Tue 31 Jul 2007, 16.14 - Stampa
Grazie ad un tempestivo e-mail alert, ho appreso che la Banca d'Italia ha riconosciuto Fitch Ratings come ECAI per tutti i comparti previsti nell'ambito del metodo standardizzato (Titolo II, Capitolo 1, Parte Prima) e per le posizioni verso cartolarizzazioni (Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda). Qualora le banche utilizzino i rating per il comparto "imprese e intermediari vigilati" accertano che i medesimi non siano "Fitch initiated ratings" in quanto si tratta di rating unsolicited. Trovate qui la tabella di mapping tra i rating Fitch (da AAA a D) e le classi (da 1 a 6) previste dalle disposizioni di Vigilanza.

Luca
Tue 31 Jul 2007, 13.03 - Stampa
Fino a un anno fa non mi ero mai interessato di banche e Mezzogiorno, tradendo le mie origini familiari, napoletane per la parte materna. Il progetto Banca popolare delle province calabre mi ha costretto a rimediare a questa negligenza. Ho letto quindi con grande interesse la testimonianza di Fabrizio Saccomanni, Direttore generale della Banca d'Italia, presentata alla Commissione finanze della Camera lo scorso 26 luglio. Nel testo si commentano diverse vexatae quaestiones: la crisi sistemica delle banche meridionali negli anni novanta (frutto della recessione del 1992-93 in un'economia fragile che non ha beneficiato della svalutazione della lira e ha subito il calo dell'intervento straordinario nel mezzogiorno); la propensione all'impiego in loco della raccolta da parte delle banche passate sotto il controllo di gruppi del centro-nord (il rapporto impieghi/depositi ha raggiunto quasi il 100% nel 2005, ed è più alto presso le banche non locali, in grado di diversificare maggiormente i rischi); il maggior costo del credito rispetto al nord, specialmente sul breve (spiegato in gran parte dal maggior peso di classi dimensionali e settori meno affidabili, dalla lentezza delle procedure fallimentari e da altri problemi di contesto ben noti); il peso della carenza di infrastrutture e della criminalità organizzata; la bassa incidenza credito/PIL e la limitata diffusione dei conti correnti e dei servizi di pagamento bancari, ambedue collegate con il sommerso.
Il Sud racchiude enormi potenzialità. Ci sono fermenti di cambiamento in positivo dal basso, tra gli operatori economici, nella società civile, nell'università, che innescano dinamiche di contagio virtuoso, alimentando le speranze e il senso di responsabilità delle giovani generazioni.
Tra gli elementi positivi, la relazione di Saccomanni ricorda il ruolo dei confidi:
Secondo nostre stime, nel Mezzogiorno le piccole imprese appartenenti al Confidi sono caratterizzate da una minore probabilità di ingresso in sofferenza e beneficiano di un costo del credito significativamente più basso - quasi un punto percentuale - rispetto a imprese simili non aderenti ai consorzi.
I confidi possono essere un agente di cambiamento decisivo a supporto di chi fa impresa nel Mezzogiorno. Devono però sentire una fortissima vocazione a questo ruolo, e lavorare con intelligenza, tenacia e apertura per arricchire le loro competenze e consolidare le strutture. Soltanto così potranno difendere i loro spazi. Una politica attendista li porterebbe inesorabilmente nell'orbita dei mega-confidi del centro-nord, e si ripeterebbe la storia già vista tra le banche. In ogni caso, è vitale per loro innestarsi su filiere forti di trasferimento del rischio verso il mercato (cartolarizzazione): la concentrazione geografica del portafoglio può essere fatale nel Sud, e gli aiuti pubblici non bastano a difendere dai suoi pericoli (negli anni novanta si sono interrotti quando è scoppiata la crisi).
Per cambiare occorre però un lavoro incessante, come un ritmo dei Tarantolati di Tricarico.

Luca
Tue 31 Jul 2007, 06.01 - Stampa
Come i nostri visitatori sanno, l'Associazione XBRL Italia ha avviato un gruppo di lavoro sulla tassonomia per i bilanci delle imprese italiane non quotate, in cui è confluita la squadra Infocamere - Ordini professionali - Università di trento che ha realizzato la tassonomia sperimentale. Questo gruppo, lo ricordo, ha il compito di rifinire e proporre al legislatore gli schemi di tassonomia che saranno adottati ai fini del deposito obbligatorio del bilancio nell 2008 (ai sensi del Decreto Bersani-Visco).
Allo stato sono definiti i formati XBRL per il conto economico e lo stato patrimoniale. Il gruppo di lavoro sta definendo gli approcci per gestire nel bilancio depositato due tipi di contenuto: (a) informazioni codificate ed elaborabili in XBRL e (b) altri contenuti testuali, tabellari, grafici, ecc.
In una riunione del 23 luglio, il gruppo di lavoro ha esaminato cinque soluzioni alternative, che semplificando possiamo ridurre a due:
(1) le parti non elaborabili potrebbero essere incluse in sezioni a struttura libera incorporate nel documento istanza XBRL, che conterrebbe l'intero bilancio;
(2) in alternativa, le aziende dovrebbero depositare presso le camere di commercio due documenti: il bilancio ufficiale secondo le forme attuali (pdf, etc.) e il documento XBRL contenente la sola parte elaborabile. Quest’ultimo andrebbe accompagnato da una dichiarazione di conformità con il bilancio ufficiale approvato in assemblea.
La scelta tra le due impostazioni è di natura squisitamente tecnica.
Un altro punto tecnico delicato è quello delle estensioni: lo standard XBRL prevede la possibilità che un utente aggiunga e/o sostituisca voci ad una tassonomia "ufficiale", ma quando la tassonomia ha valore normativo (come sarà in Italia) occorre garantire l'uniformità e la comparabilità dei dati. Le estensioni, secondo me, dovrebbero servire per trattare contenuti che si aggiungono a quelli minimi richiesti dalla tassonomia ufficiale, da includere in ogni caso.
Qualunque sia questa scelta di gestione dei formati, ci sarà una graduale estensione delle parti elaborabili, a cominciare dalle informazioni anagrafiche e dalle sezioni tabellari standard della nota integrativa (tra cui il rendiconto finanziario e il prospetto delle variazioni del capitale netto). Su questi punti si è già cominciato a lavorare, tenendo conto dei formati raccomandati nei principi contabili OIC e della struttura delle explanatory disclosures della tassonomia IAS ifrs-gp.
Per finire, una notizia: nella prima decade di ottobre ci sarà, a Roma, il convegno di lancio dell'Associazione XBRL Italia. Dovrei essere tra i relatori, e sarà una buona occasione di incontro.

Luca
Sun 29 Jul 2007, 21.04 - Stampa
Si diceva nel blog sul super-confidi dei suoi piani di espansione nelle regioni meridionali mediante accordi con altri enti di garanzia. In questo disegno si inserisce la convenzione tra Confidi Salerno e Confidi Province Lombarde (uno dei tre promotori del mega-confidi). L’intesa raggiunta consentirà di definire specifici criteri e modalità di concessione di co-garanzie e contro-garanzie in favore delle rispettive imprese socie. Il Confidi Province Lombarde interagirà con Confidi Salerno anche sotto l’aspetto organizzativo e informativo, riservando particolare attenzione alle strategie di sviluppo.

Luca
Tue 24 Jul 2007, 22.02 - Stampa
Questa settimana troverete meno aggiornamenti sul blog perché sono in vacanza con un gruppo di studenti universitari di Trento, Trieste e Udine. Bellissima settimana. Oggi siamo andati in gita dal Passo Valles (tra Falcade e la foresta di Paneveggio, sopra Predazzo). Se vi piace il paesaggio dolomitico, qui trovate il meglio: Pale di San Martino, Civetta, Pelmo, Marmolada. Dal Passo abbiamo raggiunto il rifugio Mulaz, sotto l'omonima cima, in tutto tre ore e mezza di cammino.
Eravamo partiti con il gruppo dei "tranquilli", poi ci siamo voluti levare lo sfizio, e abbiamo raggiunto il gruppo dei "baldi" al rifugio. Loro sono ripartiti subito, noi abbiamo preso the, caffé e torte (ottime) dentro il rifugio, festeggiando il compleanno della mamma di Eleonora (autrice del recente paper sulla cartolarizzazione).
Siamo ripartiti alle 14.00, con qualche nuvola e molto vento. Abbiamo dovuto scendere poi risalire verso il passo Venegiota. A pochi minuti dal passo è squillato il cellulare: era la dottoressa Giachetti dell'ABI, che mi riferiva della riunione del consiglio direttivo dell'Associazione XBRL Italia: avevo sottoposto qualche giorno fa una breve proposta di gruppo di lavoro sulla pratica elettronica di fido standard in formato XBRL. Pare che il Direttivo abbia espresso un assenso unanime. Benissimo! (con un po' di fiatone, perché stavo arrancando verso il suddetto passo Venegiota). Abbiamo lavoro per settembre.
L'ultima ora è stata perturbata. Dopo lo scollinamento ha cominciato a tirare vento a raffiche. L'amico Lucas (un bahiano trapiantanto a Rovereto) mi ha urlato: "Luca, spegni il cellulareee ..."". Ed io "Perchéee?". "I fùlminiii ...". Spento.
L'ultimo quarto d'ora è arrivata una spruzzata di grandine di piccolo diametro. Ci siamo un po' infradiciati (o "mizadi", come dicono i trentini), ma eravamo ormai a pochi passi dalle auto e a pochi chilometri dall'albergo e da un cambio di indumenti asciutti.
Ma non è finita. Riaccompagnando a Trento Elenora, sua mamma e un altro amico che è venuto a trovarci, sono passato al Passo Oclini, tra Cavalese e Bolzano. Lì mia moglie e Giovanni (il nostro piccolo, non tanto piccolo, ma è l'ultimo che ci è rimasto) passano una settimana di vacanza con un gruppone di famiglie. Ci siamo scambiati le autovetture (domani la smefinmobile fa il tagliando degli 80.000 km). Cristina indossava la T-shirt con la mia foto da bambino, in cui saluto levandomi il cappello da alpino. Sotto c'è la citazione di Totò "Signori si nasce, e io modestamente lo nacqui" (regalo di mia sorella, che è una creativa affettuosa).
In un'ora eravamo (finalmente) a Trento, con la luce pura che si vede dopo i temporali.
Viva le mamme che compiono gli anni e offrono torte e bevande calde! Viva le pratiche di fido standard in formato XBRL sulle alte cime! Viva la grandine che precipita prima di raggiungere un diametro superiore ai due millimetri! Viva le docce calde e gli asciugacapelli! Viva le mogli che ci pensano!
Viva l'Italia!

Luca
Tue 24 Jul 2007, 21.57 - Stampa
Riprendo una notizia ANSA:
Confindustria Valle d'Aosta, Unione Industriali Biellese e Confindustria Vercelli Valsesia hanno espresso in data 23 luglio parere favorevole alla fusione del Confidi Industriali Valle d'Aosta e Fidindustria Biella. I tre organismi si sono infatti riuniti oggi a Biella per analizzare il progetto elaborato dalla ACF S.p.A. di Milano.

Luca
Fri 20 Jul 2007, 14.25 - Stampa
Non una notizia inedita, ma informazioni che non conoscevo di cui ho preso nota.
La SACE, dal 2004 SpA partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, offre un prodotto Garanzia Internazionalizzazione su prestiti a medio termine alle imprese (principalmente Pmi) che investono in progetti di internazionalizzazione. La SACE garantisce le banche oppure contro-garantisce i confidi, in entrambi i casi l'esposizione a fini di vigilanza (Basilea 1 e 2) beneficia della ponderazione 0%, quella dello Stato. L'intervento è regolato dal Decreto competitività (Legge 14 maggio 2005, n. 80).
Sviluppo Italia Garanzia è il confidi creato per facilitare l'accesso al credito delle imprese che beneficiano degli interventi della rete di società regionali dell'omonimo gruppo. E' costituito in forma di consorzio e gestisce fondi rischi di prevalente origine pubblica.
Altri due tasselli nel mosaico delle azioni pubbliche a supporto della garanzia fidi.
Luca
Thu 19 Jul 2007, 06.44 - Stampa
Ricevo oggi questa interessante sollecitazione dell'amico Bartolo Mililli (approfondita in questo blog su confidisiciliani.it):
Gent.mo Prof. Le chiedo di voler avviare una discussione sulla natura degli aiuti ai confidi. Mi riferisco in modo particolare ai contributi a fondo perduto concessi ai confidi per l'incremento del proprio capitale/fondo consortile oppure per l'integrazione/costituzione dei fondi rischi. A detta dell'esperto del presidente della regione tali aiuti possono essere concessi entro il limite "de minimis" e quindi al massimo entro 200 mila euro. Diversamente diventano aiuti al funzionamento dell'azienda (ad esempio le perdite definitive sui singoli finanziamenti verrebbero coperti dai contributi regionali/statali invece che utilizzare il proprio patrimonio/riserve). Le stesse persone paventano una possibile avvio di procedura di infrazione sul comma 883 per gli stessi motivi prima detti. Mi risulta che in tutta Italia molte regioni hanno concesso e concedono attualmente tali aiuti per importi ben superiori al de minimis. Sarebbe il caso di richiamare le esperienze in tal senso. E comunque, qualcuno ha qualche documento ufficiale della UE?
Certamente sono numerose le Regioni che apportano da anni risorse ai fondi rischi dei confidi. Alcune, stanno studiando piani di ricapitalizzazione, che si aggiungono agli effetti del comma 881 della finanziaria (norma peraltro allegrotta che potrebbe diventare il classico sasso lanciato nella piccionaia di Bruxelles). I rischi di contestazione da parte della Commissione UE ci sono, è inutile nasconderlo.
Se dovesse succedere, che si fa? Replichiamo con le argomentazioni usate da Totò in questo sketch straordinario?
Quando vedo un buco, ci entro.
Che vuoi fa, mi vuoi ammazzà?
Ammazzami, tè!
Non sono però sicuro che la Commissione faccia come l'onorevole Cosimo Trombetta, e si limiti ad abbozzare.

Penso che sia giunto il momento di riprogettare gli strumenti di sostegno finanziario pubblico ai confidi, cercando di gestire al meglio e in trasparenza, tutte le trappole di non conformità di cui è disseminato il cammino (aiuti di Stato, procedure di gara, norme Bersani sulle società strumentali pubbliche, ecc.). In Italia c'è troppa diversità di comportamenti tra livelli di governo e tra regioni, e non sono pochi i soggetti che ignorano o eludono il problema. I nodi rischiano di venire al pettine, e nel frattempo la confusione non aiuta.
Per dare un primo spunto al dibattito, dico che le forme d'aiuto dovrebbero essere il più possibile correlate in maniera trasparente agli effetti prodotti in termini di benefici resi alle PMI. Quanto credito, a quale costo, con quale vantaggio rispetto ad un'operazione in assenza di aiuto. I limiti agli aiuti di Stato sono definiti a livello di imprese beneficiarie, appunto. Per quanto riguarda gli apporti al capitale dei confidi, che non sono società a partecipazione pubblica, non ho chiari i riferimenti normativi (sono benevenuti i contributi sul tema). Metto sul tavolo un'ipotesi di lavoro: gli apporti potrebbero riguardare forme di patrimonio supplementare a fini di vigilanza che al tempo stesso siano (a) utilizzabili per coprire perdite su crediti di specifici pool (come degli apporti a fondi rischi "segmentati", riconfezionati come credit linked notes) e (b) subordinate nel rimborso in caso di liquidazione dell'ente (come delle obbligazioni subordinate). Non sarebbero quindi consumate da perdite prodotte da inefficienze operative del confidi, e si eviterebbe così l'accusa di essere aiuti al funzionamento. E' un'idea allo stato grezzo.
Ho una proposta: possiamo inserire pareri, informazioni e link alla normativa nella pagina di masterfidiwiki sugli aiuti di Stato. Nella pagina materiali ho già messo i link ai documenti UE del 2000 e del 2006:
Grazie.

Luca
Wed 18 Jul 2007, 00.13 - Stampa
Pensando alla maxi-fusione tra i confidi industriali di Sardegna, Piemonte e Province Lombarde (di cui parlammo in questo blog), mi sono chiesto: quali saranno la cultura, l'ethos del nuovo protagonista della garanzia collettiva fidi? Mi piacerebbe tanto un mega-confidi che pensa, parla e scrive in sardo. Immaginate l'icasticità di un contratto di fiàntzia, il socio che dice contento all'amico: "su confidi m'at fatu fiàntzia in sa banca pro fidu". Pensate alla documentazione di una tranched cover, (meglio, cucutzura afitada) redatta dalla law firm Friscoscampos (apprezzata per i suoi modici onorari), un cuntràtu nel quale il confidi si ponet in arriscu de prima perdia finament'a chimbe pro chentu. E che faccia farebbe un imprenditore di Zelo Buon Persico che riceve un avviso di mora, due pagine in logudorese, più solenni di un coro di Eschilo? Aspetterebbe più di un minuto per arrossire e disporre un bonifico a rientro per aparisare su débidu? O piuttosto scriverebbe in risposta "a morrer e a pacare sos bufos b'at sempre tempus"? E a quel punto su confidi non potrebbe fare altro che riclassificare sa aparàda ad arrescìu, o a sufaréntzia.
Del resto, l'impulso ad attuare la fusione (mi è stato rivelato) è venuto da Cagliari, perché In cheja manna no crebat peideru! (in chiesa grande non crepa prete, grazie alle economie di scala); e i grandi progetti vanno intrapresi non soltanto per calcolo, ma perché su caminu cruzzu imbecciat su burrincu (il cammino corto fa invecchiare l'asino).

Cari soci piemontesi e lombardi, arrendetevi all'evidenza: se volete che la nuova creatura cresca sana e forte, dàtele un cuore sardo.

Forza paris! Avanti insieme! Ditelo in sardo. Procederete baldanzosi e in armonia, come le voci del canto a tenore.

Luca

PS: Dottoressa Maria Laura Puddu, ed amici sardi tutti, perdonate quest'allucinazione da calura estiva, ma ciò nonostante sincera ed affettuosa. Se ho commesso errori di lessico, ortografia, morfologia e sintassi, vi prego, segnalatemeli.
Tue 17 Jul 2007, 11.37 - Stampa
Nel Sole 24-ore di ieri è uscito un articolo di Maurizio Pirazzini su XBRL in Italia, ripreso con la consueta puntualità da analisiaziendale.it. Parla di XBRL, dell'Associazione italiana, della sperimentazione bilanci 2007, che si è conclusa con il deposito di 700 bilanci in formato Xbrl da parte di 130 studi professionali, mentre nella sperimentazione 2006 ne erano stati inviati circa 40 da parte di dieci studi. Un passo avanti, anche se mi aspettavo di più. L'articolo contiene brevi passaggi di un'intervista all'amico Claudio Bodini, delegato della gestione amministrativa e informatica del Consiglio nazionale dei ragionieri. Purtroppo, come già in questo precedente articolo, non si fa menzione del nostro dipartimento tra i promotori della sperimentazione sulla tassonomia italiana. Sarà per la prossima volta.

Luca
Tue 17 Jul 2007, 11.03 - Stampa
Torno da un viaggio lampo a Milano per una riunione del progetto misterioso n. 1. A differenza del viaggio precedente, non è stata un'esperienza onirica, ma faticosa: temperatura esterna 37°, tre incidenti lungo il tragitto, fila ininterrotta di camion sulla Bergamo-Milano. In tutto quattro ore e mezza. Per fortuna mia moglie (Cristina, donna meravigliosa) si è offerta di accompagnarmi, e così non mi sono lasciato andare a sfrenate invettive contro la carenza di infrastrutture (con un linguaggio meno forbito di quello usato sullo stesso tema dal mio omonimo presidente di Confidustria).
A Milano sono stato depositato alla metropolitana di Cascina Gobba. La mia signora è proseguita per Varese, in visita ai genitori. Ho raggiunto il centro in meno di mezz'ora, e la riunione si è salvata. Il progetto misterioso va avanti, e pone tanti problemi interessanti da approfondire. Lasciatemi ancora qualche settimana, riunirò le riflessioni in un nuovo paper.
Dopo la riunione, ho preso la metropolitana gialla e il bus n. 34 (con aria condizionata!), che mi ha lasciato davanti al portone della casa di mio papà, col quale ho cenato, insieme con Stefano, mio fratello (questo è il suo sito). Papà sta bene, tutto sommato.
Certo che la famiglia allargata di una volta risolveva meglio tanti problemi che con l'avanzare dell'età vengono fuori. Ho pensato che il modello dell'impresa familiare serva anche a questo, a creare un ambito che unisce le generazioni e tiene impegnati (e interessati) i genitori anche dopo che lasciano l'impegno full time in azienda. Se non ci sono problemi di salute gravi, il modello funziona bene. La crisi dell'azienda porta una duplice minaccia: salute finanziaria dell'impresa e salute mentale/affettiva dell'imprenditore sono intimamente legate. Vorrei approfondire questi spunti nei moduli su pianificazione personale e crisis management del nostro progetto smefin.
Alle 22.15 Cristina è passata a riprendermi, e alle 00.40 eravamo al fresco della collina sopra Trento. Una bella giornata, vissuta con intensità.

Luca
Sat 14 Jul 2007, 04.50 - Stampa
Le condizioni applicate per i finanziamenti al comparto delle Pmi, ha detto Corrado Faissola all'Assemblea dell'ABI dell'11 luglio (trovate il video qui), “possono giovarsi dell’operatività dei Confidi. Rappresentano uno strumento importante di accesso al credito e possono essere decisivi nella mitigazione del rischio”. Ricordando che “anche nel 2006 i prestiti bancari alle imprese con sede nel Mezzogiorno sono cresciuti più di quelli alle imprese del Centro Nord (13,9 per cento contro 10,7 e la tendenza è proseguita nei primi mesi del 2007), Faissola osserva che “anche al Sud uno sviluppo significativo dell’operatività dei Confidi avrebbe effetti positivi”.

Luca
Fri 13 Jul 2007, 12.59 - Stampa
Nell'assemblea Federconfidi due temi sono stati più volte sottolineati: il finanziamento con capitale di rischio delle Pmi attraverso il MAC (Mercato Alternativo dei Capitali), e l'internazionalizzazione (non a caso li trattiamo in appositi moduli del nostro progetto smefin). Del MAC ha parlato Pietro Modiano, che ha dato un impulso decisivo alla sua creazione. Il tema è complesso, e conto di tornarci sopra. In alcuni commenti ho letto che il MAC dovrebbe sopperire alla refrattarietà delle nostre Pmi al private equity fornito dai fondi chiusi. Il MAC assegna un ruolo trainante alle banche, ovvero ai partner tradizionali delle Pmi, che svolgono nel modello il ruolo di sponsor della quotazione. Si tratta di un mercato non regolamentato (sistema di scambi organizzati, sia pur gestito da Borsa Italiana) riservato ad operatori qualificati, che dovrebbe attrarre imprese con fatturato tra 5 e 50 milioni di euro. Modiano parla di una pipeline di 25 candidate seguite da Intesa Sanpaolo: dovrebbe essere un big bang.
Di internazionalizzazione hanno parlato due imprenditori nelle domande dal pubblico. Pare che le Pmi delocalizzate all'estero non trovino facilmente credito presso le banche dei paesi ospiti. Anche le banche controllate dai gruppi italiani, come quelle del gruppo Unicredit nell'Est Europa (di cui ha parlato Alessandro Profumo), non sposano automaticamente le decisioni di affidamento della casa madre nei confronti di un cliente, dovendo rispondere alla loro Autorità di vigilanza locale. La circolazione di informazioni sulla qualità del credito nel gruppo è ostacolata dalle norme sulla privacy.
Da qui la domanda di assistenza creditizia sui mercati esteri, che chiama in causa le banche italiane, e potrebbe sollecitare (udite, udite ...) forme di collaborazione tra confidi di paesi diversi, con fornitura di garanzie incrociate. Mi sembra una cosa interessante, seppur futuribile. In nessun altro paese europeo i confidi hanno la diffusione e il legame con le imprese a cui siamo abituati in Italia (come i relatori, a cominciare da Giovanni Carosio, hanno riconosciuto). Nei paesi della nuova Europa si potrebbe gemmare una rete di confidi simile alla nostra, e mi risulta che ci siano già progetti di collaborazione del genere.

Luca
Thu 12 Jul 2007, 23.13 - Stampa
Sono di nuovo a Milano per il seminario ABI del percorso credit risk gestionale. Prima di partire mi sono copiato su due CD la registrazione dell'Assemblea Federconfidi del 6 luglio, scaricata qui (dal sito di Radio Radicale) su indicazione dell'amico Bartolo Mililli.
Ho corso un serio rischio, perché ogni tanto il lettore di cui è dotata la smefinmobile si blocca, e sono costretto a riascoltare lo stesso CD finché non va a posto: i saluti del presidente Bellotti avrebbero piacevolmente accompagnato il mio tragitto da casa all'Università per qualche giorno. Non è successo.
Ho ascoltato la registrazione durante il viaggio, interrotto da una breve sosta per mangiare prima di Brescia (risotto ai pomodorini con aroma di pomodori essiccati, bisogna riconoscere ad Autogrill la capacità di servire primi piatti freschi e variati).
Gli interventi hanno spaziato sui temi della finanza delle PMI e del rapporto banca - impresa, su cui Confindustria ha fatto un grosso lavoro, unanimemente riconosciuto al presidente Bellotti (che a sua volta ha speso meritate parole di plauso per la sua struttura, e in particolare per Francesca Brunori). Sui temi tecnici dei confidi nessun relatore è sceso in dettaglio, non era la sede. Per le banche e la Banca d'Italia il quadro dell'offerta di garanzia post Basilea 2 è definito: garanzie personali eleggibili dai confidi vigilati, per i 106 possibilità di ricorrere alla tranched cover (a proposito: mettiamoci d'accordo su questa locuzione, che spesso muta in covered tranche, tranche covered, trance cover, tranche cover, potremmo tradurlo con "copertura a fette", come l'omonima mula di un estenuante canto popolare veneto).
Federconfidi tiene una posizione pluralista, aperta a diversi assetti isituzionali e dimensionali, e invoca gradualità nell'applicazione dei nuovi impianti normativi. Lo statuto dell'Associazione sarà cambiato per consentire l'adesione di enti di garanzia costituiti in forma diversa dalla cooperativa o dal consorzio, come la Banca popolare di garanzia di Padova (già Interconfidi Nordest), o le società consortili per azioni (o spa) che potrebbero nascere dai processi di aggregazione.
Un convegno ricco e di altro profilo, concluso con le parole di Luca Cordero di Montezemolo: imprese e banche devono essere sempre più vicine.

Luca
Thu 12 Jul 2007, 14.58 - Stampa
Nei rapporti con le imprese, all’erogazione di prestiti e ai servizi di pagamento si affianca l’offerta di servizi finanziari innovativi, tra cui gli strumenti per la gestione del rischio. Questi possono accrescere l’efficienza del sistema ed essere un’occasione di sviluppo per le banche, purché l’informazione del cliente sia completa, piena la comprensione del prodotto venduto da parte di chi lo propone, chiara la consapevolezza dell’alta direzione della banca, che deve apprezzare appieno la complessità di questi prodotti.
Le banche forniscono un servizio importante alle imprese se le assistono nella scelta degli strumenti adatti alle loro caratteristiche. La finalità deve essere la copertura del rischio, non altra. Spingere i clienti ad assumere rischi finanziari anziché a coprirli accresce il rischio di controparte, con possibili perdite cospicue; fa emergere rischi legali e di reputazione, che minano le prospettive di sviluppo dell’intermediario, possono giungere a metterne in discussione la stabilità.
Mario Draghi, dall'intervento all'Assemblea dell'ABI, 11 luglio 2007
Wed 11 Jul 2007, 11.49 - Stampa
Un'altra notizia su xbrl.
In vista dell'imminente introduzione dell'obbligo di deposito dei bilanci in formato XBRL presso il registro delle imprese, la Wolters Kluwer Italia (che offre pacchetti software contabili con i marchi Ipsoa, Osra, Pragma Software, Aterl) ha concluso un accordo OEM con Ubmatrix, noto software vendor dedicato al XBRL. L'accordo consentirà alla Wolters Kluwer di integrare nei propri prodotti per la creazione dei bilanci una componente di XBRL reporting per creare, convalidare e pubblicare documenti istanza XBRL.
Se le altre società di software italiane hanno novità sui loro progetti XBRL, fatemelo sapere, sarò lieto di parlarne su aleablog.

Luca
Wed 11 Jul 2007, 11.30 - Stampa
Sto tornando a interessarmi di XBRL. Mi ha chiamato Maria Luisa Giachetti dell'ABI, a cui potrei dedicare il primo di una serie di blog XBRL en rose, per il contributo determinante che ha dato alla costituzione dell'Associazione XBRL Italia. L'Associazione sta organizzando un evento per il lancio dell'Associazione, probabilmente in ottobre a Roma. Dovrei dare qualche idea per l'agenda del convegno.
Mi sono quindi aggiornato sulle novità nei siti principali che parlano di xbrl, a cominciare da quello dello IASB. Ho trovato un riferimento al convergence linkbase, ovvero il formato per definire tabelle di transcodifica tra i concetti contabili utilizzati in due diverse tassonomie xbrl. L'esempio fornito dallo IASB riguarda il mapping della tassonomia IAS ifrs-gp con quella FASB-USA.
Nel nostro lavoro sulla tassonomia "civilistica" GAAP-Italia (utilizzata dalle società di capitali non quotate), dovremo affrontare un problema analogo, per avere un mapping con la tassonomia IAS ifrs-gp (utilizzata dalle società quotate, dalle banche e dalle compagnie di assicurazione). Saremo così pronti a seguire il probabile adeguamento agli IAS di tutti gli standard contabili nazionali. Ricordo che lo IASB ha pubblicato un documento di consultazione sugli IAS per le PMI (SME), sul quale la Price Waterhouse Coopers ha pubblicato una pocket guide.

Luca
Tue 10 Jul 2007, 06.21 - Stampa
In un report dal sito securitization.net si commentano gli ultimi sviluppi della cartolarizzazione di prestiti alle PMI in Europa. Le due principali piattaforme rimangono la spagnola FTPYME (per cassa, sui cui Eleonora ha scritto questo paper) e la tedesca PROMISE (sintetica). Quest'ultima, gestita dalla banca pubblica KfW, ha supportato operazioni anche in altri paesi (ad esempio in Danimarca). L'Unione Europea dà importanza strategica a questo canale di finanziamento delle Pmi, come emerge da questo rapporto, uscito dalla quinta tavola rotonda tra banche e Pmi organizzata nel 2006 a Francoforte dalla Commissione Europea e dalla KfW. Si prevede un forte sviluppo di queste strutture in Italia, per effetto di Basilea 2. Se in passato ogni paese sviluppava una sola tecnica (per cassa o sintetica), è probabile che si applichino insieme tecniche differenti, per cui potremo vedere, ad esempio, transazioni tradizionali in Germania e sintetiche in Spagna.

Luca
Sat 7 Jul 2007, 19.44 - Stampa
In occasione dell’Assemblea Federconfidi, si è svolta venerdì scorso a Roma la conferenza stampa (cito dal comunicato) per l’annuncio del progetto di fusione tra Unionfidi Piemonte, Confidi Province Lombarde e Confidi Sardegna, un processo di aggregazione che determinerà, entro l’autunno, una fusione capace di dar vita al più grande Confidi privato italiano, uno dei maggiori d’Europa.
Il nuovo Confidi avrà infatti più di 16.000 associati ed un patrimonio di circa 90 milioni di euro; presenterà un monte di garanzie in essere per oltre 1,6 miliardi di euro, a fronte di finanziamenti per circa 3 miliardi e mezzo di euro. La struttura avrà una presenza diretta, con propri uffici, in cinque regioni: Piemonte, Lombardia, Sardegna, Liguria e Basilicata, con possibilità di operare sull’intero territorio nazionale, anche in collaborazione con Confidi locali della stessa matrice. La sede sarà ubicata a Torino e il presidente della nuova entità sarà il prof. Giuseppe Russo.
L'unificazione dei confidi segue in questo progetto lo stesso percorso dell'unità d'Italia: Sardegna, Piemonte, Lombardia. Siamo alla seconda guerra d'indipendenza, con qualche resistenza nella Lombardia non metropolitana, dove compete il Confidi Lombardia. Ci sarà una spedizione dei mille (coadiuvata da accordi con "Confidi locali della stessa matrice") per l'espansione nel Mezzogiorno? Il Triveneto sembra al momento ben difeso. E Roma?
Annoto per curiosità questi corsi e ricorsi storici, in attesa di conoscere qualcosa di più sul piano industriale di questo nuovo protagonista del settore.

Luca
Sat 7 Jul 2007, 16.58 - Stampa
Guardate cos'è diventata la dotta citazione di un articolo di management:
Al-Mudimigh , A. - Zairi , M. - Ahmed , A. (2004a),
Extending the concept of supplì chain: the effective management of value chains,
in International Journal of Production Economics, vol. 87, pagg. 309-320.
Luca
Sat 7 Jul 2007, 09.56 - Stampa
Dalla partecipazione di nozze di Francesca e Giovanni, due giovani amici che si sposano oggi.
Questo è il paradosso dell'amore fra l'uomo e la donna: due infiniti si incontrano con due limiti; due bisogni infiniti di essere amati si scontrano con due fragili e limitate capacità di amare. E solo nell'orizzonte di un amore più grande non si consumano nella pretesa e non si rassegnano, ma camminano insieme verso una pienezza della quale l'altro è segno.

Rainer Maria Rilke

Fri 6 Jul 2007, 07.01 - Stampa
Cari amici,
mi spiace davvero non partecipare di persona all'assemblea che si tiene oggi a Roma.
Pensando a questo evento, mi sono venute in mente due idee veloci. Se fossi presente, le avrei proposte come argomento di conversazione durante il buffet.

Prima idea: Federconfidi è preoccupata della possibile cessazione del Fondo centrale di garanzia per le PMI. Giustamente. Teme che le forme nuove di sostegno alla garanzia promosse dal Governo con il Fondo per la finanza d'impresa siano complesse, accessibli a pochi e controllate di fatto dalle banche e dalle finanziarie pubbliche (regionali e non). Lo capisco. Bene, allora perché i confidi non collaborano attivamente a una riprogettazione del Fondo centrale che salvi il meglio della sua tradizione (accessibilità, standardizzazione a livello nazionale), adeguando però l'impianto tecnico e procedurale / informatico ai requisiti di Basilea 2 e del quadro di mercato di oggi? Si possono fare tante cose interessanti: strutture di tranching, controgaranzie regionali e statali sui rischi senior, rating esterno dei pool, informatizzazione delle pratiche. Ce n'è per tutti i gusti, banche standard e IRB, 106 e 107, Nord Centro e Sud, imprese medie e piccole. Il Fondo centrale può diventare la piattaforma sulla quale il sistema cresce, e che rende possibili strutture innovative (come le cartolarizzazioni di vario genere). Non può rimanere quello che è oggi, però.

Seconda idea: Sui bilanci dei confidi abbiamo informazioni insufficienti, manca una "Relazione annuale" che copra l'intera popolazione, a livello intersettoriale. I rapporti settoriali pubblicati dalle singole associazioni sono interessanti, ma differenti per tempestività e dettaglio informativo. Bene, perché Federconfidi, con AssoConfidi, non promuove un sistema di raccolta strutturata delle informazioni di bilancio dei confidi (in forma elettronica) per avere una reportistica di sistema? Anche per i 106. Quelli che non vogliono o non possono comunicare queste informazioni, nel formato richiesto, dovrebbero essere esclusi dalle forme di aiuto pubblico (ricapitalizzazioni, accesso ai fondi di garanzia, gestione di contributi). Come fanno a difendere la loro credibilità di intermediari del rischio se non pubblicano un buon bilancio?

E' tutto. Godetevi la relazione del Presidente Bellotti, il dibattito, e il buffet

Luca
Thu 5 Jul 2007, 23.26 - Stampa
Sono di nuovo a Milano per il progetto misterioso nr. 1 cui accennavo qui. Il cielo oggi era sereno, grazie al vento, e l'aria della sera adesso è fresca.
Ho raggiunto la meta dopo un viaggio avventuroso. A Trento piovigginava, passato Rovereto si è scatenato un nubifragio con grandine. Visibilità zero virgola cinque. Mi sono messo sulla corsia di sorpasso a 70 kmh sfilando a lato di una colonna di TIR. Ad Affi ha smesso di piovere, ma in compenso il vento ha sollevato una nuvola di sabbia, come alla Parigi - Dakar, facendo ondeggiare la smefinmobile (la mia Xsara Picasso).
Rientrato sull'A4 a Peschiera, il tempo si è aggiustato. La temperatura esterna si è riportata sui 30 gradi, dalla minima di 14 segnata sotto la grandine. Sul tratto in salita dopo il casello di Desenzano un tale, accostato sulla corsia di emergenza, faceva pipì contro il muro di contenimento, un gesto scaramantico dopo lo scampato pericolo (probabilmente).
A Seriate il tabellone luminoso annunciava "Probabile ostacolo in uscita a Bergamo". Più che un avviso, un avvertimento misterioso. Ho immaginato un monolito agglomeratosi dal nulla, fatto del ripieno dei casonsei serviti ad una cena di colleghi 25 anni fa, secondo la ricetta del tempo di guerra.
Uscito dalla tangenziale est, lasciata l'auto al parcheggio ATM di S. Donato, ho preso la metropolitana con un biglietto vintage non magnetico.
Il progetto misterioso è interessante e riguarda nuovi canali di finanziamento per le Pmi. Servirebbe un club dei progetti misteriosi, per scambiarsi esperienze e mettere in comune idee e soluzioni. I problemi si potrebbero risolvere meglio, spendendo di meno.
Sono passato dopo a trovare il papà (la mamma ci ha lasciato la notte tra domenica e lunedì). Come lui, sono disorientato (l'avevate già capito, vero?), ma in pace, sicuro che qualcuno ci vuole bene, per sempre.

Luca - Stampa
Tue 3 Jul 2007, 16.13 - Stampa
In una chiacchierata al telefono di qualche giorno fa, Francesca Brunori mi ha gentilmente invitato all'Assemblea annuale di Federconfidi, l'associazione dei confidi affiliata a Confindustria. Sono dispiaciutissimo di non riuscire ad andare, ma è stata una settimana densa di eventi personali molto importanti, e venerdì devo restare a Trento per non abbandonare completamente i miei studenti.
Avremo indiscrezioni o conferme su temi caldi, come le soglie dimensionali per l'iscrizione all'elenco ex art. 107 TUB, il destino del fondo centrale di garanzia per le PMI, l'assoggettamento dei confidi 107 ad IAS, e tanti altri? Per saperlo dobbiamo aspettare i resoconti di questo evento. Sicuramente l'attenzione "politica" per i confidi è altissima, basta scorrere la lista di chi interverrà: dopo l'indirizzo di saluto di LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, Presidente Confindustria, seguirà la relazione di FRANCESCO BELLOTTI, Presidente Federconfidi. Il programma prevede poi un panel con interventi di PIERLUIGI BERSANI, Ministro per lo Sviluppo Economico, GIOVANNI CAROSIO, Vice Direttore Generale Banca d'Italia, CORRADO FAISSOLA Presidente Associazione Bancaria Italiana, CARLO FRATTA PASINI, Presidente Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, PIETRO MODIANO, Direttore Generale Intesa Sanpaolo, GIUSEPPE MORANDINI, Presidente Piccola Industria Confindustria, e ALESSANDRO PROFUMO, Amministratore Delegato UniCredit Group. Modera FERRUCCIO DE BORTOLI.
Saranno quindi rappresentati ai massimi livelli i soggetti che hanno voce in capitolo sul tema confidi: Governo, Organo di Vigilanza bancaria, ABI, Confindustria, principali gruppi bancari.
La partecipazione è ad invito.

Luca
Sun 1 Jul 2007, 18.59 - Stampa
Ho chiesto ad Eleonora Broccardo di estrarre dalla sua tesi di dottorato un primo paper sulla cartolarizzazione per cassa dei prestiti alle Pmi nell'esperienza spagnola. Perché? Il tema riveste oggi particolare interesse in Italia, nel momento in cui il Governo intende promuovere, con l’istituzione del Fondo per la finanza d’impresa (ex Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), comma 847), forme di finanziamento e di garanzia innovative rispetto agli interventi previgenti, come il Fondo centrale di garanzia per le Pmi ex Legge 662/1996 e Legge 266/1997, attualmente gestito dal Mediocredito Centrale. Le tecniche di cartolarizzazione per cassa dei prestiti alle Pmi, già sperimentate con le operazioni di “bond di distretto”, rispondono pienamente ai nuovi indirizzi della politica degli incentivi, e potrebbero quindi ricevere un importante sostegno pubblico. Per alcune banche locali (penso alle BCC) aiuterebbero a risolvere un altro problema, quello della raccolta a medio-termine. Le stesse BCC hanno già lanciato cartolarizzazioni di mutui residenziali.
Nel lavoro di Eleonora trovate una trattazione estremamente dettagliata dell'impianto contabile e del piano dei flussi di un'operazione del programma spagnolo FTPYME, con analisi dei trigger molto intricati che assicurano dinamicamente una protezione equilibrata alle tranche di diversa prelazione, al variare delle performance dei prestiti sottostanti. I dati sono stati aggiornati al 2007.
Inoltre si considerano il ruolo e le forme degli aiuti pubblici, che in Spagna hanno preso la forma della garanzia statale (o provinciale, nel programma della Catalogna) sulle tranche di rating migliore (AA e AAA). Il più grosso aiuto dello Stato consiste nell'aver sponsorizzato una piattaforma che poi il mercato ha riutilizzato per operazioni prive di garanzia pubblica.
Come sempre il paper è scaricabile liberamente dal sito smefin, da questa pagina.

Luca