Sat 30 May 2009, 18.33 - Stampa
Da pag. 11 delle Considerazioni finali:
Non si può chiedere alle banche di allentare la prudenza nell’erogare il credito; non è nell’interesse della nostra economia un sistema bancario che metta a rischio l’integrità dei bilanci e la fiducia di coloro che gli affidano i propri risparmi. Quel che si può e si deve chiedere alle nostre banche è di affinare la capacità di riconoscere il merito di credito nelle presenti, eccezionali circostanze. Va posta un’attenzione straordinaria alle prospettive di medio-lungo periodo delle imprese che chiedono assistenza finanziaria. Nei metodi di valutazione, nelle procedure decisionali delle banche vanno tenute in conto tecnologia, organizzazione, dinamiche dei mercati di riferimento delle imprese.
Le iniziative di potenziamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese recentemente adottate dal Governo possono rafforzare il sostegno delle banche alle aziende di minore dimensione.
Occorre anche valutare l’ipotesi di estendere, come in altri paesi, le forme di garanzia pubblica sui prestiti a una più ampia compagine di imprese, per un tempo limitato e con modalità tali da contenere le distorsioni nell’allocazione delle risorse.
Ma è anche importante riattivare il mercato italiano delle cartolarizzazioni, che, se propriamente strutturate, restano un canale fondamentale di finanziamento. Le tranches meno rischiose di un portafoglio di finanziamenti prevalentemente di nuova erogazione potrebbero essere coperte da garanzia pubblica. Allo Stato non si richiederebbe un immediato esborso di fondi; a fronte della garanzia fornita, esso riceverebbe un’adeguata remunerazione.

Il Governatore Draghi auspica che lo Stato garantisca il rischio senior delle cartolarizzazioni di prestiti (lo prospettava anche in febbraio parlando al convegno Forex). Per il momento, lo Stato italiano garantisce il rischio senior del portafoglio riassicurato dal fondo centrale Pmi (limitatamente alle operazioni nuove che beneficiano della garanzia di ultima istanza recentemente introdotta): la sostanza è la stessa. Mi è piaciuto il richiamo alle banche affinché pongano attenzione straordinaria alle prospettive di medio-lungo delle imprese.

Luca
Tue 26 May 2009, 22.42 - Stampa
In occasione del Festival dell'Economia 2009, "Identità e crisi globale", che si terrà a Trento nel prossimo week-end, gli studenti del Business Point organizzano per sabato 30 maggio un open day per raccontare la loro esperienza.
Saremo presenti presso la Facoltà di Economia (Via Inama 5), dalle 8.30 alle 18.00, con uno sportello informativo nell’atrio al piano terreno e un punto di incontro al primo piano (aula seminari DISA).
L’invito è rivolto a imprese, banche, consulenti, confidi, associazioni, a tutte le persone interessate a conoscere il metodo di lavoro, gli strumenti di analisi, le finalità e le ragioni del Business Point, punto di ascolto dei problemi finanziari delle imprese annunciato in anteprima proprio su aleablog all'inizio di quest'anno.
Ci sarò anch'io, naturalmente. Se venite al Festival, passate a trovarci.

Luca
Mon 25 May 2009, 10.53 - Stampa
Da questa pagina è scaricabile il documento di bilancio 2008 di Confeserfidi. La relazione e la nota integrativa sono molto ricche di informazioni sul percorso verso l'iscrizione a 107 di questo confidi, proiettato da Scicli sull'intera Sicilia. Ringrazio Bartolo Mililli (AD di Confeserfidi) per questo gentile contributo al dibattito sul bilancio dei confidi.

Luca
Mon 25 May 2009, 09.47 - Stampa
Banca Impresa Lazio (BIL), la banca di garanzia promossa dalla Regione Lazio, lancia il suo terzo programma di erogazione di mutui alle Pmi. A differenza delle due precedenti, concluse con Banca di Roma (Unicredit) e BNL, la terza ha una struttura multibanca: BIL assumerà il rischio di prima perdita su diversi pool di mutui chirografari dell'importo di poche decine di milioni di euro. Ogni pool, originato da una banca diversa, disporrà di un proprio cap di perdita coperto da BIL. Trovate maggiori informazioni su questa pagina e in particolare in questo comunicato.

Luca
Mon 25 May 2009, 09.36 - Stampa
Potete scaricare qui il documento finale predisposto dagli esperti del Ministero dello Sviluppo Economico nell'ambito delle iniziative in attuazione dello Small Business Act per il Tavolo "Credito, tempi di pagamento, usura, capitalizzazione delle imprese". E' stato discusso con le categorie economiche rappresentate. E' scritto bene, e fornisce un compendio chiaro dello stato dell'arte e delle azioni politiche o legislative più recenti. Naturalmente il credito e le garanzie (e il Fondo centrale) hanno un peso importante: ho visto con piacere che sono stati ripresi alcuni spunti usciti dal precedente tavolo "Ingegneria finanziaria" al quale ho partecipato.

Luca
Thu 21 May 2009, 12.27 - Stampa
Dal Bollettino Vigilanza della Banca d'Italia del gennaio 2009 apprendiamo che
"PARTNER SVILUPPO IMPRESE SPA - PASVIM", codice meccanografico 32216.4, con sede in PAVIA, è stata iscritta nell'Elenco speciale degli intermediari finanziari di cui all'art. 107 del d.lgs 385/93, Provvedimento della Banca d'Italia N. 50060 del 16 gennaio 2009.
Pasvim è un 107 spa che nasce dalla trasformazione di una società strumentale della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, che ne detiene l'87,65%. Gli altri soci sono la Banca regionale europea, la Provincia, la Camera di commercio e il Comune di Pavia. In questo articolo dello scorso aprile il presidente della Fondazione, Aldo Poli, spiega che Pasvim nasce per erogare garanzie conformi a Basilea 2, interponendosi tra i confidi 106 e le imprese: Pasvim eroga la garanzia all'impresa, ma trasferisce il rischio sul confidi 106 proponente. Un modello, se ho capito bene, simile a quello di un altro 107 non confidi, Centrofidi terziario promosso dai confidi Confcommercio della Toscana.
In questa iniziativa pavese, sono mobilitati i capitali di una fondazione bancaria.
Ecco allora un altro intermediario di garanzia vigilato, diverso per governance e modello operativo dai confidi 107.
Luca
Thu 21 May 2009, 05.25 - Stampa
Dal sito del Sole 24 ore riprendo l'articolo estratto dal libro I nodi al pettine. La crisi finanziaria e le regole non scritte, di Marco Onado (Laterza), professore di Economia degli intermediari finanziari nonché editorialista del Sole. Cito un passaggio
Il mondo ha scoperto con orrore che il sistema finanziario internazionale era come le stalle di Augia, che nessuno aveva mai spazzato e che Ercole dovette ripulire in un solo giorno come sua sesta impresa. Non lo ha detto un estremista no global, ma l'austero Financial Times, la bibbia della finanza internazionale. Questo dà l'idea del lavoro da fare: un'autentica fatica mitologica e anche quella più sgradevole di tutte.[...] Il capitalismo finanziario dal volto umano richiede regole scritte pensando agli interessi degli utenti finali, non a quelli della finanza in se stessa. E solo regole adeguate e regolatori veramente indipendenti possono ottenere questo risultato. Gli squilibri della finanza prima o poi esplodono, ma possono lasciare in eredità una situazione ancora peggiore di prima. Come si legge nel Contesto di Sciascia, in cui un personaggio chiede: «Ma non vede quel che succede nel nostro paese? I nodi vengono sempre al pettine». «Quando c'è il pettine», conclude malinconicamente l'altro. Le regole sono proprio il pettine che ancora manca.
Ho rivisto Marco Onado martedì sera alla cena a sorpresa organizzata per festeggiare il compleanno importante di Roberto Ruozi, il mio maestro, con cui ho cominciato la carriera di studioso in materia bancaria (un ritrovo tra colleghi da cui sono tornato contento e commosso).
Onado sarà a Trento per l'imminente Festival dell'economia, dove presenterà il libro di cui sopra e reciterà il ruolo della pubblica accusa nel Processo alla finanza.
Al Festival avremo una piccola presenza (non ufficiale) con la squadra del Business Point, limitatamente a sabato 30 maggio. Sarò più preciso tra qualche giorno.

Luca
Tue 19 May 2009, 11.15 - Stampa
Un'anticipazione (riprendo una news Reuters) delle informazioni diffuse oggi alle giornate per il credito e la liquidità:
ROMA (Reuters) - Nei primi quattro mesi del 2009 sono stati dati 1,4 miliardi alle piccole e medie imprese tramite il fondo di garanzia, con un incremento del 70% rispetto allo stesso periodo del 2008. Lo ha detto il ministro dello sviluppo Claudio Scajola, aprendo la terza giornata del credito e liquidità in corso al ministero dell'Economia.
"Con le nuove regole c'è stata una crescita dell'utilizzzo del fondo nei primi quattro mesi del 2009. Il fondo ha garantito finanziamenti alle imprese per 1,4 miliardi euro, più 70% su anno", ha detto Scajola.
"In aprile, con l'entrata in vigore delle nuove regole, 4.500 imprese ne hanno usufuito, di cui il 60% nel centro sud. Se seguiamo il trend e lo estrapoliamo sull'intero anno, credo che si dovrebbe raggiungere 8 mmilairdi con un incremento del 300% sul 2008", ha detto il ministro.
Alla dotazione del fondo, ha poi aggiunto Scajola, "oggi saranno trasferiti 200 milioni di euro che vengono da fondo finanza impresa".
Aspettiamo documentazione più ricca per commentare.

Luca
Tue 19 May 2009, 06.47 - Stampa
Riprendo più diffusamente i punti discussi qui (sui confidi il dibattito nel blog è sempre ricchissimo).
La misurazione dei tassi di "sinistrosità" dei crediti e delle garanzie può essere fatta con diversi indicatori, di tipo flusso su stock (come le frequenze di default = passaggi a default dell'anno / esposizioni in bonis iniziali, la PD ne è il valore atteso) o stock su stock (esposizioni deteriorate / esposizioni in bonis, il numeratore è un dato stratificato che risente della durate dei recuperi).
L'incidenza delle perdite può essere calcolata ex ante (perdite stimate sui passaggi a default dell'anno su esposizioni dell'anno, richiede la stima della LGD), ex post (perdite definitive su procedure di contenzioso chiuse nell'anno su esposizioni dell'anno) o in base al bilancio (rettifiche di valore dell'anno su esposizioni dell'anno). Possono venire fuori, in un dato anno, valori molto diversi: il secondo metodo ritarda l'emersione delle perdite e le sottostima quando i volumi si sviluppano e i recuperi durano anni; il terzo è modulato dalle politiche di bilancio.
Il perimetro delle esposizioni deteriorate e il criterio per discriminare i default sono determinati in diversi modi. Basilea 2 ha messo un po' d'ordine, imponendo di trattare come default (a fini di calcolo dei requisiti patrimoniali) anche i past due oltre i 90 giorni (in Italia portati a 180 giorni protempore). Penso che il principio si applichi anche ai 107 (confidi 107 compresi), peraltro i confidi non subiscono direttamente i past due (non facendo prestiti per cassa), ma indirettamente attraverso le escussioni da parte delle banche. Questo criterio di vigilanza non è automaticamente ribaltato a livello di bilancio: Basilea 2 e IAS sono mondi distinti, pur dialoganti; è un tema di discussione tecnica e di consulenza.
I confidi 106 sono molto elastici nel misurare l'incidenza dei default e delle perdite, e prediligono misure ex post, governabili da chi redige il bilancio. La misurazione non è una scienza esatta: c'è anche il problema dei falsi default, cioè crediti revocati o passati a sofferenza dalle banche, ma chiusi senza escussione o con recupero integrale (LGD 0). Un caso abbastanza frequente con le garanzie sussidiarie, che "annacqua" (gonfia) la frequenze di default stimate. La Banca d'Italia chiede alle banche IRB, che validano col back testing le loro PD, di togliere i falsi default ai fini della stima delle frequenze di default (la PD corrette sono quelle "asciugate", stimate cioè al netto dei falsi default). Si aggiunge quindi un rischio di modello: il peso dei falsi default non è una costante fisica; penso e temo che in questa fase di stretta sia destinato a ridursi, perché specularmente aumenta il peso delle pratiche revocate che si traducono in perdite.
Sul dilemma garanzie a prima richiesta vs. sussidiarie alla luce della pond.zero bisogna essere cauti. La sussidiaria è una garanzia più debole, ma dà al confidi il grosso vantaggio di differire l'impegno di liquidità (o di ridurlo, laddove si prevede l'anticipo in conto perdite attese al momento dell'escussione, che di norma è per una quota dell'esposizione). La "prima richiesta" è più forte, e impone di finanziare interamente l'esposizione a sofferenza su cui il confidi viene escusso. Attenzione allora: per far risparmiare capitale alla banca (la pond.zero arriva lì, i 106 non applicano Basilea 2), il confidi si troverebbe a fare i conti con una carenza di tesoreria.
Fare strategie di prodotto dettate soltanto dai cambiamenti normativi è una pessima abitudine.

Luca
Sun 17 May 2009, 01.07 - Stampa
Da una news ASCA
TOSCANA: ARTIGIANCREDITO, GARANZIE PER 1,3 MLD E SOFFERENZE A 1,21%
(ASCA) - Firenze, 15 mag - Cinquantaseimila imprese socie e oltre 1,3 miliardi di operazioni complessivamente garantite di cui beneficiano oltre 30 mila imprese, con 625 milioni di euro di nuovi affidamenti nel solo 2008.
Sono i numeri di Artigiancredito Toscano (ACT), consorzio fidi nato nel 2006 dalla fusione dei 18 confidi provinciali promossi dalle associazioni Cna e Confartigianato, e primo confidi ad aver ricevuto da Banca Italia l'autorizzazione a operare come intermediario finanziario vigilato per poter rilasciare garanzie equivalenti a quelle bancarie.
Act ha svolto oggi l'assemblea annuale dei soci e approvato il bilancio d'esercizio 2008 alla presenza del presidente della Giunta Regionale della Toscana Claudio Martini.
[...] Nei primi quattro mesi dell'anno, Artigiancredito ha garantito crediti per 218 milioni di euro, con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2008. La volonta' di ripresa e l'impegno degli imprenditori e' rilevabile anche dal buon indice delle sofferenze nella restituzione del credito, che si attesta a un tasso 'fisiologico' dell'1,21%, in linea con gli anni precedenti.

Un bilancio importante che merita una lettura attenta, appena mi sarà possibile.

Luca
Thu 14 May 2009, 18.08 - Stampa
Da ildenaro.it:
Uno sportello informatico per tutelare gli interessi delle Piccole e medie imprese del panorama provinciale. L'annuncio, nell'ambito della Giornata del Credito del gruppo Piccola di Confindustria Salerno, arriva dal presidente dell'ente datoriale salernitano Agostino Gallozzi.
[...]
Lo Sportello informatico è un punto di raccolta delle istanze e dei reclami da parte delle aziende associate relative a presunte inadempienze o distorsioni procedurali delle banche anche in funzione dell'importante ruolo riconosciuto alle Associazioni di rappresentanza dagli Osservatori Speciali sul Credito attivi sia a livello regionale che provinciale.
Dopo il lancio del discusso sistema di monitoraggio del credito basato sugli Osservatori regionali e provinciali e le Prefetture, si segnalano iniziative collegate delle Associazioni, come quella di cui sopra. La via italiana al mediatore del credito è un cocktail di velate pressioni (coinvolgimento dei prefetti) e impersonalità procedurale. Di fatto si è impiantato un sportello reclami destinati alle banche, che attiva delle risposte, il tutto mediato dalle prefetture.
Le associazioni magari fanno bene a facilitare la trasmissione dei reclami con sportelli informatici. Farebbero ancora meglio a mettere a disposizione delle imprese in difficoltà uno sportello dal volto umano, dove l'imprenditore incontra persone sagge e competenti che stanno ad ascoltarlo. Lo fanno già? Ci pensano i loro confidi? Sperèmm ...

Luca
PS: Nella stessa news si annuncia l'apertura di una filiale del Confidi Province Lombarde nella sede del Confidi Salerno (sempre Confindustria). Una forma di alleanza Nord-Sud considerata nella ricerca sui confidi del a cui ho colaborato per l'Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno.
Thu 14 May 2009, 17.55 - Stampa
Le banche di investimento hanno coltivato i focolai di crisi mascherando il rischio di credito (e di liquidità sotto stress) sotto le vesti rassicuranti del rischio di mercato di una posizione liquida per trading. Questo paper del Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria fa luce sulla questione, tenendo separate le classificazioni teoriche dalle correlazioni empiriche.

Luca
Thu 14 May 2009, 17.36 - Stampa
Riporto a livello di post principale il dibattito ricchissimo sviluppatosi qui. Mi aggancio a uno degli ultimi commenti, di Claudio D'Auria, in cui si dà un'interpretazione mi lascia perplesso: Claudio dice che la garanzia di ultima istanza dello Stato (e la conseguente ponderazione zero) vale solo a fronte di controgaranzie indirette concesse dal FCG. Ora, non mi risulta che il FCG eroghi questo tipo di garanzie sul doppio default, ma soltanto le riassicurazioni (a favore dei confidi, ma escutibili dalla banca se il confidi è inadempiente), le co-garanzie e le garanzie dirette. Se c'è una default su un dato credito contro-garantito, il FCG interviene su quella pratica secondo il principio pay as you go. Mi sembra stranissimo che il MEF abbia introdotto una copertura su una forma di intervento mai utilizzata dal FCG. Questo caso del doppio default "puro" mi sembra fittizio. E' il MEF che garantisce il default tecnico del FCG, non FCG che garantisce il default dei confidi. Se nella pratica si fa diversamente, allora ho torto. Però dimostratemelo. In caso contrario, non tiriamo più in ballo la controgaranzia indiretta, che c'è già abbastanza quartiere a luci rosse (sono appena stato da quelle parti).
Altra questione discussa nel thread di discussione che è ormai lungo quanto un poema omerico (o un dialogo platonico): se la pond.zero copra solo le controgaranzie FCG a prima richiesta o anche sulle controgaranzie FCG sussidiarie, ovvero il problema dei requisiti oggettivi della garanzia di primo grado. Confesso che percorro in apnea i passaggi giuridici della questione (non è il mio habitat preferito). Col mero buon senso, dico che se la direttiva UE ha aggiunto le garanzie sussidiarie degli schemi mutualistici (confidi) che prevedono l'anticipo della perdita stimata, non vedo perché non si debba estendere tale deroga sui requisiti oggettivi alle controgaranzie sussidiarie del FCG coperte dalla garanzia in ultima istanza del MEF. Il fatto che quest'ultima valga per le sussidiarie non è un punto tecnico, di interpretazione della normativa, ma una scelta politica. Dovrebbe quindi pronunciarsi in merito il MEF, con il parere (e un'eventuale integrazione delle disposizioni sui requisiti delle garanzie) della Banca d'Italia. Non basta una circolare di MCC, con tutto il rispetto.
Si tratta però di una questione minore rispetto alla questione maggiore: se la pond.zero riguardi soltanto i nuovi flussi, o gli stock già garantiti da FCG. Se riguarda solo i nuovi flussi, e se si applica solo alle controgaranzie a prima richiesta, allora il FCG di qui in avanti riceverà soltanto domande di "prima richiesta". Se saranno troppe (in base a quale criterio di adeguatezza?) allora le razionerà, e potrà offrire in alternativa il prodotto più povero (sussidiarie) senza effetto di pond.zero. Anche qui, quando si dirà ufficialmente come stanno le cose?
Ma anche la questione maggiore è un corollario di una quaestio maxima: si riuscirà a difendere la solvibilità del Fondo centrale dall'assalto di banche e soprattutto confidi a corto di capitale in uno scenario critico? Qualcuno ha il coraggio di pensarci?

Luca
Wed 13 May 2009, 16.57 - Stampa
Oggi mi ha telefonato l'amico imprenditore che si è rivolto, primo fra tutti, al nostro Business Point due mesi fa. E' il titolare di un'attività nel settore alimentare ubicata in Valsugana (notate la cura della privacy). Mi ha dato una buona notizia: il CdA della sua banca ha deliberato ieri la concessione di un mutuo agevolato nell'ambito del programma "Riassetto finanziario" della Provincia autonoma di Trento. Perché il Cda? La posizione era classificata ad incaglio.
Due parole sul caso. Nel 2008 l'azienda ha trasferito il laboratorio e rinnovato gli impianti, al fine di aumentare la capacità produttiva e portare in azienda una quota più ampia di valore aggiunto dalla trasformazione. Nel 2009 ha sviluppato l’acquisizione di nuovi clienti, di cui tre ad elevato potenziale. Un business sano e in crescita, dunque. La società sperimentava però tensioni di liquidità dovute (a) alle spese per impianti e macchine del nuovo laboratorio (spazi in affitto), finanziate con un nuovo mutuo ipotecario; (b) alla mancata vendita del vecchio laboratorio (di proprietà); (c) all’incremento degli oneri finanziari per il rialzo dell’Euribor; (d) al calo dei ricavi per fattori stagionali sfavorevoli.
Per superare la temporanea carenza di liquidità, e accompagnare lo sviluppo delle vendite con una struttura finanziaria solida, si è chiesto un mutuo chirografario “Riassetto PAT” da destinare al rientro sull’esposizione per scoperti di c/c e al pagamento delle fatture arretrate verso fornitori.
Nel nostro studio abbiamo sviluppato un piano finanziario per verificare la sostenibilità del nuovo mutuo e di quelli pregressi in condizioni di equilibrio finanziario, con l'obiettivo di rafforzare il capitale netto dell'impresa.
Cercheremo ora di passare le consegne alla moglie del titolare affinché tenga sotto controllo, assiduamente, la situazione economica e di liquidità.
Molte circostanze, all'apparenza fortuite, ci hanno favorito, e non vogliamo passare per taumaturghi. Però sono soddisfatto per il lavoro intenso e istruttivo fatto con i ragazzi del Point e con l'impresa.

Luca
Tue 12 May 2009, 17.13 - Stampa
Cito da un vivace reportage su VareseNews.it alcuni aggiornamenti sul bando Confiducia promosso in Lombardia dalla Regione e da Unioncamere (ne avevo parlato qui e qui).
Confiducia, la fiducia sta scadendo
La Camera di Commercio varesina pronta a ritirare le somme che ha versato a favore del fondo che doveva garantire la liquidità alle piccole imprese: 51 milioni di euro, formalmente operativo da febbraio mai mai messo in pratica.
L'ultima, definitiva firma è stata messa dalla Regione a fine febbraio: quella che siglava la sua partecipazione al bando Confiducia, realizzato in collaborazione proprio tra regione Lombardia e camere di Commercio lombarde a sostegno delle PMI. 31 milioni di euro da parte delle camere di commercio ( e varese ne mise, cash, 3 milioni solo lei)e 20 da parte della Regione lombardia a disposizione dei Confidi, affinchè potessero garantire i crediti per liquidità che le Pmi richiedevano alle banche e che le banche avevano difficoltà a concedere.
Ma, da allora, non un soldo è stato possibile erogare con questo progetto di sostegno al credito dalle caratteristiche evidentemente straordinarie.[...]
Le “questioni di tipo tecnico” sono molto concrete, stando alle prime sommarie spiegazioni: «Il bando di Confiducia è sulla falsariga di progetti che abbiamo già conosciuto, e sui quali ci siamo già scottati i polpastrelli – spiega Alberto Pedroli [Ubi Banca]– In particolare per questa operazione è previsto un cap, cioè un massimale di sofferenze, cioè un tasso massimo di crediti non riscossi, del 7%: il doppio del solito. E fino ad ora tutti i cap sono stati superati. Forse sarebbe più tranquillizzante per tutti mettere in conto, a protezione dell'operazione, delle manovre cuscinetto». Una obiezione coerente.
Nel frattempo però, sono passati ancora tre mesi: un enormità per uno strumento che avrebbe dovuto tamponare le esigenze di liquidità delle aziende. In tre mesi, di questi tempi, si può persino fallire.
Per questo le camere di Commercio stanno meditando di riprendersi i loro soldi «Per poterli usare più efficacemente» e hanno già previsto il “piano B”: «Il nuovo bando si chiama Confiducia 2, da molti denominato con un po'di ironia"La vendetta" – spiega il rappresentante di Unioncamere Lombardia – Ed è un prodotto esclusivamente camerale, gestito con accordi diretti tra confidi e camera di commercio. Per questo prodotto sono già disponibili 6 milioni di euro».
I programmi pubblici messi in campo contro la crisi, in Lombardia e altrove, stanno funzionando? Sono tempestivi? Proceduralmente chiari? Efficaci per le banche? Efficienti nell'impiego di fondi pubblici? Da queste esternazioni su Confiducia (un progetto che avevo accolto con favore nell'ottobre scorso) pare che ci siano intoppi, dubbi, complicazioni. Io a volte temo che gli attori in campo non siano ancora sintonizzati su una situazione di crisi, come atteggiamento mentale e operativo. Difettano sollecitudine, vigore, forza d'animo. Sembra che il mondo caschi o stia in piedi per dettagli di tipo normativo, o procedurale, che assorbono un'attenzione spropositata rispetto al vero problema, le difficoltà economiche e finanziarie delle imprese. Guardiamole in faccia, prima di tutto. Qualunque decisione si prenda dopo.
Un consiglio agli amici del sistema camerale: non è il momento di fare da soli, senza collaborare sulla filiera, del credito e dell'aiuto pubblico e della consulenza, il problema lo si sfiora soltanto.

Luca
Mon 11 May 2009, 12.42 - Stampa
Da questa news:
Giovanni Da Pozzo, rappresentante Federascomfidi-Confcommercio, è il nuovo Presidente di Assoconfidi Italia, l'Associazione che riunisce le federazioni dei confidi operanti nei settori agricoltura, artigianato, commercio e industria, con circa 400 associati. Assoconfidi Italia, attraverso le stesse Federazioni, rappresenta più di 1,2 milioni di imprese, con un volume di finanziamenti garantiti di oltre 45 miliardi di euro alle Piccole e medie imprese di tutti i comparti produttivi. Daniele Alberani, Francesco Bellotti, Sergio Ferrari, Enrico Gaia e Giorgio Piazza, unitamente a Giovanni Da Pozzo, ringraziano Roberto Villa, Presidente uscente, per l'ottimo lavoro svolto in questi anni

Auguri di buon lavoro! E un saluto anche da parte mia al presidente uscente Roberto Villa, che ha seguito con passione le vicende del mondo confidi negli aultimi anni.

Luca
Tue 5 May 2009, 17.01 - Stampa
Cari visitatori, da domani a sabato sarò assente per un seminario ad Amsterdam. Non sono sicuro di poter aggiornare il blog. Se non mi sentirete, il motivo sarà questo. I miei collaboratori sono invitati a intervenire, e naturalmente i vostri commenti ai post sono come sempre benvenuti.

Luca
Tue 5 May 2009, 16.51 - Stampa
Abbiamo parlato più volte degli Osservatori creati dal MEF in collaborazione con le Prefetture per raccogliere le istanze della clientela bancaria con difficoltà di accesso al credito. La Confcommercio della provincia di Perugia e Umbria Confidi sono a disposizione delle imprese per informazioni e per la redazione del ricorso alla Prefettura che, si afferma in questa news, è particolarmente complesso.

Luca
Mon 4 May 2009, 12.36 - Stampa
Nella Gazzetta Ufficiale del 30/4/2009 a pag. 13 (link attivo per 60gg) è pubblicato il Decreto del Ministro dell'economia e delle finanze che introduce la garanzia di ultima istanza dello Stato sulle garanzie del fondo centrale Pmi.
Ne avevamo dato il testo in anteprima qui (ed era seguito un ricco scambio di commenti).

Luca
Mon 4 May 2009, 10.14 - Stampa
I colleghi dell'Univesità di Urbino, partner del progetto Smefin, organizzano un convegno il 7 maggio all'Università di Urbino dal titolo LE IMPRESE E L’ACCESSO AL CREDITO. Il ruolo dei Confidi e delle Banche. L’obiettivo di questo convegno è quello di approfondire le difficoltà di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese e, di conseguenza, analizzare le modalità con cui gli Istituti Bancari ed i Consorzi di Garanzia Collettiva Fidi possono sostenere le imprese che necessitano di risorse finanziarie.Il problema assume particolare criticità nell’attuale fase di crisi di liquidità del sistema finanziario, che si ripercuote pesantemente sul sistema economico e, in particolare, sulle imprese di minore dimensione che caratterizzano il tessuto produttivo italiano e della Regione Marche. Gli interventi affronteranno il tema sia dal punto di vista della piccola impresa che nella prospettiva di banche e confidi.
Tra i relatori accademici Massimo Ciambotti, Alessandro Berti, Alberto Bomprezzi, tra quelli operativi Massimo Bianconi, DG Banca Marche, e Giancarlo Gagliardini, DG Fidimpresa Marche. Per maggiori informazioni andate a questa pagina.

Luca
Fri 1 May 2009, 18.02 - Stampa
L'AECM, associazione europea degli intermediari di garanzia mutualistica, mi ha gentilmente informato del convegno che si terrà a Nizza il prossimo 25 settembre, e che ha per tema l'impatto della crisi economica e finanziaria sulle Pmi e il ruolo dei sistemi di garanzia. Sul programma ho notato (in un momento di birichinaggine) un divario di dettaglio e attrattiva tra le sezioni "Meeting Programme" e "Social Programme". Visto che si parlerà di crisi, non sarebbe un bel gesto abolire il secondo? Tutti costi risparmiati per le società di mutua garanzia di tutta Europa.

Luca