Commenti precedenti:
Palì (09/03/2009 19.08)
Faccio tanti complimenti ai produttori e co-produttori di questo blog che seguo silenziosamente da tempo. Alea Blog è sicuramente una fucina di idee, riflessioni, curiosità intellettuali che ritengo di grossa importanza.
Ho deciso di dare la mia view in merito alle riflessioni sollevate da Sapio; di partecipare al continuo scambio di idee che avviene su questo blog.
Circa la valutazione in pool, come ricorda il Prof, si svolge con delle modalità e persegue finalità differenti rispetto alla valutazione per singola controparte. Qualora poi il cliente abbia pure la stessa PD, cambierebbe comunque la valutazione di rischiosità delle diverse operazioni/prodotti e, quindi, la loro perdita attesa e inattesa.
A proposito del secondo spunto di riflessione di Sapio, ricordo che la circ. 263 di Banca d'Italia prevede, tra i requisiti per l■autorizzazione all■utilizzo dei sistemi di rating interni ai fini prudenziali, prevede la conduzione di prove di stress (stress test). Queste devono essere svolte utilizzando ipotesi di shock di diversa entità, estreme ma plausibili di uno o più fattori di rischio. Esse si sostanziano in: a) analisi di sensitività, utilizzate per valutare
l■adeguatezza del capitale alla variazione di un unico fattore di rischio; b) analisi
di scenario, impiegate per simulare l■impatto sulle dotazioni patrimoniali di uno
shock avverso che conduca alla variazione contemporanea di un insieme di fattori
di rischio.
Le banche, ricorda Bankit, nello svolgimento delle prove di stress deve valutare almeno l■impatto di una lieve recessione (ad esempio, due trimestri consecutivi di crescita nulla del prodotto interno). Quindi, i sistemi di rating attualmente autorizzati sono sottoposti, con frequenza almeno annuale, a prove di stress.
Sapio, poi solleva riflessioni sulle diverse aree informative utilizzate nella valutazione del merito creditizio e sul possibile diverso "peso" da attribuire a queste in una fase di turbolenze finanziarie. A tal proposito, penso che possa essere utile rileggere la ricerca condotta da Banca D'Italia nel 2008 (già citata in questo blog): "L'organizzazione dell'attività creditizia e l'utilizzo di tecniche di scoring nel sistema bancario italiano: risultati di un'indagine campionaria" (Albareto G., Benvenuti M., Mocetti S., Pagnini, Rossi P.). La survey di Bankit traccia un quadro interessante delle informazioni attualmente utilizzate nei modelli di scoring applicati alle PMI. Per le banche di credito cooperativo il fattore di maggior rilievo è il bilancio dell'impresa, seguito dalle informazioni sull'andamentale con il sistema bancario e con la banca affidante. Per le banche più grandi, al contrario, è l'andamentale con il sistema bancario l'area informativa di maggior peso (nella valutazione del merito creditizio) seguita dall'andamento del rapporto con la banca affidante. La ricerca di Bankit evidenzia anche che, pur essendo diffuse, le tecniche di scoring vengono tuttavia utilizzate ancora in misura limitata al fine di stabilire le condizioni di prezzo e di durata dei prestiti (povero use-test!!!!). Circa la necessità di effettuare valutazioni di merito creditizio su un orizzonte temporale superiore all'anno (indicato da bankit per la stima delle variabili del rischio di credito) va detto che in tale maniera cambierebbe la finalità del rating. Quello delle ECAI, tipicamente, trough the cycle, indipendente dalla fase pro-tempore in essere del ciclo congiunturale, è coerente con la funzione dei rating esterni: prendere decisioni di investimento generalmente di non breve termine. Tuttavia è vero che assorbimenti di capitale e pricing molto sensibili allo stato puntuale della congiuntura possono ridurre la capacità di attutire i cicli da parte del sistema bancario (la famosa pro-ciclicità).
Luca (03/11/2009 12:10 PM)
cara Palì, grazie dei complimenti ma sei tu che li meriti per queste riflessioni molto centrate. Penso che in questa fase i sistemi di rating siano messi alla prova del fuoco, e saranno messe in discussione molte scelte di metodo che nella fase pre-crisi erano tranquille.
Tienici aggiornati sulla tua ricerca.
sapio (13/03/2009 12.17) n/a
Palì, la banca eroga anche mutui, quindi prodotti trough the cycle per definizione visto che sono pluriennali. Ne deriva che il rating interno dei mutui dovrebbe essere calibrato sul futuro. Che ne pensi?
sapio (13/03/2009 12.25) n/a
Palì, sul problema della PD dei pool vorrei ricordare che la PD gode della proprietà propagativa. Il rating attribuito da una banca ad un prenditore si estende a tutte quelle del gruppo. Il default di un soggetto su una forma tecnica (es. c. corrente scoperto per pagare un mutuo) si estende ad in'altra forma tecnica del medesimo prenditore (es mutuo regolare e garantito da un Confidi, cosidetta clausola di accelerazione). Pur restando vero quello che dici tu perchè non dovrebbe valere lo stesso criterio per un partecipante ad un pool? E cioè il suo pricing migliore dovrebbe venir peggiorato in caso appartenga anche ad un pool con un rating peggiore .