Sat 30 Sep 2006, 09.19 - Stampa
In un recente convegno FedartFidi ad Alghero, il dott. Lo Monaco, del Servizio Vigilanza della Banca d'Italia, ha annunciato l'imminente pubblicazione (metà ottobre) di un documento di consultazione sulle norme di attuazione della legge quadro sui confidi (L. 326/2003). Un passo verso la pubblicazione delle istruzioni di vigilanza sui confidi - intermediari vigilati, che è previsto all'inizio del 2007. Un decreto del Ministero dell'Economia, già circolante in bozza, pare fissi i limiti sopra i quali scatta l'obbligo di iscrizione come 107 nei termini seguenti: 75 milioni di euro di crediti garantiti e 5 milioni di euro di patrimonio, entrambi riferiti al 31/12/2006. Come anticipato in un precedente blog pare confermato che il coefficiente minimo di capitale di Vigilanza applicato ai 107 sarà del 6%, anzichè dell'8% delle banche. Lo "sconto" è cumulabile con quello previsto da Basilea 2 per i crediti retail, che hanno un peso del 75%. Un confidi che lavora solo con clienti retail (sotto 1 milione di euro di esposizone complessiva, sono la larga maggioranza) dovrebbe quindi avere un requisito di capitale in percentuale delle garanzie uguale a: 75% x 6% = 4,5%. Questo è il requisito minimo regolamentare per il rischio di credito, al quale si aggiunge il requisito per il rischio operativo. Il mercato (leggi, le banche) applicheranno i loro requisiti (presumo più alti) in funzione del rating medio dei crediti, della concentrazione per importi e della diversificazione settoriale del portafoglio garanzie. E' quello che stanno facendo i maggiori gruppi con i loro progetti di rating-confidi. Il tutto accade in un clima di superinteressamento delle stesse banche per i confidi, come testimoniato nell'interessante commento a questo messaggio.

Luca
Thu 28 Sep 2006, 15.09 - Stampa
Come preannunciato nel blog precedente, ieri è stato sottoscritto dai Soci fondatori - e alla presenza del notaio e di un rappresentante di XBRL International - l'atto costitutivo dell'Associazione italiana per Xbrl. Cito dal comunicato stampa diffuso dai soci fondatori: "Compito della neocostituita Associazione è di definire le tassonomie - dizionari comuni e condivisi da istituzioni e imprese dei termini utilizzati nell’ambito della comunicazione finanziaria - che rappresentino la base di partenza indispensabile per poter scambiare all’interno del sistema economico e finanziario, informazioni comprensibili e, quindi, immediatamente fruibili. I dizionari estenderanno la possibilità di confrontarsi con il resto del mondo. Ulteriori vantaggi deriveranno dall’utilizzo di un’unica tecnologia informatica con la quale sarà veicolata la comunicazione finanziaria. L’Associazione rappresenterà la giurisdizione italiana nell’ambito del consorzio XBRL International e XBRL Europe. Prossimi passi dell’Associazione saranno l’ampliamento della base associativa con il coinvolgimento di altri soggetti istituzionali, enti pubblici, enti di ricerca e singole imprese e l’avvio di tavoli di lavoro per la definizione dei dizionari comuni, tenendo conto delle esigenze dei diversi settori (dall’industria al commercio, alle banche, alle assicurazioni e così via) e dei diversi contesti specifici (come quelli fiscali, contabili, ecc.). L’Associazione è senza scopo di lucro e avrà sede presso l’Organismo Italiano di Contabilità."
La notizia è stata ripresa dal Sole 24 ore e da altri quotidiani finanziari.
Tra decreto Bersani e nascita della giurisdizione italiana, l'interesse e la visibilità di XBRL stanno crescendo in maniera esplosiva. Siamo contenti di aver dato il nostro contributo a far conoscere XBRL in Italia scrivendo il primo lavoro in italiano sull'argomento, ma soprattutto partecipando con Infocamere alla sperimentazione di questa tecnologia.

Luca
Wed 13 Sep 2006, 06.48 - Stampa
Rappresentanti dei soci fondatori - ABI,AIAF,ANIA, Assonime, Banca d’Italia, Borsa Italiana, Confindustria, Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, Consiglio Nazionale Ragionieri e Periti Commerciali, ISVAP, Organismo Italiano Contabilità e Unioncamere - si incontreranno a Roma prima della fine del mese per costituire l'“Associazione italiana per lo sviluppo e la diffusione di tassonomie e di standard tecnologici in campo economico – finanziario", che "persegue l’obiettivo di favorire il processo di standardizzazione e di ammodernamento della comunicazione finanziaria, agevolandone la gestione sia nella fase di definizione dei contenuti sia in quella dello scambio e della elaborazione della stessa, attraverso lo sviluppo e la promozione di standard tecnologici e tassonomie e in particolare di XBRL, attraverso le attività e nelle modalità specificate dall’allegato Statuto".
Un'altra buona notizia.

Luca
Wed 13 Sep 2006, 05.43 - Stampa
Ieri con Davide Panizzolo abbiamo partecipato ad un incontro a Padova presso Infocamere, la società consortile che gestisce l'infrastruttura IT delle Camere di commercio e quindi il Registro delle imprese.
Già avevo riportato sul blog gli articoli del Decreto Bersani sui bilanci in formato elettronico. Ieri ho raccolto qualche particolare in più sulla genesi del provvedimento, e sul piano per dargli attuazione.
Come ricorderete, in maggio Infocamere e Ordini dei commercialisti e dei ragionieri hanno lanciato la sperimentazione del deposito presso il Registro imprese del bilancio in formato XBRL. L'Agenzia delle entrate, avendo appreso della sperimentazione, ha pensato "Che bella idea! Così potremo acquisire in formato elettronico le informazioni anagrafiche e i dati di bilancio da allegare alle dichiarazioni dei redditi delle società". Oggi i dati contabli sono acquistati da banche dati commerciali, con una spesa annua di qualche milione di euro.
L'idea è diventata norma nel giro di poche settimane. L'impatto sul progetto XBRL è impressionante: da una fase sperimentale, dove si era liberi di gestire tempi e contenuti, si è passati alla fase attuativa, con scadenze stringenti: la tassonomia XBRL da approvare entro dicembre (2006), l'obbligo di presentazione in quel formato da marzo (2007).
Ci vuole gradualità nell'applicazione, non ci sono alternative. Sulle prime scadenze, si potrà chiedere una versione parziale in XBRL dei documenti di bilancio, una scheda di informazioni anagrafiche, il conto economico, lo stato patrimoniale, le altre informazioni che servono all'Agenzia delle entrate. Gli strumenti ci sono già, li abbiamo sperimentati in maggio. Basta che i software contabili producano due tabelle, una generale di abbinamento tra i codici conto riepilogativi e gli elementi XBRL, e una seconda con i valori di bilancio abbinati agli anni e ai codici conto. I vendor ci stanno già lavorando, così ci ha assicurato Assosoftware, la loro associazione. A questo punto creare l'istanza di bilancio in XBRL è semplice. In maggio Infocamere ha fornito gratuitamente un foglio elettronico che lo fa, partendo dalle suddette tabelle (messo a punto a qui Trento). Se gli sviluppatori si impegnano, per marzo 2007 i fornitori potrebbero rilasciare un aggiornamento dei pacchetti gestionali per produrre automaticamente l'istanza XBRL e allegarla al file pdf da depositare presso il Registro imprese.
Per i documenti di corredo (Nota integativa e relazioni varie), lasciateci un po' di tempo. Il formato è più complesso (testo + tabelle a struttura varia), e le soluzioni informatiche da proporre non sono così banali. Sulla tassonomia per la nota integrativa si procede velocemente, ma ci vorrà qualche mese per concordare i contenuti e le tecniche con gli Ordini e i fornitori di software.
Il decreto Bersani ha dato un colpo di acceleratore a un processo che era già in marcia. L'interesse per XBRL cresce. Serve ora dimostrare, in concreto, i vantaggi che questa tecnologia può dare alle imprese.

Luca