Secondo il rapporto il modello di banca territoriale, criticato negli scorsi anni come arretrato e non in grado di cogliere le nuove sfide della finanza globale, si trova ora in una posizione di forza. Oltre a quella formale prevista da Basilea 2, infatti, la banca italiana, grande o piccola, può contare su di una raccolta di informazioni informali sui propri clienti che le deriva dalla sua capillare presenza sul territorio, a prescindere se sia essa società per azioni o una banca popolare.[...] Inoltre le imprese ricorrono per la quasi totalità ai finanziamenti bancari assicurando agli istituti di credito ricavi tali che scoraggiano la ricerca di fonti di guadagno diverse quali la finanza strutturata. Le banche territoriali inoltre, nota il rapporto, hanno il vantaggio di riuscire a fare fronte ai cicli economici con un comportamento anticiclico ma tuttavia scontano le deficienze del paese in termini di infrastrutture, sicurezza e ordine pubblico. Inoltre resta ancora molto da percorrere in termini di efficienza per trovare l'equilibrio ottimale fra radicamento e dimensione. (ANSA).
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