Piano anti-crisi del governo: tutto bene, ma dov'è il fondo di garanzia Pmi?

Fri 28 Nov 2008, 04:29 PM Stampa

Leggendo dal sito del Sole 24 ore i primi resoconti del piano anti-crisi del Governo troviamo un focus sugli aiuti alle famiglie e misure fiscali (acconti ridotti, IRAP parzialmente deducibile, rimborsi IVA, studi di settore), che non sto a commnetare. Per quanto riguarda il credito alle imprese, si conferma la possibilità per ministero dell'Economia di sottoscrivere fino a tutto il 2009 i bond che le banche quotate emetteranno per rafforzare il loro patrimonio di vigilanza. Si tratterà di obbligazioni convertibili in azioni su richiesta della banca che avrà anche la facoltà di rimborso o riscatto, previa autorizzazione della Banca d'Italia. Il Governo varerà inoltre un osservatorio economico in tutte le prefetture, con il concorso delle associazioni datoriali, per verificare che le banche diano adeguato sostegno al sistema economico, impiegando in prestiti l'abbondante liquidità che possono ottenere dalla Banca Centrale Europea. Nel caso dei mutui alle famiglie, si fissano tetti agli aumenti dei tassi variabili addebitabili ai debitori (un problema che al momento non si pone), e si prevede (auspicio? incentivo? obbligo?) che le nuove erogazioni siano indicizzate al tasso Refi (tasso obiettivo delle operazioni di rifinanziamento principale) della BCE e non al più oneroso Euribor.
Non ho trovato accenno nei comunicati all'annunciato rafforzamento del Fondo centrale di garanzia per le Pmi. Di questo parlava un articolo pubblicato ieri a pag. 24, sempre dal Sole (non l'ho trovato online). L'articolista, a firma C.Fo., parlava di "ultime frenetiche consultazioni" volte a fermare le bocce ancora in movimento su diversi punti essenziali. Primo: meccanismi per consentire ai confidi di utilizzare al meglio il Fondo centrale (penso si riferisca alla concessione della ponderazione zero grazie alla garanzia di ultima istanza dello Stato). Secondo: soggetto gestore, che rimarrebbe pro-tempore il Mediocredito Centrale (gradito agli attuali utenti), ma potrebbe poi diventare Invitalia (ex Sviluppo Italia). Terzo: entità della dotazione, con una richiesta di €650mn di rifinanziamento chiesti da ABI e Confindustria a fronte di disponibilità ancora incerte e in continua limatura (senza nuovi apporti il Fondo sarebbe ridotto "al lumicino" con disponibilità residue impegnabili di soli €12mn).
Non mi fa ben sperare il processo seguito per riformare questo importante strumento, che allo stato è l'unica misura nazionale giocata contro la crisi a sostegno del credito alle Pmi. Non diversamente da quello che vedo in diversi programmi regionali, le imprese premono per fare qualcosa, e presto, ma i fondi pubblici non sono abbastanza, o si ha paura di versarli in buchi già aperti, o comunque di esaurirli subito, accontentando pochi (scelti con criteri da definire) e lasciando una coda di insoddisfatti (a ragione).
E se non bastasse dubbi di ogni genere sull'adeguatezza strutturale degli strumenti: procedure non automatizzate, vaga classificazione del rischio, inefficacia per Basilea 2, incertezza sui regimi di aiuto, pricing troppo generoso o troppo opaco. Remore a non finire, su aspetti contingenti e strutturali, ostacoli politici e tecnici, interessi generali e particolari.
Se qualcuno vede riapparire il capitolo Fondo centrale nei comunicati dell'Esecutivo, ce lo faccia sapere e rettificheremo volentieri.

Luca

PS (un'ora dopo) Idea: perché non avviare un processo di consultazione trasparente (stile Comitato di Basilea) sulla riprogettazione del Fondo, partendo da un documento tecnico che analizzi compiutamente tuti i problemi sopra richiamati? Chi ha commenti e controproposte dirà liberamente la sua. In questa situazione, agire in logica di emergenza significa stare fermi.

PS 29/11 sera Come si vede dal commento di Bartolo, il Fondo è riapparso, ho dedicato alla norma relativa un apposito post.

Commenti precedenti:


vincenzo (28/11/2008 18.13) n/a

Come al solito cio che funziona (bene) in Italia, non va bene per i politici, la "scomparsa" del capitolo Fondi di Garanzia dal Decreto, sembra una storia già vista, le banche (quelle grandi) secondo me hanno premuto di più per i bond garantiti e altre concessioni (mutui casa)in un'ottica di chiusura dei bilanci, ma per le PMI come al solito niente.

Ora aspettiamo al varco la Presidenta di Confindustria, e l'ABI, perchè senza fondi di garanzia (sopratutto a ponderazione zero), le banche non preseteranno soldi a nessuno.

sapio (28/11/2008 18.43) n/a

Se si fosse capito in tempo che in epoca di Basilea 2 non ci si può comportare come fatto in passato forse ora non staremmo a preoccuparci. Il Fondo, come accertato in tutti i modi , oggi ha ponderazione 100%, quindi è inefficace per mitigare il rischio dei prenditori. Esso può aspirare alla ponderazione 0% (Stato) ma deve quantomeno trasformarsi nel primo Confidi 107 d'Italia, per dimensione e soprattutto per capacità di analisi del merito di credito del prenditore. Invece valuta le aziende con un sistema elementare ed inutile di scoring. Se un sistema elementare fosse sufficiente allora tutte le banche, e sopratutto, tutti i Confidi avviati al 107, potrebbero gettare a mano i loro investimenti e prendere la griglietta del Fondo !!!!

Dare soldi al Fondo, oggi significa [la citazione non è mia] aprire il pozzo di S. Patrizio del rischio.

Il patrimonio residuo (ed esiguo) del Fondo non è stato ancora nettato del rischio pregresso assunto in epoca precedente e l'accantonamento (recente) del 10% è chiaramente insufficiente ad assorbire le perdite attese, che si verificheranno in futuro sul pregresso, e la perdita attesa pendente.

sapio (28/11/2008 18.44) n/a

Correggo : la perdita INATTESA pendente.

bartolo mililli (29/11/2008 08.42)

Cari Amici, vi riporto l'art. 11 del D.L. approvato ieri dal Governo. C'è anche il link dove trovare il decreto intero.

http://www.mef.gov.it/documenti/open.asp?idd=20301

DECRETO-LEGGE RECANTE MISURE URGENTI PER IL SOSTEGNO A

FAMIGLIE, LAVORO, OCCUPAZIONE E IMPRESA E PER RIDISEGNARE IN

FUNZIONE ANTICRISI IL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE

Art. 11

(Potenziamento finanziario Confidi anche con addizione della garanzia dello Stato)

1. Nelle more della concreta operatività delle previsioni di cui all■articolo 1, comma 848

della legge 27 dicembre 2006, n. 296, Le risorse derivanti dall■attuazione

dell■articolo 2, comma 554 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, sono destinate al

rifinanziamento del Fondo di garanzia di cui all■articolo 15 della legge 7 agosto

1997, n. 266, fino al limite massimo di 450 milioni di euro, subordinatamente alla

verifica, da parte del Ministero dell■economia e delle finanze, della provenienza delle

stesse risorse, fermo restando il limite degli effetti stimati per ciascun anno in

termini di indebitamento netto, ai sensi del comma 556 del citato articolo 2

2. Gli interventi di garanzia di cui al comma 1 sono estesi alle imprese artigiane.

L■organo competente a deliberare in materia di concessione delle garanzie di cui

all■articolo 15, comma 3, della legge 7 agosto 1997, n. 266, è integrato con i

rappresentanti delle organizzazioni rappresentative a livello nazionale delle imprese

artigiane.

3. Il 30 per cento per cento della somma di cui al comma 1 è riservato agli interventi di

controgaranzia del Fondo a favore dei Confidi di cui all■articolo 13 del decreto-legge

del 30 settembre 2003, n. 269, convertito dalla legge 24 novembre 2003, n. 326. ■

4. Gli interventi di garanzia del Fondo di cui all■articolo 2, comma 100, lettera a), della

legge 23 dicembre 1996, n. 662, sono assistiti dalla garanzia dello Stato, quale garanzia

di ultima istanza, secondo criteri, condizioni e modalità da stabilire con decreto di natura

non regolamentare del Ministro dell■economia e delle finanze, comunque nei limiti delle

risorse destinate a tale scopo a legislazione vigente sul bilancio dello Stato.

5. La dotazione del Fondo di cui al comma 1 potrà essere incrementata mediante

versamento di contributi da parte delle banche, delle Regioni ed di altri enti e

organismi pubblici, ovvero con l■intervento della SACE sp.a., secondo modalità

stabilite con decreto del Ministro dell■economia e delle finanze di concerto con il

Ministro dello sviluppo economico.

vincenzo (29/11/2008 09.18) n/a

Bravo Bartolo. Ma ora dobbiamo vederlo applicato, mi auguro che entro dicembre vengano definiti le modalità per la garanzia di ultima istanza, in modo che a partire dal prossimo anno lo strumento sia operativo.

Spero che si capisca che la partita si gioca sui tempi e non solo sulle risorse.

sapio (29/11/2008 19.37) n/a

Garanzia dello stato "nei limiti delle risorse" (cfr comma 4) ??? Scherziamo ?

Ma poi questi soldi ci sono o non ci sono?

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