home repoblog unitn home page


Camere di commercio lombarde per il private equity: nasce Futurimpresa sgr

Tue 16 Feb 2010, 18.46

Da questa news Reuters (ripresa dai principali quotidiani finanziari, come il Sole 24 ore):
MILANO, 15 febbraio (Reuters) - Un fondo con una dotazione di 80 milioni di euro per sostenere le piccole e medie imprese lombarde.

E' l'iniziativa promossa da Futurimpresa Sgr, società costituita dalla Camera di Commercio di Milano, insieme agli organismi omologhi di Bergamo, Brescia e Como. La Sgr e il fondo sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa, che ha visto la partecipazione di Bruno Ermolli, presidente di Parcam (holding della Camera di Commercio di Milano), Francesco Micheli, presidente di Futurimpresa, e Luigi Glarey, amministratore delegato della Sgr.
Il capitale di Futurimpresa vede Parcam al 55%, la Camera di Commercio di Bergamo al 18%, quella di Brescia al 18% e quella di Como al 9%. Il fondo, denominato Finanza e Sviluppo Impresa, avrà una dotazione di 80 milioni. Il 50% è stato sottoscritto dai promotori; per quanto riguarda l'altra metà, ha spiegato Ermolli, "siamo in fase di raccolta" e gli interlocutori sono investitori istituzionali, come Fondazioni e banche.
Il fondo, ha aggiunto Ermolli, "è lo strumento delle Camere di commercio per sviluppare il tessuto imprenditoriale". Micheli ha spiegato che l'obiettivo è fornire "la spinta per quei micro-interventi che servono per invertire la rotta" della crisi. Micro-interventi, in quanto l'ammontare medio degli investimenti sarà di 3 milioni, esclusivamente equity: "la leva è vietata", ha detto Glarey. La vita media degli investimenti, che saranno di minoranza, sarà di 5 anni. All'imprenditore verrà garantita un'opzione put, che gli consentirà di ricomprare la quota del fondo, e sarà riconosciuta una clausola di earn-out del 20% in caso di vendita della partecipazione di Finanza & Sviluppo Impresa.
L'AD ha sottolineato "la capacità di origination (dei deal) delle Camere di Commercio", che ha già prodotto un'attività di selezione di potenziali investimenti nelle settimane scorse, e ha riferito che verranno costituiti "comitati locali, formati da persone radicate nel territorio", per lo scouting. Per quanto riguarda le garanzie di governance, fondamentali per i fondi che fanno investimenti di minoranza, Glarey ha detto che Futurimpresa metterà nei cda delle aziende "consiglieri per portare valore aggiunto", manager che "resteranno anche quando il fondo uscirà dal capitale". Le way-out più probabili sono la vendita all'imprenditore o l'integrazione fra imprese. Ermolli, pur non escludendo un collocamento delle partecipate, ha detto che "le Pmi potrebbero trovare orpellosa la borsa".
Il rendimento atteso del fondo "sarà modesto", ha concluso Ermolli. Glarey ha aggiunto che la sottoscrizione del fondo, dal punto di vista degli investitori, potrebbe "assomigliare ad un corporate bond", ovvero con un rendimento del 5-7%.
Dopo l'iniziativa del MEF con Cassa DDPP e le banche maggiori, ecco scendere in campo alcune importanti Camere lombarde, affiancate da grossi finanzieri ed advisor. Nel progetto leggo delle idee interessanti per un private equity mission oriented con numerosi sponsor e gruppi di attenzione (attenzione però anche a non allungare troppo i percorsi per chiudere un deal). Aspettiamo ora la risposta delle imprese.

Luca

Commenti precedenti:

Gigi (17/02/2010 10.28) n/a

Mi sembra un'ottima iniziativa, visto soprattutto il taglio medio basso e l'inserimento di competenze manageriali in azienda. E' necessario, però, che da dentro le imprese ci si accorga di questa opportunità quando c'è la possibilità di sviluppare business e non sia l'ultima spiaggia sulla quale tentare un approdo ormai impossibile. Il ritornello (che ripeterò a costo di diventare noioso) è che la domanda di competenze finanziarie da parte delle piccole-micro imprese latita, nonostante il reale bisogno sia elevato. Come fare per trasformare il bisogno in domanda effettiva? Qui le associazioni dovrebbero fare la loro parte e anziché organizzare noiosi (anche se a volte obbligatori) corsi di aggiornamento su questa e quella normativa o di finto marketing e vendite dovrebbero attivarsi per monitorare e aggiornare le reali competenze finanziarie presenti in azienda (business office?).

Sapio (17/02/2010 13.57) n/a

Le associazioni dovrebbero attivarsi monitorare e aggiornare le reali competenze finanziarie presenti in azienda (business office?).

Questa è una bella idea. Le associazioni potrebbero lanciare seminari cui invitare le aziende affinché verifichino le loro competenze e/o carenze finanziarie. Un po' come la revisione biennale delle auto ... evita incidenti pericolosi per se e per gli altri.