E' quindi verosimile che nei prossimi anni i rapporti tra banca e impresa subiscano nuovi cambiamenti lungo due linee principali. In primo luogo anche i grandi gruppi bancari potrebbero individuare soluzioni organizzative adatte ad accorciare la distanza con le piccole e medie imprese. Si tratta di un processo che è stato di recente avviato da alcuni gruppi primari, che prevedono una parziale ridistribuzione delle responsabilità decisionali alle filiali alle quali si rivolgono gran parte degli imprenditori. La seconda possibile linea evolutiva è la diminuzione del contenuto informale dei rapporti tra le banche e le imprese e un contestuale rafforzamento delle tutele contrattuali, ad esempio mediante il ricorso a forme tecniche più garantite quali i mutui ipotecari o i prestiti concessi sulla base di crediti commerciali. Come si è visto, questo processo è in parte giù in atto da qualche anno e ha accompagnato lo spostamento del credito verso scadenze più lunghe. Si muove in questa direzione lo sviluppo conosciuto negli anni recenti dai consorzi di garanzia collettiva fidi, o più brevemente CONFIDI, enti finanziari promossi dalle associazioni di categoria con lo scopo di favorire l'accesso al credito per le imprese di piccola dimensione.
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