Il 2010 volge al termine. E' il sesto anno di aleablog. Un anno di passaggio, almeno per me. Dodici mesi fa annotavo
qui i propositi per il 2010, ovvero iniziative di formazione per i confidi, un portale web sui confidi e un altro per la consulenza finanziaria alle Pmi. I propositi si sono tradotti nel
gruppo di lavoro Smefin, che ha debuttato nella consultazione sul decreto ("bomba") di riforma del TUB (
questo sito tiene traccia del lavoro fatto), e ha proseguito con un ciclo di tre seminari sulla
consulenza finanziaria alle Pmi, sull'
equilibrio gestionale dei confidi e sulle
convenzioni banca-confidi. Un inizio ricco di promesse.
Il progetto di portale web per i confidi si è tradotto per ora nei siti creati per il gruppo Smefin. Il portale per la consulenza finanziaria è stato creato: si chiama Tesorete ed è per il momento un prototipo ad uso interno, lo stiamo testando con i miei studenti e promette bene.
Rispetto al 2009, che si era chiuso con un rush finale sul
progetto Confidi trentini, ho lavorato poco o nulla su progetti con confidi, locali e non. Meglio così. Ho avuto più tempo per coltivare idee con grande libertà.
L'impegno forte degli ultimi mesi è stato il
Laboratorio di pianificazione finanziaria con i miei studenti, con il gruppo Smefin la novità vera e bella del 2010.
Il blog quest'anno è stato parecchio frequentato (quasi 1000 visitatori unici al mese). Continuo ad aggiornarlo, e non mi pesa, ma fatico a spiegare il silenzio dei confidi, che pure lo seguono numerosi. Il dibattito si è animato a tratti, ma nel complesso ha perso in coralità. C'è una preoccupazione diffusa che si traduce in disagio, forse il motivo è quello.
Che cosa porterà il 2011? Per l'anno prossimo non ho progetti definiti. Non azzardo nemmeno degli scenari. Riprenderemo coraggio e speranza, come Paese, tornerà il desiderio di costruire, la disponibilità al sacrificio, la tensione al bene comune? Il quadro economico ci aiuterà o ci spingerà verso il declino, inesorabilmente?
Il comune sentire rischia di sbandare verso "un disperato qualunquismo" (vedi l'
editoriale di Galli della Loggia sul Corriere di ieri).
Mi è impossibile essere qualunquista perché non sono per me stesso uno qualunque. Ogni giorno devo dare un cuore e un senso a quello che faccio, non perché sia un'asceta, ma perché c'è in me un desiderio ultimo, insopprimibile di costruire, per essere felice io e far felici le persone intorno, vicine e lontane. Seguire il desiderio è fatica, ma spegnerlo è perdere tutto.
Le diagnosi sull'Italia sono lucide, ma più spesso faziose, quindi superficiali. Per me valgono zero in tutti i casi, non mi aspetto il minimo cambiamento dalle analisi. Il mio programma per il 2011 è fare, fare con altri. Rispondere a bisogni concreti particolari, muovere energie, sollecitare attenzione, denunciare negligenze. Provare, sbagliare, cambiare e riprovare. Così facendo, imparare moltissimo.
Il primo fronte di lavoro nascerà (lo spero) dall'esperienza del laboratorio. Con gli studenti stiamo andando in otto aziende insieme per impostare una pianificazione finanziaria a breve. Collaborano con noi i consulenti del CAF degli artigiani trentini e due commercialisti. Impariamo tutti: gli studenti, l'imprenditore, i consulenti, io stesso. Vengono fuori gli aspetti concreti, l'informatica, il bilancio, la fiscalità, il credito. Problemi noti, ovviamente, però li vediamo in prima persona, si capisce che certe cose non vanno, escono idee, proposte.
Immaginate un lavoro di questo tipo che si diffonde per osmosi, per passa parola, con l'incoraggiamento delle associazioni, degli ordini professionali, dei confidi, delle banche, delle università, dell'amministrazione finanziaria, delle camere di commercio, delle regioni, del Governo. Quante situazioni critiche verrebbero alla luce, potrebbero essere affrontate, aiutate! Quante strozzature di potrebbero sbloccare, quante inefficienze rimuovere! Non voglio dire che con un budget di cassa in ogni azienda tutto andrà a posto. Però questo lavoro lo vedo più promettente per me di tutta la ricerca che ho fatto in questi anni sui massimi sistemi di Basilea e dintorni. Altri si muoveranno su altri fronti, sicuramente ci incontreremo sul campo e nasceranno convergenze, progetti comuni sempre più grandi.
Il 2011 sarà l'anno della verità per tanti problemi che riguardano la finanza delle Pmi: l'uscita dalla moratoria, il nuovo quadro regolamentare per i confidi vigilati e quelli minori, la difesa della loro solvibilità, per non parlare delle incognite sulla ripresa, le crisi settoriali, i tassi di interesse e il quadro macrofinanziario. Non basterà avere più fondi pubblici, più garanzie grazie ai fondi pubblici, più credito grazie alle garanzie. Se queste risorse ci saranno, ben vengano. Però i confidi e le banche terranno il campo soltanto se avranno il coraggio di guardare in faccia le imprese che a loro si rivolgono, di mettersi davvero al loro servizio. Non dire sempre di sì (questo non ce lo possiamo permettere), ma prendersi a cuore ogni singolo problema, accompagnarlo verso una soluzione, di rilancio o di uscita in buon ordine. Non da soli, naturalmente, immaginando dei soggetti che magari oggi non esistono. La battaglia per salvare la coesione sociale si combatte così, palmo a palmo, tanto più se avremo da spendere meno per gli ammortizzatori sociali.
E chi paga tutto questo? Certamente non lo Stato soltanto. Sì, ci sono tante risorse pubbliche da spendere meglio, penso a quelle per la formazione e i servizi alle imprese (le associazioni che le hanno in gestione ci facciano un pensiero coraggioso). Però la vera riserva strategica di energia è l'impegno gratuito delle persone che affronteranno i problemi in prima linea, come imprenditori (i primi sono loro), banchieri, garanti, consulenti, formatori. Se si condivide questo sguardo sulla realtà si collabora, si inventa, si costruisce. Se ognuno si guarda le spalle, tutti resteranno fermi fino ad essere travolti.
Nel 2011 continuerò a seguire i confidi, ovviamente. Ben volentieri potrò collaborare con le associazioni di settore sulle norme attuative del nuovo quadro di Vigilanza. Valuteranno loro se l'apporto di un soggetto libero, come il gruppo Smefin, può essere utile oppure no.
Buon anno nuovo a tutti! Come avete letto, non ho profezie, né progetti. Sono soltanto curioso di scoprire quello che porterà. Non lo siete anche voi? Prepariamoci allora a nuove scoperte, facendoci buona compagnia.
Luca