Per quanto riguarda l'aumento di capitale di Veneto Sviluppo - oggi il patrimonio vigilato ammonta a 112 milioni - dovrebbe essere realizzato per la quota parte Regione (51%) attraverso il conferimento di partecipazioni da parte della stessa e per la parte banche (che controllano il 49%) in contanti. Non è escluso, anche se si tratta di una possibilità ancora sondare, che per l'occasione venga rispolverato un vecchio progetto. Ovvero quello che puntava ad allargare la compagine sociale della finanziaria coinvolgendo il sistema delle Bcc. Centro servizi. Con la realizzazione del fondo di garanzia regionale e l'emissione degli Zaia bond, Veneto Sviluppo punta anche a istituire un centro servizi comune a supporto dei confidi vigilati che affianchi alle funzioni di garanzia e co-garanzia attuate dal fondo regionale compiti di supporto gestionale. Si tratterebbe, in sostanza, di uno strumento facilitatore rispetto a impegni, per i confidi, sempre più gravosi e che potrebbe fare anche da volano al processo di crescita dimensionale dei confidi. Fondo regionale. La dotazione, come noto, sarà di 50 milioni (35 milioni nel 2010 e 15 nel 2011). La gestione sarà affidata a Veneto Sviluppo la quale, secondo il progetto, sarebbe chiamata a emettere garanzie innanzitutto a fronte di finanziamenti agevolati a valere sui fondi rotativi. Secondo le previsioni (che considerano un moltiplicatore 10-15) il fondo potrà generare rotativamente impegni di garanzia per un importo compreso tra 500-750 milioni corrispondenti a finanziamenti garantiti fino a 1,5 miliardi. Zaia bond. L'emissione di prestiti subordinati a capitalizzazione dei confidi regionali vigilati ricalca, nel meccanismo, l'operatività dei Tremonti bond destinati al rafforzamento del patrimonio degli istituti di credito. Veneto Sviluppo sarebbe, quindi, chiamata a erogare risorse ai confidi sotto forma di prestiti subordinati per un importo che non è stato ancora definito. In ipotesi, però, si sta ragionando su una disponibilità di 20 milioni. Questa somma dovrebbe essere integrata da altri 30 milioni: sono in corso dei contatti per avere un supporto finanziario da parte del sistema camerale. L'interesse applicato (che, ad esempio, è risultato fondamentale per lo scarso appeal incontrato dai Tremonti bond) è stato indicato, ancora in via non definitiva, in un 4-7%. La durata minima del prestito - riservato solo ai confidi vigilati - dovrebbe essere invece di 5 anni. Facendo conto su una disponibilità di 50 milioni, vengono ipotizzate nuove garanzie confidi per 500-750 milioni in grado di attivare nuovi affidamenti per 1,5 miliardi.
Commenti precedenti:
Sapio (24/10/2010 17.27) n/a
Il conferimento di partecipazioni aumenta il PN ma non il PV. L'aumento di Capitale in contante a carico delle banche è un non senso economico (le banche garantirebbero se stesse). Il moltiplicatore ipotizzato è troppo alto (dovrebbe essere 8 o 16, per garanzie al 50%) ed il Taeg per le imprese ignoto. Qui ancora una volta si ritiene che l'effetto disponibilità per le imprese sia tutto e quello sul costo sia ininfluente. No, non ci siamo. Non vogliono proprio capire cosa veramente è utile per le imprese: la regionalizzazzione del FCG !
Sapio (24/10/2010 17.47) n/a
Al convegno di Roma un amico mi ha detto che hanno avanzato la proposta di regionalizzazione del FCG alla Regione Veneto ma la Regione ha risposto che costa troppo. Purtroppo non sanno far di conto né sanno come funziona il FCG. Peccato.
Gigi (10/24/2010 07:11 PM) n/a
Mi sa che l'impianto tipo 3monti bond sia troppo oneroso per i confidi. Abituati ad avere un costo del capitale pari a 0 (sono enti no profit) non potrebbero caricare sulle garanzie anche un costo del capitale così elevato oltre a quello per il rischio. Qui qualcuno ciurla nel manico o non sanno fare di conto.
excelsus (24/10/2010 19.23) n/a
Per l'amico sapio Quello che ci siamo detti in settimana, viene in toto confermato da queste osservazione del Prof. sul fondo della Regione Veneto "La Regione Veneto, tramite la sua finanziaria, interviene in vari modi per sostenere i confidi. Il Fondo di garanzia sembra avere un impianto tradizionale (senza garanzia di ultima istanza della Regione, quindi non eleggibile)." L'ideale sarebbe invece concentrare tutte le risorse pubbliche disponibili nel FCG tramite, ovviamente, una Sua razionalizzazione in termini normativi.
Sapio (24/10/2010 19.40) n/a
Amici mi sono sgolato in tutti i modi, sono personalmente andato a parlare con responsabili dei Confidi che conosco, ho parlato, ho scritto, ho spiegato. Niente. I responsabili delle Regioni non capiscono come si può regionalizzare il fondo pur mantenedo la eventuale perdita limitata entro un plafond. Una cosa deve comunque essere chiara: il moltiplicatore può essere 8, può essere 16 se garantiscono il 50%, ma mai il 30 che sognano perché 'il formaggio gratis sta solo nelle trappole per i topi'. Sulla razionalizzazione normativa ovviamente hai ragione, però qualche responsabilità ce l'ha pure il MISE.
excelsus (25/10/2010 09.27) n/a
@sapio Hai ragione nella sostanza ma sotto un profilo giuridico, per dare elegibilità al Fondo, è necessario che la Regione ne risponda in via illimitata e solidale (vedi DM aprile 2009 su ponderazione zero del FCG). In quanto al moltiplicatore perchè non adottare la logica degli accantonamenti dovuti da normativa secondaria di Bankit e cioè 1/22?
Sapio (25/10/2010 12.48) n/a
Certo che la regione risponde in via illimitata e solidale, ma delle fdj rilasciate. Se rilascia fdj pari ad 8 volte il fondo stanziato, allora ci sta dentro. Sulla normativa BdI dammi, please, qualche riferimento in più.