I difetti strutturali del sistema economico italiano rappresentano altrettante difficili sfide per una politica economica che voglia rilanciare la produttività, la competitività e la crescita di lungo periodo. E’ in questo vasto e variegato campo delle politiche cosiddette “strutturali” che la capacità decisionale del sistema politico viene messa alla prova decisiva, un campo irto di difficoltà perché tecnicamente complesso e disseminato di agguerriti interessi di gruppi di pressione e corporazioni.
Commenti precedenti:
Nic&Gabri (08/03/2010 01.43)
Nulla sarà più come prima. E■ la frase che, dall■inizio della crisi, ci ripetiamo ogni giorno. La valutazione dello stato attuale dell■economia e della società data Rossi è liquida e oggettiva. Per restare nel solco tracciato, assolutamente condivisibile, oggi si può, anzi si deve, tentare di operare, di colmare i profondi vuoti creati, sussidiariamente solo lavorando dal basso. Chi pensa di avere idee buone, con lo sguardo rivolto sempre verso la realtà, deve ad ogni costo condividerle con altri e sperare di unire le forze con chi le approva. Anche se si è in pochi è comunque un inizio su cui sperare. Comunque non si è soli. Altrettanto, ci si deve aprire senza pudore acquistando la piena consapevolezza, però, dei propri limiti e delle proprie urgenti necessità. Alla base di tutto vi è anche l■impellenza di ricreare rapporti umani costruiti sulla fiducia e sulla stima reciproca. Questo, secondo noi, dovrebbe valere anche nel mondo professionale e dell■impresa.