Il questionario inviato alle rappresentanze diplomatiche degli stati membri, oltre che a definire le cifre degli aiuti di stato concessi alla luce del TF, mira soprattutto a valutare se tali misure sono servite a qualcosa, in particolare a riattivare l'accesso al credito per le imprese, e qual è la situazione attuale dell'economia in ciascun paese. I governi dovranno fornire informazioni sui settori interessati, sulle cifre messe in campo, sul numero delle imprese coinvolte e in particoalre sulla percentuale di Pmi che stanno beneficiando degli aiuti pubblici in deroga ai vincoli ordinari fissati dall'Unione europea. Ma oltre a questo, Bruxelles vuole sapere anche se qualche paese ritiene che le imprese nazionali possano essere danneggiate da aiuti concessi alla imprese concorrenti di altri stati membri, a norma del quadro di riferimento temporaneo e quali sono stati gli effetti nel settore bancario. L'ultima sezione del questionario, infine, è dedicata alla situazione attuale, con domande dettagliate su eventuali persistenti problemi di accesso al credito e sulla necessità di prolungare il Temporary framework.
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