Nello stesso tempo la stretta creditizia è sempre più forte, con le imprese che necessitano di capitali per reggere l'onda d'urto della crisi. Ecco perché si delinea una riflessione su come eventualmente favorire il rientro in Italia di risorse da investire nelle aziende. L'alternativa sono accordi internazionali che, contemporaneamente allo smantellamento dei paradisi fiscali, decidano la tassazione dei capitali in uscita dalla clandestinità con entrate da redistribuire ai singli Stati, oppure la riedizione di provvedimenti analoghi allo scudo fiscale sperimentato in due riprese con esiti soddisfacenti all'inizio degli anni 2000 (per l'esattezza, le somme rientrate in Italia furono oltre 59 miliardi per il condono 2001 e quasi 25 miliardi per il condono 2002).
Commenti precedenti: