Un progetto nuovo che potrebbe fare da apripista al made in Italy. Questo, in sostanza, il piano messo a punto da Centrobanca (gruppo Ubi) e da undici aziende italiane, operanti in diverse regioni, per rispondere alla crisi e presentarsi rafforzate e con le carte in regola all’appuntamento con la ripresa. In particolare le imprese dell’impiantistica e dell’automazione industriale intendono affidare a Centrobanca un mandato congiunto per integrare le loro attività. L’iniziativa, promossa dall’Aida (l’associazione italiana di assemblaggio) punta alla razionalizzazione del settore (secondo in Europa dopo la Germania) per favorire la nascita di un primo soggetto capace di competere sul mercato internazionale delle grandi commesse industriali. Di che cosa si tratta? In pratica, il progetto prevede che undici aziende del settore uniscano le loro forze in una holding di governo e servizi che sia in grado di svolgere le funzioni chiave in comune, compresa l’integrazione di processi produttivi e commerciali (marketing, amministrazione, ricerca, risorse umane, acquisti, progettazione, finanza, ecc.) lasciando però libertà operativa alle singole società. All’iniziativa hanno finora aderito imprese attive in tutto il territorio di presenza del gruppo Ubi: Abl automazioni di Brescia, Automac di Bottanuco (Bergamo), Brazzale automazione (Vicenza), Cosberg di Terno d’Isola (Bergamo), Cosvic (Vicenza), Frusca di Provaglio d’Iseo (Brescia), Klein (Brescia), Masmec di Modugno (Bari), Pelizzari automazione di Flero (Brescia), R4 automazioni (Lecco) e Samac di Vobarno (Brescia).
Commenti precedenti: