Da Hanoi il ministro Scajola conferma: in arrivo +€480mn per il Fondo centrale di garanzia Pmi

Wed 5 Nov 2008, 10:30 AM Stampa

Dal Sole 24 ore di oggi, riprendo questo annuncio:
Si partirà con il Fondo di garanzia per le Pmi, che sarà esteso alle imprese artigiane attraverso un emendamento a uno dei decreti salva-banche. «Il Fondo avrà una dotazione complessiva di 650 milioni, dei quali 480 aggiuntivi, in seguito a un'operazione di rifinanziamento per la quale sarà sufficiente - dice Scajola - un decreto interministeriale che potrà essere firmato entro questa settimana o la prossima».
Il Fondo del ministero è destinato alla parziale assicurazione dei crediti concessi dalle banche a favore di Pmi con l'esclusione, secondo la norma attuale, delle imprese iscritte all'albo artigiano per il quale era stato creato un differente strumento. Con l'emendamento allo studio, anche queste ultime verranno ammesse al Fondo di garanzia, che era stato già potenziato nel 1997 dalla legge Bersani. Uno dei compiti essenziali di questo strumento è prestare controgaranzie statali ai consorzi collettivi fidi (Confidi) che a loro volta intermediano per facilitare l'accesso al credito dei loro associati.
Il provvedimento dovrebbe trovare spazio nel terzo decreto anti-crisi che il Governo è in procinto di emanare (forse nella riunione del Consiglio dei ministri della prossima settimana, come si prospetta in questa notizia dal Velino).
Bene, aspettiamo i dettagli con alcuni interrogativi: ci sarà la garanzia di ultima istanza dello Stato per avere ponderazione Basilea 2 = 0? Come è emerso dal dibattito sul blog, la garanzia del Fondo è oggi inefficace sui requisiti patrimoniali, sebbene alcune banche la iscrivano - si dice - a nome MCC e non a nome Fondo Pmi, facendola passare per una fidejussione bancaria pesata al 20%. Le linee di intervento saranno le stesse di ora, ovvero compresenza di garanzia diretta alle banche e contro-garanzia tramite i confidi? Si terranno le attuali procedure di trasmissione delle pratiche, di istruttoria e di delibera (molto agili)? Le percentuali di copertura e le commissioni saranno quelle di oggi, differenziate per regioni e dimensioni aziendali, non differenziate per rischio (appetibilissime con il balzo dei credit spread che c'è stato)?
Se le procedure rimangono immutate (salvo l'ammissione, sensatissima, delle imprese artigiane) con in più la firma dello Stato, il server del Mediocredito Centrale sarà subito inondato di richieste, come quello del Ministero dell'Interno ai tempi della sanatoria dei lavoratori stranieri. Plafond subito esauriti, un po' di esposizioni (meno di €5md dai nuovi €480mn di apporto al Fondo, con gli attuali moltiplicatori) trasferite sullo Stato, senza saper nulla in più sulla situazione finanziaria delle nostre Pmi, e senza dare incentivi a nessuno (né alle banche, né ai confidi) per accompagnarle in percorsi di risanamento o di rilancio.
Mi rendo conto che c'è una pressione politica fortissima per uscire in fretta con un provvedimento subito operativo. Io però non perderei l'occasione per razionalizzare questa piattaforma, a costo di chiudersi in una stanza per due mesi lavorando 14 ore al giorno.

Luca

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