Roma, 14 ott. - (Adnkronos) - La Cna, propone al governo e all'opposizione di inserire nella legge di conversione del decreto legge anticrisi già approvato di "attivare subito un fondo di riassicurazione per 1 miliardo di euro a copertura delle operazioni dei Confidi, garantito dallo Stato, in modo da consentire alle banche di non comprimere i finanziamenti". La proposta è stata lanciata dal segretario generale della Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), Sergio Silvestrini al convegno 'Semplificare per competere nello Stato che cambia' in corso alla sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, alla presenza del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli.
potrebbe essere reso operativo in termini brevissimi utilizzando l’impianto del Fondo centrale di garanzia PMI di cui alle leggi 662/96 e 266/97, estendendone gli interventi anche all’artigianato ed utilizzando le risorse disponibili a valere sul Fondo finanza d’impresa e quelle rinvenienti dalle revoche delle iniziative della legge 488 che complessivamente superano il miliardo di euro.
Commenti precedenti:
sapio (16/10/2008 12.48) n/a
Cominciamo dal punto a), la scelta dovrebbe essere 2 Finanziamento di investimenti validi in condizioni di razionamento. Ma c'è il razionamento o un aumento dei costi derivante da un aumento del rischio e dei costi della raccolta?
La scelta 3 non è garantibile perchè aiuto di stato. La scelta 1 Consolidamento è da chiarire, nella mia esperienza le aziende non vogliono restituire il debito ma pagare solo gli interessi. L'idea di restituire il capitale seguendo un piano di ammortamento non incontra sempre il loro gradimento, a meno che non si ricada nel punto 3 Aziende in crisi.
Punto b) Chi sarebbero questi soggetti ? I Business Offices? E che compiti avrebbero ? Presentare le domande o filtrarle erogando agevolazioni?
Punto c) Impensabile innestare le varie forme agevolative in un'unica piattaforma. Salterebbero troppe poltrone, poltroncine e pasti gratis. Talvolta i veri beneficiari delle agevolazioni sono i gestori delle stesse e non le imprese.
riccardo barbieri (18/10/2008 17.52)
Saluto il prof. Erzegovesi, che so essere informato del progetto nazionale di riposizionamento dei cooperfidi, del quale altre volte le ho parlato.
Sul tema del fondo nazionale, alcune considerazioni.
Farei anzitutto attenzione alla scelta del fondo pubblico, preferendo il trasferimento di fondi alle regioni per la patrimonializzazione dei singoli confidi (meritevoli in base a criteri di premialità) e l'incentivo a forme di fusione.
Infatti ciò che è da anni gestito con successo a livello privato locale, non è detto che lo sia a livello pubblico accentrato.
In secondo luogo, visto il razionamento in atto, non mi limiterei al solo medio lungo termine (investimenti e consolidamento, quest'ultimo in grande crescita di domanda nella mia esperienza sarda), ma allargherei al credito per capitale circolante, dove più che altrove le pmi pagano oggi spreads elevatissimi.
Quanto allo strumento tecnico, il nuovo de minimis va bene, come pure le forme di esenzione previste dall'ultima comunicazione UE.
Riccardo Barbieri - Fidicoop Sardegna
Luca (10/20/2008 02:11 PM) n/a
Ben ritrovato, dott. Barbieri. Penso che la crisi in atto imponga di progettare interventi che mettano a fattor comume le potenzialità e le risorse a livello statale e regionale. Alludo in particolare al rilascio di garanzie pubbliche in aggiunta agli apporti di capitale e allo stanziamento di fondi, un nodo che oggi è ancora più critico.