La bancarotta «pilotata» da 70 miliardi di dollari del gruppo Cit - il colosso americano del factoring per le piccole e medie imprese - segna una svolta importante nel rapporto tra istituzioni e mercato. Per mesi si è detto che la Cit, schiacciata da 30 miliardi di dollari di debito, era troppo grande e importante per essere lasciata fallire, ma gli eventi di questo week end - e soprattutto il rialzo segnato ieri dagli indici di Borsa - hanno dimostrato il contrario: ciò che fa paura al mercato non è la bancarotta di una società in senso assoluto, ma piuttosto «l'accanimento terapeutico» su società decotte a forti dosi di aiuti pubblici e in assenza di un vero progetto di ristrutturazione finanziaria. In altre parole, il fallimento pilotato della Cit - che dovrebbe riemergere dalla bancoratta entro due mesi - dimostra che il mercato non vuole più avere a che fare con degli «zombie finanziari», ma con società che anche se più piccole, hanno i mezzi per camminare da sole.
Commenti precedenti: