Commenti precedenti:
BARBAPAPA' (19/11/2009 17.33) n/a
Con la chiusura degli istituti speciali di credito agrario si è buttato il bambino con all'acqua sporca; le professionalità al loro interno sono state incentivate all'esodo in maniera poco gentile ed in nome della mitizzata despecializzazione. Per anni le banche hanno fatto i loro utili con la finanza e le imprese agricole hanno trovato credito in funzione dell'enorme patrimonio che possedevano (privati imprenditori) o di agganci di varia natura (cooperative).
Quando la finanza è crollata e le banche hanno dovuto ricominciare a fare credito sono venuti al pettine tutti i nodi precedenti (mancanza di professionalità per valutare) ed attuali (Basilea 2 ed i suoi rating) generando i problemi di accesso al credito che stiamo vivendo. Riusciranno le banche a colmare il gap, e sopratutto: lo vogliono?
Riusciranno i confidi a fare da cinghia di trasmissione tra banche ed imprese, e sopratutto: lo vogliono?
Sapio (19/11/2009 18.26) n/a
Si può dire lo stesso della chiusura degli Istituti Speciali di Credito Industriale. Adesso la regione Friuli vuole chiudere pure l'ultimo rimasto.
Luca (19/11/2009 19.49)
Caro Sapio, l'ultimo baluardo è il "nostro" Mediocredito Trentino-Alto Adige
BARBAPAPA' (19/11/2009 22.52) n/a
Scusate ma invece che ricordare i bei tempi che furono, come possiamo convincere le banche che prestare denaro alle imprese agricole è profittevole? Con i confidi?