Wed 30 Jul 2008, 19.02 - Stampa
Trovate qui il Regolamento recante l’individuazione dei termini e delle unità organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi di competenza della Banca d’Italia relativi all’esercizio delle funzioni di vigilanza in materia bancaria e finanziaria, approvato il 25 giugno 2008 dalla Banca d'Italia. In esso si precisa, a pag. 3 dell'appendice tabellare, che gli aspiranti confidi 107 dovranno presentare domanda di iscrizione all'elenco speciale rivolgendosi al Servizio REAG (Rapporti esterni e affari generali) che svolgerà il procedimento nel termine di 120 giorni.

Luca
Sat 26 Jul 2008, 07.28 - Stampa
E' dal 22 aprile che sul blog non scrivo nulla sul DPCM che deve approvare lo schema di tassonomia per il deposito dei bilanci in formato elettronico e dispone le date di decorrenza dell'obbligo relativo. Al momento il Decreto non è ancora stato pubblicato, e quindi non è (ovviamente) praticabile l'ipotesi che l'obbligo del nuovo formato scatti per i bilanci delle società con esercizio "in corso al 31 marzo 2008", come si ipotizzava nell'articolato prodotto in aprile. Il cambio di Governo ha comportato la necessità di ripetere o confermare alcuni passi dell'iter di approvazione e di raccolta dei pareri obbligatori. Il processo non si è però arrestato, e mi è stato riferito che pochi giorni fa si è tenuta una riunione presso il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione per fare il punto. Previsioni per la pubblicazione? Non ci si può sbilanciare, diciamo che ci sono buone probabilità di arrivare al traguardo nel terzo trimestre 2008. Nel frattempo, l'Associazione XBRL e l'OIC potranno perfezionare l'iter parallelo di emanazione delle specifiche tecniche.
In questi mesi di attesa, rimane alto l'interesse per XBRL in ambito accademico e non solo. Il collega Andrea Fradeani sta organizzando un convegno che si terrà a Macerata (sua sede universitaria) il prossimo 26 settembre, dal titolo "XBRL: il presente e il futuro della comunicazione economico-finanziaria", con interventi di XBRL Italia, IASC Foundation, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, OIC, AIAF, più diversi accademici, come lo stesso Fradeani, Luciano Marchi (Pisa), Paolo Giudici (Pavia). Davide Panizzolo ed io faremo due relazioni. Per informazioni saranno presto attivati l'indirizzo e-mail economia.xbrl@unimc.it e il sito http://xbrl.unimc.it.

Luca
Fri 25 Jul 2008, 16.18 - Stampa
Il dottor Di Pinto di Cosvig mi segnala questo comunicato stampa ripreso sul sito Incentivi online di Unicredit-Mediocredito centrale.
Se nel 2007 era partita di slancio, nel 2008 ha fatto uno scatto bruciante: l’attività del Consorzio Sviluppo delle Garanzie di Confesercenti (Cosvig) ha prodotto, nei primi sei mesi di quest’anno, l’accoglimento di 436 domande da parte del Fondo di garanzia per le Pmi, a fronte delle 465 relative all’intero 2007. Le operazioni finanziarie sottostanti alle domande approvate nel 2008 ammontano a 40 milioni di euro e gli importi garantiti risultano pari a 32 milioni.
Oltre alla crescita assoluta delle domande, due sono gli aspetti da sottolineare in considerazione delle caratteristiche operative del servizio offerto da Cosvig. In primo luogo, considerato che il servizio offerto da Confesercenti ai suoi associati riguarda le imprese attive nel Mezzogiorno nei settori del commercio e del turismo, risulta significativo rilevare che, con la crescita del primo semestre 2008, le operazioni transitate attraverso Cosvig sono arrivate al 14% del totale approvato nel Sud Italia (erano l’8% nel 2007).
Il secondo aspetto riguarda la natura del servizio offerto da Cosvig, ovvero la completa assistenza per la presentazione alle banche convenzionate delle domande per ottenere il credito bancario assistito dalla garanzia diretta prestata dal Fondo gestito da Mediocredito Centrale. Rilevante è dunque il raffronto con le sole domande di garanzia diretta approvate che, a livello nazionale, sono state nella prima metà di questo anno 1.075, circa il 26% del totale. Si scopre così che circa il 40% di questo tipo di richieste è stato presentato da Cosvig.
Di Cosvig avevo riferito qui. Questo consorzio facilita l'accesso diretto delle banche alla garanzia pubblica (che nelle regioni del Sud è a costo zero), senza intervento di un confidi. Sorgono da questa osservazione degli spunti interessanti: la crescita di Cosvig denota che la rete dei confidi al Sud non è sufficientemente presente? Che effetto produce sui confidi la concorrenza di questo modello? Si tratta di un modello sostenibile a medio-lungo termine? Sarebbe interessante discuterne.

Luca
Thu 24 Jul 2008, 06.46 - Stampa
Il mercato dei sistemi informativi per i confidi è in movimento, come ci conferma questo comunicato.
Nasce 'Parsifal Confidi'. Un sistema informatico integrato BCC - Confidi per facilitare l'accesso al credito degli artigiani
Fedart Fidi (la Federazione Nazionale dei Consorzi e delle Cooperative artigiane di garanzia fidi che rappresenta 251 Confidi di Confartigianato, CNA e Casartigiani e Iside Spa (società di informatica del Credito Cooperativo nata nel 2001 per iniziativa della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo, della Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo e della Banca di Credito Cooperativo di Roma) hanno firmato oggi a Roma un accordo in base al quale Iside spa curerà - nell'ambito del progetto di riposizionamento strategico dei Confidi di FEDART Fidi - la messa a disposizione di un nuovo prodotto dedicato ai Confidi interessati e denominato Parsifal Confidi.
Grazie a Parsifal Confidi verrà facilitata la condivisione delle informazioni (tra BCC e Confidi) nella fase di pre-istruttoria delle pratiche finalizzata alla concessione/affidamento della garanzia, per migliorare la misurazione del rischio, i tempi di processo e di attesa dell'impresa e i relativi costi. Ma anche la condivisione delle informazioni quali: i piani di ammortamento, eventuali morosità, la gestione commissionale nonchè la reportistica e la rendicontazione.
Obiettivo di fondo è la realizzazione di un sistema informatico integrato supportato anche da una serie di servizi a valore aggiunto nell'ambito delle attività di back office bancario , nell'archiviazione ottica e nella automazione dei processi e dei documenti interni a vantaggio dei Confidi. Il sistema informatico, infatti, permette ai Confidi di adempiere ai diversi obblighi normativi, grazie a strutture e procedure di controllo interno e di processo, che permettano 'controlli di linea' e 'controlli sui rischi': definendo metodologie di misurazione del rischio; verificando il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni; mantenendo coerenza tra unità produttiva ed il rischio/rendimento assegnato.
L'intesa è una delle prime conseguenze operative dell'accordo sottoscritto nel luglio del 2006 tra Federcasse (l'Associazione delle 440 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane, i cui impieghi a favore delle imprese artigiane rappresentano oltre il 20% del totale) e Fedart Fidi, finalizzata ad agevolare ulteriormente l'accesso al credito delle imprese artigiane ed a sviluppare una sempre maggiore sinergia operativa tra le BCC ed i Confidi artigiani.
Alla firma dell'accordo, oggi a Roma, il Direttore Generale di Federcasse Franco Caleffi (che ha ricordato come per il Credito Cooperativo le imprese artigiane siano da sempre un interlocutore privilegiato: l'artigianato rappresenta, infatti, con oltre 11 miliardi di euro di affidamenti, circa l'11 per cento del portafoglio crediti delle BCC), il Presidente di FEDART Fidi Daniele Alberani (che ha ricordato come questa intesa sia un vero e proprio 'progetto di sistema' per le imprese artigiane), il Presidente di Iside Spa Francesco Liberati (per il quale l'intesa ha l'obiettivo di 'costruire qualità' tra BCC e Confidi), il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli (che ha sottolineato come l'accordo rappresenti un punto di forza per il futuro delle imprese artigiane), il Segretario Generale di CNA Sergio Silvestrini, il Vice Segretario Generale di Casartigiani, Leopoldo Facciotti. Sono intervenuti anche i Coordinatori di FEDART Fidi Luciano Consolati e Leonardo Nafissi.
Un progetto informatico, dunque, che si inserisce in un accordo più ampio tra Fedart Fidi e il sistema del Credito Cooperativo, e che si confronta con offerte concorrenti non "mediate" dalle strutture associative.

Luca
Thu 24 Jul 2008, 06.29 - Stampa
Al recente convegno Finlombarda ho incontrato l'amico Marco Tili, direttore di Gepafin, la finanziaria regionale dell'Umbria con cui avevo collaborato ad uno studio sul sistema di garanzia della regione, concluso nel luglio 2007. Mi ha accennato ad interessanti sviluppi del progetto, confermati da questa agenzia.
UMBRIA: SISTEMA DI GARANZIA FIDI, AVVIATA INTEGRAZIONE GEPAFIN-CONFIDI
(ASCA) - Perugia, 22 lug - Integrazione e collaborazione societaria tra 'Confidi' regionali e la Finanziaria regionale 'Gepafin': e' questo il processo di riorganizzazione del sistema umbro delle garanzie a supporto dell'accesso al credito delle piccole e media imprese. Una 'configurazione unitaria ed integrata di sistema' che - secondo il protocollo d'intesa sottoscritto da Regione Umbria e Associazioni d'impresa (Confindustria, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confapi, Confcooperative Umbria e Legacoop) - dovrebbe consentire risposte adeguate ai bisogni delle aziende umbre in un contesto che vede la crescente concorrenza del mercato dei servizi finanziari. Per l'assessore regionale alle riforme istituzionali Vincenzo Riommi - che ha illustrato in conferenza stampa i contenuti del protocollo (presenti il presidente 'Gepafin' Giacomo Porrazzini e i rappresentanti dei soggetti firmatari) - 'l'obiettivo e' rendere efficiente il sistema umbro delle garanzie, salvaguardare le esperienze storiche maturate da Gepafin e dai Confidi mutualistici, espressione dell'associazionismo di impresa, ed evitare che l'Umbria diventi terra di conquista da parte di grosse concentrazioni nazionali. Le regole dettate da ''Basilea 2' e la necessita' di adeguarsi ai parametri previsti dalle leggi sull'attivita' bancaria, impongono di ripensare alla riorganizzazione strutturale l'intero sistema umbro per offrire alle PMI locali servizi finanziari di alta qualita' professionale ed economicamente competitivi'. Secondo l'assessore, 'occorre ragionare unitariamente' per ''agire sul mercato del credito ordinario ed irrobustire il sistema.
Le nuove regole bancarie ed il rating sulle imprese ci costringe ad un cambio di rotta nella consapevolezza - ha concluso Riommi - che il sostegno allo sviluppo non puo' prescindere da politiche finanziarie'.
Il percorso previsto dal protocollo dovrebbe concludersi tra dodici mesi con una realta' societaria espressione diretta ed equilibrata di Regione, mondo bancario e sistema umbro delle imprese, da definire da un punto di vista tecnico e organizzativo. A breve si procedera' all'individuazione, da parte dei soggetti firmatari, di un 'Advisor' per l'elaborazione di un piano industriale con cui delineare le migliori forme di collaborazione, partendo dalla verifica dei processi di riorganizzazione e riclassificazione attivati da Confidi e Gepafin. Porrazzini, presidente di Gepafin ha ricordato come in quindici anni di attivita' la finanziaria regionale ha concesso garanzie su quasi un miliardo di euro di finanziamenti a favore di 2mila 800 imprese, con un volume di investimenti superiore a 1 miliardo e 700 milioni di euro, cui si aggiungono 200 milioni di liquidita' e 42 milioni di euro di finanziamenti attivati con operazioni di ricapitalizzazione con capitali di rischio. E' inoltre cresciuto negli ultimi tempi il peso delle banche nella compagine societaria, dal 25 al 46%.
L'intesa raggiunta prefigura un modello inedito di partnership tra soggetti pubblici, confidi e banche. Definire la governance e i processi di integrazione non sarà una passeggiata, ma probabilmente gli incentivi a collaborare sono più forti oggi rispetto a 12 mesi fa.

Luca
Tue 22 Jul 2008, 07:23 PM - Stampa
Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha pubblicato i documenti di consultazione sulle proposte di revisione della normativa prudenziale sul rischio di mercato. Si tratta di riflessioni avviate nel 2005, e rese ancora più attuali dopo la crisi dei mutui subprime.
Qui trovate le proposte di revisione dell'attuale articolato nei punti relativi ai requisiti per l'autorizzazione all'utilizzo dei modelli interni e al trattamento delle posizioni in strumenti illiquidi. In quest'altro documento sono descritte le linee guida per il calcolo di requisiti aggiuntivi per il rischio incrementale del trading book, che sarà applicato alle banche autorizzate all'uso di modelli interni per tenere conto dei rischi di default event, di migrazione del rating, di variazione dei credit spread, di liquidità, di concentrazione e di modello. Il Comitato non impone un modello di calcolo, ma fissa un principio che mira ad ottenere stime prudenziali e a prevenire arbitraggi normativi tra trading book e banking book: infatti, il requisito incrementale dovrà riflettere le perdite attese su orizzonte annuale con intervallo di confidenza del 99,9%, proprio come negli approcci IRB per il rischio di credito. Il modello di stima delle perdite dovrà tenere conto dell'orizzonte temporale di detenzione tipico di ogni classe di strumenti, e si assumerà che al termine di tale orizzonte le posizioni vengano rinnovate o sostituite con altre con rischio equivalente ai livelli iniziali.
Tale requisito è aggiuntivo rispetto a quelli, attualmente previsti, per il rischio di mercato generale e specifico misurato con i modelli VaR su orizzonte decadale. Saranno escluse da tale requisito aggiuntivo soltanto le posizioni trattate su mercati con prezzi assolutamente liquidi e trasparenti (ovvero quelle esposte a prezzi di commodities, cambi, e tassi risk-free). Saranno soggette tutte le altre, come ad esempio "debt securities, equities, securitisations of commercial and consumer products, CDOs, and other structured credit products as well as derivatives referencing such instruments".
Nel secondo documento citato si conferma l'intento del Comitato di innalzare i coefficienti di rischio ex primo pilastro per il rischio di credito del banking book (e il requisito incrementale per il trading book di cui sopra) applicati alle re-securitisations, ovvero i famigerati "titoli salsiccia" come le CDO di ABS, CDO di CDO, ecc. Le osservazioni dovranno essere trasmesse al Comitato entro il 15 ottobre 2008.

Luca
Tue 22 Jul 2008, 10:49 AM - Stampa
L'articolo 4 del disegno di legge sulle misure per lo sviluppo economico (etc.) stanzia 5 milioni di euro per promuovere la costituzione di una Banca del Mezzogiorno. Ecco le ragioni della proposta illustrate alla Camera il 17 luglio in questo intervento del Ministro Tremonti.
Io credo profondamente nella banca del sud. Il Mezzogiorno d'Italia è l'unica area d'Europa totalmente «debancarizzata». In tutte le grandi regioni d'Europa vi sono banche locali, territoriali, autoctone. Il Mezzogiorno d'Italia è l'unica regione d'Europa che non ha banche tipiche, proprie, anzi il fatto che vi fossero e non vi siano più è certamente anche prodotto ed effetto di alcuni errori e degenerazioni della classe politica. Tuttavia, il fatto che vi fossero e non vi siano più non può essere comunque considerata una colpa permanente del Mezzogiorno d'Italia. La linea bancaria si è progressivamente spostata: ancora due anni fa era a Roma, adesso è a Milano ed è prevedibile che l'anno prossimo sia a Monaco di Baviera. Non credo che il merito del credito per un piccolo investimento, per un piccolo imprenditore, possa essere apprezzato correttamente da soggetti così remoti. L'attività di banca non è solo l'utilizzo dei computer, la compilazione di formati, l'utilizzo di ratios, ma è qualcosa che ha anche a che vedere con i rapporti umani, con la conoscenza dell'imprenditore, della sua famiglia, della sua storia, del suo carattere e della sua onestà. Noi crediamo in una banca pubblica, nel senso di azioni diffuse tra il pubblico, non con soldi pubblici. Ci è stato detto: «soldi pubblici», ma sono vietati dall'Europa, quindi tranquillizziamoci in questi termini: non sarà la replica di quegli istituti che hanno, alla fine, distrutto capitale pubblico, non sarà così. Può essere che l'esperimento incontri alcune difficoltà, ma crediamo che sia, comunque, una necessità. Noi non crediamo al cinico fatalismo di chi - avendo considerato e forse anche provato esperimenti negativi, anche magari direttamente, di persona - condanna il sud a non avere una banca del sud. Vogliamo provare a fare in modo che il sud abbia una banca del sud.
Il fatto di non avere banche di peso con soggetto economico locale è una ferita aperta per le classi dirigenti del Mezzogiorno. Me ne sono reso conto seguendo il progetto della Banca popolare delle province calabre, di cui ho più volte parlato. La proposta del Governo intende sanare questa ferita. Non si vuole creare una nuova banca pubblica (non sarebbe possibile). Il ddl mette sul tavolo la copertura delle spese di progettazione e una parte minoritaria della dotazione patrimoniale della costituenda banca, da ritirare a decollo effettuato.
Di banche autoctone, al Sud, ne sono nate diverse negli ultimi anni. In prevalenza banche di credito cooperativo o popolari a proiezione regionale. Si sono mobilitati capitali privati. Il ciclo del credito positivo, e margini piuttosto comodi sulla raccolta e sugli impieghi (quelli sani), hanno creato un habitat favorevole a queste nuove iniziative. La Banca del Mezzogiorno intende, nella mia lettura, rilanciare su più ampia scala un modello simile. E' una sfida da non prendere alla leggera, che si gioca in un quadro economico in peggioramento. Perché l'esperimento riesca, occorre un'economia meridionale robusta, che non soffra la recessione più del resto del paese, come è accaduto negli anni novanta. Scommettere sulla Banca del Sud equivale a scommettere sul potenziale di crescita dell'economia del Mezzogiorno, che esiste sicuramente.
Un interrogativo, per stimolare il dibattito: chi sarà il soggetto imprenditoriale che traina questo progetto? C'è forse bisogno di una nuova generazione di banchieri e di imprenditori.

Luca
Tue 22 Jul 2008, 08:52 AM - Stampa
Da questa pagina del sito di Finlombarda potete scaricare le slide delle relazioni presentate al Convegno "Sistemi di garanzia creditizia e politiche di sviluppo regionale" svoltosi a Milano l'8 luglio, di cui riferivo qui. Nei prossimi giorni tornerò su alcuni temi discussi nel convegno che ho trovato particolarmente interessanti.

Luca
Mon 21 Jul 2008, 02:36 PM - Stampa
Trovate qui i risultati dell'indagine campionaria sulle imprese con più di 20 addetti condotta dalla Banca d'Italia. I dati fanno riferimento al 2007.
Il rapporto tratta i seguenti punti: le dinamiche dell’occupazionedel fatturato e del risultato di esercizio; gli investimenti e la capacità produttiva; gli assetti proprietari e organizzativi e la governance d’impresa; alcuni aspetti del finanziamento delle imprese; i rapporti di sub-fornitura; i servizi a supporto dell’attività aziendale; un approfondimento sul settore delle costruzioni.

Luca
Tue 15 Jul 2008, 12.29 - Stampa
In assenza del Grande Capo , a noi il gradito compito di porgere i nostri migliori auguri a Eleonora per il suo compleanno.
Essendo una signorina, non ne possiamo svelare l'età, ci limitiamo a dire che questo è il suo ultimo compleanno da single.

AUGURI ELEONORA!

Davide e Flavio A.
Fri 11 Jul 2008, 18.20 - Stampa
Cari visitatori,
la prossima settimana sarò in vacanza. Questo significa che non potrò aggiornare il blog. Nell'ultima settimana ho scritto di vari argomenti su cui potreste commentare, ma forse anche voi siete in procinto di partire.
Lascio ai miei validissimi collaboratori il compito di mantenere attive queste pagine, se hanno qualcosa di interessante da raccontare.
Arrivederci a lunedì 21 luglio.

Luca
Thu 10 Jul 2008, 04:31 PM - Stampa
A Roma, il 16 luglio 2008 alle ore 10,00 è convocata l'Assemblea annuale di Federconfidi presso la Sala Giunta della Confindustria in Viale dell'Astronomia, 30. La partecipazione è ad invito. Per informazioni: federconfidi@confindustria.it.
I lavori saranno introdotti dalla relazione del Presidente Federconfidi FRANCESCO BELLOTTI. Sono previsti gli interventi di: MAURIZIO BERETTA (Direttore Generale Confindustria); ANDREA BIANCHI (Capo Dipartimento per la Competitività, Ministero per lo Sviluppo Economico); ALESSANDRO CASTELLANO (Amministratore Delegato SACE); LUCA MANTELLASSI (Presidente Camera di Commercio di Firenze); e DOMENICO SANTECECCA (Direttore Centrale ABI).

Luca
Wed 9 Jul 2008, 18.08 - Stampa
Dopo aver partecipato a numerosi convegni nelle ultime settimane, ho raccolto elementi preziosi sui regimi alimentari ivi prevalenti alle diverse latitudini. La mia analisi non si basa su un campione statisticamente rappresentativo, e non ha quindi pretese di serietà, tanto meno scientifica.
Il buffet romano è inteso come pasto in piedi: pasto completo, formato da svariate e sostanziose portate di antipasti, primi caldi, secondi cucinati e piatti freddi, insalate, spiedini di frutta da 20 cm, dessert. Il partecipante che ha buon appetito, e non disdegna una pausa di assopimento durante la sessione pomeridiana, può nutrirsi a sazietà. Se tiene a mantenersi desto, può assumere una o più dosi di caffé espresso, preparato con le apposite macchinette alimentate a cialde.
Il buffet milanese è una pausa di socializzazione e di moderata integrazione calorica. Nella supply chain del convegno, è chiaramente collocato tra le attività ancillari rispetto alla catena del valore, conoscitivo e d'immagine, prodotto dall'evento. In tale ottica, gli alimenti somministrati sono sottoposti ad un processo di sublimazione che ne esalta il valore estetico e di stimolazione sensoriale, con una chiara presa di distanze dal modello italico nella direzione di paradigmi alternativi, come quello del sushi bar o dello Smörgåsbord. Non si spiega in altro modo l'elegante teoria di tartine del diametro di 1,5 cm, o di microporzioni di cuscus, insalata di riso, affettato ed olive collocate in bicchierini da cordiale, seguite da assaggi di dessert cremosi in coppettine componibili. L'impronta di rigore giansenista tocca l'apice nel trattamento riservato ai piatti caldi, stranieri in ostaggio cui spetta una presenza meramente simbolica, e al caffé, preparato anzitempo e servito da contenitori termici.
Un paese diviso, anche sulle tavole dei rinfreschi. Anch'io, tra i due modelli, sono titubante: l'io razionale inclina decisamente a settentrione, gli animal spirits trovano maggior soddisfazione nel contesto capitolino. Ma se la mia relazione è al mattino, ogni dubbio si dissolve: Roma stravince.

Luca
Wed 9 Jul 2008, 03:56 PM - Stampa
Confesso che mi era sfuggito, ma ieri al convegno Finlombarda l'ho appreso dall'intervento di Giuseppina Martelli (S&P): in aprile il Governo spagnolo ha aumentato da 1 milardo a 3 miliardi di euro il plafond di controgaranzia statale riconosciuto sui titoli senior emessi a fronte di prestiti alle PMI cartolarizzati nel programma FTPYME (su cui Eleonora Broccardo ha scritto un paper nel 2007).
La misura rientra in un pacchetto di misure di stimolo all'economia spagnola, per sostenere un settore immobiliare in sofferenza (ricordate le critiche di Zapatero a Trichet sull'aumento dei tassi BCE? Il problema era lo stesso).
Una notizia interessante, che ricevo mentre in Italia si discute l'estensione della garanzia di ultima istanza dello Stato al Fondo centrale di garanzia per le PMI. Con questo intervento, il Governo spagnolo ha assunto un rischio non trascurabile, dato che si fa carico delle perdite estreme sui nuovi portafogli di prestiti, quando già le agenzie di rating hanno messo sotto osservazione alcune delle precedenti emissioni proprio per il peso elevato delle esposizioni nell'immobiliare.

Luca
Wed 9 Jul 2008, 11:31 AM - Stampa
Ieri ho partecipato al convegno annunciato in questo blog. Non ha deluso le attese: molti interventi qualificati e stimolanti sulle esperienze italiane ed europee. Sarebbe troppo lungo commentare quello che è stato detto dai vari relatori. Mi limito per ora a segnalarvi due cose.
Potete scaricare le slide della mia relazione. Tutto il materiale sarà presto disponibile sul sito di Finlombarda.
Al Convegno il Direttore di Finlombarda, Marco Nicolai, ha finalmente annunciato un progetto molto interessante. Riprendo il comunicato stampa:
FINLOMBARDA: LANCIA IL FONDO ''MADE IN LOMBARDY'' PER CREDITI A PMI

(ASCA) - Roma, 8 lug - La Regione Lombardia sta accompagnando il riordino del sistema delle garanzie e dei confidi favorendone il processo di concentrazione, aumentando le linee di intervento che utilizzano le garanzie a favore di confidi e intermediari finanziari e lanciando il progetto Made in Lombardy per la costruzione di un portafoglio di crediti alle PMI.
Finlombarda Spa ha lavorato alla proposta di un progetto di 400 milioni di euro da condividere con il sistema del credito per favorire le imprese "made in lombardy".[...] "Con il Fondo Made in Lombardy l'obiettivo propostoci e' stato quello di creare uno strumento finanziario innovativo a supporto delle PMI per il loro sviluppo in settori particolarmente strategici per la competitivita'. La qualificazione degli impieghi e degli strumenti finanziari nonche' i servizi di consulenza e assistenza previsti per le imprese beneficiare ne fanno uno strumento significativamente valido e una risposta concreta alle esigenze delle nostre imprese", ha dichiarato Marco Nicolai, direttore generale di Finlombarda.
Le caratteristiche peculiari di Made in Lombardy consistono nel garantire: l'economicita' delle risorse grazie ad una valutazione del credito basata su una comune classe di rating, all'utilizzo del credit scoring Risk Solutions di S&P's e all'esistenza di una garanzia pubblica a copertura delle perdite sul portafoglio a valere su fondi regionali o comunitari per un importo di 35 milioni di euro, che permettera' all'istituto di credito di abbassare la riserva detenuta sul capitale investito; la qualita' degli impieghi, attraverso la qualificazione degli strumenti finanziari con l'utilizzo di strumenti innovativi quali mezzanine finance e finanziamenti partecipativi nell'erogazione dei finanziamenti e attraverso la qualificazione della tipologia di intervento, in quanto sono finanziati gli investimenti in ricerca, innovazione tecnologica, ammodernamento e sviluppo; la valorizzazione della trasparenza del sistema, grazie alla predisposizione di un format per la redazione dei piani economico-finanziari delle imprese beneficiare, contenente sia elementi qualitativi che quantitativi, e alla istituzione di linee di agevolazione alle imprese tramite voucher per la predisposizione del business plan.
"Made in Lombardy" è forse il primo programma creditizio con intervento pubblico a garanzia che adotta una procedura di selezione competitiva della banca erogatrice (o del pool di banche). Ho collaborato come consulente di Finlombarda alla progettazione del bando (ne avevo accennato qui, un anno fa), e vi posso assicurare che è stato un lavoro impegnativo, con tanti problemi inediti da affrontare, di policy, legali, tecnici e valutativi. Si tratta di un programma aperto, che individua chiaramente l'obiettivo (offerta addizionale del credito agli investimenti strategici delle PMI lombarde) e lo persegue mettendo sul tavolo un importante apporto finanziario pubblico (il cofinanziamento della fase di build-up del portafoglio da parte di Finlombarda e la copertura con fondi regionali di una parte del rischio di first loss del portafoglio formato). Saranno però gli operatori di mercato a strutturare i dettagli dell'intervento con le loro proposte competitive. Il bando è rivolto alle banche, ma in realtà i concorrenti dovranno strutturare delle filiere che coprono in modo convincente tutto il processo, dalla promozione, alla raccolta delle domande, alla consulenza sul business + financial plan (espressamente prevista), all'eventuale coinvolgimento di co-garanti, alla valutazione, al pricing, al trasferimento del rischio, ecc.
Ne vedremo delle belle, o almeno ci speriamo.
Numerosi sono stati i temi caldi discussi nel convegno: ci tornerò sopra con blog monografici.

Luca
Wed 9 Jul 2008, 10:31 AM - Stampa
Nell'ABI news ricevuto oggi leggo che l'Associazione CBI (Corporate Banking Interbancario) si è trasformata nel Consorzio CBI (Customer to Business Interaction) con una delibera presa il 20 magggio dall'Assemblea della suddetta associazione. Il Consorzio, per la sua semplicità e flessibilità organizzativa, è stato ritenuto la forma giuridica più adatta a supportare lo sviluppo dei servizi nei confronti delle 692 banche e delle 740.000 imprese che già utilizzano i servizi di corporate banking interbancario, anche in prospettiva dell'attuazione della Direttiva europea sui servizi di pagamento (SEPA). L'Associazione CBI partecipa tra l'altro al nostro tavolo PEF-XBRL, che mi auguro riprenda il volo presto.

Luca
Wed 9 Jul 2008, 10:30 AM - Stampa
Roma, 8 lug. (Apcom) - Il 42% degli artigiani chiede aiuto ai Confidi per ottenere i finanziamenti necessari allo sviluppo dell'impresa. "I Confidi aderenti a Fedart Fidi hanno garantito in un anno 5,4 miliardi di finanziamenti a 693.096 piccole imprese" ha sottolineato Daniele Alberani, presidente di Fedart Fidi, durante l'assemblea annuale, svoltasi oggi a Roma, della Federazione Nazionale Unitaria dei 251 Consorzi e Cooperative Artigiane di Garanzia. "Queste cifre - continua - dimostrano la necessità di sostenere e rilanciare il ruolo dei Consorzi Fidi attraverso la definizione di un quadro normativo che ne semplifichi l'attività oggi ostacolata e penalizzata da oneri burocratici e inutili incombenze".
Il presidente Alberani ha, poi, tracciato un bilancio dell'attività dei Confidi artigiani che, dalla costituzione di Fedart Fidi nel 1994 ad oggi, "hanno prestato garanzie per oltre 47 miliardi agli artigiani e alle piccole imprese". Nel 2006 i Confidi aderenti a Fedart Fidi hanno posto in essere finanziamenti garantiti per circa 9,6 miliardi di Euro (+ 5,4% rispetto al 2005). Il 58% dei finanziamenti garantiti dai Confidi è a medio/lungo termine. "Un risultato positivo - afferma Alberani - soprattutto se si confronta con la quota del 52,6% di finanziamenti a medio-lungo termine nel credito ordinario all'artigianato".
La classifica delle regioni più attive vede in testa il Veneto con 1.150 milioni di euro di finanziamenti garantiti nel 2006 dai Confidi artigiani. Al secondo posto l'Emilia Romagna con 740 milioni, al terzo posto la Lombardia con 714 milioni. Ultimo posto per la Basilicata con 8,5 milioni di finanziamenti garantiti.
Mon 7 Jul 2008, 09.49 - Stampa
Il Committee on the Global Financial System (CGFS) ha da poco pubblicato tre rapporti su questioni cruciali riguardanti la crisi dei mercati finanziari scoppiata nell'estate 2007. Li potete scaricare da questa pagina. Questi i titoli dei tre documenti:
  • Private equity and leveraged finance markets;
  • Ratings in structured finance: what went wrong and what can be done to address shortcomings?; and
  • Central bank operations in response to the financial market turmoil.
Luca
Mon 7 Jul 2008, 09.05 - Stampa
Ho aggiunto al sito del nostro libro sui modelli di portafoglio per il rischio di credito creditportfolio.net un collegamento al servizio DISQUS. I visitatori ora possono inserire i loro commenti in diversi punti. Volete esprimere la vostra opinione sul libro? Siete i benvenuti e potete farlo su questa pagina. Avete dubbi o domande sugli esempi software o sui riferimenti bibliografici? Inseriteli nella pagina relativa, ad esempio in questa pagina se non vi è chiaro l'esempio in matlab di Marco Bee. Avete scoperto degli errori nel testo? Affrettatevi a segnalarceli in questa pagina.
Potete lasciare i commenti come utenti non registrati, oppure potete registrarvi su DISQUS appena prima di inserirli (bastano dieci secondi). In questo modo potete tenere traccia dei vostri interventi, e non soltanto su creditportfolio.net, ma anche sui blog e gli altri siti web che utilizzano questo intelligente sistema per la gestione dei commenti.

Luca
Thu 3 Jul 2008, 23.30 - Stampa
Sono appena tornato da Roma, dove sono intervenuto ad un seminario, organizzato da Federfidi (associazione dei confidi Confesercenti) su "Gli aiuti di Stato sotto forma di garanzia: il contesto regolamentare ed i profili evolutivi". Una scelta di tempo azzeccata, poco dopo la pubblicazione della Comunicazione UE in materia di cui al blog precedente. Non ho dato notizia del seminario perché era ad inviti.
Dopo l'introduzione dell'amico Gianni Triolo (Amministratore Delegato Commerfin), ho parlato delle metodologie basate sul rischio per il calcolo dell’intensità di aiuto nei programmi pubblici, mostrando degli esempi (teorici) di effetto agevolativo di una controgaranzia statale con un costo del rischio differenziato su base regionale (dati Banca d'Italia Centrale dei rischi). Non vi allego le slide perché il modello è complicato e scriveremo presto un paper con Eleonora Broccardo. Pierpaolo Brunozzi (Direttore operativo del Fondo centrale di garanzia per le PMI gestito da MCC) ha illustrato le forme di intervento del suddetto Fondo e le statistiche sui suoi volumi operativi e i (contenuti) tassi di default. Marcel Roy (Segretario generale AECM, associazione dei confidi europei) ha illustrato l'impatto sui confidi della riforma della legislazione europea in materia di Aiuti di Stato, e in particolare l'azione dell’AECM intesa a limitare la complessità operativa delle nuove procedure. Salvatore Vescina (Dipartimento Politiche di Sviluppo, Ministero dello Sviluppo Economico) ha parlato dei recenti sviluppi degli interventi statali in materia di garanzia, e delle riflessioni che stanno maturando nel gruppo di lavoro Interventi di ingeneria finanziaria rispetto a programmi in collaborazione tra Stato e Regioni.
Il tema dominante del dibattito seguente è stato "Se non è rotto, non aggiustarlo" riferito al Fondo centrale MCC, che ha molti fans tra i confidi e le banche. Un aggiustamento gradito sarebbe la controgaranzia statale, che è vista dalla maggior parte degli intervenuti come una meta raggiungibile. Della nuova normativa europea non si è discusso nel merito, pur paventandone la complessità. Sulla proposta di iniziative coordinate tra Stato e Regioni si è raccolto un prevalente scetticismo.
Molto attese le parole di Gioacchino Catanzaro, responsabile presso il Ministero dello Sviluppo Economico del Fondo per la Finanza d'Impresa, l'entità istituita dalla Finanziaria per il 2007 che ha in carico il Fondo centrale: ha affermato che il Fondo rimarrà un canale di intervento "a sportello", cioè non basato su bandi competitivi; l'operatività del Fondo centrale continua ad interim con l'attuale regime, ma arriverà prima o poi il restyling normativo, che potrebbe implicare l'affidamento ad un gestore pubblico (in house) o la messa a gara della gestione tra intermediari privati (tra i quali potrebbe concorrere anche l'attuale gestore MCC).
La qualificata platea ha seguito con attenziona i lavori fino alle 13.30 in una sala leggermente climatizzata (come l'acqua leggermente frizzante), o che tale pareva per la temperatura tropicale all'esterno. Ora sto godendo il fresco della collina di Trento, contento di questa giornata romana.

Luca
Wed 2 Jul 2008, 23.03 - Stampa
Il 20 giugno è stata pubblicata la comunicazione della Commissione europea sugli aiuti di Stato in forma di garanzia di cui davamo notizia qui. Il documento è ora disponibile in tutte le lingue dell'Unione su questa pagina. Questo link visualizza la versione bilingue in inglese + italiano. Se avete dubbi nell'interpetazione del testo italiano, confrontatelo con quello inglese, che di solito è più preciso. Eccovi un esempio al punto 3.2, c):

- losses have to be sustained proportionally and in the same way by the lender and the guarantor. In the same manner, net recoveries (i.e. revenues excluding costs for claim handling) generated from the recuperation of the debt from the securities given by the borrower have to reduce proportionally the losses borne by the lender and the guarantor. First-loss guarantees, where losses are first attributed to the guarantor and only then to the lender, will be regarded as possibly involving aid. - le perdite devono essere sostenute proporzionalmente e nello stesso modo dal mutuante e dal garante. Nello stesso modo, i recuperi netti (ossia le entrate al netto delle spese delle operazioni di recupero) provenienti dalla soddisfazione dei crediti con le coperture fornite dal mutuatario devono ridurre proporzionalmente le perdite sostenute dal mutuante e dal garante. Si riterrà che le garanzie, in base alle quali le perdite sono prima imputate al garante e soltanto dopo al mutuante, possano configurare aiuti.


Confrontate le frasi in corsivo: in italiano si potrebbe equivocare, di cosa parla il testo? Di una garanzia generica, o a prima richiesta? Dall'inglese si capisce che l'oggetto sono le first-loss guarantee, cioè le garanzie sulle tranche equity di una cartolarizzazione.
A proposito di tranching, dal testo ho desunto che per evitare la notifica dell'aiuto a Bruxelles, in una tranched cover dove il garante pubblico copre la first loss, una quota di questo rischio pari almeno al 20% deve rimanere al mutuante.

Luca
Tue 1 Jul 2008, 04:31 PM - Stampa
La prossima settimana, martedì 8 luglio, interverrò ad un convegno organizzato da Finlombarda, finanziaria regionale della Lombardia, su "Sistemi di garanzia creditizia e politiche di sviluppo regionale". L'evento si terrà a Milano, Palazzo Visconti - Via Cino del Duca, 8 (zona San Babila). I lavori cominciano alle 9.30 e finiscono alle 17.00. La partecipazione è gratuita. Da questa pagina potete scaricare la brochure e accedere al modulo online di iscrizione (link in basso a destra e successivo click sul titolo del convegno).
I relatori forniranno una visione a 360°, o quasi, dei modelli di intermediazione delle garanzie sperimentati in Italia e in altri paesi europei, e delle connesse forme di intervento pubblico, di natura diretta (tramite intermediari pubblici) e indiretta (tramite i confidi e/o le banche). Le relazioni introduttive saranno di Marco Nicolai (DG di Finlombarda); Luca Erzegovesi (mi conoscete); Pascal Schloesslen (DG Concorrenza Commissione europea). Seguirà una rassegna di modelli italiani con: Enrico Pedretti (DG Banca Impresa Lazio); Giuseppe Russo (Presidente Unionfidi Torino); Pietro Bracci (Responsabile garanzie FidiToscana); Giulio Sangiorgio (Presidente Federfidi Lombarda); Patrizia Geria (DG Neafidi Vicenza); Giampaolo Molon (AD Banca popolare di garanzia Padova); Andrea Giotti (DG Eurofidi Torino). Sui modelli europei parleranno: Guy Selbherr (BBBW Baden-Württemberg); Kurt Leutgeb (AWS - Austria); Quentin Cornu Thenard (OSEO - Francia); Jean-Pierre Di Bartolomeo e Nicolas Pirotte (Sowalfin - Belgio). L'ultima sessione tratta di Finanza strutturata e programmi di credito e garanzia alle Pmi, con gli interventi di: Giuseppina Martelli (Standard & Poor’s) sui programmi spagnoli di cartolarizzazione; Andreas Rahe (KfW) sul programma PROMISE e Alessandro Tappi (FEI) sulla CIP Securitization WIndow.
Un panel molto nutrito e qualificato, per un dibattito dai ritmi serrati. Magari con qualche scintilla.

Luca