L’impatto sulle banche, anche su quelle italiane, sarà significativo, ma il lungo periodo di transizione previsto dalle autorità lo diluisce nel tempo e consente l’adozione da parte delle banche di politiche di graduale convergenza ai nuovi standard. Le stime degli effetti sull’economia reali sono nel complesso rassicuranti. Anche nelle ipotesi più negative – che includono l’effetto di un costo più alto del credito bancario e di fenomeni di razionamento – l’impatto sull’economia sarebbe relativamente contenuto. Le piccole e medie imprese affronteranno gli effetti della riforma da una situazione di relativa debolezza: esse sono mediamente più indebitate, fanno maggiore affidamento al credito bancario, pagano oneri finanziari rilevanti rispetto ai margini operativi. Sono però spesso affidate dalle banche di minore dimensione, che sono mediamente già oggi in condizione di rispettare le nuove regole. I costi devono essere in ogni caso valutati alla luce dei benefici. Un quadro di regole più severo e condiviso a livello internazionale pone i presupposti per un sistema finanziario più solido. Costituisce anche uno stimolo per l’adozione di comportamenti virtuosi da parte delle imprese.
Commenti precedenti:
Segnani Cristian (28/11/2010 10.28)
Buongiorno Professore.
Le segnalo che il link dell'audizione non è corretto.
Sono riuscito a trovarlo alla seguente pagina:
http://www.bancaditalia.it/media/notizie/carosio_231110
Luca (28/11/2010 15.19) n/a
@Cristian: grazie della segnalazione.