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Dagli USA nuova bomba mutui con il registro immobiliare stile Facebook

Wed 20 Oct 2010, 09.08

Il Sole 24 ore di oggi riprende un articolo del New York Times a firma di un giurista, il prof. Peterson. Secondo Peterson, molte banche USA che hanno concesso mutui passati a default avrebbero garanzie ipotecarie non validamente documentate e quindi inefficaci.
Il problema nasce dalla Mers, che sta per Mortgage electronic registration systems. Questa società con sede nel Delaware (in passato controllata da JP Morgan) avrebbe registrato il 60% dei mutui in essere negli Stati Uniti. Aveva un ruolo centrale nel boom delle cartolarizzazioni, in quanto evitava di dover interloquire con i registri immobiliari dei diversi stati, fornendo un'anagrafe comune per i mutui erogati e cartolarizzati in tutta l'Unione. Quest'ente (la cui natura non mi è ancora chiara) doveva svolgere un ruolo di certificatore della validità dei titoli di garanzia delle banche segnalanti. Peccato che Mers, a quanto pare, sia una società priva di personale; di fatto i segnalanti firmavano loro stessi i moduli immessi sul sito web del registro, figurando come "vice-president" pro tempore della Mers. Il tutto presenta qualche falla, tanto da mettere a rischio il diritto di escussione della garanzia.

Alla faccia del legal risk! Ci lamentiamo del nostro ordinamento giuridico pesante e bizantino, però anche il sistema anglosassone non scherza quanto a mal di pancia.

Luca

Commenti precedenti:

excelsus (20/10/2010 11.17) n/a

La forma, giuridicamente parlando, è sempre sostanza. Ed per questo che le convenzioni rivestono un ruolo fondamentale nella costruzione di un piano industriale equilibrato di un Confidi.

jaures (20/10/2010 21.18) n/a

francamente questa rincorsa provincial-esterofila che alberga in Italia in tema di finanza e credito deriva dalla mancata consapevolezza circa i seguenti aspetti:

- il sistema bancario nacque e sviluppo' in Italia, pensiamo ai mercanti che giravano l'Europa ed alle banche (Vedi I Medici a Firenze) che li assistevano con lettere di credito ad es;

- la stessa rilevazione dei fatti economici, tramite la ragioneria con partita doppia , è stata inventata da frà Luca Pacioli, nel medioevo se non erro..

Ci mancava ora il registro immobiliare fantasma sul web...

ecco quindi il nuovo mantra jauresiano:

Due passi indietro per farne uno avanti!

Concludo con una simpaticissima e tagliente definizione di "garanzia" in tema di credito:

"un contratto fra A e B con cui decidono che C non avrà niente"

(Prof. Lorenzo Stanghellini)

Paolo (20/10/2010 22.23) n/a

E bravo il ns jaures dell'Emilia, che non ci fa mancare appunti storici (qualcuno un po' vago....) e anche qualche sapido motteggio...

Ah se solo fossi un po' più consapevole....!!!

jaures (20/10/2010 22.30) n/a

paolo, abbi pazienza, non sono piu' tanto fresco di studi e la memoria qualche volta non consente di essere precisi come si vorrebbe.

Si vede che di giovane mi e' rimasta solo l'ingenuita, rispetto all'altrui profonda consapevolezza eh..

Gigi (10/21/2010 11:39 PM) n/a

Chissà cosa direbbe Frà Pacioli se fosse ancora tra noi della diatriba tra confidi intermediario finanziario e confidi centro di relazioni. Forse il sant'uomo vissuto in pieno rinascimento, tra quattrocento e cinquecento (a cui andrebbe un Nobel per l'economia alla memoria) cercherebbe anche lui degli strumenti per misurare queste benedette (e parola mai fu più azzeccata) relazioni. Certo che se ci riuscisse si potrebbe mandarlo in nomination per ascendere all'onore degli altari e diventare protettore dei confidi.

Già me lo vedo: San Frà Luca Pacioli, inventore del "metodo veneziano" e protettore dei confidi. I più piccoli lo festeggiano il 10/6, i più grandi il 10/7.

Roberto (22/10/2010 15.55) n/a

Spassosissimo Gigi!. Potremmo allora fare istanza alla Congregazione per le Cause dei Santi...

ma forse i Confidi ne hanno già di protettori su questa terra.

Un'unica pignoleria sulle possibili date: a causa della riforma del titolo V del tub, le date dovrebbero essere 10/6 per i grandi e 11/2 per i piccoli...

Ma su quello, forse, ci si mette d'accordo...