Confindustria ha lanciato l'allarme liquidità. «È stata firmata la moratoria sui debiti aziendali, l'Abi dice che ha aderito oltre l'80% delle banche. Ora contano i fatti». Intanto Confindustria si muove anche su altre strade: l'idea ha spiegato la presidente, è di creare una sorta di società consortili, private, partecipate da banche, confidi o dalla Cassa depositi e prestiti, che sottoscrivano azioni e obbligazioni di aziende e che le aziende stesse possono ricomprare dopo un periodo di circa tre anni. «È un meccanismo che potrà dare risposte alle esigenze di ricapitalizzazione e consolidamento delle imprese».
Commenti precedenti:
Claudio r (07/09/2009 14.02) n/a
E' un'idea balzana! Le banche le hanno già inventate!
Luca (07/09/2009 15.02)
Ricordi dei primi anni di carriera: un progetto di articolo sulla legge 5.12.1978 n. 787, che prevedeva la possibilitā della formazione di consorzi bancari per la partecipazione temporanea a societā in crisi. Progetto poi abbandonato. Mi pare che la legge 787 sia stata utilizzata per Montedison. Chissà se nella possibile nuova versione Confindustria pensa a uno strumento utilizzabile anche dalle medie (o anche piccole) imprese.
Oracolo (07/09/2009 18.18) n/a
Forse è più bello avere all'attivo immobilizzazioni, piuttosto che crediti di dubbia esigibilità.
Sapio (07/09/2009 19.24) n/a
Le banche sottraggono le immobilizzazioni pari pari dal Patrimonio di Vigilanza, alias assorbimento 1250%. Non è bello né saggio.
Luca (07/09/2009 20.48)
Sapio, devo ripassare il trattamento degli investimenti azionari delle banche nelle imprese in Basilea 2. Mi pare che ci siano casi di assorbimento non così penalizzante.
excelsus (08/09/2009 21.08) n/a
I Confidi? E con quali risorse?
Luca (09/09/2009 12.55)
Con le estensioni introdotte dalla Comunicazione UE del 17/12/2008, Stato e regioni possono sponsorizzare programmi di apporto di capitale di rischio per colmare situazioni di equity gap; i limiti agli apporti sono innalzati a €2,5mn per impresa per anno (prima il limite era €1,5mn) con una percentuale minima di fondi di origine privata del 30% (prima era il 50%). I confidi potrebbero gestire fondi di qs natura, il problema è trovarli (ogni intervento ne consuma un sacco), e dribblare i paletti che impediscono di mettere soldi pubblici nel capitale di imprese in ristrutturazione. Mission impossible?