dollaro a 1,6 per un euro, è un buon acquisto. Non ho provvigioni, vi assicuro, anche se in futuro non mi dispiacerebbe se qualcuno dei miei ragazzi lo traducesse e ne curasse la distribuzione in Italia.

Luca
Mon 28 Apr 2008, 19.25 - Stampa

Il grande disco di Claudio Chieffo.
A Rimini, nel week-end, ho partecipato agli esercizi della Fraternità di CL, predicati da don Julian Carròn. Penso che abbia scelto lui di introdurre tutte le meditazioni con una, due, anche tre canzoni di Claudio Chieffo, grande cantautore, morto l'estate scorsa. Sono pezzi che conosco da 35 anni, li ho sentiti centinaia di volte, anche cantati dal loro autore. Mai come questa volta mi hanno raggiunto con la voce di un amico presente, che testimoniava a me, proprio a me, Gesù incontrato nella vita (le parafrasi sono inutili, lì sta l'origine) e la pienezza, la drammaticità, la pace, donate a chi lo accoglie.
Tra le canzoni che abbiamo ripreso, una mi ha toccato: "Quando uno ha il cuore buono". La trovate nel CD "E' bella la strada" (v. a lato) con altre 23 (grandissime) e i testi.
Il ritornello fa:
Quando uno ha il cuore buono
non ha più paura di niente:
è felice di ogni cosa,
vuole amare solamente.


Don Giussani la commenta così:
Se tu sei disponibile alla verità, cioè se desideri la verità, se tu hai il cuore buono, quanto più la realtà si mostra a te nella diversità in cui si concreta, tanto più tu ti senti spinto dentro di essa, te ne arricchisci, ne sei contento, non hai mai finito di guardar dentro: il Mistero non è un muro che ferma lo sguardo, ma è come un'apertura dentro la quale non hai mai finito di entrare.
E' semplicissima, come una canzone per bambini (all'apparenza, ma bisogna cantarla in maniera distesa, non scandirla come una filastrocca). Non c'è traccia di sentimentalismo, è un cuore indomabile che canta; non c'è avversità che lo possa bloccare, riscopre mille volte al giorno la positività ultima del reale, e riparte.
Ho scannerizzato un pezzo della copertina de "La casa", disco di Chieffo del 1977. Sua è la foto da giovane. In basso ci trovate anche il mio nome. Ho avuto la ventura di collaborare con i musicisti che lo hanno realizzato; non ho fatto molto, otto note di mandola in un brano. La sua voce è la mia, ora più di allora.

Luca
Mon 28 Apr 2008, 14.35 - Stampa
Nell'annuncio della pubblicazione del nostro libro (mio e di Marco Bee) sui "Modelli di portafoglio per la gestione del rischio di credito" invitavo a visitare il sito creditportfolio.net creato per i suoi lettori.
Per qualche settimana il booksite conteneva la pagina di benvenuto e poco più. Finalmente sono riuscito a inserire due nuove sezioni, la prima per scaricare i modelli software degli esempi inclusi nel volume in ambiente Excel, Matlab e Quantrix; la seconda è l'inevitabile errata corrige.
Il volume, a quanto pare, ha riscosso molto interesse. Era in bella evidenza tra gli stand alla convention ABI di settimana scorsa.
Adesso ci sono due buoni motivi in più per visitare creditportfolio.net.

Luca
Thu 24 Apr 2008, 14.33 - Stampa
A Roma, in coda alla tavola rotonda sui confidi, Sapio, amico e assiduo frequentatore di aleablog, discuteva di fondi monetari con Claudio D'Auria, consulente di Allen e Overy che aveva appena terminato una brillante presentazione sulla tranched cover. Il tema può interessare a molti nostri visitatori. Vi giro quindi le sue riflessioni con preghiera di non far mancare i vostri pareri a commento:
"Quale forma di garanzia reale deve assumere il fondo monetario per essere riconosciuto a copertura del Kirb nelle tranched cover? Secondo l'ufficio legale di un gruppo bancario il fondo doveva essere costituito in pegno regolare altrimenti poteva essere pignorato da un terzo creditore del garante. A quanto ho inteso da Claudio D'Auria, il pegno è civilisticamente ottimo ma anche il fondo vincolato è accettabile (prudenzialmente). Io sarei meno sicuro."
Luca
Wed 23 Apr 2008, 22.55 - Stampa
Ieri sera sono rientrato da Roma, dove ho partecipato alla prima delle due giornate di "Basilea 2 alla prova dei fatti", l'evento annunciato qui.
Come lo scorso anno, ho seguito con interesse la mattinata di apertura, introdotta da Giuseppe Zadra. Giovanni Carosio (Banca d'Italia) e Giuseppe Siani (Commissione Europea) hanno tratteggiato gli aggiustamenti del quadro di vigilanza prudenziale prospettati dal Comitato di Basilea e dalla Commissione. Naturalmente queste correzioni nascono dalla crisi dei subprime, e mirano a colpire le esposizioni dove hanno covato i peggiori focolai di instabilità prima del crollo: le cartolarizzazioni di cartolarizzazioni (CDO di ABS) e le linee di credito a favore dei veicoli fuori bilancio (i famigerati SIV). Sono inoltre in discussione nuove regole sui grandi rischi (che andranno a ricomprendere anche le esposizioni interbancarie, con eccezioni per le piccole banche), sugli strumenti innovativi e ibridi di capitale, e sul rischio di evento del trading book.
Tra fine aprile e giugno dovrebbe svolgersi la consultazione sulle nuove misure. Trovate qui il recentissimo comunicato in materia del Comitato di Basilea.
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Luca
Tue 22 Apr 2008, 20.26 - Stampa
Nell'assemblea dell'Associazione XBRL Italia, alla quale ho partecipato ieri a Roma, si commentava un articolo di Andrea Fradeani uscito il giorno stesso su Italia Oggi dal titolo "XBRL: Sperimentazione infinita". Oggi è uscito un articolo di Giorgio Rengheteneanu sul Sole 24 ore che riprende un comunicato stampa di Gianfranco Torriero, presidente di XBRL Italia. Lo trovate anche sul sito analisiaziendale.it.
Si tratta di un'opportuna precisazione sullo stato dell'iter. «L'obbligo del nuovo formato - ha dichiarato Torriero - scatterà per i bilanci delle società con esercizio "in corso al 31 marzo 2008". Di fatto, l'operazione coinvolgerà le imprese per il deposito del bilancio nel 2009. Tuttavia, per le società con esercizio "a cavallo" dell'anno, il decollo di Xbrl sarà anticipato. Il deposito deve avvenire entro 30 giorni dalla data dell'assemblea che approva il documento. L'assemblea si deve svolgere entro 120 giorni dalla chiusura dei conti. «La prima scadenza per Xbrl - fa notare Torriero - dovrebbe essere al più tardi entro il 31 agosto (che slitta a lunedì 1° settembre) e riguarderà, appunto, le società con esercizio in corso al 31 marzo 2008. [...] Per dare certezze alle imprese è importante che il decreto concluda il suo iter al più presto, per essere pubblicato in tempo utile sulla Gazzetta Ufficiale». Pubblicazione che non dovrebbe tardare, poiché manca di fatto soltanto il parere della Conferenza Stato- Regioni.

Luca
Tue 22 Apr 2008, 20.05 - Stampa
A differenza del precedente blog su Lince, questo può sembrare una non notizia. Però è interessante sapere che il 28 marzo la Banca d'Italia ha riconosciuto Standard and Poor's come ECAI. Su questo articolo di Isabella Bufacchi, ripreso sul sito di Eurogroup, trovate la spiegazione del ritardo nella conclusione del procedimento rispetto ai casi di Fitch e Moody's.
Su questa pagina web della Banca d'Italia trovate il riepilogo delle ECAI sinora autorizzate con le tabelle di mapping dei loro rating sulle classi di vigilanza.
Luca
Tue 22 Apr 2008, 19.52 - Stampa
In questo blog di febbraio avevo accennato al possibile arrivo imminente di ECAI italiane, e di fatto con delibera N° 170 del 17/03/2008 la società Lince è stata riconosciuta ECAI da Banca d'Italia. Il riconoscimento vale per i rating di tipo unsolicited relativi alla categoria "imprese altri soggetti" prevista nell'ambito del metodo standardizzato.
E' interessante la storia di questo gruppo: Lince nasce nel 1920 per svolgere attività di investigazione e informazione commerciale. Negli anni l'attività si espande al recupero crediti e alle informazioni per il marketing. Nel 2003 Lince apre al capitale con l'ingresso del gruppo finanziario SG a fianco della famiglia Romeo. Nel 2006 Bain Capital ha acquistato da SG Capital Europe la partecipazione in Lince, ed è stato costituito il Gruppo TeamSystem Lince, che opera nel settore dei servizi gestionali per le imprese e i professionisti: consulenza, software gestionali, formazione, informazione economica, recupero crediti. E ora anche rilascio di rating unsolicited. Per maggior informazioni andata al sito del gruppo.
Altre ECAI in arrivo?
Luca
Mon 21 Apr 2008, 14.11 - Stampa
Sono a Roma per la convention ABI su Basilea 2, nella quale coordinerò, domani, una sessione su relazioni banca-impresa e confidi. Approfitto di un momento tranquillo per informarvi di un'altra iniziativa sul tema, segnalatami dal dott. Genero di Deloitte, che si terrà, sempre a Roma, martedì 6 maggio presso l'Università degli studi "La Sapienza", Facoltà di economia, aula V, via del Castro laurenziano, 9, sul tema "Il sistema confidi: trasformazioni e problemi operativi". L'evento è organizzato dalle colleghe della Sapienza Paola Leone e Pasqualina Porretta in collaborazione con Confiteor. Tra i relatori le colleghe sopra citate oltre al prof. Maurizio Baravelli (della mia stessa scuola bocconiana), Claudio D'Auria (Allen e Overy), Ferrucco Vannucci (Artigiancredito Toscano), Giampaolo Molon (Banca popolare di garanzia), Bartolo Mililli (Confeserfidi), Manlio Genero (Deloitte) e Fabrizio Mandrile (Confiteor). I lavori iniziano alle 9.00 e finiscono alle 17.30. E' previsto un buffet. La partecipazione è gratuita. Trovate qui il programma e la scheda di iscrizione, da inviare entro il 30 aprile ai recapiti indicati.

Luca
Thu 17 Apr 2008, 22.38 - Stampa
Gentili visitatori, mi sono preso due giorni di svago per partecipare al Seminar by the North Sea organizzato dalla società che produce Quantrix Modeler ad Amsterdam. Come ho scritto in varie occasioni, sono un utente entusiasta di questo foglio elettronico multidimensionale, e ho colto l'occasione per conoscere le persone che lo hanno sviluppato. Alla partenza dall'aeroporto (complice un mal di testa micidiale) quasi mi pentivo di sacrificare due giorni tranquilli. Dopo una giornata di lavoro tra persone amichevoli e intelligenti, mi sento molto meglio. Ogni tanto fa bene tornare dietro ai banchi. Non ho avuto molto tempo per visitare la città, l'ho ammirata stasera cenando in battello sui canali che la attraversano (anche il cibo era buono).
Sta per uscire la release 3.0 di Quantrix Modeler, arricchita nelle funzioni di presentazione. Domani ci illustreranno gli sviluppi futuri. Nel gruppo smefin, vediamo Quantrix come strumento ideale per il consulente alla finanza delle PMI: è un'intuizione che stiamo verificando. Non è facile proporre uno strumento di analisi finanziaria diverso da Excel, ma per alcune applicazioni Quantrix è difficile da battere.

Luca
Thu 17 Apr 2008, 15.59 - Stampa
E' stata pubblicata sul sito ufficiale la prima XBRL Italia News Letter. In questo notiziario (trimestrale) si possono trovare aggiornamenti sull'attività della Giurisdizione Italiana XBRL.
Nel primo numero, tra l'altro, è possibile trovare un resoconto sul convegno XBRL di gennaio e un aggiornamento sul Deposito dei bilanci e degli altri documenti al Registro delle Imprese in formato XBRL.

Davide
Mon 14 Apr 2008, 17.58 - Stampa
L'ABI organizza orami da qualche anno in primavera un evento su Basilea 2 che riscuote forti adesioni tra gli addetti ai lavori. Quest'anno ha per tema "Gestione dei rischi, allocazione del capitale e relazione con le imprese". Si terrà a Roma, Ergife Palace Hotel il 22 e 23 aprile. La quota di adesione è di 400 euro (+iva 20%) per gli Associati ABI e di 800 euro (+iva 20%) per i non associati. Per maggiori informazioni andate qui.
Nell'ambito della convention, mi è stato affidato il coordinamento di una delle sessioni parallele del 22 aprile nel pomeriggio, dal titolo "La relazione commerciale banca-impresa alla prova di Basilea 2". La sessione prevede una prima parte introdotta da me con interventi di Stefano Matturro (Engineering), Elena Desiderio (Dun & Bradstreet) e Giacomo De Laurentis (Università Bocconi). Seguirà una tavola rotonda su "Confidi, garanzie e convenzioni", alla quale partecipano: Domenico Santececca, Direttore Centrale Area Corporate ABI; Antonio Renzi, Banca d’Italia; Patrizia Geria, Direttore Neafidi; Giandomenico Mosco, LUISS; Claudio D’Auria, Allen & Overy; Lorenzo Gai, Università di Firenze; Antonio Muto, UniCredit Banca d’Impresa.
Gentili visitatori, se vi capita di passare all'Ergife il 22 aprile sarà un piacere salutarvi di persona (purtroppo il 23 non mi potrò fermare per impegni a Trento).

Luca
Sun 13 Apr 2008, 15.15 - Stampa
Alla recente riunione del G7 a Washington, il Governatore Draghi presentando il rapporto di 70 pagine del Financial Stability Forum, organismo di cui è presidente, ha dichiarato: «Vogliamo ricreare un settore dei servizi finanziari in grado di creare valore, ma immune dal perverso meccanismo di incentivi che ha caratterizzato il passato recente. [...] Dobbiamo assicurarci che sarà disponibile adeguata liquidità, un'appropriata gestione del rischio e dobbiamo risolvere la questione del perverso meccanismo di incentivi». Il FSF è espressione delle autorità monetarie e dei supervisor sui mercati finanziari, e ha la missione di migliorare la stabilità e il funzionamento dei sistemi finanziari globali, al fine di prevenire crisi sistemiche. E' stato promosso nella riunione del G7 del 1998, ed è coordinato da un segretariato che ha sede a Basilea presso la BRI.
E' di recente uscita anche l'edizione di aprile 2008 del Global Financial Stability Report del Fondo monetario internazionale, dal titolo Containing Systemic Risks and Restoring Financial Soundness (scaricabile qui). Il Monetary and Capital Markets Department del FMI sotto la direzione di Jaime Caruana (ex presidente del Comitato di Basilea ed ex governatore della Banca di Spagna) dedica più di 200 pagine alla crisi in atto nei mercati finanziari, fa una diagnosi impietosa degli errori commessi, e suggerisce interventi correttivi.

Luca
Sun 13 Apr 2008, 15.03 - Stampa
La fede risponde al desiderio umano più fondamentale, irresistibile, irreprimibile di fare del bene, di migliorarsi, di pensare e agire oltre il limiti degli egoismi umani. Ancor più di questo, essa è radicata nella convinzione che l'impulso a fare del bene consiste nel mettersi da parte, nella consapevolezza di qualcosa più importante di noi stessi. Così l'altro non viene rifiutato o ancor peggio escluso, ma abbracciato come più importante di me o di te. E chi crede è convinto che questo è il nostro scopo nella vita. Per chi pensa così, Dio non è un vecchio saggio lontano nel cielo, ma la vera fonte della vita. Dio è amore disinteressato, caritatevole, e un dispensatore infinito di grazia.
Tony Blair - 'Faith and Globalisation' Westminster Cathedral Lecture , 3 aprile 2008.
Fri 11 Apr 2008, 10.23 - Stampa
Aggiorno questa notizia sull'iter di avanzamento del DPCM che approva la tassonomia GAAP Italia per il deposito dei bilanci XBRL: ho appreso che l'Autorità garante per la protezione dei dati personali ha espresso parere positivo sul decreto.
Ieri sera a "Porta a porta", il candidato premier attualmente all'opposizione prospettava, in caso di vittoria elettorale del suo schieramento, forti investimenti sulla gestione digitale dei documenti amministrativi. Penso che il processo di adozione di XBRL non si fermerà, né prima, né dopo le elezioni.

Luca
Thu 10 Apr 2008, 19.14 - Stampa
Io mi illudo di essere un esperto del sistema di garanzia in Italia: non lo sono. La mia ignoranza si è palesata l'altro ieri, a Roma, quando sono andato a trovare l'amico Gianni Triolo, amministratore delegato di Commerfin, società consortile che supporta i confidi del mondo Confesercenti. Il discorso è caduto sul Fondo centrale di garanzia per le PMI. Dicevo della mia sorpresa nel riscontrare una crescita delle garanzie dirette rilasciate dal Fondo a favore delle banche, senza l'affiancamento di un confidi co-garante o contro-garantito. Il dott. Triolo mi ha rivelato che circa 80 milioni di queste operazioni sono state promosse dal CO.SVI.G. Il Consorzio nazionale di sostegno e sviluppo delle garanzie (CO.SVI.G, appunto) è stato costituito nel giugno 2006 da Confesercenti e da Commerfin per favorire l’accesso delle piccole e medie imprese del terziario al credito garantito dal Fondo centrale per le PMI. Il Consorzio opera nelle Regioni Basilicata, Campania, Sicilia, Sardegna,Calabria e Puglia. Si avvale della rete Confesercenti, con il supporto tecnico-finanziario e informatico di Commerfin. Le imprese ricevono assistenza riguardo alla valutazione delle esigenze finanziarie, alla verifica di ammissibilità al Fondo Centrale di Garanzia, alla predisposizione della modulistica via web per la presentazione delle domande. Le banche erogano prestiti chirografari a medio termine senza richiedere fidejussioni personali, e applicando uno sconto superiore al punto percentuale rispetto alle condizioni di mercato. La garanzia del Fondo, rilasciata direttamente alle banche erogatrici, copre fino all'80% del credito ed è a costo zero per le imprese localizzate nelle aree Obiettivo 1 (soprattutto in Campania, Calabria, Sicilia). Il CO.SVI.G. è remunerato da una commissione sull'erogato.
L'iniziativa ha riscosso il gradimento della Confesercenti, delle banche e delle imprese. Da anni sostengo che i confidi creano gran parte del valore nella fase di originazione del credito per il ruolo di segnalatori, consulenti e co-istruttori. In questo caso notiamo che la struttura associativa supporta l'originazione senza assumere rischi. I rischi rimangono a carico della banca erogante e del Fondo centrale. Sappiamo bene che si tratta di una forma di garanzia non eleggibile per Basilea 2, ma ciò nonostante le banche la valorizzano, come abbiamo visto. Il modello CO.SVI.G. non sarebbe replicabile al centro-nord, dove le quote garantite dal Fondo centrale sono più basse, e il costo non è nullo, né sarebbe sostenibile in assenza di garanzie pubbliche. Però mi sembra interessante questo caso di separazione tra gestione della relazione e assunzione di rischio. Se fossi un confidi 106 (ora e sempre) ci farei sopra una riflessione.

Luca
Thu 10 Apr 2008, 18.07 - Stampa
Martedì 8 aprile sono volato a Roma da Bolzano con un simpatico turboelica per la seconda riunione del Gruppo di lavoro "Interventi di ingegneria finanziaria" (che ho presentato qui), presso il Ministero dello sviluppo economico. Erano presenti rappresentanti del MiSE, dell'IPI, delle Regioni, con esperti esterni (oltre a me, Claudio D'Auria). Partecipavo per la prima volta ai lavori. La riunione è stata molto fruttuosa. Il gruppo sta mettendo a punto un quadro conoscitivo degli interventi basati su garanzie e private equity a livello centrale e regionale . Su queste basi saranno delineati e proposti schemi tipo di intervento di natura tradizionale (opportunamente aggiornati) e innovativa. Sono onorato di poter dare il mio contributo. Appena si produrranno documenti pubblici, ne darò informazione.

Luca
Thu 10 Apr 2008, 17.51 - Stampa
Raccontavo qui della gradita presenza del Confidi Province Lombarde al tavolo di lavoro sulla pratica di fido XBRL. Dopo poche settimane, Federconfidi (la ben nota associazione dei confidi del mondo Confindustria) ha deciso di aderire a XBRL Italia. E' un segnale di forte interesse per le tecnologie che promettono di rendere più efficiente il processo del credito e più agevole la consulenza finanziaria alle PMI, due funzioni che sono al cuore dell'attività dei confidi.
Questa notizia, nella quale confluiscono i due filoni più frequentati in aleablog, confidi e XBRL, mi fa molto piacere.

Luca
Thu 10 Apr 2008, 09.34 - Stampa
Nell’ambito delle scelte strategiche che i Confidi 107 sono chiamati a compiere vi sono quelle relative al disegno organizzativo delle loro strutture. Sono scelte destinate a condizionare in modo rilevante l’equilibrio economico dell’intermediario a causa del loro riflesso sulla struttura dei costi. Nell’ambito delle decisioni relative alla definizione dell’assetto organizzativo, un tema di particolare rilevanza è quello relativo alla possibilità e alla convenienza di ricorrere all’esternalizzazione (outsourcing) di alcune importanti funzioni aziendali, sia operative che di controllo. A gentile richiesta, ho scritto questa breve nota per inquadrare il problema. L'obiettivo è quello di evidenziare gli ambiti in cui le disposizioni regolamentari di Banca d’Italia consentono il ricorso all’outsourcing e i relativi presidi che il Confidi deve adottare se vuole farvi ricorso.
Flavio A.
Fri 4 Apr 2008, 17.39 - Stampa
Il 31 marzo il team XBRL della fondazione IASC (International Accounting Standards Committee) ha pubblicato la versione “quasi definitiva” della tassonomia IFRS 2008. Tale tassonomia è una completa traduzione in XBRL dei principi contabili internazionali IFRS 2008 e rappresenta una completa revisione delle precedenti versioni della tassonomia IFRS. Secondo Olivier Servais, team leader del gruppo XBRL della fondazione IASC “la pubblicazione di questa tassonomia rappresenta un passo importante verso l’inserimento di XBRL nel flusso principale del reporting finanziario” (comunicato stampa).
Nello sviluppare la tassonomia GAAP Italia ci siamo sempre ispirati all’architettura delle tassonomie IFRS ed è quindi importante tenerne monitorate le evoluzioni tecniche. Ad oggi non è ancora stata pubblicata la documentazione ufficiale e quindi mi limito a segnalare due aspetti interessanti dal punto di vista tecnico rilevati ad un primo esame:
1) la scelta di adottare il modulo XBRL Dimensions in modo da non stravolgere l’impostazione delle vecchie versioni della tassonomia (a differenza di quanto è stato fatto, ad esempio, nella tassonomia americana US GAAP); le XBRL Dimensions non vengono usate per modellare tabelle di nota integrativa ma solo per specificare la natura dei singoli dati (ad. esempio se i dati sono stati rettificati o meno oppure se si riferiscono a report annuali o parziali, ecc.).
2) la rappresentazione dei report tabellari a due dimensioni: per ognuno di essi viene proposta una doppia gerarchia di presentazione una per righe e una per colonne; in questo modo dovrebbe essere più semplice ricostruire il prospetto a due dimensioni a partire dalla tassonomia.
Non appena avrò nuovi elementi interessanti, tonerò sull’argomento.

Davide
Fri 4 Apr 2008, 09.21 - Stampa
Nell'ultimo numero dell'Economist, un editoriale commenta il dibattito in corso sulle crisi finanziarie sistemiche: il tentativo di regolarle sarebbe un rimedio peggiore del male. La storia della banca e della finanza moderna, dal XVII secolo in avanti, è costellata da episodi di crisi, circa una ogni decennio.
La finanza, si afferma, è una mente che opera per associare lavoro a capitale, per consentire ai risparmiatori e ai debitori di rinviare il consumo, o di anticiparlo, per mettere le persone in grado di condividere, e commerciare, i rischi. Più il sistema è furbo, meglio svolge quest'opera. Un sistema che funziona male va a sostenere progetti che sprecano risorse e declina quelli validi, intrappola le persone nel presente, accumula rischi su di loro e rallenta la crescita economica. Qui nasce il dilemma: un sistema finanziario sofisticato e innovativo produce boom devastanti; ma un sistema costretto e iper-regolato condanna l'economia ad una crescita lenta.
Uno sarebbe tentato di prendere il meglio dei due mondi: diamo ai supervisori il compito di prevenire le crisi, lasciando l'innovazione libera di esprimersi finché non introduce squilibri eccessivi. La crisi dei subprime ha dimostrato i limiti del potere dei regulators. L'Economist indica i loro errori: tanta enfasi sui pericoli degli hedge fund, e poi la crisi scoppia nei comparti teoricamente più sicuri e sorvegliati, come i CDO tripla A e i reparti di proprietary trading della banche (appoggiati su veicoli fuori bilancio come le SIV), passando per le falle della normativa prudenziale pre-Basilea 2 e per le illusioni sulla stabilità dei rating. Gli hedge fund sono invece tra coloro che oggi assorbono le perdite sulle tranche di CDO più rischiose senza mettere a repentaglio la stabilità del sistema.
Sarebbe comodo dar la colpa ai supervisori, ma è il sistema ad essere coalizzato contro di loro: le idee nuove nascono nel mercato, che può metterci sopra più soldi, più tecnologie, più comunicazione. Quando il mercato soffia in una bolla, il regulator potrebbe farla scoppiare, ma chi ha il coraggio di scoperchiare il vaso di Pandora, prendendosi la colpa della crisi?
Il fatto notevole, così conclude l'editoriale, è che i mercati, nonostante bolle e crolli, continuino a funzionare. Le crisi sono il prezzo dell'innovazione e del sostegno alla crescita.
Viste da Londra, le cose stanno proprio come dice l'Economist. E viste dall'Italia? Il nostro paese non è tra quelli che producono innovazione finanziaria, tutt'al più la importa (con qualche ritardo) e la distribuisce. Siamo prenditori netti, e paghiamo il servizio (è emerso con chiarezza nella querelle sugli strutturati venduti alle imprese e ai risparmiatori). Milano non è Londra, e l'Italia, come sistema paese, non fa business sui boom di mercato. Il grosso del valore aggiunto è creato fuori dal paese. Occorre quindi stare molto attenti alle perdite conseguenti ai crolli, e ai loro effetti redistributivi tra residenti e non residenti e, all'interno, tra intermediari finanziari ed economia reale. Peraltro, il fatto di non avere massicce esposizioni proprietarie ci isola dalle crisi (pare che nel caso dei subprime si siano limitati i danni rispetto ad altri paesi europei), lasciandoci i mezzi per sanare i guai di casa nostra, che hanno nomi e cognomi ben noti.
Se Milano non è Londra, non per questo l'Italia è condannata soltanto a subire l'innovazione dei mercati finanziari.
In primo luogo, non siamo esentati da un lavoro di intelligence, letteralmente, dal seguire con intelligenza gli sviluppi dei mercati internazionali. Occorre essere molto selettivi nell'accesso ai nuovi strumenti, in molti casi la via più ragionevole per un privato, per una banca regionale, è quella di dire "no, grazie", il gioco proposto è sbilanciato verso chi ce lo propone. In altri casi si aprono dei canali nuovi, dove si reperiscono capitali o si cedono rischi a prezzi vantaggiosi. Quello che purtroppo si osserva è che l'innovazione finanziaria viene disseminata nel paese dai sales department delle banche d'investimento, e i problemi di pricing e controllo sono studiati nei tempi e nei modi dei progetti IAS e Basilea 2. Non è il canale migliore per formare un'autonomia di giudizio e una capacità di lettura del contesto globale.
In secondo luogo, possiamo rispondere all'innovazione globale basata su scambi di massa, impersonali, con forme di innovazione personalizzata, modellata sui bisogni finanziari delle nostre economie territoriali, ma capace di dialogare da pari a a pari con i mercati globali, e di servirsene con oculatezza, se conviene. Questa visione non interessa soltanto le banche cooperative, popolari e BCC, o i confidi, o la finanza etica, ma anche le banche maggiori, che hanno raggiunto le dimensioni dei loro competitor europei, ma sono ancora alla ricerca dell'accordo ideale tra le loro storie e un modello di banca globale, sempre però incentrato sull'operatività con famiglie e imprese.
Nessuna retorica, dunque: né quella del migliore dei mercati globali possibili, né quella del localismo e dell'autarchia. Tutt'e due al fondo sono pretesti per velare posizioni di rendita. C'è spazio per fare di più, per questo vale la pena rischiare.

Luca
Thu 3 Apr 2008, 00.01 - Stampa
L'8 febbraio, mentre ero appostato in attesa delle istruzioni di vigilanza sui confidi 107, usciva a mia totale insaputa il nuovo CD di Davide Van de Sfroos: Pica!.
L'ho appreso soltanto ieri da un'amica di Lugano. Non pensavo di ridurmi così.
Per ritrovare la carica ho ascoltato più volte la Ballata del Cimino, storia di un contrabbandiere che per sfuggire alla Finanza si tuffa nel lago liberandosi della sporta di sigarette e del resto. Potrebbe diventare l'inno degli irriducibili "107? No, grazie", ma lo consiglio anche ai confidi trasformandi, per una boccata di ossigeno tra un'overdose e l'altra di regolamenti, circolari, processi di A, B, C, ... e Z, primi, secondi e terzi pilastri. Occhio, amici, la trasformazione in 107 non è soltanto rispetto, o elusione, delle regole, anche i confidi hanno un cuore.

Luca
Wed 2 Apr 2008, 19.29 - Stampa
Da qualche settimane alcuni visitatori raggiungevano questo sito dall'estero cercando su google per "aleablog". Ho allora scoperto che esiste dall'agosto 2006 un sito aleablog.com curato da un operatore finanziario (jck il suo nickname) molto riservato nel parlare di sé. Il nostro blog esiste dal gennaio 2005, ma penso che siamo arrivati per vie diverse e autonome ad utilizzare lo stesso nome.
aleablog.com segue i mercati dei derivati e il trading con modelli quantitativi. Propone e commenta notizie sui mercati finanziari, con un taglio molto analitico, da addetti ai lavori. Tornerò a visitare aleablog.com per tenermi aggiornato e in esercizio sui comparti più sofisticati del mercato finanziario, ma continuerò a trattare la finanza casereccia, più vicina all'economia reale, sul mio aleablog.net.

Luca
Tue 1 Apr 2008, 14.53 - Stampa
Segnalo un interessante documento di consultazione sul credit risk transfer a cura del Joint Forum promosso dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, dallo IOSCO e dall'International Association of Insurance Supervisors. Lo trovate qui.
Queste le principali considerazioni e conclusioni:
  • dal 2004 sono fortemente cresciuti gli strumenti di CRT ad alto leverage; in larga parte sono stati piazzati presso investitori non pienamente consapevoli dei loro rischi;
  • questo ha contribuito ad aggravare le turbolenze di mercato dal 2007, anche per l'eccessiva fiducia degli investitori nei rating delle agenzie;
  • il mercato del CRT sopravviverà, specie nei comparti legati alla cartolarizzazione dei prestiti, ma rimarrà debole ancora per qualche tempo, e tenderà ad operare con strutture semplici (non più scatole cinesi);
  • i supervisors rimangono consapevoli dei problemi di complessità, pricing, liquidità, rischi operativi e reputazionali che gravano su questi mercati, e auspicano che gli operatori si adoperino per comprenderli meglio al fine di tenerli sotto controllo;
  • la dura lezione dei subprime non pone al riparo da possibili crisi future, che potrebbero originarsi in comparti di mercato ancora da inventare; il quadro di controllo dei rischi dovrebbe però irrobustirsi per anticipare i tempi di allerta e di reazione rispetto a quanto è accaduto nel 2007.

Luca
Tue 1 Apr 2008, 09.54 - Stampa
Stamattina le nostre procedure di compliance hanno intercettato diversi tentativi di burla che alcuni miei collaboratori intendevano perpetrare.
Alle 7.10 sul suo PC di casa Davide Panizzolo stava producendo un file pdf su carta intestata (falsa) di un sedicente "Centro studi per la comunicazione elettronica". Il documento tarocco annunciava l'abbandono, da parte degli organi governativi competenti, di XBRL quale linguaggio per i bilanci in formato elettronico elaborabile, a favore di uno standard proprietario in formato binario, gestibile con una libreria in linguaggio Assembler sviluppata dallo stesso Centro studi e distribuita con licenze annuali del costo di 35.000 euro + IVA (consulenza personalizzata alla tariffa di 2.500 euro a giornata + IVA).
Ma era solo l'inizio. Alle 7.25 Eleonora Broccardo raggiungeva anzitempo la sua scrivania per stilare una versione contraffatta della Comunicazione della Commissione europea sugli aiuti di Stato in forma di garanzia, secondo la quale, in reazione alla crisi dei subprime, gli aiuti tramite regimi di garanzia collettiva sarebbero stati autorizzati soltanto nei confronti di confidi vigilati, per di più autorizzati al metodo IRB avanzato di Basilea 2.
Ma il peggio doveva ancora venire. Alle 8.05 Flavio Aldrighetti, da un internet café delle valli Giudicarie inferiori, stava caricando sul sito webpetitions.com un appello bufala dal titolo "107? No, grazie" a nome di un sedicente attivista al servizio del modello tradizionale di confidi.
Il nostro compliance officer (che per la delicata funzione svolta mantiene l'anonimato) ha provveduto tempestivamente a sventare gli effetti nefasti di questi comportamenti censurabili. Alle 8.30 un report dettagliato era sulla mia scrivania, richiami scritti erano già stati inoltrati con raccomandata AR agli inavveduti responsabili, con aggiornamento del loro stato di servizio. Il Comitato etico del centro è stato convocato d'urgenza per discutere le ragioni dell'accaduto, e approverà interventi di prevenzione contro recidive.
I burloni nullafacenti sono sempre in agguato, vigiliamo!

Luca
Tue 1 Apr 2008, 09.11 - Stampa
Avvertimento: questo blog è molto tecnico e penso sia di minimo interesse per la gran parte dei nostri visitatori.
Qualche mese fa, per sviluppavare il sito xbrail, abbiamo installato il database IBM DB2 9.5, che ha una buona gestione dei dati in formato XML. Il sito è sviluppato in ambiente ruby on rails, e per accedere al database abbiamo utilizzato l'IBM_DB adapter per Ruby. Abbiamo migrato i contenuti del sito da MySQL a DB2, ma poi sono emersi dei problemi. Ho cercato da indagare, e ho trovato un intoppo nella procedura di salvataggio su database, che ho prontamente segnalato al team DB2 di IBM (a proposito, uno degli sviluppatori leader è un italiano, Antonio Cangiano, che vive in Canada, vi consiglio di visitare il suo blog, è un genio, con una vera passione per l'informatica intelligente).
Bene, proprio ieri mi hanno comunicato per mail che il mio bug report è stato accettato: trovate i dettagli qui, e ne sono molto fiero.
Chissenefrega, direte voi. No, permettetemi di fare una considerazione: nel nostro paese, nei progetti informatici, si tende a separare nettamente le funzioni di gestione del progetto, le competenze funzionali, le competenze tecniche, la realizzazione. Questa è la soluzione giusta per grandi progetti su scala industriale, specie oggi, con la delocalizzazione dei team di sviluppo in India, Messico, Est Europa, Cina, dove le competenze costano meno. Per piccoli progetti ad alto contenuto di ricerca il fai-da-te funziona. Naturalmente, se vi piace smanettare, come nel mio caso. Stando attenti a non esagerare, perché la programmazione genera dipendenza ed assuefazione a fare le ore piccole davanti al PC.

Luca