Sat 31 Jul 2010, 16.32 - Stampa
Sto passando vicino al casello di Riccione e approfitto di un rallentamento per segnalarvi il post di Gabri sul sito decretoconfidi sul tema in oggetto. Trovate tutto lì.
non preoccupatevi, guida mia moglie.

Luca
Fri 30 Jul 2010, 17.54 - Stampa
Cari amici visitatori, informo che nelle prossime due settimane sarò in Puglia per un periodo di relax marino. Seguirò il blog dal mio iPhone, ma non potrò mettere molte notizie o commenti.
Prima di partire rivelo la novità che vi avevo accennato giorni fa: con Nic&Gabri abbiamo cominciato un lavoro di analisi sulle convenzioni banca-confidi. Ci proponiamo di scrivere un paper sulla valutazione integrata (giuridica ed economica) delle convenzioni, e poi saremo pronti per lanciare il terzo seminario del gruppo Smefin, dedicato appunto al tema convenzioni. Contiamo di avere il paper per fine settembre e di organizzare il seminario nella prima metà di ottobre. Daremo notizie più precise a inizio settembre.
Stiamo raccogliendo materiale, chi ci vuole aiutare è benvenuto. A differenza del seminario precedente sull'equilibrio gestionale, "riservato" ai confidi, questa nuova iniziativa vuole essere un'occasione di lavoro comune tra le due parti che stipulano le convenzioni, quindi ci farebbe piacere coinvolgere anche i colleghi e amici che lavorano su questo tema nelle banche. C'è tanto da mettere a fuoco e da migliorare sull'esistente, e tanti casi nuovi da inquadrare e da gestire.
Bene, adesso vado perché ho un compito impegnativo da svolgere (selezionare le t-shirt da mettere in valigia).
Statemi bene.
A presto.

Luca
Fri 30 Jul 2010, 17.13 - Stampa
Come annunciato qui, oggi presso la Camera di commercio di Milano si è perfezionato l'ultimo passaggio di approvazione del progetto di fusione per incorporazione in Artigianfidi Varese ("107" dal febbraio scorso) di otto altri confidi di area Confartigianato. Artigianfidi Lombardia (nome della nuova creatura) è stato poi presentato in un incontro pubblico.
Mi ha fatto piacere prendere la parola insieme al Direttore Andrea Bianchi (grazie dell'invito inaspettato), al presidente di Confartigianato Lombardia Giorgio Merletti e al Vicepresidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli (nonché Assessore all'Industria, artigianato, edilizia e cooperazione).
Trovate un resoconto su questa news. Mi limito a dare qualche flash. Artigianfidi Lombardia copre il territorio della regione come una "C", tracciata partendo da Sondrio e toccando via via Como, Varese, Legnano, Pavia, Vigevano, Lodi, Crema, Cremona e Mantova. Non c'è stata l'adesione plebiscitaria di tutti i confidi Confartigianato, ma anche le realtà che hanno preferito restare autonome (Lecco, Bergamo e Brescia) seguono con attenzione gli sviluppi del progetto, e i vantaggi che potrebbero ottenere da una futura integrazione. Poi c'è Sinvest (Milano) che ha ottenuto l'iscrizione a 107 lo scorso aprile e segue una propria strategia.
I numeri di AFL sono già interessanti: a fine 2009 la situazione consolidata raggiunge 600 milioni di prestiti in essere, 320 milioni di esposizioni garantite, 28 milioni di patrimonio di vigilanza. Sono numeri che nei settori small business consentono di comporre un portafoglio rischi ben frazionato e diversificato. Il Presidente Merletti (varesino come Bianchi) ha sottolineato il lavoro paziente che la struttura di Confartigianato ha svolto dal 2005 per raggiungere questa meta. Negli ultimi mesi c'è stato un cambio di passo. Nella base associativa dei nove confidi è maturato il consenso per il progetto, approvato all'unanimità anche nelle piazze inizialmente diffidenti.
Il Vicepresidente Gibelli ha evidenziato l'importanza dei confidi nel suo modello di azione regionale per le attività produttive, definito"lombardismo". Il lombardismo promuove l'intelligenza collettiva diffusa nel sistema produttivo, organizzato in reti e filiere capaci di innovare e competere nel mondo. E' questo il fattore propulsivo, che viene prima dell'azione pubblica ed è da questa valorizzato, a differenza di quanto accade in altre regioni, dove l'ordine dei fattori si inverte.
Sul tema specifico della garanzia, Gibelli ha regalato uno scoop: la Regione intende creare una struttura rafforzata per il dopo-crisi, imperniata su una "newco di garanzia", che presumo sarebbe un soggetto di rilevanza regionale, integrato con la rete dei confidi, ma aperto anche ad altri partner (enti pubblici, banche). Aspettiamo maggiori dettagli.
Per il momento (aggiungo io) c'è molto da fare per rafforzare la rete esistente nel durante-crisi, portando a buon fine progetti già massicci come questo di Artigianfidi Lombardia, e il rilancio di Federfidi Lombarda.
Sono contento che nelle ultime settimane fioriscano occasioni di incontro come questa. E' un frutto del lavoro cominciato nel gruppo Smefin. Sono cresciuti il dialogo, la stima e il lavoro con persone della tecnostruttura dei confidi (come Andrea Bianchi, o Fabio Cutrera), e questi amici si sono presi il rischio di parlarne e proporre l'esperimento ai loro presidenti, o referenti delle associazioni. Nonostante la presenza di un soggetto come me, noto per le posizioni spesso critiche, e i discorsi sempre complicati.
Questo lavoro è cominciato, e potrebbe (chi lo sa?) portare idee nuove, voglia di fare, spirito di corpo nel sistema dei confidi. E' interessante progettare i modelli e le newco, ma forse oggi è altrettanto se non più utile lavorare con le persone, sul campo.

Luca
Thu 29 Jul 2010, 12.47 - Stampa
Un gruppo di confidi abruzzesi, espressione di varie sigle associative, ha espresso una critica radicale alla legge regionale in materia di confidi approvata ieri. Ecco la loro posizione riassunta in una news ASCA:
(ASCA) - L'Aquila, 28 lug - Associazioni ed organismi di categoria, in una nota congiunta, ''esprimono la massima contrarieta' al testo di legge approvato ieri dal Consiglio regionale d'Abruzzo sulla riforma dei Confidi abruzzesi in quanto, con tale testo, vengono favoriti esclusivamente 3 o 4 organismi di garanzia, discriminandone alcune decine posto che, tra l'altro, il numero di 78 realta', piu' volte affermato dal Governo regionale, non e' assolutamente esatto e va ricondotto a circa 50 Confidi''.
''Cio' premesso - si legge nella nota - la suddetta discriminazione e' da attribuirsi anche alla erogazione di contributi a fondo rischi, negati a quei piccoli ma virtuosi Confidi che invece dovrebbero essere incentivati alle fusioni ed al raggiungimento dei limiti di patrimonio che la legge stessa ha 'imposto'''.
''Peraltro - spiegano le associazioni firmatarie, tra cui Confcommercio L'Aquila, Confartigianato Avezzano, vari Confapi e Associazioni di credito - e' stato altresi' eliminato dal testo approvato in IV Commissione consiliare l'incentivo di euro 20.000 previsto per il ristoro delle spese inerenti le fusioni''. Gli organismi di cui sopra, che rappresentano una base associativa di circa 30.000 imprese, hanno deciso concordemente ''di impugnare la legge a tutti i livelli consentiti [...].
Ricordo che il testo della legge è consultabile qui.

Luca
Wed 28 Jul 2010, 12.59 - Stampa
Dopo il precedente post interlocutorio, è corretto riportare la notizia dell'approvazione della legge con la quale la Regione Abruzzo riforma gli interventi a favore dei confidi. Qui trovate il testo approvato dal Consiglio regionale. Riprendo il commento dell'assessore Castiglione da questa news:
(ASCA) - L'Aquila, 27 lug - Il Consiglio regionale d'Abruzzo, con i voti dell'intera maggioranza e di parte dell'opposizione, ha approvato il disegno di legge di riforma dei Consorzi Fidi.
''Finalmente si chiude un importante percorso di riforma adeguato a parametri piu' consoni alle richieste del sistema produttivo regionale'' ha commentato l'assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, che ha poi aggiunto: ''Ricordo, inoltre, che i Confidi svolgono un'azione di veri ammortizzatori creditizio-finanziari nei confronti del sistema bancario con il fondo di garanzia e attraverso il fondo rischi''. ''Tuttavia, in Abruzzo, essendo notevolmente parcellizzati (circa settantotto) - ha precisato - i Confidi non riuscivano a venire incontro alle reali esigenze del mondo bancario ed in particolare ad esercitare la funzione di garanzia''. I requisiti minimi imprescindibili per accedere ai benefici di legge sono quelli di avere un patrimonio sociale di 5 milioni di euro e di avere avuto un volume di operazioni di credito pari ad almeno 10 milioni di euro prima dell'entrata in vigore della legge in questione. Si tratta di Confidi intersettoriali che funzioneranno su base regionale e non piu' provinciale.
Tra qualche mese sarà utile fare un'analisi d'impatto di questo provvedimento.

Luca
Wed 28 Jul 2010, 12.40 - Stampa
Il Gruppo dei governatori e dei supervisori bancari presieduto da Jean Claude Trichet, riunitosi a Basilea il 26 luglio, ha approvato il pacchetto di riforme del framework di vigilanza prudenziale noto come "Basilea 3". Sul piano dei principi, tutti hanno espresso unanime volontà di accogliere le istanze "restrittive" dei documenti di consultazione che prospettavano requisiti più stringenti sul patrimonio di base "core tier 1" (quantità minima e qualità), sui limiti alla leva non ponderata per il rischio, sui ratio relativi al rischio di liquidità. Nella pratica molte richieste formulate dall'industria bancaria sono state accolte, sia per quanto concerne il calcolo del capitale disponibile (sono state limitate di molto le deduzioni per interessi di minoranza, crediti di imposta e partecipazioni in società finanziarie), sia per quanto riguarda i tempi di introduzione dei nuovi paletti (leverage ratio non ponderato del 3% e net stable funding ratio) differiti al 2018 (tra otto anni!).
Un Basilea 3 light, quindi. Mi sono meravigliato di trovare sul Sole 24 ore un articolo che afferma il contrario: secondo una nota società di consulenza Basilea 3 farà esplodere i requisiti per il rischio controparte e produrrà restrizioni dell'offerta di credito all'economia. E' una colossale minc.., pardon, svista. Non ripeto le cose che ho già scritto qui sul precedente lamento di uguale fonte e tenore.

Luca
Tue 27 Jul 2010, 19.21 - Stampa
Il dott. Valerio Vacca mi segnala gentilmente che nel rapporto riepilogativo L'economia delle regioni italiane recentemente pubblicato dalla Banca d'Italia c'è alle pagg. 51-58 un'interessante analisi del ruolo dei confidi, che riassume in maniera strutturata le evidenze rappresentate nei rapporti per le singole regioni, dei quali ho parlato sul blog man mano che venivano pubblicati.

Luca
Tue 27 Jul 2010, 10.51 - Stampa
Con decisione della Commissione Europea n C(2010) 4505 def. del 6 luglio 2010 è stato approvato il metodo nazionale per calcolare l’elemento di aiuto nelle garanzie a favore delle PMI. Il metodo è stato elaborato dal Ministero dello sviluppo economico e sottoposto qualche mese fa a Bruxelles. La Commissione Europea ha apprezzato il carattere nazionale dell'iniziativa (pensate alla dispersione di energie che avrebbero comportato decine di istruttorie nei confronti di singole amministrazioni locali). Se ricordate, ho sempre auspicato una soluzione condivisa (vedi questo documento del 2008, a pag. 10).
Il metodo è nato per essere applicato agli interventi del Fondo centrale di garanzia per le Pmi, ma tutte le amministrazioni che sponsorizzano programmi di aiuto in forma di garanzia potranno applicarlo ai loro interventi, previa comunicazione al MiSE. Un vantaggio non da poco, che consente di uscire dalle ristrettezze del regime de minimis e quindi di andare oltre il limite assoluto agli aiuti di 200.000 euro in tre anni, consumato nella misura del 13,33% dell'ammontare garantito. Invece, con questo metodo validato dall'UE si possono utilizzare regimi di aiuto più ampi e flessibili, basati ad esempio su regolamenti generali di esenzione o sul regime di aiuto temporaneo (lo "pseudo de minimis" di 500.000 euro) introdotto nelle misure anti-crisi del novembre 2008.
C'è un'altra buona notizia per i fruitori di questo metodo: è tecnicamente semplice, e impiega dati pronti per l'uso, che vengono calcolati a livello nazionale e resi disponibili dal MiSE. Pertanto non sarà necessario calcolare (come invece previsto nel metodo autorizzato per la Germania) parametri di rating o di rischio distinti per territori, settori, o singole aziende. No, si utilizzano dati basati sull'esperienza storica del Fondo centrale di garanzia, soggetti ad aggiornamento annuale. Da questi si calcolano i parametri di tasso di perdita attesa (denominato "fattore di rischio", differenziato tra prestiti per il capitale circolante e prestiti per investimenti) e di incidenza dei costi operativi (il MiSE stima un valore minimo di tale incidenza, le amministrazioni locali devono applicare un livello non inferiore). C'è poi un aggiunta a titolo di remunerazione del capitale di rischio pubblico. L'elemento di aiuto si ottiene come differenza tra il premio teorico della garanzia (somma dei suddetti parametri) e il premio agevolato pagato dall'azienda.
Ovviamente le formule tengono conto dell'importo erogato, della quota garantita, della durata e del piano di ammortamento. Per i dettagli rinvio alla lettura delle linee guida MiSE. A titolo di esempio, il premio teorico su un prestito annuale per il circolante sarebbe calcolato oggi sommando un tasso di perdita attesa di 0,65%, un'incidenza dei costi operativi di 0,60% e un aggiunta per la remunerazione del capitale di 0,32%: in tutto 1,57% per anno. E alla prossima revisione annuale? E' probabile che la perdita attesa vada ad aumentare, essendo basata sull'esperienza storica più recente.
Il testo della decisione non è ancora disponibile sul sito della Commissione (il riferimento è a questa pagina web).

Con l'occasione rileviamo che il MiSE ha intrapreso e completato un percorso analogo per il regime di aiuto da applicare ai programmi di private equity. In proposito ha emanato le linee guida per l’attuazione da parte di Amministrazioni e altri soggetti diversi dal Ministero dello Sviluppo Economico, del regime di aiuti a favore del capitale di rischio n. 304/07, secondo quanto previsto dall’articolo 12 del Decreto Ministeriale istitutivo del regime del 21 aprile 2010, n. 101, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.154 del 5/7/2010 (vedi documento).

Luca
Mon 26 Jul 2010, 18.47 - Stampa
Sapio mi segnala un intervento di Carlo Morichini, direttore di Fidindustria Biella, interessante e colorito, a cominciare dal titolo Un vaso di coccio tra vasi di ferro. E' pubblicato sul sito di Confidi Lombardia, partner del confidi biellese in un progetto di aggregazione di cui parlammo qui a fine giugno.
L'articolo prende spunto dal mutato equilibrio gestionale dei confidi per l'aumento dei tassi di default combinato con la crescita a due cifre delle esposizioni (e il calo dei redditi da interessi). Per scongiurare un aumento delle commissioni a livelli insostenibili, è necessario - sostiene Morichini - che il settore pubblico rafforzi il sostegno finanziario ai confidi:
Ci sono solo due risposte (la terza non la prenderei in considerazione, perché è rappresentata dall’estinzione della specie) : o si triplica il costo della garanzia o si riportano le sofferenze entro i limiti a cui eravamo abituati. Viceversa in cinque anni (o anche meno per molti) scompariranno come i dinosauri. [...] L’unico soggetto in grado di finanziarci e di sostenerci patrimonialmente, permettendoci di continuare a svolgere con serenità il nostro compito è lo Stato. Che significa anche Regioni, Province, Camere di Commercio. Soltanto loro possono colmare il gap e permettere al sistema della garanzia di andare avanti, di superare questo momento difficile. Da quando è iniziata la crisi, e ormai sono passati quasi due anni, i politici e i media si sono sempre più esposti pubblicamente su quanto siano importanti i confidi, di che cosa rappresentino come stabilizzatori economici. Il confidi come un ammortizzatore sociale per le imprese, capace di mantenere in vita aziende che altrimenti non sopravvivrebbero. Beh, se veramente la valenza dei confidi è questa, se veramente essi inibiscono il propagarsi, l’accentuarsi della crisi moderandone l’effetto, allora è tempo di aprire i cordoni della borsa e di dedicare al mondo della garanzia la giusta attenzione. Se la scarsità di risorse è il problema, allora occorre togliere ad altri per dare ai confidi.
Sull'analisi del problema, discusso nel recente seminario Smefin, sono d'accordo. Sulla terapia, sono d'accordo sulla necessità di aiuti pubblici. Penso che in ogni caso non bastino, e che si debba cambiare il modo di darli.

Luca
Mon 26 Jul 2010, 16.21 - Stampa
Come riferivo qui, procede l'iter consiliare della legge organica sui confidi della Regione Abruzzo. Dopo l'approvazione a maggioranza di un testo emendato da parte della Quarta commissione consiliare, i confidi della rete Confcommercio (Ascomfidi Marsicana, Ascomfidi Pescara, Ascomfidi Sulmona, Co.Fidi Chieti, Ter.Fidi Teramo) hanno espresso un netto dissenso rispetto ai limiti dimensionali di cui all'art. 3 del progetto di legge, che escluderebbero dalle provvidenze regionali i confidi minori. Confcommercio chiede che almeno sia concesso un lasso di tempo ragionevole (almeno tre anni dall’entrata in vigore della legge) prima dell’applicazione integrale della nuova normativa. Per maggiori dettagli rinvio a questa news.

Luca
PS 27/7: Sono risalito agli emendamenti contestati da Confcommercio, non ancora recepiti nel sito web della Regione. Successivamente Alex ha postato i valori "definitivi" approvati dal Consiglio regionale. Il testo aprovato prevede quindi che siano ammessi a fruire delle agevolazioni regionali i confidi rispondenti ai seguenti requisiti (tra parentesi quadre i valori della prima bozza di decreto seguiti da quelli inseriti con gli emendamenti contestati di cui sopra):
a) essere operanti alla data del 31/12/2005 o essere risultanti dalla fusione di confidi esistenti alla predetta data;
b) avere un numero di imprese socie o consorziate, al momento della richiesta di contributo, non inferiore a 500 [250, 500];
c) essere iscritti nel registro delle imprese di una delle province della regione Abruzzo nella quale hanno sede;
d) avere un patrimonio netto, comprensivo dei fondi rischi indisponibili, non inferiore ad € 5.000.000 [€ 6.000.000, € 10.000.000] ed un fondo speciale antiusura di € 250.000 [€ 0, € 500.000];
e) avere nel proprio oggetto sociale la finalità di rilasciare garanzie alle categorie economiche interessate;
f) avere erogato garanzie da almeno tre anni ad imprese socie o consorziate;
g) avere avuto negli ultimi tre esercizi un volume medio di operazioni di credito garantite, attestate dalle Banche, pari almeno a € 10.000.000 [€ 10.000.000, € 20.000.000];
h) avere operatività territoriale regionale;
i) prestare garanzie in favore delle micro, piccole e medie imprese industriali, commerciali, turistiche e di servizi, imprese artigiane e agricole, come definite dalla normativa comunitaria, ivi compresi i liberi professionisti.
Come si può notare, il nuovo testo alza l'asticella per alcuni requisiti dimensionali (e di operatività antiusura), la abbassa per altri. Questo può avere vari scopi, in primis favorire la concentrazione del settore, che oggi in Abruzzo conta quasi 50 confidi. Certo che rimane un elemento di discrezionalità nella calibrazione delle soglie, che potrebbe avere effetti arbitrari. Speriamo che il compromesso raggiunto mantenga lo stimolo alla razionalizzazione del settore senza penalizzare arbitrariamente i confidi che lavorano bene.
Importante: il testo finale recepisce la richiesta di differire l'impatto dei nuovi limiti, che entreranno in vigore in data 1/1/2013 per quanto riguarda l'ammissione a concedere contributi in conto interessi, mentre per gli apporti a fondi rischi avranno effetto a partire dal 2011.
Mon 26 Jul 2010, 13.02 - Stampa
In casa Confartigianato Lombardia si procede nel percorso di rafforzamento dei confidi di primo livello. Nei giorni scorsi le assemblee straordinarie di nove confidi artigiani hanno approvato il progetto di fusione che darà vita ad un nuovo soggetto denominato Artigianfidi Lombardia. Tecnicamente, i confidi Confartigianato di Como, Crema, Cremona, Legnano, Lodi, Mantova, Sondrio, Varese e Vigevano si aggregheranno mediante fusione per incorporazione (incorporante sarà l'Artigianfidi Varese diretto dall'amico Andrea Bianchi, al quale vanno le mie felicitazioni per questo progetto). L’efficacia della fusione decorrerà dal 1° gennaio 2011.
Artigianfidi Lombardia verrà ufficialmente presentato alle istituzioni, al sistema bancario e alla stampa venerdì 30 luglio alle ore 11 presso la Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Milano, in via Meravigli 9/b. La partecipazione è ad inviti(per informazioni, contattare il nr 02/2023251).

Luca
Mon 26 Jul 2010, 12.48 - Stampa
Nic&Gabri su decretoconfidi.smefin.org stanno seguendo con grande attenzione l'iter del noto decreto di riforma del TUB che tocca la disciplina dei confidi. Vi segnalo in particolare il loro post a commento dell'esame del testo da parte della VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato, avvenuta lo scorso 21 luglio.
La Commissione suddetta ha espresso parere favorevole condizionato. Per i confidi, ecco le condizioni indicate:
… (omissis) …..2. Per quanto concerne gli organismi di cui all'articolo 112-bis, 113 e 128-octies, la Commissione apprezza l'indirizzo innovativo del Governo ai fini rispettivamente della tenuta dell'elenco dei confidi, della tenuta dell'elenco dei soggetti operanti nel microcredito, della tenuta degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. Sollecita altresì il Governo ad individuare le forme più idonee per rendere effettivi i poteri di controllo e aumentarne la responsabilità. In particolare la Commissione rileva la necessità di modificare il comma 4 dell'articolo 112-bis, il comma 4 dell'articolo 113 e il comma 1 dell'articolo 128-novies, indicando espressamente che le sanzioni possono essere disposte dai citati organismi, superando la genericità delle disposizioni in commento che, in assenza di correzioni rischiano di non essere applicabili.
4. Per quanto riguarda l'efficacia dei poteri attribuiti agli organismi di controllo per il microcredito, i confidi, gli agenti e i mediatori, la Commissione invita inoltre il Governo ad assicurare un impianto omogeneo per la disciplina di tali organismi, prevedendo che essi siano dotati di professionalità e risorse adeguate, in termini di personale e strutture organizzative, anche attraverso un forte impegno da parte dell'industria finanziaria.
Luca
Mon 26 Jul 2010, 12.35 - Stampa
Fabio Cutrera, Direttore di Confapi Lombarda Fidi, mi ha gentilmente fatto sapere che la Banca d'Italia ha autorizzato l'iscrizione del "suo" confidi all'elenco ex at. 107 TUB. Anticipo un significativo passaggio del comunicato stampa diffuso oggi dal Presidente Alberto Granata:
Il fatto di aver ottenuto l’iscrizione nell'elenco speciale degli intermediari finanziari vigilati da Banca d'Italia premia il duro lavoro svolto e per noi non è un traguardo ma l’inizio di un percorso importante. Molto si dovrà fare per rendere effettivamente più efficace la garanzia, passando attraverso la revisione dei rapporti convenzionali con le banche ed il necessario rafforzamento patrimoniale. Mi sarebbe piaciuto commentare con maggior entusiasmo la notizia, ma la crisi che sta continuando a colpire le imprese, e di riflesso i Confidi impegnati nel sostenerle, non me lo permette del tutto. Rimane questo grande risultato che abbiamo ottenuto e che rappresenta un significativo punto di partenza su cui costruire un rinnovato supporto alle imprese
Meritata, e pensosa, soddisfazione.

Luca
Mon 26 Jul 2010, 10.45 - Stampa
Sono di nuovo a Trento per l'ultima settimana di lavoro prima della pausa agostana. Se siete in circolazione, seguite il blog nei prossimi giorni perché annuncerò alcune iniziative interessanti per settembre e ottobre.

Luca
Mon 19 Jul 2010, 13.48 - Stampa
Questa settimana faccio vacanza a San Martino di Castrozza. I post saranno brevi e non numerosi. Un caro saluto. Luca
Thu 15 Jul 2010, 13.04 - Stampa
Come annunciato in questa news ASCA, la Giunta provinciale di Trento, su proposta dell'assessore Olivi, ha deciso di creare un fondo destinato allo smobilizzo dei crediti a breve. Il fondo, gestito dagli enti di garanzia, e' riservato alle imprese che abbiano riscontrato un aumento superiore al 20% dell'incidenza dei crediti commerciali sui ricavi. Ad esso potranno accedere operazioni di durata inferiore ai 18 mesi e per un importo compreso tra 25.000 e 500.000 euro per ciascuna azienda. Su tali operazioni verranno prestate garanzie da parte dei confidi, ed e' questa la principale agevolazione introdotta, in una misura tra il 50% e l'80% dell'importo del finanziamento. E' previsto un plafond alle erogazioni di 300 milioni di euro. La Provincia Autonoma effettuerà apporti ai quali attingeranno confidi. La modalità di fruizione dovrebbe essere l'integrazione delle commissioni di garanzia pagate dalle imprese beneficiarie. In questo modo il confidi potrà imputare una commissione piena fissata a livelli congrui in funzione della durata e del rischio.
L’impresa richiedente potrà essere finanziata a condizione che possieda i requisiti richiesti dall’“avviso comune per la sospensione dei debiti delle PMI” (moratoria). Trascorsi 12 mesi dall’erogazione, e comunque entro la data di scadenza, le imprese e le banche stabiliranno le modalità di rimborso che potranno essere – indicativamente: (a) il rientro totale entro la scadenza pattuita, mediante rimborso diretto ovvero mediante l’accoglimento di crediti all’anticipo (sbf, fatture, finexport) da destinare appunto al ripianamento; (b) rimborso mediante rateazione del debito residuo, nelle forme e con le garanzie da concordare, per un periodo non superiore ad ulteriori 5 anni dalla scadenza pattuita.
Si tratta della terza fase di intervento della Giunta provinciale a sostegno del credito delle aziende dopo i due precedenti che miravano al riassetto finanziario (erogazione di mutui chirografari in due tranche, la prima rivolta alle piccole e la seconda alle medie imprese) e alla ricapitalizzazione (attraverso prestiti partecipativi).

Luca
Wed 14 Jul 2010, 15.07 - Stampa
Ieri si è svolto a Milano il seminario proposto dal gruppo Smefin su "I modelli di equilibrio gestionale dei confidi: che cosa è cambiato, che cosa deve cambiare" (qui il programma). Erano presenti circa trenta colleghi da 18 confidi.

Ecco la registrazione audio della prima parte del mio intervento, accompagnata dalle slide (scaricabili qui).


Qui trovate la seconda parte:

Ho lasciato il parlato dal vivo, con qualche barbarismo linguistico.
Potete scaricare le registrazioni audio degli altri interventi:
  • Fabio Cutrera (Confapi Lombarda Fidi), Introduzione. I modelli operativi dei confidi: selezionatori del credito o assicuratori di portafoglio? audio mp3
  • Mario Cucchi (Finlombarda), Il sistema dei confidi in Italia. L’equilibrio Gestionale dei Confidi dall’analisi dei loro bilanci: prime evidenze di uno studio empirico. audio mp3 | slide
  • Claudio D'Auria (Allen & Overy), I principali aspetti problematici della Corporate Governance dei Confidi audio mp3 | slide
  • Testimonianze e dibattito audio mp3.

Veniamo ora alla cronaca della giornata. Ha introdotto i lavori Fabio Cutrera (direttore di Confapi Lombarda Fidi e ispiratore nonché sponsor dell'iniziativa). Prendendo spunto dalle riflessioni da lui stesso sviluppate in un precedente intervento (vedi ns post con slide), Fabio ha messo a fuoco i due modelli operativi tra i quali il confidi deve scegliere: il modello del confidi-selezionatore del credito e quello del confidi-riassicuratore di rischi di portafoglio. Fabio opta per il primo dei due, perché risponde meglio al vincolo di sostenibilità (dato che il patrimonio è una risorsa scarsa) e perché adempie la mission dei confidi, che è quella di contribuire ad un sistema di imprese più sano. Il confidi fa il buon selezionatore quando valuta il credito anche negli aspetti qualitativi come nella tradizione dei confidi. I punti rilevanti sono però cambiati: se ieri bastava la reputazione personale dell'imprenditore, oggi conta di più la consapevole gestione finanziaria.
A seguire il mio intervento. La presentazione era divisa in tre parti, e nella mattina ho illustrato le prime due ("Alcuni fatti e opinioni" e "Il valore aggiunto dei confidi"). Qui trovate le slide.
L'equilibrio gestionale è "il" problema dei confidi, oggi. La Banca d'Italia ne è consapevole, e sta sollecitando i confidi a stimare con realismo l'impatto dei rischi conclamati e latenti sul loro patrimonio. Il sistema confidi non è concorde sull'importanza da dare alla questione; c'è chi la giudica un problema non dei confidi, ma dei policy makers che li devono sostenere. Ciò non di meno i vincoli da rispettare sono evidenti, e ho cercato di tradurli in un semplice modello della commissione di garanzia di equilbrio (lo trovate nelle slide, basate su questo articolo e su questo paper; ho ripreso anche il concetto di TAEG di filiera illustrato in questo paper che molti di voi conoscono).
La crisi ha stravolto i parametri che guidano la commissione di equilibrio, facendola salire a livelli vertiginosi. A fronte di questa crescita del costo, come sono variati i benefici della garanzia che la banca può (non necessariamente deve) riconoscere come abbuoni di tasso? Quanto aiutano gli aiuti pubblici e la partecipazione mutualistica dei soci al patrimonio e ai fondi rischi? Ho fornito alcuni esempi numerici per chiarirlo. Oggi la controgaranzia del fondo centrale sembrerebbe il jolly che risolve tutti i problemi, perché abbatte i costi di "produzione" della garanzia e ne esalta i benefici. Ma un sistema di garanzia fatto per durare non può reggersi su questo solo pilastro. A seguire, ho precisato le differenze dei costi/benefici tra forme contrattuali di garanzia (personali a prima richiesta, sussidiarie e tranched cover).
Dopo il break, è intervenuto Mario Cucchi (Finlombarda) che ha presentato in anteprima i risultati (molto interessanti) di una ricerca sul sistema confidi, basata sui bilanci 2006-2008 di un campione rappresentativo (più di 400 enti di garanzia). L'analisi copre un ciclo segnato (è noto) dal peggioramento della qualità del credito che si riflette sui parametri di equilibrio economico e patrimoniale. Si nota un'incidenza delle sofferenze più alta (già dal 2006) nel segmento dei confidi di minori dimensioni.
Claudio D'Auria ha chiuso la mattinata con un intervento sui principali aspetti problematici della Corporate Governance dei Confidi, spiegando molto efficacemente perché la Banca d'Italia predilige linee di governo e comando non pletoriche; si richiede un chiaro flusso dei poteri deliberativi dal CdA (che ne è depositario quale soggetto collegiale) verso organi di livello subordinato (Comitato esecutivo, AD o Direttore generale, eventuali comitati tecnici locali). Claudio ha chiarito molto bene la diversa ratio dei tre livelli del sistema dei controlli e la possibilità di esternalizzarne alcune funzioni.
Nel pomeriggio ho illustrato la terza parte della mia presentazione ("Che fare?"). Scopritela sulle slide.
E' seguito un ricco dibattito basato sulle testimonianze di tutti i 18 confidi presenti. All'inizio del post avete già incontrato il link alla registrazione audio. Ho notato una convergenza sul modello del confidi-selezionatore, che mette tutti d'accordo, 107 (presenti in maggior numero) e 106.
E così abbiamo fatto anche il secondo seminario del gruppo Smefin, dopo quello sulla consulenza finanziaria. E' un passo significativo, che ha fatto conoscere Smefin a un maggior numero di persone. Spero che sia l'inizio di una rete di rapporti e di un lavoro continuativo sui temi caldi che interessano i confidi. Noi insisteremo.

Luca
Wed 14 Jul 2010, 14.44 - Stampa
Come riferisce il Denaro, l'assemblea straordinaria del Confidi Regione Campania ha approvato le modifiche statutarie in vista della domanda di iscrizione all'elenco speciale che, secondo il presidente Giuseppe Calcagni, potrebbe essere presentata già nel 2011 (segno che il confidi prevede di superare a fine 2010 la soglia dei 75 milioni di attività finanziarie). Questo confidi industriale, come annotavo in un post, ha da poco esteso il sua raggio d'azione da Napoli all'intera regione.

Luca
Wed 14 Jul 2010, 14.29 - Stampa
Nel seminario del 12 luglio ho rivisto l'amico Roberto Villa, che è riuscito a venire la mattina nonostante il fitto calendario di appuntamenti in vista della fusione per incorporazione tra il "suo" Confidart Bergamo, Fidimpresa Milano e Fidimpresa Varese (incorporante). Le assemblee straordinarie delle tre società approveranno il progetto il prossimo giovedì 15 luglio, come riferisce VareseNews. L'operazione porterà ad un struttura con 11.000 imprese associate per un volume di finanziamenti garantiti che nel 2010 sfiorerà i 130 milioni di euro.

Luca
PS 16/7: La nuova struttura si chiamerà iFidi (con l'ispirazione di Steve Jobs). Lo riferisce questo pezzo su VareseNews.
Sun 11 Jul 2010, 20.54 - Stampa
Il nostro visitatore Riunto ha segnalato ex abundantia cordis in un altro post questa notizia che riguarda il Confidi-Commercio di Sassari (citato come "fulgido esempio" di confidi 106) e il suo presidente. Merita una citazione:
Salvatore Desole, presidente del Confidi-Commercio, è stato rieletto vicepresidente nazionale della Federascomfidi, la federazione che annovera i Consorzi Fidi del commercio, turismo e servizi, aderenti alla Confcommercio.
Nel suo ruolo, inoltre, di presidente nazionale del Fondo Terziario, costituito in base alla legge Bersani, Salvatore Desole è stato chiamato a far parte del coordinamento centrale dei vari organismi dei Consorzi Fidi che si riconoscono nel sistema Confcommercio.
L’importante riconoscimento, oltre a premiare la competenza dimostrata da Salvatore Desole, costituisce una opportunità anche per il Confidi-Commercio del nostro territorio, che potrà contare su una vasta rete di esperienze in campo nazionale per l’ulteriore crescita dell’Organismo consortile della nostra Isola. La notizia è stata comunicata durante la recente assemblea del Confidi-Commercio, convocata per l’approvazione della relazione annuale e del bilancio dell’esercizio 2009.
«Siamo consapevoli – ha affermato il presidente Desole, affiancato dai vicepresidenti Antonio Azzena, Bastianino Casu e dall’intero Consiglio di amministrazione – che la gravità della crisi economico-occupazionale che sta affliggendo soprattutto le piccole e medie imprese del comparto del terziario, impegna ancor più il Confidi-Commercio a fare di tutto per supportare le aziende nella loro domanda di credito». [...]
Si collocano in questa ottica i principali dati del Bilancio 2009, che hanno visto crescere il numero dei soci a 1982, contro i 1930 dell’anno precedente e passare a circa 59 milioni di Euro l’ammontare delle garanzie rilasciate a fronte degli affidamenti in essere, pari (al dicembre 2009) ad oltre 140 milioni di euro. Sotto controllo anche gli addebiti operati dalle banche sui fondi rischi della Cooperativa a seguito di insolvenze di soci, pari allo 0,18 % circa del totale degli affidamenti.
0,18% di perdite su 140 milioni di affidamenti in essere corrispondono a 0,43% su 59 milioni di garanzie. Direi bene per un anno difficile come il 2009. Il terziario ha sofferto meno del manifatturiero, probabilmente. Speriamo che il tasso di perdita tenga bene anche nel 2010.
Penso che il sito del confidi sia questo (è in costruzione).

Luca
Sat 10 Jul 2010, 16.37 - Stampa
A Milano la Camera di commercio di Milano, con il sostegno della Provincia e del Comune, organizza un Corso di Alta Specializzazione sul sistema delle garanzie (link alla pagina con tutte le informazioni). L'iniziativa si avvale della collaborazione tecnica del Consorzio Camerale per il credito e la finanza, che mi ha fatto l'onore di invitarmi come docente, insieme con una squadra nutrita di accademici e consulenti. Ho osservato: che panchina sontuosamente lunga! (preferisco le squadre corte). Forse farò un intervento mirato su uno dei miei temi.

Luca
Thu 8 Jul 2010, 18.19 - Stampa
Bruna Szego della Banca d'Italia ha presentato alla Commissione Finanze e Tesoro del senato una relazione della quale riferiscono Nic&Gabri sul blog di decretoconfidi. La potete scaricare qui.
Annoto un passaggio sul ruolo dei costituendi Organismi gestori degli elenchi:
Per quanto attiene al ruolo degli Organismi – previsti per i settori del microcredito, dei confidi, degli agenti e dei mediatori – le previsioni del decreto rappresentano un passo avanti rispetto all’impostazione dei testi posti in consultazione. E’ tuttavia essenziale che ad essi siano espressamente attribuiti i poteri necessari ad assicurare una corretta ed efficace gestione nel continuo degli elenchi, corredando il potere di iscrizione con quello di cancellazione o sospensione in caso di riscontrate irregolarità: solo così sarà possibile garantire presidi efficaci, non meramente formali.
In quest’ottica occorre inoltre assicurare che nei tre comparti in cui è previsto un ruolo degli Organismi sia adottato un impianto omogeneo per la loro disciplina e evitato l’uso di formulazioni variegate che inducano a ritenere esistenti differenze nella loro modalità di costituzione e funzionamento. Sul piano operativo è indispensabile che gli Organismi siano dotati di professionalità e risorse adeguate, in termini di personale e strutture organizzative, anche attraverso un forte impegno da parte dell’industria finanziaria; la Banca d’Italia ha segnalato in più occasioni di essere pronta a fornire piena collaborazione per favorire il corretto funzionamento dei nuovi Organismi e per gestire la delicata fase di transizione al nuovo sistema.
Nel caso dei confidi, a quando i primi documenti di lavoro delle Associazioni, a cui lo schema di decreto riconosce un ruolo di partner privilegiati dell'Organismo gestore dell'elenco?

Luca
Thu 8 Jul 2010, 16.18 - Stampa
In data 22 giugno la Banca d'Italia ha deliberato l'iscrizione di Confidi Imprese Toscane all'elenco speciale ex art. 107 TUB, 25° confidi registrato nel portalino.
Congratulazioni!

Luca
Thu 8 Jul 2010, 10.45 - Stampa
Il direttore di Coopfidi, Fabio Camilletti, mi segnala una conferenza stampa dal titolo "Un aiuto alle imprese per l'accesso al credito dal confidi 107" che si terrà lunedì 12 luglio alle ore 12 presso la Sala del consiglio della Camera di commercio di Roma, via de' Burrò 147. L'evento è stato organizzato per illustrare i vantaggi del Confidi 107 nel Lazio, e prevede la partecipazione di Alessandro Carpinella (KPMG) che illustrerà l'effetto della crisi sul sistema bancario e sul ruolo dei confidi, Bruno Panieri (Coordinatore Nazionale di Fedart), Pietro Di Paoloantonio (Assessore Regionale alle Attività Produttive).
Coopfidi è una struttura unitaria promossa dalle associazioni dell'artigianato di Roma e del Lazio (ACAI, CNA e Confartigianato). Ha avviato di recente una collaborazione con la Compagnia delle opere.

Luca
Thu 8 Jul 2010, 10.27 - Stampa
Alleghiamo il testo pubblicato dall'ABI sul proprio sito relativo all'audizione del Direttore Generale Sabatini svoltasi il 6.7.2010 presso la 6° Commissione Finanze e Tesoro del Senato relativo al credito al consumo e relativa riforma del TUB. Non tratta diffusamente dei confidi.

Luca
Thu 8 Jul 2010, 10.23 - Stampa
Allego il dossier relativo alla trasposizione della direttiva 2008/48/CE predisposto dal Servizio Studi del Senato.
Il documento è davvero interessante ed utile perché contiene una precisa tavola sinottica tra testo vigente e nuovo testo del TUB, in esame alle commissioni Senato. Non siamo riusciti per il momento a trovare l'art. 10 relativo alla normativa transitoria.Del titolo V si parla da pag. 71 e segg.

Luca
Thu 8 Jul 2010, 10.15 - Stampa
Nic&Gabri mi segnalano la ripresa dei lavori relativi all'iter di approvazione della legge regionale sui confidi di cui parlammo qui. Potete seguirne l'iter da questa pagina.

Luca
Wed 7 Jul 2010, 09.40 - Stampa
Sul Sole 24 ore di oggi questo articolo riporta alcuni spunti dalle relazioni presentate all'assemblea Federconfidi svoltasi ieri a Roma. Mette in evidenza l'impegno dei confidi sulla moratoria dei prestiti alle Pmi, nonchè l'esigenza di ricapitalizzare il sistema allargando la base di soci ed enti sostenitori.

Luca
Tue 6 Jul 2010, 14.48 - Stampa
Nic&Gabri mi segnalano che la Commissione Finanze e Tesoro ha programmato una serie di audizioni parlamentari con associazioni e istituzioni in merito ai decreti di riforma del TUB. Trovate qui l'agenda dei lavori.

Luca
Mon 5 Jul 2010, 12.18 - Stampa
I frequentatori del blog conoscono la nostra Eleonora Broccardo per i suoi lavori sulle cartolarizzazioni e sugli aiuti di Stato.
Quando ho scoperto in quel di Oristano, sulla mappa dei confidi di Fedart, l'esistenza di Eleonora Fidi, ho pensato ad un segno di stima della nostra collaboratrice. Ma forse si tratta di un'omonima (amici oristanesi, spiegateci la genesi del nome, ve ne preghiamo).
A questo punto, però, caro Bartolo, non puoi essere da meno. Mi aspetto un cambiamento immediato della ragione sociale del tuo Confeserfidi in un (ancora più tuo) Carmela Fidi. Del resto il legame con Confeser... non è per la vita, a differenza di quello con Carmela.

Luca
Sun 4 Jul 2010, 11.52 - Stampa
Alla convention Fedart conclusasi ieri, il coordinatore Leonardo Nafissi ha presentato i numeri della prima indagine statistica con cui la federazione dei confidi artigiani intende monitorare i numeri chiave dell'operatività dei suoi associati. Potete leggere sul loro sito il comunicato e scaricare le slide.
Hanno risposto 55 confidi sui 167 associati, che rappresentano l'84% delle imprese socie e il 93% dei finanziamenti garantiti. Nel primo quadrimestre 2010 i confidi hanno sviluppato 2,8 miliardi di finanziamenti garantiti (contro 2,1 nello stesso periodo del 2009, un terzo in più). Si tratta per il 32% di fidi a breve, per il 40% di mutui per liquidità e consolidamenti, il resto ha finanziato investimenti. A fine aprile 2010 i confidi censiti detenvano uno stock di garanzie di poco superiore a 5 miliardi di euro:
Rinvio al documento (quando sarà disponibile) per l'analisi completa. Qui annoto due particolari:
  • le convenzioni confidi-banca includono nella maggior parte dei casi un moltiplicatore rispetto ai fondi monetari (nel 70% dei casi; considerando i soli "107" si scende al 67% dei casi); i moltiplicatori sono inferiori o uguali a 15x nel 32% dei casi, vanno da 16x a 20x nel 46% dei casi, e sono più alti (fino a un massimo di 30x) nei casi restanti;
  • peraltro, in termini di incidenza sui volumi garantiti pesano di più le convenzioni che fissano moltiplicatori rispetto al patrimonio di vigilanza o al patrimonio netto;
  • il coefficiente di solvibilità aggregato a fine aprile è sceso al 13,2% rispetto al 14,6% di un anno prima;
  • il flusso di nuove sofferenze nel quadrimestre è stato di 27 milioni, un po' di più dello stesso periodo 2009; l'incidenza delle sofferenze sulle garanzie è salita dal 5,1% al 5,2%;
  • il costo della garanzia è salito da 0,9% a 1,1% (sul breve) e da 0,6% a 0,8% (sul medio-lungo).
Lo stato di salute dei confidi artigiani appare nel complesso buono, tenuto conto dell'imponente azione di sostegno anticiclico in corso dal 2009. Si colgono i segnali di un cambiamento strutturale in corso, che produrrà assestamenti nei mesi a venire.
Sarebbe una grande cosa se le associazioni dei confidi coordinassero le indagini statistiche, aprendo la strada all'Organismo gestore dell'elenco confidi. Le rilevazioni abbisognano di estensioni e affinamenti, concetti come "garanzia", "moltiplicatore", "costo", "patrimonio" possono significare cose diverse.
La Banca d'Italia, tra qualche mese, disporrà delle segnalazioni di circa 40 confidi 107 (anche su quel fronte c'è molto lavoro da fare). Ma non basterà. Anche Governo, Regioni, banche, associazioni di categoria, in breve tutti i soggetti che hanno a cuore i confidi, hanno bisogno di numeri chiari, robusti, comparabili, che coprano 106 e 107.
Come si può tenere la rotta, navigando nella nebbia?

Luca
Sat 3 Jul 2010, 19.59 - Stampa
Grazie a un commento di Gamba Tesa (sic) al post precedente, ho appreso che si è svolta tra l'1 e il 3 luglio la convention di Fedart Fidi al Chia Resort in Sardegna. Dal sito di CNA riprendo alcuni spunti dall'intervento del Segretario Generale Silvestrini:
“Il sistema dei Confidi rappresenta nel nostro paese un’esperienza straordinaria, uno strumento preziosissimo che ha alleggerito lo storico handicap degli artigiani e delle piccole imprese nei confronti del sistema creditizio. Nessuno deve dimenticare che nel 2009, l’anno orribile della crisi, il sistema dei Confidi e tutta l’ impalcatura degli ammortizzatori sociali hanno rappresentato i due unici pilastri anticiclici alla crisi”. Lo ha detto Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna, intervenendo alla tavola rotonda dal titolo “Evoluzione dei Confidi, ruolo guida dei sistemi di rappresentanza e nuove politiche di alleanza”, organizzata nell’ambito della convention Fedart Fidi che si svolge a Chia (Ca).
“E’ un sistema che continua a dare ampia prova di tenuta. Il volume delle garanzie concesse è salito di oltre il 30% - ha proseguito Silvestrini - contemporaneamente ci si è fatti carico di un forte incremento delle sofferenze, come era logico aspettarsi. Proprio per questo la situazione generale è e rimane complessa. C’è assoluto bisogno di azioni decise. Nessuno può eludere il problema del rafforzamento dei patrimoni, ne tanto meno la sfida del riassetto organizzativo. Dobbiamo connettere più efficienza, che vuol dire maggiore speditezza in aggregazioni e fusioni, e più sostenibilità che vuol dire capacità di ridurre i costi dei servizi che i Confidi erogano”.
“Dobbiamo accorciare le maglie della filiera delle garanzie. Vuol dire che Confidi, Camere di Commercio, Regioni e Stato devono lavorare gomito a gomito in un’ottica di sussidiarietà evitando in tutti i modi sovrapposizioni e moltiplicazioni di funzioni. Infine – ha concluso Silvestrini - occorre una forte riduzione degli oneri e degli obblighi burocratici a carico di Confidi, in virtù della trasparenza e della vigilanza. Il trattamento, e quindi gli adempimenti, vanno correlati all’effettiva attività svolta”.
Sottoscrivo in pieno. Si tratta di dare contenuto pratico a questi intendimenti. Quello che stiamo facendo con il gruppo Smefin è a disposizione di chiunque lo trovi utile.

Luca
Fri 2 Jul 2010, 10.16 - Stampa
Gli uffici legali delle banche stanno lavorando pesantemente sulle convenzioni confidi. Non ce ne meravigliamo, con tutto quello che è successo e sta succedendo nel mercato del credito e della garanzia.
Come gruppo Smefin, con l'aiuto di Nicola e Gabriele Iuvinale, vorremmo avviare uno studio a 360° sul processo di revisione delle convenzioni. L'esigenza di rinnovamento nasce da due fatti principali (diamo per scontato il problema di adeguarsi a Basilea 2): (a) la disponibilità di controgaranzie del Fondo centrale a ponderazione zero, limitatamente alle garanzie confidi a prima richiesta; (b) l'avvio dell'operatività dei confidi 107 nell'erogazione di garanzie personali.
Abbiamo già parlato delle linee guida ABI - Federconfidi del dicembre 2009, che assumono uno scenario di trasformazione dell’attuale operatività basata prevalentemente sull’utilizzo di fondi monetari in una basata:
  • sul rilascio di garanzie personali, in particolare per i confidi “107”;
  • sulla strutturazione di operazioni segmentate c.d. tranched cover con riferimento ai confidi sia “106” sia “107”.
Che cosa si sta facendo? C'è una priorità concreta, che è quella di rendere le garanzie confidi eleggibili per la controgaranzia statale a ponderazione zero; da notare qui il tentativo di adeguare anche le convenzioni con i 106, in modo da dotarle inequivocabilmente dei requisiti di escutibilità diretta, ovviamente se e soltanto se poi il Fondo centrale dà l'OK (e si assume la quota preponderante del rischio).
C'è poi la tendenza delle banche a distinguere con maggiore precisione che in passato le convenzioni con cap da quelle con garanzia personale piena e incondizionata.
Va benissimo occuparsi del nuovo, ma senza dimenticarsi di gestire con ordine l'interim tra il vecchio e il nuovo. Sono in essere molte convenzioni su garanzie sussidiarie appoggiate a fondi monetari (di solito, ma non sempre, cappate su detti fondi). Ora, queste convenzioni prevedono un cash collateral non segregato per banca, ma condiviso tra banche nell'ambito di classi di finanziamenti. Si tratta di una soluzione per massimizzare il moltiplicatore assumendo che il confidi sia sempre in grado di ripristinare un livello adeguato di fondi monetari. Cosa facile prima della crisi, ma certo non oggi, con tassi di default moltiplicati per x e molto differenziati tra banche e settori. In molte situazioni, il rischio di sforare il tetto massimo del moltiplicatore si è materializzato, e comunque i moltiplicatori congrui sono oggi più bassi che tre anni fa.
Ne deriva che la singola banca non riesce a valutare l'efficacia per sé della garanzia cappata, dato che non conosce il portafoglio complessivo e i comportamenti delle sue colleghe in caso di situazioni deteriorate. C'è poi il rischio di una corsa delle banche alle revoche/escussioni per essere pagate dal confidi prima che scatti il blocco per insufficienza del collateral.
Non so valutare la diffusione e la portata di queste situazioni, ma nei casi in cui si verificano abbiamo un problema, che andrebbe dipanato e risolto prima di introdurre la nuova contrattualistica. Cosa non facile, essendo coinvolte più banche, con risorse insufficienti a tranquillizzarle tutte. E' un aspetto di cui tenere conto quando si valuta l'impatto reale degli apporti di capitale ai confidi che alcune regioni stanno effettuando: potrebbero in alcuni casi essere consumati da esposizioni già deteriorate, e quindi indennizzare la banca su un contratto che non la tutelava da perdite eccezionali. Si può fare, basta saperlo e non lamentarsi se poi gli apporti non alimentano nuove erogazioni.
C'è però una trappola ancora più evidente: quella di fare un miscuglio nei nuovi schemi di garanzia personale inserendoci anche la copertura reale monetaria. Cioè, la banca chiede, oltre all'impegno del confidi a onorare le richieste di escussione fino all'intero ammontare dei crediti garantiti, senza cap, la costituzione di un pegno o un vincolo su attività finanziarie a proprio favore. Con questa tutela aggiuntiva, in caso di difficoltà del confidi, la banca sarebbe creditrice privilegiata. Ma se questa prassi si generalizza, il patrimonio disponibile per la copertura delle garanzie personali si svuota, e diventa impossibile dare un rating unsecured al confidi.
Non a caso, la disciplina dell'adeguatezza patrimoniale prevede che le garanzie cappate (tranched cover) generino un requisito distinto pari alla perdita massima, che può essere coperto con fondi dedicati o dedotto al 100% dal patrimonio. Una logica di segregazione tra le due nature di garanzia, quindi.
Non mi meraviglio di queste convenzioni bicefale: del resto siamo il paese del diritto, o dei d(i)ritti, dove ci si affanna a costruire difese legali individualmente forti (sulla carta), ma sistemicamente fragili e foriere di litigiosità (nella realtà).
Non cediamo però alla tentazione delle garanzie-paciugo.
Penso che il collega Paolo Parini, doppiamente esperto (di confidi e di cose genovesi), sarà d'accordo con me.
Se la pensa diversamente, riceverò con interesse i suoi commenti, così come i vostri.

Luca
Fri 2 Jul 2010, 08.59 - Stampa
Sapio mi segnala che la provincia di Roma (vedi questa pagina) ha deciso di aiutare le piccole e medie imprese del suo territorio con un contributo di 2.000 euro per azienda, spendibile per abbattere il costo di un finanziamento garantito. Lo stanziamento complessivo è di 2 milioni di euro.
La procedura di assegnazione è molto strutturata: sono stati pubblicati tre avvisi pubblici, rivolti alle imprese, ai confidi e alle banche. Con procedure di registrazione online, la Provincia raccoglie le domande delle imprese e le richieste di accreditamento delle banche e dei confidi. Le prime 1000 imprese (in ordine di clic) in possesso dei requisiti soggettivi ricevono il contributo. A quel punto possono rivolgersi ad un confidi accreditato (nel frattempo) e avviare la domanda di finanziamento con garanzia presso una banca (pure accreditata). Il finanziamento può avere finalità molto ampie, e precisamente: consentire l'aumento del capitale, consolidare l'indebitamento, pagare tredicesime e quattordicesime mensilità ai lavoratori, realizzare investimenti in innovazione tecnologica e risparmio energetico, adeguare le norme sulla sicurezza nei posti di lavoro.
Le imprese non entrate tra le 1000 sono ammesse con riserva.
La misura proposta dà spunto ad apprezzamenti e rilievi:
  • è buono il meccanismo di voucher, che dà all'impresa la libertà di scegliere gli intermediari più convenienti e capaci di soddisfarne i bisogni;
  • è meno buono il sistema di assegnazione di una cifra fissa senza controllo alcuno sulle condizioni del credito e della garanzia (pur auspicando che il credito sia concesso "alle migliori condizioni possibili");
  • è apprezzabile l'intento di aiutare finanziariamente le imprese ; però mi sembra costoso impiantare una procedura di accreditamento e selezione (per quanto supportata da Internet) soltanto per una misura spot che non rientra tra le competenze istituzionali dell'Ente.
Proprio per ridurre i costi della procedura, il meccanismo di assegnazione è automatico (primo arrivato, primo servito); sono d'accordo che i benefici di una valutazione di merito non giustificherebbero i suoi costi aggiuntivi; anche per aiuti statali (ad esempio il credito di imposta per gli investimenti in ricerca) si sono fatti i clic day; alla fine si fa una cosa buona per le imprese più tempestive, ma che cosa rimane?
In termini propositivi, è interessante approfondire l'idea del voucher-credito, ma su scala più vasta. Ad esempio, potrebbe esserci un meccanismo di accreditamento a livello almeno regionale di banche, confidi, o altri erogatori di servizi (penso alla consulenza). Gli enti che hanno spazio in bilancio (Regioni, Province, Camere di commercio) possono assegnare col metodo che preferiscono dei voucher spendibili presso provider accreditati. La stessa impresa potrebbe decidere cosa farne: se chiedere una garanzia, oppure una consulenza, o l'una e l'altra.
L'altro elemento che però non può mancare, se parliamo di accreditamento serio, è un sistema di valutazione degli intermediari e dei risultati, o quantomeno una trasparenza sul costo delle operazioni direttamente o indirettamente agevolate. E questi sistemi di valutazione sono complicati da attuare. Non è facile filtrare la schiera di fornitori-consulenti-facilitatori che vendono alle imprese la via più breve per portare a casa dei soldi in più, mordi e fuggi. E alla fine, que reste-t-il (des nos vouchers)?
Pertanto il voucher garanzia non è un'idea killer che mette fuori gioco la via nota degli aiuti diretti ai confidi (sì, parliamo degli apporti a fondi rischi, della controgaranzia pubblica, delle forme di ricapitalizzazione). Però se si scommette sulla rete, bisogna che la rete si mantenga vitale, efficiente e fedele alla propria missione di sostegno mutualistico alle imprese. E anche qui trasparenza, valutazione e una sana concorrenza sono irrinunciabili.

Luca
Thu 1 Jul 2010, 15.06 - Stampa
Grazie alla segnalazione di Nic&Gabri, vi invito, se avete un po' di tempo (dura 2 ore e 30) ad ascoltare l'audizione integrale del Direttore Generale del Tesoro Vittorio Grilli che si è svolta oggi in VI Commissione della Camera. La trovate qui su Radio Radicale. Il file audio rimarrà scaricabile per tre settimane.
In diversi passaggi si parla di confidi (dal minuto 18:20). L'on.Pagano al minuto 38:30 evidenzia la preoccupazione delle associazioni di categoria, in particolare il timore di un aggravio di costi a causa del "rafforzamento" della normativa anche di vigilanza.
Vittorio Grilli (al minuto 1:46:45) fa un ragionamento interessante sul ruolo dei confidi (e delle istituzioni di microcredito) nel sopperire al disimpegno delle banche (specie le grandi) dalla valutazione del credito ai piccoli operatori economici. Grilli sottolinea il valore della prossimità al richiedente credito dell'associazione di categoria o della Onlus che promuove il microcredito. Questo spezza la diseconomicità della valutazione del piccolo credito, grazie alla preesistenza di un rapporto di assistenza/consulenza continuativa che tocca anche la pianificazione economica e finanziaria, oltre alle qualità personali.
Nel disegno di riforma del TUB, l'intermediario non vigilato è un'eccezione limitata a casi di valenza etico-sociale (confidi ex 106 e microcredito). Alcuni parlamentari presenti hanno espresso preoccupazione per la soppressione delle finanziarie ex 106 a carattere privato / commerciale, che potrebbero togliere a molti soggetti marginali l'accesso al credito. Grilli ha replicato che l'incidenza di questi 106 borderline sull'offerta di credito è minima, e che in ogni caso non si può scendere sotto un minimo vitale di requisiti di trasparenza, professionalità e rispetto della legge (i rischi di fregature per i clienti superano di gran lunga i vantaggi della "snellezza" di questi moneylenders).
Ascoltando la relazione del Tesoro ho capito meglio il disegno complessivo della riforma del TUB, e il clima nel quale se ne discute con i vari interlocutori politici e i loro stakeholder.

Luca
Thu 1 Jul 2010, 14.50 - Stampa
Se andate sul sito www.cofiart.com sarete accolti da un ritmo di sottofondo ad un'invadente animazione flash. Cofiart è un confidi protagonista di un brutto affare di fidejussioni irregolari nel quale sono rimasti raggirati diversi comuni italiani, la S.S. Lazio e (pare) uffici locali dell'Agenzia dell'entrate. Ne parla questa news Radiocor:
Roma, 30 giu (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Oltre ad Agenzia Entrate e piccoli comuni italiani c'e' anche la S.s. Lazio tra i soggetti "raggirati" dall'associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio scoperta dal Nucleo valutario della Guardia di Finanza, che ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, tra cui quella dell'imprenditore Dino Patrizio Cozzi, titolare delle societa' utilizzate per il raggiro realizzato attraverso la concessione di false fideiussioni: la Union General (fallita lo scorso anno) e la Cofiart, societa' per la quale esiste una richiesta di fallimento della Procura di Roma. Secondo quanto si apprende, la truffa ha avuto ad oggetto l'acquisto del calciatore Mauro Zarate. Tra i destinatari delle 5.000 false fideiussioni emesse dalle due societa' a garanzia di importi per 750 milioni ci sono anche i comuni di Viterbo e di Serra dei Conti, in provincia di Ancona, oltre ad alcune sedi dell'Agenzia delle Entrate, la maggior parte in Veneto. Proprio verso tali filiali sarebbe stata emessa la maggior parte delle false fidejussioni, il 90%, a garanzia di debiti di contribuenti verso l'erario.
Se la riforma del Titolo V TUB introdurrà una vigilanza non inconsistente sui confidi 106, casi del genere potrebbero essere meglio prevenuti.

Luca
Thu 1 Jul 2010, 12.25 - Stampa
Come riferisce Bloomberg, oggi scade il prestito a 12 mesi che la BCE concesse in via straordinaria (ne avevamo accennato qui). Francoforte non farà più anticipi ad un anno. Ieri sono stati richiesti 132 miliardi di euro a 3 mesi, meno di quanto il mercato si aspettava. Si dovrebbe ridurre, pertanto, il forte accumulo di riserve libere del sistema verso la BCE. In un sistema meno sommerso di liquidità in eccesso potrebbe esserci maggior reattività dei tassi interbancari. La nostra Banca Centrale non si asterrà dal sostenere il mercato con importi pressoché illimitati, sebbene per durate più brevi (oggi ad esempio sono stati immessi 111 miliardi di euro con un rifinanziamento a sei giorni).
Le banche che si indebitano al tasso refi che attualmente sta all'1% probabilmente fanno fatica a trovare controparti sull'interbancario, dove l'euribor a 3 mesi quota un più economico 0,76% (vedi articolo di Chiellino sul Sole 24 ore e l'interessante analisi di Cazzulani di Unicredit). Complessivamente la richiesta di liquidità inferiore alle attese indica una salute che migliora delle banche europee, sebbene possa essere spiegata anche dalla minor convenienza dei carry trade finanziati in euro (prendere i soldi dalle BCE all'1% e metterli in titoli di Stato dà oggi margini attesi più bassi e rischi più alti).
Le banche più esposte verso la BCE sono quelle greche, spagnole, irlandesi. Nel complesso le banche italiane fanno in ricorso limitato a queste facilities.

Luca