Commenti precedenti:
Dario Boilini (02/07/2010 09.10)
RR: se non ci fosse dovrebbero inventarla!
Sapio (04/07/2010 12.04) n/a
Ho ascoltato tutto l'intervento e sono rimasto deluso: i Deputati mi sono sembrati impreparati. Ad un certo punto hanno indirettamente difeso persino l'evasione fiscale (min 1:50). Il Direttore del Tesoro non ha avuto la capacità di spiegare il ruolo dei Confidi e la necessità di difendere i prenditori assicurando la robustezza della garanzia prestata. Anche sulla necessità del microcredito non mi hanno convinto. Nessuno che si ponga il problema del costo e dei tempi del costo di recupero giudiziario che sono la vera chiave del problema.
Luca (04/07/2010 13.16) n/a
Sapio: mi ha ben impressionato il focus di Vittorio Grilli (il MEF ha compiutamente esplorato e messo in ordine la materia). Sui confidi prevale, tra i parlamentari, la linea del "sono bravi, hanno funzionato, non soffocateli con gravami inutili", senza tenere conto che il grosso del sistema (in termini di volumi) è già passato a 107, e che siamo nel mezzo di un cambiamento epocale che costringe a cambiare anche i 106.
La finanza borderline, fatta a misura di un'economia semi-sommersa, trova appoggi politici perché (dicono) aiuta i deboli a sopravvivere. Per fare il salto di qualità, serve una concezione diversa dalla persona: non accontentarsi di sopravvivere.
Sapio (04/07/2010 13.22) n/a
Io ho avuto l'impressione che pretendessero un allegerimento degli oneri per i 107, non capendo che allegerimento significa poca robustezza e guai futuri.
Quando dicono sono stati bravi a chi alludono ? Hanno presente i tanti che in silenzio hanno chiuso lasciando le imprese garantite nei guai come ha fatto BPG?
Luca (04/07/2010 16.19) n/a
La bravura che conta per gli sponsor politici è quella di far erogare credito. Bravi manager con gli attributi dovrebbero occuparsi di produrre garanzie robuste e di mantenere solido l'intermediario. Una dialettica siffatta c'è già in molti confidi.