Commenti precedenti:
sapio (29/05/2008 12.36) n/a
Sarebbe interessante poter vedere anche l'intervento di D'Auria e sopratutto capire le differenze in termini di sostenibilità economica fra il progetto lombardo e quello sardo di cui D' Auria è stato consulente.
Gianangeli (29/05/2008 12.53) n/a
Solo una precisazione:
Nel suo intervento' slide pag.7, lei parla di banche o finanziarie pubbliche, concorrenti dei confidi di secondo livello ed elenca Toscana, Lazio e Marche.
Nelle Marche non c'è una finanziaria pubblica: ci siamo noi Società Regionale di Garanzia Marche, confidi che fa garanzia diretta e di secondo grado (dopo l'incorporazione di Artigiancredit Marche), in cui la Regione Marche ha indirettamente (tramite la SVIM) una partecipazione del tutto irrilevante del patrimonio.
andrea bianchi (29/05/2008 13.08)
caro prof.,
colgo l'occasione di una puntualizzazione per tornare a ringraziarla del prezioso contributo dato al convegno con il suo intervento.
La puntualizzazione riguarda l'affermazione riferita al fatto che i confidi di I livello lombardi resteranno 106.
Si tratta di una puntualizzazione a due livelli (in lombardia apprezziamo i due livelli!), il primo:
- per volumi, tra i confidi attualmente soci di ffl e acl, oltre il 70% dell'offerta di garanzia di I livello è 107 "in pectore", mentre è vero che, sul fronte del numero dei confidi prevalgono i 106;
il secondo:
- ben lungi dal progetto di aggregazione l'obiettivo di favorire il mantenimento di una rete di distribuzione territoriale 106 (peraltro il secondo grado esalta la creazione di valore se la filiera della garanzia è 107 sui due livelli), al contrario, gli obiettivi di crescita descritti(quantitativa e qualitativa) conducono inevitabilmente verso risultati opposti.
Grazie per l'attenzione.
Luca (05/29/2008 03:23 PM)
Dott. Gianangeli: in effetti le generalizzazioni sono pericolose, c'è una casistica molto varia di intervento regionale. A quanto ho inteso, ma forse ho inteso male, SGRM è stata promossa anche per mettere a disposizione della Regione Marche uno strumento di politica del credito alle PMI, sebbene non sia una finanziaria pubblica. Io però nelle slide (che sono lo strumento meno adatto per esprimere questi concetti sfaccettati) alludevo ad un nuovo veicolo che la vostra Regione vorrebbe promuovere (mi è giunta voce). La querelle sulla sovrapposizioni tra confidi e finanziarie regionali è un tema che scalda gli animi; anche nella nostra ricerca sull'Umbria l'abbiamo affrontato.
Dott. Bianchi: una filiera del credito garantito con tre intermediari vigilati (una banca e due 107 in serie) genera costi e assorbimenti patrimoniali aggiuntivi. Devo essere sincero: per me non è concorrenziale a medio andare. Il secondo livello è vitale per i 106, è un supporto rilevante ma non decisivo per 107 di medio-grandi dimensioni, come quelli che nasceranno in Lombardia. Bisogna poi vedere dove andranno i fondi pubblici. Sicuramente non andranno soltanto ai "secondo livello", ma anche ai "primo livello" o ad altri gestori che fanno solo quello: tenga conto che al FEI o al fondo MCC le banche possono accedere anche direttamente, disintermediando tutta la filiera dei confidi. Questa filiera deve essere snella per essere politicamente difendibile.
Lo sviluppo di un forte 107 di secondo livello in Lombardia può essere un passaggio intermedio (che durerà magari tanti anni) di processo di consolidamento del sistema.
Mi smentirete, e sarò felice di essermi sbagliato.