Stiamo parlando del progetto di vendere le quote della Banca d' Italia di proprietà di 57 banche e casse di risparmio (oltre che di Inps, Inail, Generali, Fonsai, Milano Assicurazioni, Allianz e Reale Mutua) alla Banca d' Italia stessa che poi le ricollocherebbe presso una vasta platea di investitori istituzionali interessati a un rendimento contenuto e a basso rischio. In questo modo avremmo tre effetti positivi: a) la banca centrale vigilante non sarebbe più posseduta dai vigilati e darebbe vita a un mercato delle quote, sia pur sorvegliato, che conferirebbe un valore a ciò che oggi valore vero non ha; b) si darebbero ulteriori risorse patrimoniali alle banche, principalmente a Intesa, Unicredit, Monte dei Paschi, Bnl e Carige; c) queste e le altre banche beneficiarie dovrebbero destinare una parte dell' incasso alla sottoscrizione di strumenti di capitale che le 665 banche non quotiste avrebbero facoltà di emettere pagando interessi di mercato, probabilmente inferiori al tasso dei Tremonti bonds.
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