(AGI) - Francoforte, 23 nov. - Il presidente della Bce, Jean Claude Trichet invita le banche a ripensare, alla luce della crisi dei mutui, il modello di business basato sulle cartolarizzazioni e sul trasferimento all'esterno dei bilanci del rischio di credito. "Il prossimo futuro - dice Trichet nel corso dell'European Banking Congress a Francoforte - ci fornira' il materiale per testare materialmente per la prima volta un cambiamento del modello di business della banche". Trichet cita esplicitamente il cosiddetto modello "originate to distribuite" (Otg), che tende a trasferire a terzi, soprattutto attraverso le cartolarizzazioni, il rischio di credito sui prestiti bancari. In pratica, secondo questo modello, le banche cartolarizzano il credito, distribuendolo a investitori specializzati, che lo convertono in obbligazioni strutturate e lo rivendono sul mercato. Questi titoli allontanano le esposizioni dai bilanci delle banche e le trasformano in sofisticati e a volte poco trasparenti prodotti finanziari, che fino alla crisi dei mutui Usa erano richiestissimi e che ora gli investitori non vogliono piu' e dunque pesano sui bilanci di chi li ha emessi, determinando spesso significative svalutazioni di asset. Ieri anche il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, aveva detto il modello Otg va ripensato, aggiungendo che sara' comunque difficile un totale abbandono di questo sistema fondato sulle cartolarizzazioni e sulla progressiva spalmatura dei rischi sul mercato. Intanto oggi sul Financial Times l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo si e' detto disponibile a ripensare il modello di business fin qui seguito e basato sulle cartolarizzazioni, per riportare all'interno dei bilanci della banca il rischio di credito sui prestiti concessi.
Commenti precedenti:
sapio (26/11/2007 09.17) n/a
Complimenti ai tre illustri banchieri per essersi accorti che le banche debbono fare le banche e tenersi i rischi anzichè tentare di rifilarli a chi non è in grado di valutare cosa (il rischio) che si porta in casa. Comunque meglio tardi che mai !