Thu 25 Jan 2007, 23.12 - Stampa
Lunedì 22/1 sono volato a Roma per seguire il primo giorno della Convention ABI "Credit & Operational Risk" dal titolo "Basilea 2: cosa devono fare le banche adesso". Ho riportato a casa spunti per almeno dieci blog. Per capire il nuovo Accordo, niente è più utile delle testimonianze di prima mano degli esponenti di Banca d'Italia, ABI, gruppi bancari. Un vero aiuto a scoprire le ragioni dietro le regole del nuovo Accordo. Comincio con un problema che, lo confesso, avevo colto superficialmente. Cosa facevo per confrontare gli assorbimenti nel metodo standard con quelli IRB? Presumevo per lo standard un coefficiente di capitale fisso rispetto alla PD che copriva i rischi di perdite attese (EL) e inattese (UL). Per l'IRB calcolavo un requisito di capitale con la complessa formula di Gordy, lo imputavo alle sole perdite inattese (UL). Per ottenere un valore confrontabile con il metodo standard, aggiungevo l'incidenza delle perdite attese (EL). Ad esempio, per un credito corporate a un anno si ottiene con questa impostazione "ingenua" un grafico di questo tipo:

Le cose non stanno così, per le seguenti ragioni:
- la banca standard applica il coefficiente dell'8% non al nominale, ma al credito al netto delle rettifiche per "obiettive evidenze di riduzione di valore" secondo le regole IAS, che per semplicità facciamo coincidere con le perdite attese di Basilea 2 IRB; con gli IAS i fondi rischi non sono più censiti nel patrimonio supplementare, quindi non contribuiscono a soddisfare il requisito ; invece, con Basilea 1 pre IAS le rettifiche non ancora associate ad eventi di perdita specifici erano parte del patrimonio supplementare fino ad un massimo pari all'1,25% delle attività ponderate per il rischio;
- la banca IRB applica il requisito all'EAD attesa, che è il nominale lordo, corretto per eventuali utilizzi futuri pre default, ma non per le rettifiche di valore su crediti; il requisito stesso è calcolato al netto della perdita attesa (PD x LGD) attribuita a quella esposizione; l'eccedenza delle rettifiche contabili sulla perdita attesa è conteggiato come patrimonio supplementare, l'eventuale deficit viene dedotto per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare.
Implicazioni:
a) per una valutazione di prima approssimazione, il coefficiente di capitale del caso standard va confrontato non con EL+UL del caso IRB, ma con la sola UL; inoltre tale coefficiente, in rapporto al nominale lordo, non è fisso, ma aumenta con l'incidenza delle rettifiche di valore (quindi con EL);
b) nello standard la presenza di rettifiche sovrabbondanti rispetto alle EL non genera disponibilità di patrimonio supplementare, ma più modestamente riduce l'esposizione;
c) nel caso IRB l'assorbimento di capitale sul nominale (UL) decresce con la PD per la non linearità della funzione di Gordy;
d) nello standard si tiene conto dell'adeguatezza delle rettifiche nelle eposizioni scadute (past due) che vengono pesate al 100% e non al 150% se le rettifiche incidono almeno il 20% sul nominale.
Pertanto, non è banale confrontare gli assorbimenti tra standard e IRB, e non sempre vero che nel metodo standard si hanno assorbimenti fissi. Io ho tentato un confronto approssimativo tra una banca standard e una banca IRB, riferito a prestiti corporate a 1 anno (per evitare nell'IRB l'aggiustamento per la durata). L'EAD la faccio coincidere con il nominale. Per semplicità, entrambe le banche effettuano rettifiche di valore generiche di incidenza pari a EL (che pertanto crescono al peggiorare del rating). Per le PD a un anno ho preso i valori mappati da Standard & Poor's nella credit curve corporate a un anno. La LGD è il 45% dell'IRB di base.
Ecco il profilo dei coefficienti di capitale (UL) sulle esposizioni lorde:

Ecco invece l'incidenza sulle esposizioni lorde di capitale e rettifiche di valore (EL+UL).

Ho volutamente allargato l'intervallo di variazione delle PD, teniamo però conto che la parte preponderante dei crediti delle banche italiane sta (per fortuna) nel primo 5% di PD. Nella linea relativa allo standard, c'è uno scalino intorno a una PD del 4,10% (rating B+) perché ho ipotizzato che i crediti censiti nella classe B o in classi peggiori siano classificati come crediti scaduti dalla banca standard. Rimane vero che il metodo standard è poco sensibile al rischio, e che produce assorbimenti più bassi per classi di rating molto scadenti. L'effetto dei declassamenti è brusco. Pure si conferma che l'IRB è nettamente favorito sulle classi investment grade.
(Grazie a Marco Filagrana e Francesco Cannata della Banca d'Italia per le dritte e le conferme, rimango io responsabile di eventuali errori).

Luca
Mon 22 Jan 2007, 11.36 - Stampa
E' disponibile da oggi sul sito smefin il nuovo paper su XBRL di Luca Erzegovesi e Elena Bonetti, collaboratrice del Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali e componente del gruppo Smefin di Trento.
Il documento nasce nell’ambito del progetto tassonomia GAAP Italia (Generally Accepted Accounting Principles), sviluppato dal nostro gruppo di lavoro, in collaborazione con UnionCamere, InfoCamere e gli Ordini professionali (Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Consiglio Nazionale dei Ragionieri Commercialisti). Il paper fornisce una guida concisa a XBRL agli operatori che si accostano per la prima volta alla materia. I contenuti del lavoro e le opinioni espresse non rappresentano la posizione ufficiale del gruppo di lavoro sulla tassonomia ma esclusivamente quella degli autori. Per gli utenti più evoluti sono disponibili su questo sito il lavoro di Davide Panizzolo e l'ultimo paper di Luca Erzegovesi.
Flavio A
Fri 19 Jan 2007, 13.14 - Stampa
Il 14 dicembre scorso è stato siglato l’accordo di fusione tra 7 confidi confindustriali della Lombardia (Bergamo, Como, Lecco, Pavia, Sondrio, Brescia, Cremona) che ha dato vita ad un Confidi interprovinciale denominato CONFIDI LOMBARDIA. L’iniziativa si inserisce in un percorso aggregativo già avviato nel 2005 e perfezionato nel 2006 tra i confidi di Brescia e Cremona. Un progetto che a livello lombardo si distingue da quello di Confidi provincie lombarde (già confidi Milano).
Dopo anni tranquilli, tra i confidi industriali sono cominciate le grandi manovre.

Luca
Thu 18 Jan 2007, 18.29 - Stampa
Ho ricevuto oggi per posta un'interessante pubblicazione di UniCredit Banca, presentata il 4 dicembre scorso a Milano. Raffaele Persico, dell'Unità finanza agevolata e confidi di Unicredito, mi aveva gentilmente invitato, ma purtroppo non ero potuto andare, era giorno di esami. Hanno collaborato vari uffici della banca, e il consorzio A.A.Ster (Aldo Bonomi). Si parla di scenario dell'economia per le piccole imprese, di rapporto con le banche, di private equity per le PMI, e soprattutto di confidi. La lettura è molto interessante, specie là dove si tratta delle esperienze europee di schemi di garanzia mutualistica e delle survey fatte tra panel di imprenditori e di confidi. Siamo citati anche noi (in materia di confidi e business office).
Il rapporto può essere richiesto online compilando questo form.

Luca
Wed 17 Jan 2007, 20.25 - Stampa
Prima di Natale ho finito un paper in inglese sull'uso di Quantrix per elaborare dati XBRL in applicazioni di analisi finanziaria. Quantrix è il software di calcolo multidimensionale che trovo molto utile come sostituto del foglio elettronico (l'ho usato anche per gli esempi del mio libro sul rischio di credito, come dicevo qui). Attualmente, lo stiamo usando molto per la progettazione delle parti nuove della tassoniomia XBRL italiana (nota integrativa). Nel paper in questione descrivo il modello dati delle tassonomie XBRL, e il modo in cui l'ho riprodotto in Quantrix per realizzare un semplice modello di analisi di bilancio che importa dati da un bilancio in formato "XBRL instance", elabora dati previsionali e riesporta il tutto (consuntivo e previsionale) in un nuovo documento XBRL. La lettura è piuttosto tecnica.
Ho cominciato ad usare Quantrix per curiosità, ma col tempo l'ho apprezzato sempre di più. Mancano ancora alcune funzioni di calcolo, e vari aspetti dell'interfaccia utente possono essere migliorati, però ho verificato di persona che fa risparmiare un sacco di tempo sia nella creazione che, soprattutto, nella revisione dei modelli. Sono stato tra i primi utenti di Quantrix a sviluppare moduli aggiuntivi in Java, e così sono entrato in contatto con Pete Murray, il capo degli sviluppatori, e Chris Houle, il CEO della società. Penso di essere stato il primo a indicare il potenziale di Quantrix come strumento per elaborare dati XBRL, e loro sono molto interessati.
Preciso che non ho interessi commerciali, solo simpatia per un prodotto di nicchia utile e piacevole da usare. Avrete capito che l'informatica è uno dei miei passatempi preferiti (oltre all'ascolto delle canzoni napoletane).
Il nuovo paper, nella versione inglese, lo potete scaricare qui con un modello di prova. Seguirà la versione in italiano.

Luca
Tue 16 Jan 2007, 11.33 - Stampa
L'Associazione che diventerà XBRL Italia, con lettera del presidente Gianfranco Torriero all'Agenzia delle entrate e al Ministero dello sviluppo economico, ha ufficialmente chiesto di prorogare di 12 mesi il termine di entrata in vigore dell'obbligo di deposito dei bilanci e degli atti societari in formato elettronico elaborabile presso il Registro delle imprese. Sull'argomento abbiamo scritto diversi blog. Lo slittamento non ha alternative: secondo la norma entro il 31/12/06 si doveva approvare lo schema di formato elettronico, e dal 31/03/07 scattava l'obbligo di deposito. Il primo termine è scaduto, il secondo è a maggior ragione impossibile. Tra le ragioni addotte nella richiesta (tutte condivisibili), ricordiamo i tempi materiali necessari per rendere operativa l'Associazione XBRL, definire una tassonomia XBRL italiana, ottenerne il riconoscimento da XBRL international (non è stato facile far accettare in sede governativa la scelta di autolimitare la sovranità nella specificazione dello standard), gestire il caso dele società quotate e di settori particolari (assicurazioni, banche), oltre che per divulgare XBRL tra gli utilizzatori e i fornitori di software e servizi.
Spero che la richiesta venga accettata, altrimenti si rimane in un limbo e l'intera operazione perde credibilità e spinta propulsiva. Se verrà accettata, avremo comunque davanti un anno di lavoro duro, perché il 31/12/07 è più vicino di quanto si pensi. Giustamente la richiesta prevede che a fine 2007 sui approvi lo schema di tassonomia limitato alle tabelle di sintesi del bilancio, come avevo prospettato alla luce dei pour parler avuti in ambito Unioncamere. Sarebbe un'impresa impossibile preparare per fine 2007 uno schema di nota integrativa completo e applicabile universalmente. Il 2006 sarà un anno di crescita culturale e di sperimentazione, occorre sfruttarlo al meglio.

Luca
Sat 13 Jan 2007, 08.50 - Stampa
Lo scorso 12 dicembre la Commissione Europea ha adottato il nuovo regolamento relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE sugli aiuti di stato. Rispetto alla proposta di modifica del marzo 2006, le nuove disposizioni elevano la soglia "de minimis" da 150.000 euro a 200.000 euro e introducono un nuovo limite per le garanzie, esenti dalla procedura di notifica (quindi escluse dall'obbligo di dimostrare che non costituiscono aiuto di stato) se, per ogni impresa beneficiaria, il prestito totale che sottende la garanzia non supera 1,5 milioni di euro [erano 1,7 milioni in una stesura pre-finale] e la garanzia non supera l’80% del prestito. Tale cifra è ridotta a 750.000 euro per le garanzie concesse a favore di imprese che operano nel settore dei trasporti.
Consultate qui il regolamento adottato dalla Commissione, con vari documenti esplicativi.
[Dalla formulazione del regolamento pare che la concessione di aiuti sotto de minimis nella forma di schemi di garanzia sia alternativa rispetto alla concessione di aiuti in altre forme, per la difficoltà di calcolare l'utilizzo cumulato di questo massimale su programmi eterogenei, a meno che sia trasparente il meccanismo di calcolo della sovvenzione equivalente lorda sulle garanzie.
Da notare anche la condizione di trasparenza che le nuove norme richiedono per l'applicazione del de minimis:
Il presente regolamento si applica solo agli aiuti riguardo ai quali è possibile calcolare con precisione l’equivalente sovvenzione lordo ex ante senza che sia necessario effettuare un’analisi del rischio (“aiuti trasparenti”). In particolare:
Gli aiuti concessi sotto forma di prestiti sono trattati come aiuti “de minimis” trasparenti se il beneficiario non è un’impresa in difficoltà e l’equivalente sovvenzione lordo è stato calcolato sulla base dei tassi di interesse praticati sul mercato al momento della concessione, e se il prestito è assistito dalle normali garanzie.
Gli aiuti concessi sotto forma di conferimenti di capitale non sono considerati come aiuti “de minimis” trasparenti, a meno che l’importo totale dell’apporto pubblico sia inferiore alla soglia “de minimis”.
Gli aiuti concessi sotto forma di misure a favore del capitale di rischio non sono considerati aiuti “de minimis” trasparenti, a meno che il regime relativo al capitale di rischio interessato preveda apporti di capitali pubblici per un importo non superiore alla soglia “de minimis” per ogni impresa destinataria.
Il beneficio netto di un programma di garanzia non sarebbe in sé "trasparente" dato che serve un'attenta analisi del rischio per determinarlo (attraverso la stima del rating del beneficiario con e senza garanzia). In questo caso il regolamento riconosce (convenzionalmente) trasparenza al di sotto dei limiti quantitativi sopra fissati.]
Flavio A aggiunte tra [...] di Luca
Thu 11 Jan 2007, 23.13 - Stampa
Sapevo dell'iter presso la Banca d'Italia, ma solo oggi ho letto sul sito già di Interconfidi Nordest, il confidi industriale di Padova, l'annuncio della ottenuta autorizzazione ad operare come Banca popolare cooperativa. Eccone un passaggio:
Dal primo gennaio 2007 Interconfidi Nordest, a seguito dell’autorizzazione rilasciata dalla Banca d’Italia all’esercizio dell’attività bancaria, è BANCA POPOLARE DI GARANZIA.
La nuova veste di Banca Popolare di Garanzia unisce all’orgoglio di essere il primo e, per il momento, l’unico soggetto finanziario che opera sul mercato della garanzia in qualità di banca specializzata, anche l’opportunità di sostenere con spalle più robuste lo sviluppo dimensionale e internazionale delle piccole e medie imprese, riservando peculiari vantaggi ai propri interlocutori.
Da quanto si sente in giro, la banca nasce come intermediario di garanzia attento alle esigenze delle imprese con proiezione internazionale. Un modello di business unico al momento in Italia. Siamo stati qualche mese fa a Padova a tenere un seminario, magari ci sarà occasione di risentirsi e saper qualcosa di più su questa nuova banca, che si stacca nettamente dal modello tradizionale di confidi.

Luca
Thu 11 Jan 2007, 22.47 - Stampa
Sono capitato per caso sul sito di KHC, "Organismo Italiano con presenza Internazionale, che Certifica il Personale e la Formazione", con sedi a Monza e a Catania. La società offre un servizio così qualificato:
VALUTAZIONE/CERTIFICAZIONE DEL RATING BASILEA 2 KHC
KHC è una Società per la valutazione esterna del merito di credito (è una External Credit Assessement Institution) per le PMI in ambito nazionale.
Avendo letto le svariate pagine che l'accordo di Basilea 2 e le istruzioni Banca d'Italia dedicano agli ECAI, ho l'impressione che la società in questione utilizzi con una certa leggerezza questo termine tecnico che indica gli organismi accreditati dall'organo di vigilanza per rilasciare un rating esterno. Il servizio offerto è una legittima consulenza consistente in un check-up aziendale eventualmente spendibile presso le banche, come il report predisposto da un commercialista.
Ha valore se la banca glielo riconosce (non so dirlo nel caso specifico). Non ha alcun valore come rating esterno ai fini del calcolo dei coefficienti di rischio delle esposizioni creditize ai fini di Vigilanza.
Non voglio entrare in polemica con questa specifica iniziativa, si potrebbero citare decine di esempi analoghi. Annunci del tipo: "Dal prossimo anno [magari lo si diceva nel 2004, o 2005] entrerà in vigore Basilea 2, le aziende prive di rating saranno sosttoposte a trattamenti mortificanti, certificatevi con noi e avrete la soluzione."
Mi sembra un approccio semplicistico, e foriero di fraintendimenti. Crea confusione inutile (alle aziende). Se è una consulenza, chiamatela col suo nome. Ma per fare consulenza, l'azienda bisogna seguirla nel tempo.
Che cosa ne pensate?
Luca
Thu 11 Jan 2007, 22.00 - Stampa
UBmatrix, ha fatto seguire alle parole i fatti, mettendo su sourceforge il codice sorgente e la documentazione delle librerie Java per l'elaborazione di documenti XBRL. Accanto a questa versione open source (GNU General Public License), continuerà ad essere offerta una versione commerciale, oltre ai pacchetti Taxonomy Designer, Reporting Manager e il recente Report Builder. Con questa libreria, si potranno creare, leggere e validare documenti XBRL in applicazioni custom per l'elaborazione e la reportistica contabile.
Ecco il diagramma dell'architettura applicativa.
Quali i motivi di questa decisione forte? Azzardo mie interpretazioni:
a) UBmatrix è tra i leader di mercato e vuole rimanere tale; aprire l'applicativo nella forma di open source può dare quella diffusione esplosiva che serve per affermarsi in un mercato nuovo;
b) ci sono diversi progetti open source puri (vedi questo sito), nati dal lavoro su base volontaria di gruppi di ricerca o singoli sviluppatori; se i grossi utenti finali li sostengono, c'è il rischio (o l'opportunità, dipende da dove lo si guarda) che diventino alternativi alle piattaforme commerciali, come quella di UBmatrix;
c) XBRL è una tecnologia molto complessa; non è facile elaborare questo formato con componenti standard (processori XML, database relazionali o database XML nativi); la peculiarità di XBRL è un ostacolo che ne rallenta l'adozione; avere gratis in uso librerie specifiche risparmia parecchio lavoro (tuttavia la complessità rimane).
La licenza GNU GPL pone dei limiti alla redistribuzione commerciale del software che integra la componente open (leggete qui). L'offerta è quindi interessante per le aziende che sviluppano moduli custom per consumare dati XBRL, più che per i venditori di software contabile, a meno che questi decidano di mettersi insieme per creare un plugin che si interfaccia con tutti i loro pacchetti, e viene distribuito come open source.

Luca
Fri 5 Jan 2007, 17.33 - Stampa
Grande giubilo oggi: ho scritto gli ultimi paragrafi del libro sui modelli di portafoglio per il rischio di credito che da mesi sto scrivendo per Bancaria editrice con Marco (Bee). L'ultima fatica ha riguardato l'accordo di Basilea (recepito appena prima di fine anno, come segnalato sul blog da Flavio B), ovvero le parti più tecniche della normativa applicata nell'approccio IRB. Dietro Basilea 2 ci sono alcuni modelli teorici fondamentali, opportunamente adattati. Ho cercato di presentarli in modo lineare.
Adesso si passa alla revisione dello scritto (altrettanto importante) e al successivo parere di referee esterni, a cominciare dal coautore Marco Bee. In 2-3 mesi dovremmo farcela ad uscire in libreria.
Mi sento più leggero!
Come piccolo omaggio vi allego la figura che mostra i requisiti patrimoniali sulle esposizioni coperte da garanzie personali.
da sinistra a destra avete gli assorbimenti patrimoniali minimi per una banca IRB sulle esposizioni non garantite, garantite con applicazione del regime ordinario della sostituzione della PD, garantite con applicazione della più complessa formula regolamentare del "double default effect", e infine con applicazione del modello teorico sottostante il regime del doppio default. Si assume una LGD del garante pari al 45% (valore IRB di base). Il regime di doppio default conviene quando la PD del garante è A / A- (nella figura è assunto lo 0,10%), e quella dell'obbligato non è inferiore a BBB.

Luca
Wed 3 Jan 2007, 22.05 - Stampa
Nel mio paper "Il futuro dei confidi" auspicavo un Osservatorio sulle strutture organizzative e di costo nel settore della garanzia fidi. I tempi non sono ancora maturi per farlo partire. Nell'attesa, vorrei però mettere insieme qualche dato serio sulle strutture di costo in varie ipotesi (106, 107, strutture a una o due livelli, ecc.). Chi vuole condividere idee e informazioni è benvenuto, può contattarmi via blog o direttamente.

Luca