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Scheda pubblicazione

IdentificativoCoase937,
Tipo di record
Autore/iCoase R
Anno1937
TitoloThe Nature of the Firm
art
Altre Informazioniin Economica, vol. 4, pagg. 386-405.
Keywords separare key1:key2
Abstract L’autore osserva inizialmente come gran parte della ricerca in materia economica sia stata fatta senza dare importanza alle fondamenta su cui essa stessa poggia: la definizione del concetto di impresa. Con questo articolo Coase intende definire con precisione ed in modo quanto più vicino alla realtà questo concetto.
Dall’analisi del sistema economico emerge come il sistema dei prezzi non sia l’unico meccanismo di coordinamento esistente: ad esso si affianca il meccanismo del controllo gerarchico che si esplica attraverso le imprese. La questione fondamentale risiede nel trovare la ragion d’essere di tale dicotomia, nello spiegare perché esista l’impresa e non siano sufficienti i meccanismi di mercato. Il motivo principale per cui esistono le imprese è legato ai costi di funzionamento del mercato (costi transattivi, costi di ricerca delle informazioni, ecc): l’organizzazione dell’attività economica all’interno dell’impresa permette di ridurre notevolmente il numero dei contratti necessari. L’impresa è quindi identificabile con il sistema delle transazioni che avvengono sotto il controllo di un imprenditore; la questione a questo punto affrontata è la seguente: quali sono i fattori che determinano la dimensione dell’impresa? In linea teorica si potrebbe infatti ipotizzare un’unica grande impresa che consenta di massimizzare il risparmio in termini di costi legati alle transazioni di mercato. Ciò non avviene in quanto esistono fattori che fanno propendere per la piccola dimensione ed attutiscono i vantaggi dell’espansione dei confini aziendali (rendimenti decrescenti, limitata capacità dell’imprenditore di ottimizzare l’allocazione dei fattori produttivi, vantaggi legati alla piccola dimensione, ecc.).
Riprendendo il pensiero di Knight, fattore fondamentale per la spiegazione della dicotomia impresa-mercato è la presenza di incertezza. In assenza di tale fattore infatti le autorità di coordinamento (gli imprenditori) sarebbero totalmente superflue in quanto il flusso produttivo dalle materie prime fino al cliente avverrebbe in modo automatico. Al contrario in un ambiente incerto emergono con forza le problematiche relative al cosa e come produrre: in un simile contesto la centralizzazione del potere decisionale e di controllo diventa inevitabile. L’impresa quindi viene ad essere diretta conseguenza dell’incertezza.
A conclusione dell’articolo Coase si chiede se il modello elaborato sia coerente con la realtà o meno. Dall’osservazione del rapporto tra datore di lavoro e lavoratore emerge come il fattore di distinzione rispetto ad un rapporto regolato dai meccanismi di mercato sia l’obbligo di quest’ultimo di seguire le indicazioni del proprio superiore, la sua scarsa libertà d’azione. Da tale considerazione l’autore deduce che il modello elaborato abbia caratteristiche vicine a quelle del mondo reale.
File documento allegato
Unità di ricerca interessataTrento - Dipartimento di informatica e studi aziendali
Workpackage(s) interessato(i)WP01-Modelli teorici reti
Documento del gruppo di ricerca

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