Commenti precedenti:
Gigi (15/12/2010 15.45) n/a
Per vivacizzare la discussione, caro professore dirò due cose carine su Tremonti, ministro che non ho mai amato, non amo e non amerò mai.
L'articolista verso la fine fa due ipotesi:
1)Tremonti pensa che la crisi sia finita e quindi alza le sanzioni per costringere le imprese a non usare il fisco come fonte di liquidità;
2)Al contrario: Tremonti pensa alle difficoltà future dell'Italia (crisi finanziarie etc.) e dà una stretta per far pagare prima tutti i sospesi con il fisco in modo da migliorare i conti pubblici.
Io, che andrò all'inferno in buona compagnia, ma rischio di avere ragione, penso che Tremonti voglia sì migliorare i conti dello stato, ma non con l'ipotesi 2 che è benevola perché semplicemente costringerebbe le imprese a pagare anziché a dilazionare il debito con il fisco. No! Tremonti si comporta da semplice esattore a corto di pecunia (un po' cravattaro, mi si passi l'eufemismo) e sapendo che le imprese non hanno alternativa (la crisi non è finita!!! e le banche ti danno l'ombrello con il solleone) alza il costo delle loro dilazioni di pagamento. Se volesse veramente mettere un deterrente non avrebbe aumentato il costo da 1/12 ad 1/10 ma ad 1/2! Ma se il deterrente funziona non incassa di più semplicemente incassa prima, ma di meno. In questo modo semplicemente le imprese pagheranno di più.