Io credo profondamente nella banca del sud. Il Mezzogiorno d'Italia è l'unica area d'Europa totalmente «debancarizzata». In tutte le grandi regioni d'Europa vi sono banche locali, territoriali, autoctone. Il Mezzogiorno d'Italia è l'unica regione d'Europa che non ha banche tipiche, proprie, anzi il fatto che vi fossero e non vi siano più è certamente anche prodotto ed effetto di alcuni errori e degenerazioni della classe politica. Tuttavia, il fatto che vi fossero e non vi siano più non può essere comunque considerata una colpa permanente del Mezzogiorno d'Italia. La linea bancaria si è progressivamente spostata: ancora due anni fa era a Roma, adesso è a Milano ed è prevedibile che l'anno prossimo sia a Monaco di Baviera. Non credo che il merito del credito per un piccolo investimento, per un piccolo imprenditore, possa essere apprezzato correttamente da soggetti così remoti. L'attività di banca non è solo l'utilizzo dei computer, la compilazione di formati, l'utilizzo di ratios, ma è qualcosa che ha anche a che vedere con i rapporti umani, con la conoscenza dell'imprenditore, della sua famiglia, della sua storia, del suo carattere e della sua onestà. Noi crediamo in una banca pubblica, nel senso di azioni diffuse tra il pubblico, non con soldi pubblici. Ci è stato detto: «soldi pubblici», ma sono vietati dall'Europa, quindi tranquillizziamoci in questi termini: non sarà la replica di quegli istituti che hanno, alla fine, distrutto capitale pubblico, non sarà così. Può essere che l'esperimento incontri alcune difficoltà, ma crediamo che sia, comunque, una necessità. Noi non crediamo al cinico fatalismo di chi - avendo considerato e forse anche provato esperimenti negativi, anche magari direttamente, di persona - condanna il sud a non avere una banca del sud. Vogliamo provare a fare in modo che il sud abbia una banca del sud.
Commenti precedenti: