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USA: tassi sulle commercial paper in aumento nonostante gli acquisti della Fed e un Bernanke d'annata

Mon 27 Oct 2008, 18.06

Come riferiscono Bloomberg e Reuters, la Fed ha fatto i primi acquisti di Commercial Paper dalle imprese nell'ambito del programma di supporto da 1.400 miliardi di dollari, fissando il tasso che è disposta ad accettare sulla carta unsecured a 90 giorni al 2,88% (1,88% + credit spread dell'1%). Alcuni dei maggiori emitttenti, tra cui la finanziaria del Gruppo General Electric, hanno dato il loro pieno appoggio a questo intervento.
In corrispondenza di questa azione, il tasso sulle CP è salito dello 0,25%. Il 9 ottobre aveva raggiunto un massimo del 4,28%. Il tasso segnato oggi del 2,88% è dell'1,38% più alto del target lending rate della Fed. Prima della detonazione della crisi subprime (luglio 2007) i due tassi coincidevano.
Gli interventi della Fed, compreso questo sulle CP, hanno rafforzato le attese di un ribasso dei tassi interbancari. Speriamo. Intanto il mercato sconta già un ribasso del target rate della Fed sull'overnight, dall'1,5% all'1%.
A margine, vi segnalo una lettura suggestiva: il discorso di Ben Bernanke sui rimedi contro la deflazione. Suggestiva perché è del 21 novembre 2002, quando Bernanke era da pochi mesi membro del Consiglio dei Governatori della Fed, diversi anni prima di assumerne la presidenza nel febbraio 2006. Si valutava, in tono accademico, se gli USA fossero esposti al rischio di una recessione con deflazione, come quella che ha afflitto il Giappone negli anni novanta. In quel caso i tassi di intervento della banca centrale sono andati a zero per un periodo lungo. Questo, dice Bernanke, non è la fine della politica monetaria, che può fare molte altre cose per combattere la generale tendenza al calo dei prezzi. Tra i rimedi preventivi cita il rafforzamento della stabilità finanziaria delle banche e delle imprese (qualcosa non ha funzionato, da allora ...). Tra i rimedi alla malattia conclamata, insiste sulla possibilità di iniettare moneta con acquisti di un più ampio menu di attività (titoli di Stato o delle agenzie di mutui) e facilitando il rifinanziamento a fronte di titoli delle imprese (il programma di acquisto di CP è qualcosa di più). Parla di un combinato disposto di politiche monetarie e stimoli fiscali espansivi. Non cita la ricapitalizzazione delle banche. Come rimedio estremo accenna all'acquisto con creazione di base monetaria di titoli di Stato esteri; qualcosa di simile aveva fatto Roosvelt nel 1933-34 con un programma massiccio di acquisti di oro che aveva prodotto una svalutazione del dollaro (rispetto all'oro) del 40%.
I rimedi sopra elencati dovrebbero funzionare, però, ammetteva con onestà, sappiamo poco dei loro impatti, curativi e dannosi. In effetti leggendo questo discorso ho colto quella razionalità un po' cinica che hanno i medici che curano malattie gravi (non tutti).
Bernanke ha un IQ terrificante (1590 su 1600 al test SAT di ammissione al college) ed è forse il miglior economista monetario della sua generazione. Gli basterà per governare il vascello nella burrasca?

Luca
PS 28/10: Oggi la Fed ha acquistato (si stima) 60 miliardi di CP con scadenza sopra 80 giorni. Il tasso è salito di un punto base a 2,89%. Il fatto è stato letto molto positivamente dai mercati ed è tra le spiegazioni del rally delle Borse di oggi (+10% SP 500).

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