I due listini appaiono complementari. Il Mac, come detto, è molto più agile e snello: dato che è un listino su cui non possono operare i piccoli risparmiatori, le imprese che vogliono quotarsi hanno pochi adempimenti da svolgere. I costi di quotazione, dunque, sono contenuti e i tempi veloci. L'Aim Italia è invece più strutturato. Offre dunque, alle imprese che lo sceglieranno, un flusso addizionale di investitori esteri: tutti i fondi che, già sull'Aim londinese, investono sulle Pmi.
decisioni forti e chiare da parte del Governo per sostenere il credito alle imprese. In modo particolare noi pensiamo all'istituzione di un fondo di garanzia. [...] ci aspettiamo a breve un pacchetto di sostegni fiscali a tutte quelle imprese che investono in ricerca, in innovazione, in risparmio energetico e che aumentano anche il proprio capitale [e pure] delle scelte rispetto ai crediti che le aziende hanno nei confronti della pubblica amministrazione: si parla di 70 miliardi di euro che spesso vengono pagati a trecento giorni e creano una situazione di illiquidità nelle imprese molto grave.
Commenti precedenti:
sapio (26/10/2008 13.59) n/a
Solo un auspicio (purtroppo non scontato) : che questi fondi siano Basilea 2 compliant, altrimenti saranno una presa in giro.
Con l'occasione ricordo che i fondi destinati ad operare col meccanismo del fondo vincolato (detti anche Cap) sono difficili da gestire. Difficili per tutti : clienti, garanti e banche.
Queste ultime possono essere solamente IRB (pochissime ora in Italia).