Commenti precedenti:
Sapio (22/10/2010 14.40) n/a
Quanti sono i Confidi di 2■ livello in Italia? Sono curioso di vedere come funzionerà il rapporto con i confidi di primo livello.
Sapio (22/10/2010 16.08) n/a
Ho guardato sul sito. Non ci sono i bilanci. Non ho capito se sono già attivi e cosa fanno.
Alex (22/10/2010 16.39) n/a
E' l'alter ego di Commerfin della Confesercenti. Fanno controgaranzia ai Confidi soci.
Luca (22/10/2010 16.59) n/a
Sì, FinPromoRer e Commerfin sono casi unici, ovvero confidi settorial/associativi di secondo (o terzo) livello operanti a livello nazionale. Sono nati a seguito del DLgs "Bersani" 31/3/1998 n.114 sulla liberalizzazione del commercio. Operano soltanto nei confronti dei confidi associati. Nelle slide del dott. Triolo presentate al convegno di Roma Sapienza (scaricabili dal relativo post di aleablog) trovate informazioni esaurienti sulle peculiarità di questi intermediari.
Gerolamo (22/10/2010 17.53) n/a
Gli auguriamo di poter trovare un mercato...
In assenza vanno cmq bene le poltrone che hanno creato...
Nic&Gabri (22/10/2010 18.57)
I migliori auguri a tutta la squadra FinPromoTer.
Buon lavoro!
Luca (22/10/2010 19.35) n/a
@Gerolamo: penso che il mercato ci sia, perché FinPromoter porta in dote i fondi di garanzia ex legge Bersani e opera in un mondo associativo che non ha spinto finora su aggregazioni e passaggi a 107, privilegiando un modello federativo a supporto di confidi 106 relativamente numerosi. Ad oggi Confcommercio ha un solo confidi di primo livello iscritto al 107 (Commerfidi Ragusa) e due in istruttoria (Fideo Palermo e Fidimpresa Venezia) più Asconfidi Lombardia (che raccoglie confidi di altre sigle ed è un primo+secondo livello), più Centrofidi terziario (Firenze) che non è un confidi ma una finanziaria di garanzia 107 spa. Ci sono in questo mondo ancora tanti confidi bisognosi di un regista / capofila.
Sapio (22/10/2010 23.24) n/a
Si ma il regista capofila, visto che paga, vorrà comandare in concorrenza con i gregari, che hanno il contatto con il cliente. E nasceranno subito dissapori.
falacci (23/10/2010 19.44) n/a
I confidi di secondo livello sono praticamente degli MCC 'de noantri'. Il problema, semmai, è come li considererà Banca d'Italia. Sarei curioso di capire come gli fanno valutare il rischio di concentrazione ed i grandi rischi, perchè, se sono canali diretti con gli altri confidi delle rispettive associazioni, il problema non è di poco conto. Soprattutto se controgarantiscono confidi 155c4 non vigilati e quindi non ponderabili in via privilegiata. Qualche idea?
Sapio (23/10/2010 20.10) n/a
MCC garantisce la banca erogante sul singolo credito. Questi Confidi di secondo livello invece garantiscono il credito al Confidi di primo livello ma non alla banca. In pratica garantiscono la solvibilità di tutto il Confidi di primo livello. Se quest'ultimo è un 107 allora, preservando il suo Total Capital Ratio, trasmette ponderazione 20 alla banca, altrimenti nulla.
falacci (24/10/2010 07.29) n/a
@sapio, non mi riferivo a questo, che è ovvio. Mi riferivo al fatto che essendo un confidi di categoria, la stragrande maggioranza delle operazioni si svolgeranno rivolte a pochissimi confidi di primo livello che genereranno un rischio di concentrazione e conseguente grande rischio che obbligherà il confidi di secondo livello ad un accantonamento di patrimonio per me eccessivo, perchè il problema sta nella solvibilità del socio garantito che può generare default e non nella solvibiilità del confidi che, essendo magari vigilato, ha già assicurato la sua per aderenza alle norme. Ma la normativa non prevede queste situazioni, e allora ? Se il garantito coincide con il beneficiario (perchè altrimenti non ci sarebbe grande rischio in questo caso) come farà finpromoter a fare il proprio mestiere ? Deve trovarsi 'annacquatori di concentrazione' o si può parlare di un altro scenario da quello previsto dalla normativa ? Per me alcune vie ci sono (rischio di credito sulle imprese garantite, rischio operativo e di concentrazione sul confidi primo livello conconseguente accantonamento di patrimono), ma non credo che banca d'Italia sia così elastica.
Sapio (24/10/2010 09.05) n/a
Ci sarebbe una via più semplice: i confidi di primo livello operano come procacciatori del secondo livelo cedendogli il rischio.
Luca (24/10/2010 12.19) n/a
@Falacci: nei casi che conosco i confidi di secondo livello coprono la quota controgarantita dei default delle pratiche garantite dal primo livello, non il default dei confidi affiliati. Quindi non dovrebbero avere rischio di concentrazione. Poi bisogna vedere se hanno i dati di dettaglio sulle esposizioni garantite a livello di debitori finali, ma questo è un problema informatico.
Non ho capito la tua proposta: "rischio di credito sulle imprese garantite, rischio operativo e di concentrazione sul confidi primo livello con conseguente accantonamento di patrimonio"
falacci (24/10/2010 15.13) n/a
@luca, Concordo con te, ma sono a conoscenza di linee diverse in BdI. La mia esperienza si rifà a due casi; in uno le cose funzionano proprio come dici te, mentre in un altro più recente Banca d'Italia ha sollevato la questione di cui parlo. Spiego meglio la mia linea. Dato che lo scopo della vigilanza è la corretta patrimonializzazione dell'intermediario, non ha senso interfacciarsi con la garanzia 'più prossima', ovvero il confidi controgarantito, perchè, come recita la normativa, va monitorato il rischio di insolvibilità, e da qui ne discende il controllo del rischio di credito sulle imprese garantite, che sono la 'prima linea'. Ma non si può neppure negare che il confidi controgarantito, se supera certi limiti di operatività, porta in sè un rischio derivato dalla concentrazione delle operazioni sulla sua linea di controgaranzia nonchè una criticità operativa che, in alcuni casi, potrebbe significare addirittura l'entrata in crisi del controgarante (potrebbe essere assimilabile alla connessione economica tra le imprese). A questo scopo, per calcolare un corretto e giustificato patrimonio nonchè per controbattere la tesi 'grande rischio' di Banca d'Italia, ho proposto la risoluzione nei termini che ho cercato di descrivere per arrivare ad una valutazione di patrimonio che consideri tutti i rischi che la catena comporta. Comprendo che non è facile arrivare ad una determinazione quantitativa; la mia intenzione é confrontare punti di vista diversi.
jaures (25/10/2010 12.15) n/a
Finpromoter esiste da anni ed era un fondo interconsortile di controgaranzia dei Confidi Confcommercio ma anche unitari Confcommercio - Confesercenti (lì il fondo interconsortile si chiama Commerfin).
Insieme al MCC costituivano i 3 canali di controgaranzia che si adoperavano.
Non so ora, ma fino a qualche anno fa sono sicuro, c'erano riassicurazioni automatiche per piccoli importi, scoring di bilancio e businness plan per importi più elevati, con distinzione fra aziende in contabilità ordinaria e semplificata. Si controgarantiva fino al 90% della garanzia concessa dal confidi di primo livello.
Si tratta di buoni strumenti perchè tarati sul tipo di aziende fruitrici. Più formalisticamente macchinoso MCC
excelsus (25/10/2010 12.39) n/a
Sia FinPromoter sia Comemerfin utilizzano, in forma leggermente semplificata, la normativa contenuta nelle Disposizioni Operative del Fondo Centrale di Garanzia.