«Da aprile la variazione su tre mesi é divenuta negativa: in maggio era pari a -0,9 per cento su base annua. I prestiti alle famiglie continuano ad espandersi ma a ritmi inferiori». «L'aumento del rischio di credito - sottolinea Draghi - si é tradotto in un ampliamento del divario nel costo del credito tra piccole e grandi imprese con effetti negativi per chi oggi ha maggiormente bisogno di accedere al finanziamento bancario». Draghi sottolinea che va evitato «un eccesso di automatismi» nella valutazione del merito di credito e che c'è «l'esigenza di non far mancare il sostegno finanziario alle imprese con buone opportunità di crescita, reali capacità di superare la crisi». Affondo anche sulla commissione di massimo scoperto. «Ora le banche devono risolvere la questione alla radice; sostituiscano spontaneamente, una volta per tutte, le commissioni complesse e opache con commissioni ragionevoli sui fondi messi a disposizione; per il resto si riconduca tutto all'applicazione trasparente dei tassi di interesse». Draghi ha sottolineato come è stato «necessario l'intervento del legislatore» dopo che «la ripetuta azione di moral suasion sortiva effetti solo nei confronti dei maggiori gruppi».
«È arrivato il tempo per il nuovo inizio. Abbiamo comune responsabilità per il nostro Paese. Quanto fatto è stato necessario. Ma ora, proprio ora, può essere necessario fare di più. Qualcosa che può prendere un avviso comune da produrre subito prima di agosto. Nel rispetto delle regole del patrimonio delle banche, su base non obbligatoria e volontaria. Possono prendere la forma di uno sforzo ulteriore quanto di una moratoria sulle scadenze più pressanti dei crediti delle imprese».
Commenti precedenti:
Claudio D'Auria (09/07/2009 14.39) n/a
Caro Luca, sottolinerei il seguente passaggio dell'intervento di ieri di Draghi:
"Ma è altrettanto importante che le banche nel decidere sul credito da dare usino tutta l■informazione loro disponibile; integrino i risultati dei metodi statistici di scoring ■ che perdono parte della loro capacità predittiva in momenti eccezionali ■ con la conoscenza diretta del cliente, delle sue effettive potenzialità di crescita e di redditività nel lungo periodo. Il radicamento territoriale del sistema bancario è prezioso; va utilizzato, dove è stato perso va ricostruito. Occorre valorizzare quanto più possibile le conoscenze sul campo, evitando un eccesso di automatismi. Esistono ampi margini di miglioramento. Alcune banche, anche grandi, stanno cominciando a muoversi in questa direzione, rivedendo modelli organizzativi e procedure decisionali".
Gli automatismi che le banche tendono ad adottare (imputandone la "colpa" a Basilea 2") non funzionano. Occorre la conoscenza diretta dell'impresa.
In questo i confidi possono naturalmente giocare un ruolo determinante.
Luca (09/07/2009 17.13)
Certo, Claudio, è un passaggio che condivido completamente, hai fatto bene a riprenderlo. Avevo espresso idee simili in un post del 18/11 scorso (magna si licet componere parvis).