C'è spazio per ECAI italiane?
Fri 4 May 2007, 04:04 AM Stampa
Nel
seminario di Roma del 2-3 maggio ho ripensato al possibile sviluppo in Italia di nuove agenzie di rating riconosciute (ECAI). E' la Banca d'Italia l'organo cui compete il loro riconoscimento. Non necessariamente l'ECAI deve avere vocazione universale (come Standard and Poor's o Moody's). Può essere un soggetto specializzato per una classe di emittenti o di strumenti (governi ed enti pubblici, imprese, finanza strutturata), o addirittura per una sottoclasse (Imprese->PMI, ad esempio).
In effetti, hanno riferito al seminario Riccardo Basso e Michele Lanotte, della Banca d'Italia, sono state presentate diverse domande di riconoscimento da aspiranti ECAI italiane. Alcune sono state "scoraggiate", altre invece hanno chance di essere accreditate.
In un precedente
blog mi ero espresso con cautela sulla possibilità di creare ECAI italiane, ma peccavo di scetticismo. Per rimediare, segnalo alcuen idee per un'ECAI italiana.
Penso ad un'agenzia autorizzata al rating di prestiti alle PMI e di strutture di cartolarizzazione sulla stessa classe di attivi. Un soggetto di questo genere potrebbe dare un rating esterno alle
tranched cover, che in questo modo diventerebbero eleggibli per Basilea 2 anche da parte di banche originator non IRB (le IRB possono utilizzare la supervisory formula sui loro rating interni).
Un'ECAI italiana specializzata in PMI? Sì, sarebbe un progetto interessante. Dovrebbe avere (A) una ricca banca dati di bilanci e altri dati aziendali, (B) modelli convalidati di rating azienda, e (C) competenze di ingegneria finanziaria e credit portfolio risk (per la valutazione del tranching). Vedo diversi player attrezzati sugli ingredienti (A) e (B). Sui modelli (C) c'è molto da imparare in Italia, le competenze si trovano presso poche banche e, naturalmente, nelle agenzie di rating internazionali. Un'ECAI potrebbe acquisirle investendoci tempo e intelligenze, non è indispensabile comprare modelli industriali (tipo
KMV, per intenderci). Si possono fare in casa con buoni database e conoscenze statistiche e informatiche.
Il business potrebbe essere interessante. Le agenzie di rating internazionali non starebbero a guardare: sia Fitch che S&P seguono con interesse il mondo PMI. Al momento non hanno vantaggi di tipo informativo, poiché utilizzano i database pubblici che hanno i limiti ben conosciuti. Non escludo che un'ECAI italiana di sucesso possa diventare un obiettivo di acquisizione interessante, anche perché sarebbe in grado di fare concorrenza sul prezzo del rating.
Due ultime note:
- l'ECAI può dare rating di tipo
solicited (chiesti e pagati dal debitore) e
unsolicited; non sono ben visti dalla normativa di Basilea 2 i casi spuri, in cui sono offerti gli uni e gli altri; si teme un mercato del bollino di qualità, ovvero del rating
solicited venduto dall'ECAI disinvolta alle aziende che vogliono migliorare il loro rating
unsolicited; nel caso delle PMI vedo meglio rating
unsolicited pagati dagli intermediari (banche e confidi);
- le ECAI-PMI devono essere indipendenti dalle banche e dai confidi, quindi non possono essere società di loro emanazione; chi può esserne il promotore allora? Penso alle società di informazione sul credito o nuovi attori focalizzati sul rating. Non faccio nomi, per il momento. Invito a far conoscere attraverso aleablog i progetti più interessanti.
Luca