Wed 29 Nov 2006, 09.19 - Stampa
Abbiamo completato le tavole rotonde e gli interventi per le sessioni di approfondimento del pomeriggio.
(1) Per la sessione su Confidi e rischio di credito parleranno, oltre al coordinatore, Flavio Bazzana, anche Eleonora Broccardo. La tavola rotonda è formata da Paolo Nardelli della Cooperativa Artigiana di Garanzia, Fabio Giacomoni di Confidi e Ferruccio Cazzanelli di UniCredit Banca.
(2) Per la sessione su XBRL e comunicazione finanziaria, oltre ai due coordinatori, Davide Panizzolo e Michele Bertoni, avremo interventi di Antonio Tonini direttore del Registro imprese nazionale e d1 Mauro Angeli dello Studio associato Angeli.
(3) Per la sessione sul Business office, oltre al coordinatore, Flavio Aldrighetti, interverranno Massimo Regalli dell'Università di Parma e Michele Tavernini dello Studio associato Tavernini.
Per informazioni dettagliate e per iscriversi al convegno seguire il link

Flavio B.
Sat 25 Nov 2006, 16.05 - Stampa
Il 24 e il 25 novembre a Milano Davide Panizzolo ed io abbiamo tenuto un corso su XBRL per Pitagora, società di IT del gruppo CERVED - Centrale dei bilanci, con sede a Cosenza. I partecipanti ci hanno usato la gentilezza (apprezzata) di volare fino a Milano, anche se non ci sarebbe dispiaciuto un tour in Calabria. Nel corso abbiamo trattato per lo più di tecnologia, con un'attenzione particolare per le applicazioni da sviluppare sui bilanci italiani in formato XBRL che saranno obbligatori dal 2007. Pitagora è attualmente la fabbrica prodotto di CERVED, e cura il database dei bilanci di circa 800.000 società di capitali. I bilanci vengono acquisiti in formato pdf dal Registro Imprese (gestito dai nostri amici di Infocamere) e digitalizzati con un processo semiautomatico. Gli analisti finanziari di Pitagora integrano le schede informative aziendali con dati presi dalla nota integrativa e da altre fonti extracontabili.
La diffusione di XBRL chiaramente ha un impatto sul modello di business del gruppo CERVED. Se tutte le spa e le srl depositeranno bilanci completi di documenti accompagnatori in formato elettronico, non sarà più necessaria la scansione semiautomatica di file pdf o l'immissione manuale di dati letti dal cartaceo. Ci vorranno almeno due anni perché questo succeda. La diffusione di XBRL non è però una minaccia per il business dell'informazione contabile on line. Quando la tecnologia entra in una filiera di attività di solito la rivoluziona: elimina alcuni bisogni, ma ne fa sorgere di nuovi. Gli utenti chiederanno soluzioni applicative per gestire basi di dati XBRL, e non solo per gli adempimenti obbligatori, ma anche per i sistemi di pianificazione e controllo interni, specialmente per la reportistica. Chi avrà le competenze giuste, e saprà offrire soluzioni integrate nei sistemi informativi aziendali, con un buon rapporto qualità prezzo, ha davanti a sé un'opportunità enorme.
A proposito, il nostro corso XBRL pare funzioni discretamente, e stiamo investendo per arricchirlo di contenuti tanto tecnici quanto funzionali, oltre che di sessioni pratiche (una mia fissa: un seminario non è un seminario senza un'esercitazione in piccoli gruppi). Se qualcuno è interessato a un programma formativo su XBRL, può contattare Davide Panizzolo.

Luca
Mon 20 Nov 2006, 16.39 - Stampa
Notizie dai due fronti aperti in tema di XBRL (per i blog in materia cliccate qui):
- sul fronte Decreto Bersani e tassonomia per il deposito dei bilanci (obbligatorio dal 2007), siamo alle battute finali; la tassonomia è praticamente pronta; ci sarà a giorni una riunione tecnica tra i soggetti che hanno contribuito alle sua realizzazione, dopo di che si passerà a confezionare il provvedimento che la pubblicherà in Gazzetta Ufficiale; non perdetevi quel numero della GU! Scherzo, scaricatevi piuttosto i file della tassonomia che saranno contestualmente resi disponibili sul sito di Infocamere;
- sul fronte Giurisdizione XBRL Italia, si sta definendo l'organigramma e l'articolazione dei gruppi di lavoro.
L'interesse è in crescita, e mi conforta l'atteggiamento positivo che sta prevalendo tra i diversi attori (società di software, ordini professionali, sistema camerale, banche, istituzioni).

Luca
Mon 20 Nov 2006, 16.25 - Stampa
Sul sito di ConfidiOnLine trovate le slide presentate al convegno in oggetto. L'evento è stato organizzato da ConfidiOnLine, società di IT che fornisce una piattaforma web a supporto dell'interazione banca - confidi nelle pratiche di fido e garanzia. Se questa piattaforma si diffonderà nel sistema confidi, si avrà una convergenza dei tracciati e dei flussi di lavorazione delle pratiche. Si tratta di un piattaforma commerciale, che non nasce quindi da iniziative a livello di associazioni. Al convegno hanno partecipato due soggetti importanti, Banca popolare di Vicenza e Neafidi, che stanno sperimentando questa soluzione, come si illustra nelle relative presentazioni. Questo dimostra che nel sistema c'è domanda per una piattaforma di questo tipo.

Luca
Sat 18 Nov 2006, 18.41 - Stampa
Paolo Nardelli, direttore della Cooperativa artigiana di garanzia di Trento, mi ha ricevuto con alcuni studenti per illustrare l’innovativa operazione di cartolarizzazione delle garanzie ed i vantaggi perseguibili promossa da Unicredit Banca e Fedart. L'accordo consentirà entro un anno di cartolarizzare le garanzie dei Confidi artigiani, mettendo a disposizione delle piccole imprese artigiane (massimo 10 dipendenti) un plafond fino ad 1 miliardo di euro. In sostanza, le garanzie rilasciate dai confidi artigiani associati sui finanziamenti concessi da Unicredit Banca nel periodo intercorrente tra il 1° novembre 2006 ed il 31 ottobre 2007 verranno per la gran parte trasferite ad Unicredit Banca a fine periodo.
La Cooperativa Artigiana di Garanzia di Trento prevede di costituire un portafoglio di 10 milioni di euro di operazioni, mediamente garantite al 50%; non sono previste penalità se il pool finale costituito fosse inferiore ai 10 milioni di euro ed è concessa la possibilità di superare tale volume prefissato. Le garanzie si riferiscono a mutui chirografari a 5 anni, di importo compreso tra 15 mila ed 1 milione di euro (per la maggior parte costituiti da importi medi inferiori ai 50 mila euro), concessi da Unicredit Banca a condizioni particolarmente favorevoli (da 0,5% a 1,25% di spread sull’euribor a tre mesi). Nella sostanza l’operazione consentirà alla Cooperativa artigiana di garanzia di liberarsi del 98% delle garanzie concesse, (o meglio, di trasferire le perdite superiori al 2%) attraverso la costituzione di un fondo rischi pari appunto al 2% delle esposizioni garantite. Quindi, ipotizzando un volume finale pari a quello prefissato, la Cooperativa si obbliga a costituire presso Unicredit Banca un fondo pari a 200 mila euro, destinato a coprire le prime perdite realizzate sul proprio portafoglio. Si badi che la destinazione dei fondi rischi è vincolata: ciascun confidi contribuisce alla costituzione del fondo rischi nazionale presso Unicredit Banca, ma l’utilizzo del fondo è esclusivamente finalizzato a coprire le perdite dello specifico confidi regionale. Il trasferimento delle garanzie costa inoltre alla Cooperativa Artigiana una commissione periodica, pari allo 0,15% annuo del portafoglio prestiti ancora in essere, pagata ad Unicredit Banca in virtù della protezione acquistata.
La struttura descritta è assimilabile alle operazioni di cartolarizzazione “virtuale”, basate sulla copertura per tranche (tranched cover) e previste dal nuovo Accordo di Basilea (punto 199). In sostanza, il trasferimento del rischio da parte del confidi avviene mediante l’individuazione su un portafoglio prestiti di una tranche del rischio di prima perdita - successivamente ritenuta dal confidi stesso mediante l’effettuazione di un deposito finanziato dai fondi rischi- ed una parte di second loss trasferita ad un protection seller -Unicredit Banca- attraverso un contratto di credit default swap. Mediante tale operazione la Cooperativa artigiana di garanzia di Trento è in grado di operare in qualità di garante e allo stesso tempo, individuando un massimale, può limitare la propria responsabilità dato che le perdite residue eccedenti il 2% sono a carico di Unicredit Banca. In strutture di questo tipo la determinazione dello spessore della tranche equity (in tali operazione mantenuta dal confidi) dipende strettamente dal profilo di rischio del portafoglio sottostante: dalla distribuzione stimata delle perdite - tipicamente condotta attraverso simulazioni Monte Carlo- si individua la percentuale di perdite oltre la quale il rischio accollato al soggetto che vende protezione (in tali operazioni Unicredit Banca) abbia il rating equivalente desiderato (solitamente di rango almeno doppia A). Tale percentuale corrisponde al livello di credit enhancement che deve essere garantito dalla tranche equity trattenuta dai confidi. In merito alle finalità ed ai vantaggi perseguibili dalla Cooperativa Artigiana di garanzia di Trento è chiaramente emerso dall’incontro come l’operazione non abbia alcuna finalità speculativa. Piuttosto, il valore strategico va ricondotto all’obiettivo della Cooperativa di trasformarsi in intermediario ex art.107. Come noto, la trasformazione in ex 107 o in banche di garanzia permetterà ai confidi di rilasciare garanzie personali di rango bancario, con ponderazione al 20%; allo stesso tempo per adeguarsi ai requisiti oggettivi richiesti da Basilea 2 essi dovranno applicare forme di garanzia dirette che, di fatto, richiederanno un rafforzamento patrimoniale. Affinché la trasformazione istituzionale non comprometta l’operatività, data la difficoltà di aumentare il capitale sociale del confidi si rivelerà cruciale la capacità di operare attraverso strumenti in grado di mantenere equilibrato il rapporto tra garanzie concesse e capitale accantonato. In tal senso, la cessione delle garanzie mediante operazioni di cartolarizzazione virtuale permette al confidi di cedere rischio e liberare capitale e potere quindi disporre di risorse per offrire ulteriori garanzie alle imprese artigiane. Diretto è quindi il beneficio per la singola impresa artigiana: alla cessione della garanzia, infatti, si libera il plafond di cui essa dispone e pertanto si rende fruibile la richiesta di ulteriore garanzia.
L’adesione all’operazione di cartolarizzazione delle garanzie promosso da Unicredit Banca rappresenta pertanto per la Cooperativa Artigiana di garanzia di Trento un ottimo banco di prova della futura operatività in qualità di intermediario vigilato.
In un’ottica di ripetibilità delle operazioni di cartolarizzazione delle garanzie, la costituzione del fondo rischi da parte della Cooperativa Artigiana potrà senz’altro avvalersi della costituizione del "fondo per la finanza d'impresa", come previsto dalla legge finanziaria della Provincia Autonoma di Trento per il 2007 .

Eleonora
Fri 17 Nov 2006, 09.57 - Stampa
Il 30 novembre a Trento si terrà un convegno dal titolo "Il territorio, le banche e le imprese. Un momento di dialogo per favorire la crescita". Il convegno è strutturato in due sessioni: una sessione plenaria la mattina presso la Sala della Cooperazione in Via Segantini 10 e una sessione di approfondimento il pomeriggio presso la Facoltà di Economia in Via Inama, 5.
L’incontro vuole essere l’occasione per confrontarsi su alcune rilevanti innovazioni di natura regolamentare che impatteranno sul rapporto tra banche e imprese, a seguito della prossima entrata in vigore del Nuovo Accordo sul Capitale. Nel pomeriggio, nella sede della Facoltà di Economia, verranno presentati, in tre sessioni di approfondimento parallele, i primi risultati del gruppo di ricerca SMEFIN - ridisegno dell’infrastruttura finanziaria delle reti di imprese.
Per informazioni dettagliate e per iscriversi al convegno seguire il link

Flavio B
Wed 15 Nov 2006, 06.32 - Stampa
Ragazzi, ho cominciato a caricar fatture alla grande! Sto utilizzando un software contabile tra i più diffusi in Italia. La versione è quella DOS con schermo a caratteri. Ci sarebbe una versione windows, ma è più lenta e non dà funzionalità aggiuntive indispensabili.
Molti clienti sono artigiani e negozi in contabilità semplificata. La cosa funziona più o meno così: l'azienda ha un suo gestionale per emettere le fatture, periodicamente ci manda su cartaceo le fatture e gli altri documenti da registrare, noi qui nello studio le carichiamo nel nostro sistema. Le registrazioni avvvengono in partita semplice: solo la variazione economica. Niente debiti, crediti, conti correnti. I cespiti da qualche altra parte.
Io mi chiedo: se per camminare usiamo due gambe, se una mano lava l'altra, perché centinaia di migliaia di piccole aziende italiane non registrano un avere dopo il dare, o viceversa? Che cosa costa fare il secondo passo?
Qualcuno me lo spieghi, per favore.

Oskar
Tue 14 Nov 2006, 15.38 - Stampa
Sul sito della Banca d'Italia sono stati pubblicati i seguenti documenti:
Documenti "Basilea 2" - Consultazione pubblica sulle proposte di normativa secondaria concernente la nuova regolamentazione prudenziale internazionale ("Basilea 2")
Tecniche CRM e cartolarizzazione - novembre 2006 [ pdf - 897 kB ] 14/11/2006

Secondo pilastro: determinazione del capitale interno adeguato - novembre 2006 [ pdf - 327 kB ] 14/11/2006
Mon 6 Nov 2006, 21.41 - Stampa
Questo link vi porterà alla pagina iniziale del corso XBRL di KPMG destinato a sviluppatori software, e responsabili IT aziendale (per tecnologi, quindi).

Luca
Sun 5 Nov 2006, 10:53 PM - Stampa
da sinistra a destra Flavio (scusa il taglio), Eleonora, Graziano (ospite), Elena, Davide

La ciuìga è un salume tradizionale di San Lorenzo in Banale. Per arrivare a San Lorenzo, da Trento si prende la strada per Riva del Garda, e al bivio delle Sarche si prende per Tione/Campiglio. Dopo qualche chilometro si gira a destra per il Banale e ad un certo punto trovate San Lorenzo, sulla strada per Molveno e Andalo. Non vi capiterà di passarci per caso, ma merita una visita specialmente nei giorni, come questo, della Sagra della ciuìga. Qualche cenno storico: questo salume nasce povero, con un impasto di rape, sanguinaccio e altre parti di scarto del suino (altrimenti detto porcèl), affumicato e aromatizzato con aglio, pepe, ginepro. Recentemente è stato riscoperto e rilanciato in versione più ricca, con carni scelte in prevalenza, e rape giusto per dare il pizzicore. E' rimasta l'affumicatura, che dona alla ciuìga un gusto intenso, di piacevole persistenza. Per rendere omaggio a questa tradizione gastronomica, e al nostro grande Flavio Aldrighetti, che è di San Lorenzo, abbiamo organizzato un'uscita domenicale del team smefin, com mogli e amici, premiata da una giornata splendida.
Durante il pranzo, a base di polenta, ciuìga e crauti e spaetzle (la versione suditirolese dei malloreddus) e ciuìga, un saluto è andato all'altro Flavio, con auguri di pronta guarigione alla sua piccola Marianna. Oskar, il nostro praticante/inviato, è dovuto rimanere in ufficio: il gestionale usato da un cliente dello studio si è imballato e ha saltato 15 numeri di fatture, e Oskar ha dovuto aiutare la signora della ditta a salvare la contintuità delle registrazioni. Come? Hanno emesso 15 fatture da un euro cadauna intestate alla segretaria. La causale non è stata resa nota (se la vedranno con i revisori).
Tornando alla nostra scampagnata, vi dirò che nel pomeriggio abbiamo fatto due passi in paese dove erano allestiti stand all'aperto e nelle tipiche cantine (dette càneve o volt). Si poteva assaggiare ciuìga (cruda) e altre specialità locali, come una versione ipercalorica del tortèl de patate con ciuìga nell'impasto e il consueto accompagnamento di salumi. Per poter essere pronti e scattanti domani (che è lunedì) ci siamo astenuti. Ma da domani, che mondo sarà senza ciuìga?

Luca
Sat 4 Nov 2006, 12:51 AM - Stampa
Su InfWorld ho trovato questa pagina dalla quale potete scaricare il podcast in formato mp3 della conversazione tra Jon Udell (mi ricordo la sua rubrica su Byte magazine) e Charles Hoffman, l'inventore di XBRL. Qualche anno fa, Udell non era stato tenero con XBRL, che aveva etichettato "a case study in complexity". Hoffman, nell'intervista, ha dato ragione a Udell su alcune sue critiche circa le scelte tecnologiche. Hoffman è un commercialista, non è un mago di XML e non voleva reinventare i linguaggi web: voleva reinventare la contabilità (e ci sta riuscendo).
In effetti XBRL non è un dialetto XML tipico. Le tecnologie XML anche avanzate, come XQuery, sono macchinose da usare sui documenti XBRL. Per fare un esempio, un'istanza di bilancio in XBRL riporta i valori delle voci all'interno di elementi xml ognuno dei quali ha un "element name" diverso, che corrisponde all'identificativo di quella voce nella tassonomia (ad esempio <Ricavi>2000</Ricavi>, <InteressiAttivi>21</Interessi attivi>. Il nome elemento dovrebbe invece essere l'equivalente di un nome tabella, quindi uguale per tutti i valori delle voci di bilancio (ad esempio sarebbe più semplice elaborare un'istanza che contenesse per i due valori di cui sopra <itemData "Ricavi">2000</itemData>, <itemData "InteressiAttivi">21</itemData>). Se importate un'istanza xbrl in excel, o in altri programmi che hanno una procedura di import da xml, ottenete una tabella con innumerevoli colonne, una per ogni voce di bilancio.
Per elaborare tassonomie e istanze xbrl serve quindi del software apposito che pre-elabori i file xbrl per portarli in una struttura tabellare o gerachica più leggera. La farraginosità del formato XBRL su file complica anche l'archiviazione di questi dati su database nativi XML.
Spero di non avervi annoiato. Con Davide Panizzolo stiamo lavorando ad un aggiornamento del materiale tecnico su XBRL, e lì approfondiremo queste osservazioni.

Luca
Fri 3 Nov 2006, 16.04 - Stampa
Il Chicago Mercantile Exchange, in procinto di fondersi con il Chicago Board of Trade, ha chiesto l'autorizzazione per lanciare da gennaio 2007 un nuovo prodotto, il credit event futures, alternativo ai credit default swap. Ecco la notizia ripresa da Risknews:
The CME has filed an application with the US Commodity Futures Trading Commission (CFTC) to list credit event futures, which are triggered by the same events as standard credit default swaps.
The products will use guidelines laid down by the International Swaps and Derivatives Association.
The CME is eager to obtain a slice of a market that has more than doubled in the year to June 2006 to reach $26 trillion in notional outstanding, according to Isda statistics. Frankfurt-based Eurex – which will lose its status as the world’s biggest derivatives exchange if the CME’s merger with the Chicago Board of Trade is approved – also hopes to launch an offering next year based upon an index of the most heavily traded OTC European credit derivatives.
The CME is focusing on individual corporations such as media group Tribune, retailer Safeway and homebuilder Centex. CME Credit Event Futures will operate in the same way as other cash settled futures contracts and will have a five-year term.

Luca
Fri 3 Nov 2006, 13.51 - Stampa
La legge finanziaria della Provincia Autonoma di Trento per il 2007, nel testo licenziato dalla Giunta il 31 ottobre scorso, razionalizza il sistema di interventi a sostegno dell'economia provinciale mediante l'istiuzione di due nuovi strumenti "il fondo per le agevolazioni", volto a veicolare attraverso un unico canale le risorse destinate ai contributi della legge 6, e "il fondo per la finanza d'impresa" destinato per la maggior parte a finanziare nuove iniziative di sostegno delle imprese: rafforzamento dei consorzi di garanzia fidi, chiamati anche a effettuare operazioni compensative sul trattamento di fine rapporto (Tfr), aiuti ai progetti integrati e, soprattutto, l'ingresso della Provincia, tramite le finanziarie controllate, nel settore dei fondi di investimento chiusi, il private equity, attraverso cui partecipare al capitale delle imprese.
Il "fondo per la finanza d'impresa", in primo luogo, riunifica due interventi già esistenti, le integrazioni ai fondi rischi dei consorzi fidi e i contributi sui prestiti partecipativi, strumento quasi inutilizzato in questi anni. Complessivamente si tratta, nel bilancio 2006, di 4 milioni 382 mila euro, di cui 2 milioni e mezzo dati al Confidi industriale, 1 milione 350 mila euro alla Cooperativa artigiana di garanzia e 500 mila euro al Terfidi, il consorzio del terziario. Per il 2007 sono previsti 9 milioni. Per gli stessi consorzi fidi è previsto un nuovo sostegno. La Provincia darà contributi fino a 3.000 euro alle imprese che sottoscrivono quote capitali nei confidi. La cifra coprirà il sovrapprezzo sulla quota sociale normalmente chiesto per entrare nei consorzi. In caso di recesso, questa quota resterà al confidi. Sempre attraverso i confidi saranno studiati interventi compensativi del Tfr che le aziende trasferiranno all'Inps o ai fondi pensione, come ad esempio prestiti a tasso agevolato.
Vengono inoltre favoriti i progetti integrati, ad esempio un gruppo di imprenditori che intervengono insieme per riavviare un'attività produttiva dismessa. Prevista la semplificazione delle procedure, nel senso che i contributi provinciali, con relativi vincoli, possono andare al consorzio costituito dalle imprese partecipanti invece che alle singole aziende, e un contributo nuovo, cioè la copertura dei costi del project manager nel caso che il progetto preveda di realizzare anche un'opera di interesse pubblico.
La Finanziaria prevede poi, che attraverso il fondo per la finanza d'impresa la Provincia possa entrare nel capitale delle aziende trentine non più, come in passato, direttamente ma attraverso la partecipazione a fondi di investimento o altre forme di finanza strutturata. Non ci sono finora casi del genere e quindi occorre ancora chiarire con quali vincoli un ente pubblico potrebbe operare nel private equity. In sostanza l'ipotesi è che, tramite controllate come Tecnofin, Cassa del Trentino o Agenzia per lo Sviluppo, Piazza Dante entri in fondi come Mc2 di Mediocredito Trentino Alto Adige per accrescerne le risorse e le possibilità di partecipazione a piccole e medie imprese.
Naturalmente tutta questa partita dovrà passare all'esame di Bruxelles e delle severe norme europee sugli aiuti alle imprese.
La Provincia Autonoma conferma con questo provvedimento il suo forte appoggio al settore dei confidi.
Flavio A.
Thu 2 Nov 2006, 18.09 - Stampa
Nei nostri progetti sul business office vogliamo ragionare in presa diretta con la prima linea della consulenza aziendale. Per avere il polso della situazione abbiamo ingaggiato Oskar (con la kappa, da non confondere con la nostra quasi omonima mascotte). Oskar è un nostro laureato che da qualche mese lavora come praticante in uno studio professionale (che non possiamo rivelare per motivi di riservatezza) di una città (che non possiamo dire per gli stessi motivi).
Oskar sarà il nostro corrispondente sul campo. Ci aspettiamo da lui un florilegio di testimonianze del duro lavoro del consulente, di esperienze di lotta contro le scadenze fisco-previdenziali, di cose che si fanno in un certo modo ma chissà perché, di idee per farle meglio.

Luca
Thu 2 Nov 2006, 06.56 - Stampa
Dal 2007, i miei lettori lo sanno, si dovranno depositare bilanci delle società di capitali in "formato elettronico elaborabile" presso il registro delle imprese. Nel gruppo di lavoro Infocamere - Ordini professionali che sta affrontando la questione, è emersa una posizione sulla natura e le modalità tecniche di questo adempimento: il documento in formato XBRL, dovrebbe essere l'unica rappresentazione del prospetto contabile, da allegare alla pratica di deposito di bilancio, e pertanto non dovrebbero essere allegati altri documenti con la rappresentazione visiva del bilancio di esercizio nei formati PDF o HTML. Peraltro, nel 2007 il realismo ci obbliga a limitare l'uso di XBRL alle tabelle di sintesi del bilancio (io non ho ancora visto un bilancio XBRL, in Italia e nel mondo, completo di nota integrativa e relazione sulla gestione). Quindi, all'atto pratico, secondo questa proposta le società 2007 dovrebbero firmare digitalmente e depositare due documenti: conto economico e stato patrimoniale in formato XBRL e i documenti accompagnatori in formato pdf o file grafico.
Rispetto a questa proposta, ho avanzato le mie perplessità. Non mi sembra prudente usare subito XBRL come formato ufficiale da firmare e depositare, andiamo a solevare una mole di problemi tecnici e legali che potrebbero far fallire tutto l'esperimento. Tra l'altro, il documento istanza XBRL non ha un'identità visiva, ma è una stringa di dati codificati secondo un formato. E' come la dichiarazione dei redditi trasmessa in via telematica, per intenderci. Per rendere questa stringa valida ai fini legali, occorre predisporre una procedura apposita, presumo diversa da quella dell'attuale deposito del bilancio. Si può fare, ma non c'è il tempo di qui alla primavera 2007, quando la cosa dovrebbe essere operativa. C'è un lavoro titanico di divulgazione tecnica e funzionale rispetto all'uso di XBRL, da fare in una manciata di settimane.
Proporrei in alternativa di chiedere il deposito delle tabelle di sintesi in XBRL come allegato ad un bilancio pdf o html completo, come era negli anni passati. La firma digitale dovrebbe secondo me interessare il bilancio pdf, secondo le procedure da tempo collaudate. Per il primo anno di applicazione del decreto Bersani, il bilancio XBRL lo lascerei come un integrazione informativa, che possiamo validare automaticamente a valle (grazie alla tecnologia), ma non metterei XBRL sulla strada dell'obbligo di deposito. Quando avremo la tassonomia completa e si sarà fatta un'opera di divulgazione della tecnologia, allora si potrà far firmare il bilancio d'esercizio completo in XBRL, ma questo è meglio dilazionarlo nel tempo. Se dovessi decidere io, darei un incentivo alle società che depositano nel 2007 un bilancio XBRL conforme allo schema di tassonomia che sarà rilasciato, ad esempio, concederei uno sconto sui diritti di deposito. Come primo messaggio agli studi professionali non direi: "ecco un alto adempimento intermediabile", ma "ecco uno strumento per sviluppare una nuova linea di offerta di consulenza". Né alle imprese direi: "Ecco questo file digitale, contiene i dati della vostra azienda in formato XBRL, il registro imprese lo chiede obbligatoriamente, firmatelo digitalmente, poi verrà trasmesso all'Agenzia delle entrate", ma "ecco un report di analisi del tuo bilancio, realizzato grazie a XBRL, disponibile su foglio elettronico e sul tuo sito web, gradito dalle banche per le analisi di fido. Tra l'altro, diventerà un formato obbligatorio". Agli adempimenti e alla firma digitale ci si arriva, è solo questione di tempi, e di priorità. L'equazione innovazione = nuovi adempimenti alla lunga non paga, a livello di sistema. Sarebbe opportuno aprire un dibattito su questo punto. Un buon tema per la giurisdizione XBRL italiana.
Luca
Thu 2 Nov 2006, 06.01 - Stampa
La discrezione diventa così un atteggiamento ... interiore indice di flessibilità e coraggio che può permettere a ciascuno di noi, specie se in posizione di responsabilità, di incontrare e di comunicare molto più efficacemente con gli altri. ... Usare discrezione significa allora accettare innanzitutto la diversità di chi ci sta attorno e agire dal suo interno. Quando una comunità, abbazia o ufficio che sia, raggiunge risultati inaspettati, spesso gli stessi hanno origine nella capacità di un capo di porre in rilievo e di gestire le diversità che compongono ogni gruppo. Nella sua sensibilità di calibrare ogni azione a seconda delle risorse disponibili e delle motivazioni che sorreggono ciascun componente del gruppo ... "regoli tutto in modo che i forti abbiano che desiderare e i deboli non si sgomentino". ... Usare discrezione significa essere in grado di diventare l'ago della bilancia e di far crescere quella capacità fatta di tatto e sensibilità, capace di cogliere i nessi tra le istanze più profonde di un uomo e le esigenze del suo vivere quotidiano.
da L'organizzazione perfetta di Massimo Folador, Guerini e associati, 2006, pp.95-96.
Luca