Thu 30 Sep 2010, 15.01 - Stampa
Se volete condividere il frutto del lavoro che sto facendo con gli studenti del Laboratorio di pianificazione finanziaria, guardate questo video di autoistruzione che mostra le componenti e alcune delle possibilità di un modello Quantrix. Come saprete, Quantrix Modeler è il software che utilizzo nel Laboratorio, nella versione italiana curata qui a Trento. Se avete Quantrix e volete rifare l'esempio mostrato nel video, qui c'è il modello di prova previsioni.model. Se avete Quantrix e siete interessati al language pack italiano, potete contattarmi.

Luca
Thu 30 Sep 2010, 12.01 - Stampa
In un periodo un po' avaro di notizie sui confidi, riferisco del convegno "La finanza per le imprese" organizzato dal Sole 24 ore (vedi articolo Più credito alle piccole imprese).
Per Vincenzo Boccia (presidente della Piccola industria), in Italia è necessario «un salto di qualità dal saper fare bene un prodotto al saper fare bene l'imprenditore. Per fare il passaggio, o si è eccellenti in tutte le funzioni aziendali, anche la finanza quindi, oppure la partita è persa». Inoltre Boccia ha commentato le nuove regole di Basilea 3 come di «uno strumento troppo pro-ciclico in una fase in cui servirebbero invece strumenti anti-ciclici».
Paolo Casiraghi, consigliere di Banca Arner osserva che deve esserci un nuovo approccio alla valutazione integrata del rischio di una relazione con Pmi: «Ci sono dei patrimoni privati che non sono correlati con quello dell'azienda e che possono essere costituiti sia da immobili che da liquidità. È anche su questi che devono essere costruiti i piani per l'accesso al credito». Il punto fondamentale è capire «come le banche leggono le imprese. In genere prendono in considerazione un dato sopra tutti gli altri e cioè l'indice di fallimento. Ma non si può tradurre l'imprenditore e la sua azienda solo in questo numero. Noi cerchiamo di costruire un piano considerando tutto il patrimonio, in modo tale che emerga un fattore di rischio chiaro». Quindi appoggiarsi sul patrimonio là dove sta, non necessariamente nella sezione avere dello Stato patrimoniale dell'azienda.
Secondo Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa italiana, «La Borsa va bene per molti ma non per tutti e comunque un'azienda potrebbe non essere adatta ad entrarci oggi, ma tra tre anni». La quotazione prevede «un ingresso ma poi anche un post da gestire. Per le Pmi in questo momento l'accesso è semplice, non oneroso, ma poi gli oneri da assolvere diventano simili a quelli di una grande impresa quotata. Bisogna ripensare il modello per renderlo più adatto possibile.
E' positivo che ci sia interesse per l'argomento. Per le novità occorre avere pazienza.

Luca
Fri 24 Sep 2010, 08.27 - Stampa
Grande risalto sul sito del Sole 24 ore all'accordo da 10 miliardi rinnovato ieri da Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo. E' stato presentato a Roma nella sede di Confindustria, da Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, e da Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria Piccola Industria, insieme con Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, e Marco Morelli, direttore generale vicario di Intesa Sanpaolo e responsabile della Banca dei Territori. I contenuti sono illustrati nel comunicato della banca:
Il nuovo accordo conferma e prolunga gli strumenti attuati da quello precedente, disegnati per fronteggiare le principali emergenze della crisi, come ad esempio la linea di credito aggiuntiva per la gestione degli insoluti e il pagamento dei fornitori, i programmi di ricapitalizzazione per il rafforzamento patrimoniale, l’allungamento fino a 270 giorni delle scadenze a breve termine e il rinvio rate su mutui e leasing, diventate poi oggetto dell'Avviso comune ABI del 3 agosto 2009: in 12 mesi si è potuto dare un riscontro positivo a oltre 50.000 richieste.
Inoltre mette a disposizione 10 miliardi di euro di plafond specificamente destinati a interventi e investimenti nei tre ambiti strategici individuati da Piccola Industria e Intesa Sanpaolo per rilanciare la competitività delle aziende italiane: Internazionalizzazione, Innovazione e Crescita Dimensionale.
L’accordo permetterà inoltre di valorizzare i nuovi strumenti diagnostici e di simulazione studiati per agevolare il dialogo tra clienti e banca e per facilitare la bancabilità di aziende e progetti anche alla luce dei requisiti di Basilea. Nella fase di messa a punto e test è stata verificata la possibilità di migliorare il rating e quindi la capacità di credito delle imprese.
Nell'occasione, la leader degli industriali ha chiesto al Governo che «da qui a dicembre, metta in piedi un progetto per le riforme, per la competitività, con provvedimenti e stanziamenti a favore della ricerca e dell'innovazione, ma anche dell'internazionalizzazione utilizzando la leva fiscale per favorire la capitalizzazione e l'aumento dimensionale delle imprese».

Luca
Thu 23 Sep 2010, 19.07 - Stampa
Sul sito della Banca d'Italia è disponibile il testo della relazione di Stefano Mieli, Direttore Centrale per la Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Italia, al convegno Federconfidi svoltosi a Caserta il 18 settembre (vedi articolo su Il Denaro).
L'intervento ha per titolo Assetti e prospettive dei confidi: nuovi disegni organizzativi e nuova regolamentazione.
Cito qualche passaggio. Sullo sviluppo dei volumi e dei rischi dal 2008:
La Banca d'Italia ha avviato, dallo scorso mese di aprile, un’indagine presso i Confidi di maggiore dimensione focalizzata sull’andamento del rischio creditizio. Da una prima analisi dei dati pervenuti, emerge un aumento nel volume delle garanzie rilasciate da dicembre 2007 al 2008 (+ 11 per cento); la tendenza si accentua nel 2009 (+15 per cento). Questo andamento è tanto più significativo se si considera che nel 2009 i prestiti bancari alle imprese si sono contratti. La crescita nel volume delle garanzie è stata accompagnata da un deterioramento del profilo di rischiosità. Le partite anomale complessive - che includono sofferenze, incagli, crediti ristrutturati e attività scadute – avevano raggiunto a marzo scorso il 9 per cento delle garanzie rilasciate.
I Confidi hanno contribuito significativamente al funzionamento del mercato del credito per le piccole imprese in condizioni particolarmente difficili; per ottenere questo risultato hanno assunto rischi non sempre commisurati alle loro strutture patrimoniali e organizzative.
Sulle iscrizioni dei 107:
Negli ultimi anni sono state frequenti le operazioni di fusione e la nascita di operatori di maggiori dimensioni tali da richiedere l’iscrizione nell’elenco speciale ex art. 107 TUB. Agli inizi del corrente mese di settembre risultavano iscritti nell’elenco speciale 29 soggetti; per altri 19 è in corso la relativa istruttoria.[..] Dalle informazioni ottenute in fase di iscrizione dai 29 Confidi oggi presenti nell’elenco ex art. 107, emerge un settore caratterizzato da peculiari tratti distintivi. A fine 2009 lo stock di garanzie rilasciate ammontava a 12 mld di euro a fronte di 22 mld di finanziamenti concessi da banche e finanziarie. Circa il 70 per cento di tali garanzie faceva capo a tre Confidi, aventi un’operatività che si estende al di là dei confini della regione di insediamento. La rete territoriale di questo insieme di 29 Confidi consta di 150 unità periferiche; i dipendenti sono circa un migliaio, la metà dei quali concentrata nei tre soggetti di maggiori dimensioni.
Sull'organismo gestore dell'elenco di confidi minori:
Una delle novità del decreto di riforma del TUB è rappresentata dalla costituzione di un articolato sistema di controlli sui Confidi minori. Come già detto, la pressoché totale assenza di presidi, seppur giustificata dalla ridotta operatività di tali soggetti, ha fino ad oggi incentivato e favorito il proliferare di iniziative non esemplari.
Nel sistema a venire i Confidi dovranno essere pronti a stabilire un dialogo strutturato con l’Organismo che vigilerà sul rispetto delle regole cui essi sono sottoposti. Il suo ruolo sarà connotato da poteri di particolare incisività: gli iscritti saranno infatti tenuti a comunicare dati, notizie, atti e documenti, a corrispondere a richieste di audizioni personali, a ricevere le ispezioni decise dall’Organismo. Questo potrà disporre la cancellazione dall’elenco qualora vengano meno i requisiti per l’iscrizione, risultino gravi violazioni normative, non sia corrisposto il previsto contributo finanziario, si registri un’inattività protratta per non meno di un anno.
L’introduzione di un più incisivo sistema dei controlli sui Confidi minori non deve essere percepita come un mero aggravio di impegni e vincoli per l’iscritto, ma come occasione per tutelare la reputazione della categoria garantendo la presenza nel comparto a soggetti affidabili, la cui azione sia diretta all’effettivo sostegno delle imprese associate.
Lo svolgimento dei compiti sopra descritti presuppone che l’Organismo, che pure potrà avvalersi delle associazioni di categoria, possa fare affidamento su una propria efficiente struttura organizzativa, sia dotato di adeguate risorse umane e informatiche, sia destinatario dei necessari flussi informativi che, opportunamente elaborati, forniscano un quadro fedele dell’evoluzione dei singoli associati. [...] La Banca d’Italia è pronta, da subito, a dare il suo contributo affinché l’evoluzione prefigurata possa tradursi in un assetto complessivo più efficiente, al servizio dell’economia del paese.
La nuova configurazione non eliminerà il coinvolgimento, nei confronti del sistema dei consorzi di garanzia collettiva fidi, della Banca, chiamata a sua volta a vigilare sull’Organismo al fine di verificare l’adeguatezza delle procedure adottate per lo svolgimento dell’attività. La Banca continuerà a intervenire direttamente anche nei confronti degli iscritti sia per i controlli di trasparenza, sia potendo disporre - su istanza dell'Organismo e previa istruttoria dello stesso - il divieto di intraprendere nuove operazioni o la riduzione delle attività per violazioni di disposizioni legislative o amministrative che ne regolano l’attività.>
Il documento è tutto molto interessante. Buona lettura.

Luca
Wed 22 Sep 2010, 17.35 - Stampa
Amici, lascio soltanto due parole di saluto in una settimana riempita dall'avvio dei due corsi tradizionali (finanza sulle lauree di primo livello) e dai preparativi del laboratorio di pianificazione finanziaria, il corso monstre che parte in ottobre.
Seguo la stampa, e si discute di temi che ci accompagneranno per molto tempo: Basilea 3, il dilemma su Scilla e Cariddi (inflazione e deflazione). Rispetto ai temi finanziari, cresce lo spazio delle crisi aziendali e occupazionali, ahimè. Sull'attualità, mi dispiace molto delle dimissioni di Alessandro Profumo. Mi spiace per le qualità rare della persona. Non ho sempre condiviso le scelte di Unicredit, quelle strategiche e soprattutto quelle commerciali della prima ondata (le tre banche di segmento), ma ho apprezzato la freschezza di visione, l'onestà di ammettere gli errori e cambiare rotta, il coraggio, la capacità di lanciare i giovani. E naturalmente l'essere un outsider rispetto ai centri decisionali interconnessi della finanza e della politica, che non è estraneo al suo allontanamento.
Le banche rimangono un tesoro molto ambito per chi sta sul ponte di comando, e intende allargarsi un po'. La privatizzazione sui generis uscita dalla legge Amato, basata sulle grandi fondazioni bancarie, ha forse completato il suo ciclo di vita. Tornerà a pesare di più la politica? O ha sempre pesato anche negli ultimi 25 anni? Siamo un paese tanto piccolo, è facile che le strade dei vari interessi si incrocino, e ci sia qualche scossa di assestamento, per fortuna non distruttiva.
Di salotti capisco poco, mi annoiano. Aspetto che si rimetta in movimento il "nostro" mondo, e spero che ci sia presto qualcosa di nuovo e positivo da raccontare.

Luca
Thu 16 Sep 2010, 13.11 - Stampa
In questo articolo sul Tempo, l'assessore regionale alla programmazione e al bilancio Gianfranco Vitagliano lancia un allarme e un appello: dei 50 milioni del pacchetto anticrisi messi in campo un anno fa a sostegno delle piccole e medie imprese, al di là delle polemiche che hanno caratterizzato i mesi scorsi sui rapporti con i Confidi con le Banche e la Fin Molise, solo 9 milioni di euro sono stati impegnati. Cito dall'articolo:
Nello specifico per l'aiuto all'imprenditoria e quindi all'economia locale due gli strumenti normativi e finanziari attivati, la legge n. 812 che consente alla Fin Molise di accompagnare il consolidamento aziendale e la n. 813 indirizzata a finanziamenti Confidi per un totale di 17 pratiche approvate e di 9 milioni di euro erogabili. Su 7 mila imprese interessate alle misure ci sono state, comunque, manifestazioni di interesse soltanto da parte di 220 aziende. Con la risultanza, secondo un'analisi fatta in sede di concertazione istituzionale, che hanno richiesto aiuto coloro che si trovano in crisi da lungo tempo, meno quelli in difficoltà economica negli ultimi tempi.
Ci possono essere tante spiegazioni, come lo stadio troppo avanzato delle situazioni di crisi in settori come il tessile, che rende insufficienti gli interventi di ristrutturazione del debito. Però non hanno certo aiutato le querelle tra amministrazione regionale, FinMolise e confidi che avevo ripreso qui.
Visto che lo stesso pericolo lo corrono altre regioni, invito tutti a fare di più per mettersi d'accordo sulle cose da fare per farle. Non è l'intelligenza che manca.

Luca
Wed 15 Sep 2010, 17.12 - Stampa
Una mail di Marcel Roy, segretario generale di AECM, l'associazione europea dei confidi, mi informa della pubblicazione di un rapporto Guarantees and the recovery: The impact of anti-crisis guarantee measures scaricabile dal sito AECM. Il rapporto sarà presentato all'imminente convegno AECM che si terrà dal 7 al 9 ottobre a Bled (Slovenia).

Luca
Wed 15 Sep 2010, 15.27 - Stampa
Dal sito di CNA Lombardia (link alla home page):
Sergio Silvestrini, Segretario CNA Nazionale, venerdì 10 settembre 2010 interverrà a Brescia in occasione dell’’approvazione del progetto di fusione tra i Confidi Fidimpresa Lombardia e Sviluppo Artigiano del Veneto. Saranno presenti anche i Presidenti CNA della Lombardia Fausto Cacciatori e del Veneto Oreste Parisato ed i Segretari regionali Giuseppe Vivace e Mario Borin. Il progetto che verrà approvato dai Cda rappresenta il punto di partenza per costituire uno dei più importanti Confidi 107 della CNA del Nord/Est e diverrà operativo dal gennaio 2011.
La nuova società che nascerà dalla fusione di queste due importanti realtà sarà il primo Confidi 107 interregionale costituito al nord ed avrà dieci sedi operative presso le province della CNA (Brescia, Como, Cremona, Lecco e Pavia) per la Lombardia e (Belluno, Padova, Rovigo, Venezia e Verona) per il Veneto. Una struttura forte di 35.000 soci con un monte garanzie annuo erogato di 5.000 pratiche pari ad un importo di 300.000.000,00 di euro.
Mentre col progetto iFidi i confidi CNA di Bergamo, Milano e Varese hanno deciso di fondersi di presentare domanda di iscrizione a 107), l'altro polo sud-orientale della garanzia di questa sigla, nato da una precedente fusione, ha optato per aggregarsi con Sviluppo Artigiano, che è già 107 dal marzo 2009.
Congratulazioni e auguri di buon lavoro ai due partner della fusione per questo passaggio importante.

Luca
Wed 15 Sep 2010, 12.52 - Stampa
Il 12 settembre, il gruppo dei governatori e supervisori che sovrintende al Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha annunciato ufficialmente i termini degli accordi raggiunti alla fine di luglio per il rafforzamento del capitale e della robustezza finanziaria dei sistemi bancari. Saranno presentati al G 20 di Seul in novembre.
Vi consiglio di leggere alla fonte il comunicato (con gli allegati).
Ci sono tanti aspetti che si sono chiariti, altri ancora aperti. L'impatto più forte ce l'avrà il requisito minimo di common equity (capitale netto in senso strettissimo) che sale dal 2% al 4,5%, più un conservation buffer per resistere alle situazioni di stress di un ulteriore 2,5%. In tutto un capital ratio del 7% (il buffer andrà però a regime col tempo). Il requisito per il Tier 1, che include strumenti eleggibili non di capitale in senso stretto, andrà all'8,5% e quello totale, che include strumenti ibridi e passività subordinate, al 10,5%.
Gli aspetti da chiarire sono tantissimi. Ci sarà tempo per farlo. I commenti ovvi sono "Servirà più capitale, il capitale diventerà più caro, le banche aumenteranno i tassi sul credito per remunerarlo, o ridurranno il credito per consumarne di meno". Non è detto. Potrebbe anche ridursi il costo del capitale netto delle banche rispetto ai livelli gonfiati e insostenibili pre-crisi. Potrebbero succedere molte altre cose.

Luca
Wed 15 Sep 2010, 10.04 - Stampa
Il Giornale di di ieri ha dato notizia circa l'esito del ricorso al TAR da parte di Eurofidi contro la limitazione prevista dal bando relativo ai c.d. Formigoni loan, i prestiti subordinati per il rafforzamento del patrimonio di vigilanza dei confidi lombardi. Per essere ammesso un confidi doveva avere erogato l’anno prima almeno i due terzi delle garanzie in favore di imprese lombarde. Eurofidi, pur detenendo un'elevata quota del mercato confidi in Lombardia, per il suo carattere nazionale non era in grado di rispettare una percentuale così elevata rispetto ad un territorio che pesa molto meno di 2/3 sul suo portafoglio complessivo.
La sentenza respinge il ricorso. L'articolo citato ne riprende alcuni passaggi:
Diverso il parere dei giudici: «La clausola contestata è stata inserita poiché lo scopo del finanziamento è quello di agevolare le imprese operanti in Lombardia - scrivono nella motivazione della sentenza - favorendo un rafforzamento patrimoniale di aziende che svolgono la loro attività in un ambito più vasto, si sarebbe finito per favorire il finanziamento di imprese fuori dal territorio regionale, fuori dagli obiettivi. Non vi è alcuna violazione dei principi contenuti nell’articolo 97 della Costituzione poiché la clausola ritenuta lesiva non viola il canone dell'imparzialità poiché pone una delimitazione oggettiva che è sorretta da una sua ragionevolezza in quanto intende garantire che il rafforzamento patrimoniale vada a beneficio delle imprese lombarde». «Per le stesse ragioni - continuano - esso non appare in contrasto neanche con il criterio del buon andamento tenuto conto che finanziare società come quella ricorrente presenti in modo significativo ma non prevalente nella realtà lombarda significherebbe avvantaggiare indirettamente imprese operanti in altre regioni e un comportamento siffatto andrebbe sì contro le finalità della legge regionale che è all’origine dei finanziamenti di cui ci si occupa»
Questa la decisione del giudice amministrativo, che diverge dalla recente segnalazione del Garante per la concorrenza. Sul piano dei principi, si può dissentire. Sul piano pratico, è bene aver evitato il blocco di un intervento urgente. Un intervento non risolutivo, ma necessario per dare ossigeno ai confidi lombardi, che devono comunque affrontare un percorso di riorganizzazione dagli esiti ancora aperti.
Nessuna amministrazione regionale ha i mezzi per pagare a piè di lista le inefficienze dei suoi confidi territoriali. Se decide di sostenerli, fa una scelta politica di cui risponderà, e ha tutto l'interesse a non buttare via i soldi. La pressione sui confidi locali da parte delle amministrazioni regionali sta aumentando, non il contrario. Adesso tutto si gioca sul merito delle decisioni e delle non decisioni che saranno prese. Le decisioni cruciali sono in carico ai confidi.

Luca
Tue 14 Sep 2010, 13.02 - Stampa
Il Ministero dello sviluppo economico dà ampio risalto in questa news alla riforma dei criteri di ammissione dei confidi come certificatori del merito di credito. Cito dal comunicato dello stesso MiSE:
Tra le novità approvate dal Tavolo Tecnico ci sono l’eliminazione della condizione per cui attualmente possono richiedere l’autorizzazione solo i Confidi che abbiano già ottenuto l’ammissione alla controgaranzia per almeno 50 operazioni; sostituzione di alcuni indicatori ormai desueti e introduzione di modifiche che prendono in considerazione i processi di accorpamento; aumento dei punteggi per gli operatori sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia e per i soggetti con ambito di operatività almeno regionale. Inoltre è stato deciso di introdurre un nuovo meccanismo di monitoraggio trimestrale dei tassi di sofferenza dei Confidi e degli altri fondi di garanzia autorizzati, al fine di confrontare la qualità media del portafoglio controgarantito con la qualità media del portafoglio complessivo del Fondo.
Con l'occasione il MiSE ha diffuso la relazione sull'operatività del fondo nel 1° semestre 2010.
Luca
Tue 14 Sep 2010, 11.18 - Stampa
Come riferiscono il Sole 24 ore e La repubblica, Iccrea in rappresentanza del mondo delle banche di credito cooperativo, Poste spa e il ministero dell'Economia – in qualità di socio di minoranza - hanno avviato in questi giorni una due diligence formale per acquisire il Mediocredito centrale da UniCredit e trasformarlo nella banca per il Sud di cui abbiamo riferito in diverse occasioni. In questo modo la Banca del mezzogiorno potrebbe riutilizzare la licenza bancaria di MCC, accorciando il time-to-market.
Il Mediocredito Centrale è inoltre, fatto a noi ben noto, il soggetto gestore del Fondo centrale di garanzia per le Pmi, sebbene la relativa convenzione sia in regime di proroga, oltre a portare una lunga storia di gestione di programmi di credito agevolato. Forse la Banca del Mezzogiorno così configurata si candida come protagonista del mercato della garanzia nel Sud, e magari non soltanto nel Sud.
Avremo la Kfw italiana?

Luca
Mon 13 Sep 2010, 10.00 - Stampa
Il ritorno dagli USA è andato liscio. Sono atterrato da poco a Venezia. Oggi esami in facoltà e da domani si riparte.
Un ben ritrovati a tutti.
Luca
Thu 9 Sep 2010, 13.58 - Stampa
Vi saluto da Portland (Maine) dove sono arrivato ieri con Davide Panizzolo per seguire un seminario organizzato da Quantrix, produttore del software che utilizziamo per i progetti XBRL, modelli di pianificazione finanziaria, pricing e controllo di gestione dei confidi, etc. Da ottobre comincio un nuovo corso in università, il Laboratorio di pianificazione finanziaria, nel quale faremo usare Quantrix agli studenti (grazie a una convenzione col produttore che ha concesso licenze gratuite per l'utilizzo nella didattica e nella ricerca; noi in cambio abbiamo tradotto in italiano l'interfaccia utente e mettiamo a disposizione i risultati delle nostre sperimentazioni).
Con l'occasione visiterò anche questa città pittoresca e molto trendy che è Portland.
Bene, qui sono le 8.15, buona giornata a tutti!

Luca
Tue 7 Sep 2010, 09.21 - Stampa
Con la consueta solerzia, Nicola e Gabriele mi segnalano che è stato pubblicato sulla G.U. n. 207 del 4 settembre 2010 (Suppl. Ord. n. 212) il d.lgs. 13 agosto 2010, n. 141, attuativo della delega contenuta nella legge comunitaria del 2008 (L. 7 luglio 2009, n. 88, art. 33) per la trasposizione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori, nonché per la modifica della disciplina relativa ai soggetti operanti nel settore finanziario, mediatori creditizi e agenti in attività finanziaria. Qui trovate il testo pubblicato in Gazzetta. Dei confidi si occupa il riformato Titolo V del TUB, ampiamente discusso sul nostro sito decretoconfidi.org.
Il decreto entrerà in vigore il 19 settembre 2010.
Attenzione che comincia a scorrere il tempo per i molti adempimenti previsti dalle nuove norme. In particolare, sarà bene chiarire al più presto i termini della re-iscrizione dei confidi 107 al nuovo albo degli Intermediari finanziari ex art. 106 novellato (le norme transitorie la richiedono), e tempi e modi della costituzione del nuovo Organismo gestore dell'elenco dei confidi minori (il Ministero dell'economia deve emanare una disciplina della struttura e del funzionamento di tale organismo).

Luca
Tue 7 Sep 2010, 08.36 - Stampa
Vittorio Rigotti, direttore di APIveneto Fidi, mi ha inviato i risultati di una loro interessante indagine sui rapporti tra Pmi venete e sistema bancario. Lo studio si basa sulle risposte a un questionario e sui bilanci 2009 raccolti da un campione di 300 Pmi venete di diversi settori.
Si analizza in modo puntuale la composizione dei costi del credito e il loro impatto sui bilanci delle PMI, l’importante ruolo dei Confidi (che consentono risparmi fino al 50%). Si nota anche l'incidenza significativa delle imprese che non fanno ricorso al credito bancario.
I risultati emersi eidenziano un forte incremento dello spread medio praticato dalle banche, che nel 2009 ha registrato un incremento del 53% rispetto al 2008.
Potete scaricare il rapporto dal sito di APIveneto Fidi.

Luca
Sat 4 Sep 2010, 15.35 - Stampa
Questo articolo di Italia Oggi riferisce delle prime settimane di attività del Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà (vedi pagine del Ministero dello Sviluppo Economico, e del gestore Invitalia).
Si tratta di uno strumento rivolto alle medie e grandi imprese in difficoltà, che è divenuto operativo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.146 del 25/06/2010 del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, emanato in attuazione della Delibera CIPE n. 110 del 18 dicembre 2008.
Gli interventi del Fondo possono riguardare: (a) aiuti per il salvataggio dell'impresa, che consistono in un sostegno finanziario reversibile finalizzato a mantenere in attività l'impresa per il tempo necessario a elaborare un piano di ristrutturazione o di liquidazione, (b) aiuti per la ristrutturazione dell'impresa, basati su un piano industriale e finanziario finalizzato a ripristinarne la redditività a lungo termine.
L’aiuto è concesso sotto forma di garanzia statale sui finanziamenti bancari contratti dall’impresa per il sostegno alla liquidità. La presentazione delle domande potrà avvenire fino a esaurimento delle risorse del Fondo, pari a 70 milioni di euro. Ogni azienda può ricevere un finanziamento massimo di 5 milioni.
Tra il 5 e il 23 luglio sono state presentate 16 domande, 13 delle quali relative a piani di ristrutturazione. Sul Fondo si veda anche questo articolo del Sole 24 ore del 27 agosto, dove si sottolinea che il Fondo rappresenta un'opzione intermedia tra il Fondo di garanzia per le Pmi e i meccanismi per le grandi imprese come la legge Prodi.

Luca
PS 5/9: Dei vari programmi di sostegno alle imprese parla questo articolo di Fabrizio Onida sul Sole 24 ore.
Fri 3 Sep 2010, 19.09 - Stampa
Un visitatore mi ha gentilmente inviato un documento dell'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato dello scorso 19 luglio. Si tratta di una segnalazione ai presidenti delle Regioni, a Unioncamere e ad alcune Camere di commercio in materia di "Criteri di affidamento dei contributi per i fondi di garanzia fidi". L'Autorità rileva alcune problematiche concorrenziali in relazione agli affidamenti diretti dei servizi di gestione dei fondi di garanzia e ai vincoli territoriali che costituiscono criteri di accesso ai predetti fondi.
L’affidamento diretto senza ricorrere a procedure ad evidenza pubblica dei servizi di gestione di fondi di garanzia e di altri servizi strumentali (il servizio di tesoreria, monitoraggio e sorveglianza del fondo di garanzia e servizi connessi) come fatto, ad esempio, dalla Regione Molise [Delibera della giunta regionale 11 maggio 2009, n. 542 che affida tali funzioni a FinMolise] non appare giustificato. Si rileva, infatti, che la procedura non risulta concorrenzialmente corretta perché mancano i presupposti essenziali per l’applicazione della disciplina eccezionale dell’in house providing.
L'autorità contesta inoltre i limiti per l'ammissione dei confidi alla gestione di fondi pubblici che privilegiano i soggetti con sede legale nel territorio di riferimento o quelli che hanno gli erogatori tra i loro soci o enti sostenitori. Se infatti è accettabile una restrizione basata sulla localizzazione delle imprese beneficiarie degli aiuti, non lo sarebbe quella che fa riferimento alla "località" degli intermediari, dato che - osserva l'Antitrust - ciò costituisce un limite ingiustificato che danneggia i confidi operanti su più ambiti territoriali.
Al fine di assicurare un pieno confronto competitivo, l’Autorità auspica, pertanto, che i servizi di gestione dei fondi per l’erogazione di garanzie (e servizi connessi) siano affidati mediante procedure ad evidenza pubblica e che i criteri per l’ammissione ai predetti fondi dei Confidi interessati non prevedano vincoli territoriali che possano pregiudicare l’accesso sul mercato geografico di riferimento di Confidi nuovi o attivi in altri territori.
Come molti sapranno, ci sono procedimenti amministrativi in corso avviati da confidi interregionali contro amministrazioni che hanno adottato misure del tipo segnalato dall'Autorità. Il documento di cui sopra prende chiaramente posizione nella contesa.
Che cosa accadrà? Le amministrazioni si adegueranno spontaneamente agli auspici dell'Autorità? I confidi minori (assolutamente locali) rischiano lo spiazzamento? O le cose andranno avanti come oggi, in modo variegato? Non è una dotta disquisizione di microeconomia. Le iniezioni di risorse pubbliche sono da qualche mese un rimedio salvavita per molti confidi, di tutte le dimensioni. Cambiarne le regole di distribuzione non sarà indolore.
Luca
Thu 2 Sep 2010, 16.21 - Stampa
Cari visitatori, in questi giorni non trovo molto da commentare leggendo le notizie sui giornali e in rete. Forse avete voi qualche spunto da segnalarmi.
Per parte mia, sto proseguendo con la preparazione dei corsi del prossimo anno accademico, con la traduzione in lingua italiana delle documentazione di Quantrix Modeler, e con il lavoro sulle convenzioni banca-confidi (naturalmente in trio con Nicola e Gabriele Iuvinale). A proposito di quest'ultimo progetto, sul quale contiamo di organizzare il prossimo seminario del gruppo Smefin, rilancio l'invito a collaborare inviandoci (a questo indirizzo) materiale, in particolare testi di convenzioni o bozze di revisione delle stesse. Naturlamente sono graditi suggerimenti e segnalazioni di ogni tipo. Ci sarà presto una bozza di paper da discutere.
Le statistiche di accesso ad aleablog stanno tornando sui livelli pre-agosto. Se ci siete, e avete due secondi liberi, lasciate un breve saluto in commento a questo post. Lo leggerò come un incoraggiamento.

Luca