La ricerca mira a ridisegnare l’infrastruttura (conoscenze, regole di comportamento, rete di offerta di servizi professionali, creditizi, finanziari e assicurativi, sistemi informativi) che supporta la gestione finanziaria delle reti di piccole e medie imprese (Pmi), nelle diverse forme in cui esse possono presentarsi, attraverso l’ideazione, la progettazione e la sperimentazione sul campo di nuovi modelli istituzionali e componenti dei sistemi informativi. La diffusione di una funzione di gestione finanziaria sviluppata risulta essenziale per consentire alle imprese di competere nell’arena globale, senza perdere il controllo delle filiere produttive che integrano siti di produzione, fornitori e punti vendita localizzati nei diversi Paesi.
L’adeguamento a standard più evoluti di gestione finanziaria non può aspettare. La funzione amministrazione e finanza sarà rivoluzionata dalla riforma della fiscalità sui redditi d’impresa, dall’introduzione degli standard contabili internazionali IASB, dalla riforma del diritto societario, dalle regole più selettive di valutazione del credito introdotte col Nuovo accordo sul capitale di Basilea 2. Se non si interviene alla radice dell’arretratezza finanziaria, non ha poi senso auspicare lo sviluppo di un mercato del capitale di rischio per le Pmi.
La soluzione di questi problemi deve essere ricercata nell’ambito di forme di collaborazione tra imprese, intese a produrre e condividere servizi professionali, soluzioni informatiche e strumenti di diffusione della conoscenza a supporto della finanza delle Pmi, tenendo conto in particolare delle esigenze delle imprese organizzate a rete e, nello specifico, di quelle appartenenti a cluster o sistemi distrettuali.
Il progetto darà luogo alla creazione di una rete di eccellenza nell’ambito della ricerca sulla finanza delle Pmi, collegata con i principali centri di ricerca internazionali e accreditata presso le organizzazioni imprenditoriali, gli enti pubblici, l’Associazione Bancaria Italiana, la Banca d’Italia, la Direzione generale per le imprese dell’Unione Europea. | | Il progetto ha natura interdisciplinare e si pone i seguenti obiettivi fondamentali:
1) si intende analizzare e progettare un modello istituzionale innovativo, il business office (BO), avente la missione fornire alle Pmi consulenza continuativa alla gestione finanziaria, che include il ruolo di interfaccia verso il mercato del credito e dei servizi finanziari. Il BO affianca le imprese nella salvaguardia dei loro equilibri gestionali curandone la pianificazione e il reporting finanziario. Il BO fa parte di una rete che condivide modelli professionali e sistemi informativi;
2) strumentale al precedente è l’obiettivo di progettare componenti di sistema informativo intesi ad arricchire i pacchetti gestionali più diffusi con funzionalità avanzate di analisi, pianificazione e reporting finanziario, con interfacce in linguaggio XML per lo scambio di dati finanziari in formato elettronico.
3) si vogliono analizzare e proporre innovazioni dei canali di accesso delle Pmi a finanziamenti esterni, e al credito bancario in particolare. A tale riguardo, si propone un nuovo modello di ente di garanzia sui prestiti alle Pmi, integrato con la rete dei business offices. Si formulano inoltre proposte per lo sviluppo dei canali basati sul capitale di rischio;
4) preliminare e strumentale a tali obiettivi è la definizione di una tassonomia delle forme in cui si organizzano, sono gestite e si istituzionalizzano le reti di Pmi, con particolare riferimento al modello dei distretti industriali e, in tale ambito, la specificazione delle modalità di interazione all’interno di tale aggregazioni e dei correlati comportamenti finanziari.
Le soluzioni proposte saranno presentate in pubblicazioni scientifiche internazionali e in studi empirici settoriali. Saranno anche verificate sul campo attraverso progetti pilota in collaborazione con imprese, associazioni di categoria, confidi, banche e società di IT.
|